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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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E così, la montagna partorirebbe un topolino! Un battibeccare per anni e anni, un sentirsi defraudati da imbelli detentori di soldi e mercati, multinazionali capaci di irridere, sfottere e piagnucolare come "barbie fittizie" per poi generare business colossali e affaroni voluminosi e protetti. Ormai il gioco si è allargato, se prima erano in quattro o cinque a fare soldoni a palate, ora pian piano si aggiungono altre grosse aziende pronte a seguire tracce e insegnamenti di coloro che hanno dall'alto della loro potenza economica, praticato scorribande dappertutto, ovunque fossero impiantate le loro aziende che trasudano in qualunque stagione, soldi da tutti i pori. Fanno soldi e non pagano quasi nulla nel paese in cui operano: la sede solitamente è stabile in stati dove si paga il minimo indispensabile, ossia, una elemosina da quattro soldi, perciò si chiamano "Paradisi Fiscali". Anni di chiacchiere su chiacchiere, tutti a fare i duri e a battere i pugni sul tavolo per far valere le proprie ragioni e i propri diritti. Un balletto che col tempo ha stufato anche l'opinione pubblica e a parte le multe salatissime imposte alle aziende ree di questa evasione elegante e molto vantaggiosa, i grandi della terra, finalmente, dopo aver trascinato con forza i più noti produttori di...soldi a una trattativa, in sede dell'ultimo G7, è stato trovato un grande, facoltoso e provvido accordo: tassare Facebook, Amazon, Apple e Google definendo una tassazione unica per tutti: un 15% bello ...tosto, anzi e secondo loro (il G7), confacente e giusta imposizione per i colossi. Sbandierato a destra e a manca come un accordo storico ed epocale, molti addetti ai lavori, hanno cominciato a farsi matte risate e a dare un parere favorevole a codesta tassazione. No, non quelli del G7, le aziende si sono fatte matte risate: alcune hanno immediatamente detto sì a quel 15% e a breve, tutte quelle aziende coinvolte oltre quelle citate e note per antonomasia come le più atte alla evasione, saranno d'accordo: una manna dal cielo che nessuno avrebbe immaginato. Invece di picchiarli a sangue questi malfattori, invece di metterli al muro e condannarli alla fucilazione...a vita, hanno trovato il modo per non innervosirli e rendere poco pesante la gravosa tassazione. Non voglio ingolfarvi con cifre da capogiro, non voglio farvi girare i gorgioni, tanto sono soldi nostri e non frega niente a nessuno, ma sappiate tanto per darvi un piccolo indizio, queste aziende imputate, in 5 anni anni hanno risparmiato 46 miliardi di imposte dovute, soldi che spettavano di diritto, così come noi abbiamo il dovere di pagare le nostre tasse. Loro invece, hanno ricevuto un buffetto sulla guancia, una pacchetta sulla spalla e purtroppo (per noi), pagheranno solo il 15%. Ci piace Google, Amazon, Apple, Facebook e tutto ciò di cui siamo grandi utenti? Bene, sottostiamo alla loro potenza e paghiamo senza se e senza ma, le nostre tasse: a ciascuno il suo. Grazie G7...come siete buoni voi!
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