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NON SPRECHIAMO L'ACQUA
Ecco 12 regole per risparmiare il consumo di acqua potabile. Rispettare queste regole significa imparare a considerare l’acqua come un bene prezioso che non deve essere sprecato
REGOLA 1 - Far riparare tempestivamente le perdite dell’impianto interno. Un rubinetto che gocciola al ritmo di 90 gocce al minuto spreca 4.000 litri di acqua all’anno.
REGOLA 2 - Non fare uso eccessivo di prodotti chimici per la pulizia della casa.
REGOLA 3 - Non usare la toilette come discarica di sostanze tossiche (vernici, lacche, prodotti chimici, sigarette, solventi) altrimenti si riduce la funzionalità del sistema fognario.
REGOLA 4 - Contenere i lavaggi delle autovetture con un secchio piuttosto che con acqua corrente consente un risparmio di 130 litri ogni lavaggio.
REGOLA 5 - Innaffiare l’orto con acqua piovana raccolta precedentemente.
REGOLA 6 - Far funzionare la lavatrice o la lavastoviglie a pieno carico; si ottiene cosi’ un risparmio pari a 8.000 / 11.000 litri di acqua potabile all’anno per famiglia.
REGOLA 7 - Pulire i piatti subito dopo i pasti, togliere lo sporco più grossolano, condire la pasta nel tegame ancora caldo evitando di sporcare un’altra terrina.
REGOLA 8 - Usare l’acqua di cottura della pasta per lavare i piatti e le stoviglie.
REGOLA 9 - Fare la doccia la posto del bagno in vasca, ciò consente un risparmio di 1.200 litri di acqua potabile all’anno.
REGOLA 10 - Chiudere il rubinetto mentre si lavano i denti e tappare il lavandino al momento di farsi la barba; questo permette di risparmiare fino a 7.500 litri l’anno per una famiglia di tre persone.
REGOLA 11 - Applicare un frangiflutto a un rubinetto per arricchire d’aria il getto d’acqua.
REGOLA 12 - Utilizzare per lo scarico del water un sistema a rubinetto o a manovella al posto di quello a sciacquone; si risparmiano così circa 26.00 litri all’anno.
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Post N° 122
Post n°122 pubblicato il 17 Luglio 2008 da Akire28
CHERNOBYL: I DANNI DEL NUCLEARE (1 parte) Se io vi domandassi: "Qual'è la più grande tragedia dell'umanità che vi viene in mente?". Molti di voi risponderanno: "Le torri gemelle. L'11 Settembre". Dando prova, ancora una volta, della capacità dei media di influenzare le nostri opinioni e il nostro metro di giudizio. I più storici risponderanno "La grande guerra o l' olocaustro degli ebrei".Pochi, credo, citeranno "L'incidente al reattore numero 4 della centrale nucleare di Chernobyl". Eppure quella tragedia non ha avuto ripercussioni solo sulle persone che stavano vivendo quel drammatico momento storico, la cui sfortuna era di trovarsi lì, in quel lontano paese dell'Ucraina. Non sono state solo quelle le vittime del nucleare. Ad essere travolti dalle radiazioni sprigionatesi dal nucleo incandescente,sono state uomini, donne e bambini che vivevano a chilometri di distanza dalla piccola città. Una nube tossica avvolse tutta l'Europa, fino ad arrivare a lambire l'Inghilterra. Il disastro di Chernobyl allungò la sue scarne mani, non soltanto espandendosi geograficamente, ma imprimendo il suo velenoso sigillo anche nel tempo. Malformazioni e leucemie distrussero, negli anni e nelle generazioni a seguire, le vite dei cosidetti "figli di Chernobyl". Per noi, bambini che crescevano nella parte benestante della cortina di ferro, un guasto alla centrale atomica significò solo non poter più mangiare insalata o sbucciare tutta la frutta. Ma per chi viveva a Chernobyl, fu tutta un'altra storia. Racconto Tratto dal sito www.termovalorizzatori.it "Il 25 Aprile del 1986 era un Venerdì e tutta l’Italia approfittava di un ponte di tre giorni. La mattina di Sabato 26 ero in macchina con i miei genitori per una gita fuori porta, ricordo una giornata piovosa e l’autoradio a cassette che descriveva il disastro nucleare. Era scoppiata la bomba? No, era successo qualcosa di diverso ma altrettanto grave.
L’esplosione del sistema di raffreddamento scoperchiò il reattore e distrussue parte dell’edificio che lo ospitava scatenando un enorme incendio. Esposto e privo di raffreddamento il nucleo radiottivo del rattore cominciò a fondere creando una voragine in cui il materiale fuso sprofondò per decine di metri.Le squadre di soccorso, ignare ed impreparate, fronteggiarono a costo della propria vita una furia invisibile che ancor oggi non sembra essersi placata.Proponiamo due video per ricordare questo tragico evento:Il primo è un reportage fotografico realizzato dal fotoreporter Italiano Enzo Santambrogio durante la sua visita a Chernobyl:Il secondo video, sebbene una colonna sonora molto aggressiva, mostra immagini del disastro estremamente inusuali che non compaiono in alcuno dei molti filmati pubblici da noi visionati. Si consiglia di moderare il volume utilizzando l’apposita icona che trovate in basso a destra sul video. Per approfondire:
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