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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Messaggi del 19/02/2020
La consuetudine del termine, la ricorrente praticità dialettica nel linguaggio comune, dove il vaffa rientra con il suo valore etimologico e etico, ci hanno consentito spesso e volentieri l'uso sfrenato del vaffa (l'elusione ormai è libertà linguistica) in tutti i discorsi, in tutte le circostanze e senza alcuna perplessità verso i beneficiari del vaffa e di tutti coloro che sono costretti a recepirne l'uso comune. Ahinoi, ci sono tuttavia, situazioni magari particolari, in cui parte un vaffa alla volta di qualcuno e improvvisamente ci si trova imbrigliati in una causa che sarebbe meglio evitare. Un professore pubblica un post su Mattarella, usa termini poco cortesi sul Presidente e nella sfilza dei commentatori si intromette un carabiniere con l'intenzione di difendere il nostro Capo dello Stato. Nella diatriba tra i due si infilano altri ancora e alla fine, dal carabiniere che difendeva strenuamente Mattarella, parte un vaffa alla volta del prof. Lui non ha voluto tenerselo il vaffa e ha trascinato l'uomo in tribunale. Tutto è stato basato sui diritti della critica politica in quanto sono consentiti toni aspri di disapprovazione più pungenti di quelli comunemente usati negli altri contesti e questi non possono mai trascendere nelle offese gratuite. La critica è consentita se resta limitata ai fatti ed è espressa con un linguaggio corretto e mai volgare. Se va oltre, fino all’invettiva, non è più legittima, come è stato ritenuto nel caso di specie. Pertanto, il solo fatto che il professore non abbia reagito ai commenti violenti degli altri utenti, non significa che vi abbia aderito né che la scomposta reazione del carabiniere possa ritenersi giustificata. A questo punto, il carabiniere nonostante la strenua difesa del Capo di Stato, ha dovuto accogliere la multa per soddisfare la richiesta del danno subito dal prof, qunatificato in 2.000 euro. Regolatevi, sappiate che oggi con la crisi che c'è, anche un vaffa può avere il suo prezzo! La gratuità scompare e inoltrarlo a "chicche e sia" è una bella spesa. Il bello è che quando lo diciamo ci può costare, quando ne siamo i beneficiari, è sempre gratuito, lo impachettiamo e ce lo portiamo a casa.
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