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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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« C'E' UNA PRIMA VOLTA PER TUTTI | CHE VOGLIAMO FARE COL...CASINO? » |
"Predicare bene e razzolare male". Il titolo del post è stato volutamente modificato per un solo motivo: questo del Consiglio comunale di Roma, è un vero e proprio ruzzolone che potevano risparmiarsi. Quarantotto consiglieri, tomo tomo, kakkio kakkio, provvederanno tra qualche giorno, a deliberare un aumento dei loro stipendi. Quando c'è da decidere di gonfiare i loro portafogli, non esiste maggioranza e opposizione, o meglio, esiste la maggioranza che decide e delibera mentre l'opposizione nicchia, si ingrugnisce, ma alla fine magari...perché no? I consiglieri, con una presenza certa per ogni seduta, prendono al netto circa 1.500 euro al mese. Pertanto, poiché guardano le tasche di altri colleghi, è bastato che uno parlasse e facesse notare come fossero con le pezze sulle natiche, e subito tutti gli altri a rimorchio, hanno deciso che sia giunto il momento di aumentare gli "stipendi". Bene, quel 1.500 euro al netto per ogni consigliere, passerà a 3.500 netti al mese. Gualtieri il sindaco del PD passerà da 5.700 netti al mese a 11.000 euro. Tutti d'accordo più o meno, tutti a piangere miseria mentre le casse comunali sono in un rosso profondo da provocare l'orticaria a Dario Argento. Non c'è un medico che prescriva la cura, decidono loro e scopiazzano a destra e a manca, servendosi di leggi che solo loro emanano. La serie ormai è nota e la conoscono tutti: "Noi ce la suoniamo e noi ce la cantiamo". Gualtieri ovviamente è d'accordo, tutto il PD (maggioranza in seno al consiglio) è d'accordo e un portavoce (?) argomenta: "Non siamo questuanti, non siamo con le pezze al culo, l'aumento ci (a)spetta: noi siamo quelli che deliberano un bilancio comunale da 5miliardi e abbiamo le nostre belle responsabilità". Ma mi facciano il piacere, direbbe Totò. Io invece li manderei a...vangare!
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