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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Messaggi del 25/01/2021
"La morte non è nel non poter comunicare, ma nel non poter più essere compresi". (Pier Paolo Pasolini)
Comunicare è fonte di vita, è espressione del tempo che siamo chiamati a vivere: più comunichiamo e più intensa si fa la nostra vita bisognosa del sapere, di conoscere immediatamente fatti, notizie, avvenimenti e tutto ciò che ci riguarda. Ci abbiamo preso gusto, ammettiamolo, siamo godibilmente avvinghiati alla comunicazione globale, non possiamo farne a meno e come potrebbe essere altrimenti? Così, tutti insieme appassionatamente, siamo qua a comunicare, tutti a interagire gli uni con gli altri, pronti ad aprirci per dare e ricevere da tutti. L'interscambio c'è, si vede, dà i suoi frutti, ne usufruiamo a piene mani e il villaggio globale è sempre in fermento, sempre attivo e bramoso di comunicare. Ma ci siamo mai posti noi blogger, con tutto il nostro comunicare, se siamo ancora e sempre in grado di poter essere compresi? Scriviamo, scriviamo e scriviamo instancabilmente, ma siamo convinti di essere sempre in "collegamento" con i nostri interlocutori? Ovvero, chi ci legge, comprende ciò che vogliamo dire? Siamo nelle condizioni di farci capire? O riteniamo sufficiente un semplice commento ad un nostro scritto, per sostenere: "Io comunico con gli altri!". Riflettevo sui modi di comunicare, sulle espressioni e sui modelli intellettuali del nostro far sapere agli altri: comunichiamo in forme diverse, con strutture letterarie disparate: con poesia, in prosa, con amenità, con allegria, con esasperata serietà, con struggente passione, con maliziosi lanci di messaggi velati ecc.ecc. Insomma, ognuno ha scelto la sua "lingua" e tutti siamo in grado di comprenderci! O no? Conosco tanti colleghi che si esprimono con vignette, altri con versi, molti (come me) con cazzate inutili, alcuni con foto, disegni, colori, fantasmagoriche immagini da luna park, notizie d'attualità riportate pari pari dai tg e dai giornali, video, canzoni, sentimenti, emozioni, sorrisi, pianti, struggimenti, patologie nascoste, di tutto e di più. Benissimo, va benissimo: ognuno, sono convinto, vuole nei suoi termini e con il meglio che può esprimere, comunicare agli altri qualcosa. Giustissimo! Ma ognuno di noi, almeno, si pone la domanda: "Gli altri capiscono cosa voglio dire, manifestare, comunicare? O siamo solo operatori finalizzati a soddisfare noi stessi?". Siamo certi e capaci di non aspettare supinamente la morte del "...quando non potremo essere più compresi" di Pier Paolo Pasolini? Per quanto mi riguarda, credo di essere sulla strada giusta e per onestà intellettuale, comincio a pormi il problema di un immediatissimo futuro di incomprensioni causato dalla mia esclusiva responsabilità! Alle volte ho l'impressione di scrivere in una lingua diversa e allora mi sforzo di comunicare a gesti... ma non sempre ci riesco! Non con tutti!
Post scritto e pubblicato il 24/11/2011.
(da Monellaccio19)
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