Creato da angelosenzalidgl1 il 02/12/2008

ANTO & ROBY

Sorelle x sempre

 

Prologo

Post n°1 pubblicato il 02 Dicembre 2008 da angelosenzalidgl1

Avevo promesso a mia sorella che le avrei portato questo libro per Natale. Avevo avuto un' idea ma ci vuole troppo tempo e Natale è alle porte. Forse un giorno pubblicherò  questa storia ma nel frattempo la metto tra le pagine di un blog un pò al giorno e la mia piccola la leggerà così per ora...

 
 
 

Post n°2 pubblicato il 02 Dicembre 2008 da angelosenzalidgl1

Alla sorella che mi è sempre mancata
e a me,
che un giorno vedremo l'arcobaleno

 
 
 

INTRODUZIONE

Post n°3 pubblicato il 02 Dicembre 2008 da angelosenzalidgl1

Quanti amici avete avuto nella vostra vita?
Forse così tanti che ne avete perso il conto. Quanto credete nell’amicizia?  E soprattutto secondo voi esiste la vera amicizia?
Nella mia vita ne ho avuti così tanti e tutti diversi ma non posso dire di averne avuti veri. Tutti hanno preso tanto e poi sono scappati via, e andando via hanno lasciato vuoti e ferite che poi con il tempo si sono rimarginate. Chissà a quanti di voi è successo e quante volte avrete detto: ora basta, non voglio più avere amici, preferisco la solitudine! Ma poi eccoci lì sempre pronti a buttarci a capofitto in nuove amicizie sperando di trovarne qualcuna sincera, senza secondi fini. Abbiamo tante amicizie vicino a noi a pochi chilometri, eppure li sentiamo così distanti. Poi un giorno quasi per caso, capita di incontrare un perfetto estraneo ed avere la sensazione che ci conosce da tanto tempo. Una persona che non ha bisogno di filtrarci per capire come siamo fatti veramente, perché basta che ci guardi fissi negli occhi che sa scoprire lati di noi di cui neanche noi eravamo a conoscenza. Uno sguardo che non si ferma solo all’apparenza. Uno sguardo così pulito che quasi ci fa paura. Una persona che non pretende nulla in cambio, che sa quando è il momento di tacere e afferrarti la mano. Incredibile a volte la vita. Intreccia la nostra strada con quella di qualcun altro in un nodo stretto, inestricabile che nulla può distruggere. A volte si tratta di una persona lontana, che abita da tutt’altra parte, eppure la sentiamo più vicina, molto di più di più di chi abita a cento metri e vediamo quasi sempre. Si parla spesso di amicizia ma poi sono solo in pochi a conoscerne e ad apprezzarne il vero valore. Oggi il mezzo più diffuso per fare amicizie è Internet.
Io personalmente non ci ho mai creduto e ho cercato di mantenere sempre una giusta distanza di sicurezza, perché non si può mai sapere chi ci sta dall’altra parte. Ho sempre avuto un’idea dell’amicizia  troppo alta per poter considerare “amica” una persona che non ho mai visto in vita mia e che probabilmente non incontrerò mai nella mia esistenza. Questo era il mio pensiero soltanto pochi mesi fa. Poi è successo qualcosa che mi ha fatto cambiare idea…  Se vi capita di trovare qualcuno, non abbiate timore. Non è meno vero solo perché si trova al di là del monitor. Anzi. Forse chi si trova al di là vi sa ascoltare più di chiunque altro, è sensibile, e riesce persino a percepire i vostri stati d’animo nonostante la distanza. Poi è proprio quella maledetta distanza a fare la differenza … Per quanto il bene è forte, vorremmo avercela accanto quella persona e stringerla forte forte. E qui dobbiamo essere bravi a non cadere nello sconforto. Non dobbiamo fare mai l’errore di chiederci il perché di questo o di quello. Posso confermare che se si ha il privilegio di incontrarne uno vero si è fortunati. La vita è bella e può sorprendere…

 
 
 

Post N° 4

Post n°4 pubblicato il 02 Dicembre 2008 da angelosenzalidgl1

Tra poco è l’alba di un nuovo giorno e aspettando che giunga ho preso carta e penna ed ho iniziato a scrivere quello che un giorno diventerà il nostro libro.
In questa notte insonne i pensieri che affollano la mia mente sono tanti e girano come un vortice nel quale mi perdo. Penso a te, e a me che non sarò con te quando avrai un momento di cedimento. Sei forte ma a volte cadi nello sconforto ed io non sarò lì a ricordarti quanto vali . Tra due mesi esatti ti riabbraccerò, ma adesso sembrano ancora anni. Non riesco ancora a fare il nostro conto alla rovescia:  MENO … ricordi? E’ da quando hai acquistato il biglietto aereo, tre settimane prima di arrivare da me che abbiamo iniziato a  “torturarci”. Ricordo come me lo hai annunciato. Fingevi di essere dispiaciuta e mi hai detto che non eri riuscita a trovare un posto. Mentre ti dicevo di non preoccuparti mi hai urlato: “Ad Agosto scendo da te” ! Mi hai lasciato incredula , ma devo dire che non potevi farmi regalo migliore, visto che il giorno dopo sarebbe stato il mio compleanno una data dolorosa per me, e tu mi avevi dato un motivo per non odiarlo. Nei giorni precedenti ho girato come una pazza per la città  e facevo un sacco di telefonate per trovare qualcosa di agibile per le nostre tasche e mi scoraggiavo quando sentivo i prezzi esorbitanti che chiedevano anche semplici alberghi a due stelle. Poi mi venne in mente Lina, lei è stata la nostra salvezza. Senza di lei non sapevo che altro avrei dovuto fare ed io volevo assolutamente conoscere di persona l’amica con cui da mesi parlavo al telefono …
Anche trovare l’aereo è stata un’impresa. Il diretto ti costava tanto e alla fine ostinata come sei hai deciso di prendere quello che faceva scalo a Roma.
Dicevi che così avresti superato una tua paura. Una paura che era diventata di più la mia. Io ti ho sempre soffocata con la mia inutile ansia e tu sempre pronta a scappare. Tra me e te sono io la minore di età, ma per me tu eri la mia piccolina, eri la mia sorellina  che volevo proteggere da ogni cosa e da tutto ciò che avrebbe potuto farti male. Mi odiavo, perché in alcune circostanze mi ero resa conto che il mio modo di fare iperprotettivo ti seccava. Non lo dicevi, ma lo capivo.
Il tutto mi veniva spontaneo, perché mi ero affezionata in una maniera incredibile a te. Il nostro rapporto l’ho sentito speciale da subito, ancor prima di sentirti telefonicamente, da quando avevi iniziato a lasciare i primi commenti sotto ai post.  Te la ricordi ancora la nostra prima telefonata? La prima volta che ascoltavamo le nostre voci ma sembrava che ci conoscessimo da una vita.
Come se sapessimo tutto l’una dell’altra. La complicità che si era instaurata tra noi era bellissima. Mi sentivo troppo vicina a te non mi era mai capitato con nessuno...
Cosa voleva dire? Perché finalmente avevo trovato una persona così ma viveva così lontano? Perché era difficile accettare quella distanza e perché portava sofferenza? In fin dei conti non ti conoscevo neppure. Mille perché invadevano la mia mente …


                               

 
 
 

Post N° 5

Post n°5 pubblicato il 02 Dicembre 2008 da angelosenzalidgl1

Perché …  Fin da bambina questa parola mi ha assillata.
Spendevo ore intere a chiedere ai miei il perché di tutto ciò che mi circondava. Crescendo pensavo che passasse ma sbagliavo. Crescendo si cambia si comprendono tante cose che apparentemente sfuggono, ma soprattutto crescendo capisci che quel perché va dosato. Non sempre c’è un perché alle cose.
Crescendo si impara a vivere di momenti e a goderseli questi piccoli istanti di vita quotidiana, senza porsi troppe domande, perché a volte le troppe domande rovinano tutto. Altre volte quel perché non esiste proprio. Le cose accadono e basta, come se ci fosse un piano divino che ci guida dall’alto.
Mi sono sempre chiesta perché ti ho trovata per averti poi  lontana.
A che ti servo io da qui, e a che mi servi tu da lì?
Non so cosa fai, non so come stai ed ogni santo giorno mi alzo con questi pensieri.
Come può crescere questa cosa se il filo che ci unisce è sottile e interrotto dalla distanza fisica?
A volte lo penso sai? Ma poi penso anche che non sarà la distanza a separarci davvero, che l’importante è essere vicine con il cuore e noi lo siamo. Quindi basta farsi domande …

 
 
 

Post N° 6

Post n°6 pubblicato il 02 Dicembre 2008 da angelosenzalidgl1

Basta farsi domande ma non ci posso far niente, una delle tante domande che mi pongo oltre alla distanza è perchè entrambe dobbiamo soffrire? Una sola di noi due non bastava? Perchè entrambe dobbiamo avere la bestiaccia che c'invade il corpo e ci divora l'anima?
Questo fu uno dei motivi per cui mi affidai alla fede.
L'altro è legato un pò sempre alla questione distanza.
Una sera dopo che tornasti dalla palestra dopo qualche messaggio e dopo che avevi ricevuto da L. una brutta notizia dopo esserci salutate per la buonanotte mi inviasti un altro messaggio e mi dicevi di andare molto indietro nel tuo blog e di leggere il post numero 34.
Dicevi inoltre che la storia poteva sembrare una favola ma in realtà era la tua storia. Era l'una ma io sentivo che dovevo leggerla subito, così accendo di corsa il pc, connetto il telefonino ed entro nel tuo blog ed inizio a sfogliare. Ci volle un pò ma trovai quel post ed iniziai. Non ero arrivata neanche a metà lettura che mi ritrovai ad ingoiare le lacrime. Alla fine invece ci potevo nuotare... Anche se tu non m'avessi detto che eri la protagonista di quella che io chiamo crudeltà, l'avrei capito perchè lì dentro c'era la tua anima, il tuo cuore ridotto in mille pezzi dal dolore e mi chiedevo come avevi fatto a tenerti tutto dentro visto che ero una delle poche persone a conoscere la verità. Agli occhi degli altri poteva essere una storiella che tu vivevi da spettatrice ma solo uno sciocco si sarebbe fermato all'apparenza.
Pochi giorni dopo essere venuta a conoscenza di ciò,la persona del post che non c'è più, avrebbe compiuto il terzo anniversario di morte. A volte la vita è proprio spietata con le persone più buone... è stato da qui, che ti ho iniziata a sentire " mia sorella"

 
 
 

Post N° 7

Post n°7 pubblicato il 02 Dicembre 2008 da angelosenzalidgl1

Era il 17 di Aprile che tu intorno alle 22 tornata dalla palestra come di solito facevi hai iniziato a mandarmi messaggini e mi hai detto qual'era il tuo stato d'animo visto che il giorno dopo era il terzo anno senza di lui. Mi hai detto che sentivi il bisogno di piangere e di stare sola e malgrado io volessi starti vicina tu mi allontanavi come se fossi un insetto fastidioso. Tu non lo hai mai saputo, io non te l'ho mai detto che quella notte ho pianto anch'io. Lo saprai ora da qui. Come saprai che gli innamorati per sentirsi più vicini si consolavano con le foto, io invece stringevo forte al mio cuore assieme al rosario la tua di foto e pregavo invano Dio che ti portasse quel mio abbraccio. La mattina del 18 mi hai scritto che era tutto ok, che eri arrivata a lavoro e che sentivi bisogno di leggerti quel post. A mezzogiorno meno cinque presi nuovamente la tua foto e con il rosario mi inginocchiai ai piedi del letto ed iniziai a pregare Dio che ti "recapitasse" il mio abbraccio.
A mezzogiorno e due mi arriva un tuo sms che diceva:
" MA COSA HO FATTO DI BELLO NELLA VITA PER CONOSCERTI, AVERTI VICINA E CHE MI VOLESSI BENE? GRAZIE... "

Non ti ho chiesto mai se quel giorno ti sei sentita stringere ma quello per me era un segno vivissimo che Dio c'era e non ci stava abbandonando. Un motivo in più per affrontare il mese di Maggio il pellegrinaggio a Capocolonna con più fede e confidare che loro mi avrebbero aiutato a portarlo a termine nonostante le mie precarie condizioni di salute. Quando hai saputo che era per te, mi sono presa qualche parola, non volevi.
Ma io sentivo che dovevo farlo e lo avrei fatto con tutto l'amore di una sorella...

 
 
 

Post N° 8

Post n°8 pubblicato il 02 Dicembre 2008 da angelosenzalidgl1

Quando ti chiedi chi è una vera amica...
immagina qualcuno capace di sentire il rumore delle tue lacrime
quando a piangere è il tuo cuore
...

 
 
 

Post N° 9

Post n°9 pubblicato il 02 Dicembre 2008 da angelosenzalidgl1

Avrebbe dovuto essere una bella serata,andai in pizzeria con le mie amiche ma dopo un tuo sms tutta la spensieratezza svanisce. Giorno 20 maggio farai quel day hospital... ormai erano due mesi che se ne parlava ed ora che la cosa è sicura mi è venuta la tremarella. Le mie amiche si erano accorte che la mia faccia fino ad un attimo prima allegra era diventata cupa ma non mi andava di dare loro spiegazioni perchè tante cose non le avrebbero capite. Così mi trovai a fingere un mal di testa che alla fine mi venne per davvero. Solo un sms ti mandai dicendoti se anche sul tardi ci potevamo sentire, che t'avrei aspettata sveglia. Mi hai risposto che stavi andando al karaoke e che all'uscita mi avresti chiamata. Qualche minuto prima dell'una con un messaggio mi dici che stavi per uscire e che appena ti saresti messa in macchina mi avresti chiamata. Quando ti risposi mi hai rimproverata, dicendomi che dovevo star tranquilla, che io stavo già male di mio e affrontare un pellegrinaggio sarebbe stato distruttivo e che dovevo riposare, che tu eri tranquilla e serena per quel giorno. Come potevo bere ciò? "sentivo" che me lo dicevi solo per farmi tranquillizzare ma sapevo che non era vero. Hai chiuso dicendomi che mi avresti chiamata ancora il giorno dopo e dicendo che il giorno del day hospital ti saresti portata dietro il mio fazzoletto e ci saremmo stati io e C. al tuo fianco. Non sai quanto avrei voluto raggiungerti ed esserci veramente ma dato che due giorni prima ci sarebbe stato il pellegrinaggio non ce l'avrei fatta a mettermi anche in viaggio. Avevo promesso che l'avrei fatto e decisi, visto che io non avevo nessun tipo di potere, di  affidarti ai piani superiori...

 
 
 

Post N° 10

Post n°10 pubblicato il 03 Dicembre 2008 da angelosenzalidgl1

Il giorno del pellegrinaggio era arrivato.
Era un mese e più che mi stavo preparando.
Agli occhi di qualcuno ed anche ai tuoi pareva assurdo che io avrei fatto una cosa del genere, ma ti giuro che ci ho messo tutto il cuore e l'anima, non sopportavo di vedere una persona a me tanto cara soffrire così tanto...
Ero già esausta nemmeno a metà cammino e M. mi intimava di fermarmi, che non era il caso di proseguire. Avevo male ai piedi ma più che altro mi erano iniziati i dolori ma io testarda ho continuato a camminare senza sosta pregando e mentre lo facevo toccavo la tua foto che avevo nella tasca del giubbino.La Madonna mi diede la forza necessaria per continuare e me ne resi conto quando il male si attenuò... Riprendevo un pò i momenti del cammino con la digitale e scattavo anche qualche foto che t'avevo promesso di inviarti tramite mail.
Stremata e priva di forze sono arrivata fino in fondo. 15km a piedi più altri 3 per raggiungere il bus che ci avrebbe riportato a casa. Mi hai scritto che eri fiera di me. Non ti ho mai detto quanto io lo ero di te...
Il lunedì che per te sarebbe stato il giorno di preparazione, io il pomeriggio me ne andai in chiesa a dire le orazioni e comprai un cero bello grande e lo accesi alla Madonna, so che le sue braccia t'avrebbero tenuta stretta meglio delle mie, e t'avrebbero protetta. Martedì 20 Maggio arrivò ed io ero tesa, so che qualunque cosa tu mi dicevi era solo per tranquillizzarmi. Dopo un pò m'arriva un tuo sms ed io prima di aprirlo mi illusi che dovevi dirmi qualcosa di bello. Quando lessi cosa t'avevano trovato mi si gelò il sangue, il mio corpo s'irrigidi come pietra e rimasi incredula e ferma in silenzio. I miei occhi non riuscivano a piangere. Iniziai a pregare che si sbagliassero... Poi il pomeriggio quando mi hai scritto al tuo ritorno dall'ospedale la sentenza finale, mi trovavo dai bimbi, io volevo sentire la tua voce ma tu mi dicevi che dovevi star sola e volevi riposare. Ricordo che mi rinchiusi in bagno per più di 20 minuti e lì si che piansi disperata e chiusi definitivamente con tutto.Iniziai a credere che Dio non esistesse e se esisteva anche lui da Padre faceva le preferenze ed aveva dei figli prediletti che non eravamo noi. Tu mi dicevi cose belle mentre io non ero neanche capace di consolarti, eri tu che confortavi me. Pensai se invece avessi avuto la possibilità di starti accanto in quel momento, che sarebbe bastato un abbraccio forte e qualche carezza, non avrebbero cambiato la situazione ovvio, ma avrebbero sostituito le mille parole che ti  dicevo. Quello era uno di quei momenti in cui si abbassa la luce, si china la testa e non si parla. Uno di quei momenti che devi tendere solo la manina e tacere. Il silenzio vale oro in certe situazioni. Però avrei tanto voluto telefonarti per dirti che ti volevo bene ma questo lo sapevi già...

 
 
 

Post N° 11

Post n°11 pubblicato il 03 Dicembre 2008 da angelosenzalidgl1

I giorni passavano ed io caddi nello sconforto sia per te che per le cose che succedevano a me. Verso fine Maggio feci una visita anch’io e il ginecologo che fino ad allora mi aveva seguita e operata mi disse che il mio caso era disperato e non era più di sua competenza, perciò mi fece il nome di una bravissima ginecologa di qui, conosciuta per fama e della clinica privata . Una clinica specializzata anche per l’endometriosi. Avevo una struttura dove ne capivano qualcosa ed io non ne ero a conoscenza! Mi rassicurò, dicendomi che era in gamba e sensibilissima e che dato che c’era da attendere tanto ed io non ero nelle condizioni di farlo, lui avrebbe telefonato personalmente per prenotarmi un day hospital nel minor tempo possibile. Quella sera io ero a pezzi e tu appena uscita dalla palestra mi hai chiamata per tirarmi un po’ su … Siamo state oltre un’ora al telefono e per un attimo è sceso il silenzio.  “ Ti voglio un sacco di bene”  mi hai detto.
Era la seconda volta che me lo dicevi a voce. Mi faceva bene parlare con te e anche tu mi dicevi lo stesso, che stavi bene dopo avere parlato con me. Il giorno del day hospital arrivò in fretta, due giorni prima anche tu avevi fatto una risonanza.
Mi hai mandato tanti messaggi, e continuavi ancora mentre ero dentro  e M. ti rispondeva. Durante uno dei tanti esami mi hanno fatto così male che hanno dovuto sedarmi e fare una leggera anestesia. Quando mi sono svegliata M mi ha detto che ti ho chiamata, forse perché mi sarebbe piaciuta la tua presenza lì… Una volta finito tutto, una volta a casa, ti ho scritto un messaggio lunghissimo e tu mi hai detto che eri senza parole, che m’avresti solo voluta tenere tra le braccia per lasciarmi sfogare. Avrei voluto chiamarti, ne sentivo il bisogno ma tu eri uscita con L. Ero arrabbiata un po’ con te, perché non ero io che dovevo chiederti di starmi vicina ma eri tu che dovevi farlo. Mi hai chiamata il giorno dopo, e li ho fatto finta di nulla poi tu mi dicevi delle cose così belle che mi hai fatto dimenticare il resto. Da qualche giorno  eri diventata la mamma di una meravigliosa bambina adottata a distanza “ Romely” Mi hai detto che volevi ribattezzarla con un nome italiano e che l’avresti chiamata Roby proprio come me.
Poi mi hai detto che di qualsiasi cosa avessi avuto bisogno anche di un aiuto economico ci saresti stata tu. Io ti adoravo ma non te lo dicevo mai …
Anche se il giorno prima mi ero arrabbiata non ce la facevo a tenerti il muso per tanto, mi passava quasi subito. E poi mi è venuto in mente che da quando ci siamo conosciute ti ho sempre ripetuto che io per te ci sarei stata senza pretendere nulla in cambio. Sembra una visione strana dell’amicizia ma in fondo se si prova un bene forte e sincero il resto passa in secondo piano, anche le piccole amarezze. Una sera abbiamo “ discusso” tramite sms ed il tutto è morto lì dopo neanche mezz’ora. Mi hai detto che era come se non fosse successo nulla, e che il giorno dopo mi avresti chiamata non appena ne avessi avuto l’opportunità. Forse la mia era solo paura, in passato avevo preso batoste troppo brutte che non si dimenticano…  Ero contenta quando mi hai detto che sicuramente saresti venuta a trovarmi ad agosto.
Il tempo passò quasi in fretta e finalmente eravamo arrivate al grande momento…

 
 
 

Post N° 12

Post n°12 pubblicato il 05 Dicembre 2008 da angelosenzalidgl1

Mancavano poche ore al grande giorno. Ancora ricordo il caos che regnava nella mia camera. Magliette e vestiti lavati e appena stirati sparsi sui letti solo la sera di domenica li avrei sistemati nei borsoni. Poi preparai i regalini con i rispettivi biglietti. La notte giravo per casa come una trottola e bevevo thè verde. Ero troppo agitata. Dopo mesi ci saremmo incontrate e concretizzato tutto. Da un lato ero felice ma dall'altro temevo che magari non tutto sarebbe stato come entrambe lo immaginavamo. Io mi ero impegnata affinchè tutte le persone che ti avrebbero circondata in quei giorni ti facessero sentire a tuo agio.
La mattina andai a fare la spesa e tu mi annunciavi il tuo ritardo. Ahimè! la mia ansia stava aumentando anche perchè la mia amica per l'una doveva essere a casa con la macchina. Andai verso le undici a casa di Lina a posare il tutto e a metterla al corrente del ritardo. Poi abbiamo fatto un giro di telefonate per trovare chi m'accompagnasse a prenderti e poi Angela si è fatta avanti dicendo che poi avrebbe avuto piacere a mangiare con noi. Ricordo il suo povero braccio come glielo avevo ridotto ,la sua faccia e il suo non capire perchè ero così nervosa in fin dei conti rivedevo un'amica. Lei non sapeva che in realtà era la prima volta che ci vedevamo se non qualche giorno dopo quando noi glielo abbiamo detto insieme. Ricordo anche che mi hai voluto dare subito la fedina che avevi preso per noi mesi prima e che tu già avevi al dito... Poteva sembrare una cavolata ma per me era tantissimo e l'ho sempre portata con orgoglio e gelosia infatti la toglievo solo per lavarmi e da quando andasti via non la toglievo neanche in quei momenti.
Dopo esserci accomodate a tavola ho fatto una fatica a mandare quei ravioli giù mentre guardavo te mangiare con piacere ed ero davvero contenta che ti piacesse sia il cibo che la nostra compagnia. Dopo ti ho mandata su a riposare e dopo un'oretta ti ha svegliata il telefono che suonava. Accidenti a me che l'ho lasciato sul comodino!
Siamo state un pò in cucina a parlare con Lina e poi una volta su abbiamo parlato un pò di noi. Ci siamo date gli altri regalini ed io ti ho coccolata un pò. Mi piaceva farlo dopo avertelo detto per mesi da un telefono. Due cose mi sono rimaste impresse nella memoria: il tuo stringermi le mani ad intermittenza e io che adoravo sbaciucchiare le tue guanciotte... La sera andammo al locale del figlio di Angela "La Paranza" e dovevo tenerti le manine visto che avevo promesso che non avresti toccato portafoglio e tu più volte hai cercato di prenderlo. La notte sfinite ci addormentammo ma più volte a causa del caldo infernale ci risvegliammo... Io a dire il vero ho dormito molto poco anche quella notte era una situazione nuova per me.

 
 
 
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