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tear's rain

nessun amore

 

 

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a 3 ore di volo

Post n°79 pubblicato il 08 Dicembre 2013 da nevermorelove

Se leggi il giornale, tutti si preoccupano di tutto ma alla fine pensano solo ai cazzi propri cercando sempre di fregare gli altri,  poi leggo della povera gente che cerca di tirare avanti con quel poco che hanno e spesso, non hanno neanche quel poco, leggo di gente che muore per un alluvione che l’uomo non la natura ha provocato, si uccide per una stupida lite, oppure solo perché “io so piu fico de te” e, si muore, si muore di indifferenza, per disperazione, di solitudine e tutto questo mi fa venire in mente delle riflessioni ma una in particolare continua a girami nella testa e riguarda il conquistarsi il “diritto alla morte” …Già, il “diritto” alla morte. Da giovane avevo scelto di indossare una divisa in nome dei miei principi, cose in cui credevo e, a fatica, continuo ancora a credere. Mi sono ritrovato sporco di polvere nei campi profughi a protezione degli aiuti umanitari, ho camminato tra quella misera gente, ma ero un estraneo. Ho visto morire bambini dai grandi occhi neri con la pancia gonfia di nulla e poi, coperti da miseri stracci, sepolti nella nuda terra per essere poi dimenticati, centinaia, migliaia di piccole fosse senza neanche un segno di riconoscimento  ma, a  cosa serve pensare a chi è morto se neanche riesci a pensare a te stesso per vivere?  Ho toccato quelle piccole mani cercando di dare quello che potevo, ma mi accorgevo solo che li aiutavo a morire un po’ più tardi ed ogni cuore che smetteva di battere si portava via una parte del mio cuore…fino a quando sono arrivato a non sentire più nulla, era diventata una cosa normale, come normale era sentire dentro una voce che mi sussurrava: “a te non può capitare, queste cose succedono agli altri, non a te” così come era normale aspettare un aereo che dopo solo 3 ore di volo ti faceva tornare alla “civiltà” 3 ore di volo per ritrovare tutto, persino il superfluo, cose che non servono, ma alle quali non vuoi rinunciare, negozi pieni di luce e di ogni ben di Dio, vedere gente che litiga per un cazzo di parcheggio, pensa tu che grande problema, disperarsi per un parcheggio e a 3 ore di aereo, non c’è neanche più disperazione se non aspettare di morire, ma questo non succede a te, non può succedere..quella benedetta vocina dentro la mente.

A 20 anni mi sono ritrovato a tenere tra le braccia persone della mia stessa età che si aggrappavano alla vita con una divisa sporca di sangue e con il corpo lacerato dalla guerra, guardavi quegli occhi che si spegnevano lentamente con il terrore dentro e che troppo spesso mi chiedevano “perché?” ero testimone delle loro ultime parole…:”mamma”..”ho paura”…”non voglio morire”..”perché signore perché”…”è stato bello avere degli amici come voi”, e quella maledetta vocina che continuava:…”queste cose succedono agli altri non a te”…e, senza più neanche un cuore che ormai era diventato arido come le pietre del deserto aspettavi, sul bordo di una pista, un aereo che ti riportava alla “civiltà” dove non c’era una guerra, ma in cui si uccideva e si uccide per 10 euro, dove i giovani muoiono per un bicchiere di troppo correndo su una strada a 200 km orari, o per una dose di droga solo per provare un pò di emozione e, a poche ore di volo, si muore per una guerra.

“Ma non può succedere a te, queste cose capitano agli altri, non a te” e, dopo tanti anni, quando finalmente ricominci a sentire quella pietra che avevi nel petto battere, ti ritrovi disteso su un letto d’ospedale con un ago che morde la carne e del veleno che ti entra nelle vene, sperando che, quel veleno, possa salvarti la vita, dolore nelle viscere, paura, e quella maledetta domanda:”perché?”, “perché adesso?”, “perché proprio adesso che ho ritrovato il mio cuore?”.

Guardi gli infermieri che camminano accanto al tuo lettino mentre fai fatica persino a respirare, li vedi ridere e scherzare, guardi il dottorino che fa il cretino con l’infermiera bona, altri due invece che discutono della partita della Roma (immagina che grande problema, discutere per una cazzo di partita…che coglioni) e sicuramente una vocina dentro di loro gli sussurra:”tanto non capita a te, queste cose capitano agli altri non a te”, cerchi di cancellare per un attimo i pensieri che non si fermano, ti volti da un’altra parte ed incroci gli occhi di una bambina, due grandi occhi azzurri, un foulard a coprire una testa senza capelli, un sorriso da togliere il fiato, una bambola di pezza tra il braccio libero mentre nell’altro, un ago che fa scorrere veleno anche nelle sue vene, una bambina di 12 anni. Butto la testa sul cuscino, chiudo gli occhi e penso ad un aereo che in tre ore ti porta via da tutto quanto, ma quell’aereo non partirà mai… e non c’è più quella maledetta vocina che ti dice:” non può succedere a te, queste cose capitano agli altri, non a te”.

 

 
 
 
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"Quando hai a che fare con una persona che si crede superiore agli altri e ne è fortemente convinta, ridici sopra e assecondala, perchè non è bello rovinare i sogni di uno stolto"

 

 

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ma coloro che traggono il meglio da ciò che fanno.

La vita non è una questione di come sopravvivere alla tempesta

ma di come danzare nella pioggia.

GIBRAN

 

INVICTUS

Dal profondo della notte che mi avvolge buia come il pozzo più profondo che va da un polo all’altro, ringrazio gli dei chiunque essi siano per l'indomabile anima mia.

Nella feroce morsa delle circostanze non mi sono tirato indietro né ho gridato per l’angoscia. Sotto i colpi d’ascia della sorte il mio capo è sanguinante, ma indomito.

Oltre questo luogo di collera e lacrime incombe ma l’orrore delle ombre e ancora la minaccia degli anni mi trova, e mi troverà, senza paura.

Non importa quanto sia stretta la porta, quanto piena di castighi la vita. Son Io il signore del mio destino. Son Io il capitano dell'anima mia.

(Nelson Mandela)

 

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Non arrenderti mai,

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