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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Poiché tra la Lucarelli e la Ferragni continuano a volare stracci come tra due lavandaie del tempo che fu, io mi sono posto il problema e ho riflettuto sulla ragione della nuova diatriba. La Selvaggia accusa la Chiara di predicare bene e "ruzzolare" male: insiste con indicare Milano una città pericolosa e insicura e nel frattempo porta via dagli hotel che frequenta tutto il meglio che può: accappatoi e ciabatte comprese. Poiché trattasi di un reato e quindi perseguibile, lei si difende sostenendo: "Chi non l'ha mai fatto?". Ecco appunto il fulcro del post: ho pensato a tutte le volte che sia stato in un albergo/hotel e ho cercato di ricordare se mi sia appropriato di qualcosa. Ebbene, quando ero giovane e in compagnia degli amici, avevamo un abitudine ricorrente: erano i tempi in cui i primi frigoriferi nani apparivano nelle stanze degli alberghi e naturalmente si pagava ciò che si prelevava dal frigo. Ecco, mai pagato niente perché le bottigliette dopo averle svuotate, le riempivamo e le rimettevamo a posto: il frigo era sempre in ordine e non mancava mai niente. Forse qualche altro souvenir: saponette, bagnoschiuma, shampoo a volontà, e poi ricordo penne spottizzate e blocchi per appunti, mai preso altro di più impegnativo e proibito dalla direzione. Voi invece, poiché la Ferragni indica un po' tutti rei di sottrazioni non previste, avete mai abusato di qualche oggetto, parte di arredo o altro che fosse presente nella camera occupata? Vediamo se la Chiara abbia ragione. A proposito, non mi chiedete con cosa riempivamo le bottigliette del frigo dopo averle svuotate...non mi ricordo più!!!!
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