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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Messaggi del 28/01/2020
Talvolta vince il toro e non accade spesso, ma tra una cornata e l'altra, il torero esce malconcio dall'arena. In Francia, fa discutere molto una decisione inaspettata: il noto "trade mark" finanziario "Pernod Ricard" non finanzierà più il gruppo formato dai 400 club con 15 membri rappresentativi! Una batosta non indifferente che mette in serie difficoltà le esibizioni di appassionati che si battono contro i tori. Pernod Ricard, il fondatore dell'azienda finanziaria (circa 9 miliardi di euro), era originario della Camargue, zona umida a sud di Arles in Francia: un luogo dove la cultura spagnola, ha lasciato segni incisivi ed evidenti. Pernod amava le corride, amava anche quelle manifestazioni che al contrario delle corride vere e proprie, ci si mette in gioco senza armi e senza alcun oggetto offensivo per l'animale. Tutto basato sull'agilità dell'uomo pronto a schivare, a fuggire, a rientrare per provocare l'animale. Ebbene la sua passione e le sue origini, lo portarono, sessantacinque anni fa, a finanziare i primi club della sua terra natia e col tempo, anche dopo la sua morte, la società ha mantenuto il suo fedele impegno dei finanziamenti per le attività taurine. La decisione ha spiazzato tutti, ma no gli animalisti, anzi molti ritengono che l'azienda seconda al mondo per produzioni vinicole e liquori, si sia fatta convincere a sopprimere i fondi, proprio dalle associazioni animaliste che premono da anni per ottenere risultati apprezzabili. Tra i "No, non è vero, lo facciamo per rivedere le nostre politiche commerciali" e i pro toreri: "Bugie, noi per esempio i tori non li uccidiamo perché le nostre manifestazioni fanno parte di usi e costumi diversi da quelli spagnoli che operano durante le corride". Su questo punto si affrontano le parti e pare che la Pernod Ricard, non intenda retrocedere dalle sua posizioni. Beh, sono felicissimo, io non esaspero, ma non condivido le esasperazioni degli animalisti, tuttavia, la corrida e tutti gli altri spettacoli in cui il toro sia protagonista sottoposto a violenza psicologica, le disdegno, non le accetto e vorrei che fossero eliminate dalle società civili e avanzate. Usi, costumi, tradizioni, non si possono accettare sempre nel tempo: cambiano tante cose e spesso siamo pronti a rinunciare a tutto, perché non si potrebbe rinunciare alla...buona salute dei tori? I toreri si arrangiassero con i videogiochi, anche quelli un domani molto lontano, faranno parte della nostra "cultura, usi e costumi".
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