Benvenuti tutti coloro che casualmente o intenzionalmente passeranno dal mio blog, questo sarà solo mio. Tempo addietro, qualcuno mi propose di crearne uno a quattro mani, l’idea mi piacque e mi lusingò in quanto quella persona ha avuto nella mia vita un posto importante. Poi gli eventi non hanno permesso l’attuarsi di tale obiettivo, ma oggi ho deciso di dargli comunque vita, senza pretese o aspettative, solo con tutta la semplicità che mi caratterizza. Non so quanto vi scriverò e soprattutto cosa, forse banalità…forse pensieri indecenti o bisogni dell’anima…forse scriverò di sogni maciullati, che a prescindere da me lasceranno il posto a nuovi orizzonti, non tanto per convinzione, ma per istinto di sopravvivenza, la natura è più forte della nostra volontà.
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BON TON O CAFONAGGINE?
Post n°155 pubblicato il 18 Maggio 2010 da nowstrong
Inizialmente l’idea era di fare un post per raccontarvi un aneddoto che mi ha davvero infastidita e messa in imbarazzo, ma sarò buona per un volta, voglio pensare che il comportamento della persona in questione, sia stato dettato dall’ignoranza (non intesa nel suo reale significato, ma nel senso comune del termine….) e non dalla volontà di compiere il grossolano gesto. Colgo invece l’occasione per parlare di buone maniere. Il bon ton è stracolmo di “non dire, non fare”, e già l’imposizione immotivata mi disturba, ma per farla breve, riporto di seguito alcuni DIVIETI che contesto, in quanto secondo me, privi di senso logico. (fino a prova contraria) . DIRE “PIACERE” QUANDO CI PRESENTIAMO O SI VIENE PRESENTATI Sarebbe più consono forse esclamare:”we…che faccia da pirla!”? .ENTRANDO IN UN RISTORANTE , L’UOMO PRECEDE LA DONNA.
Nel 2010 sarebbe bene rimuovere dal galateo questa usanza desueta, a meno che non si entri in un saloon affollato di avventori armati, intenti a fumare sigari e riempire sputacchiere, non credo si corra alcun pericolo, se invece trattasi di ingresso in locali di dubbio gusto, o palesemente ambigui, beh…in tal caso non credo sia importante chi varca per primo la soglia. (‘ndo cojo cojo) . AUGURARE BUON APPETITO Io non amo farlo a prescindere, mi limito a replicare se viene augurato a me, ma non ci trovo nulla di disdicevole nell’augurarlo! La prossima volta che pranzerò con qualcuno proverò a buttare lì un allegro :”ti auguro di strafogarti” , e vi saprò dire il gradimento. .NON CHIEDERE IL PANE O santocielo…può trattarsi di una dimenticanza, se ti chiedo il pane, non è per farne palline con la mollica e lanciartele in un occhio, suvvia! . MAI DIRE “SALUTE” QUANDO UNA PERSONA STARNUTISCE Io abitualmente, se mi trovo nelle vicinanze di qualcuno che starnutisce, intervengo con parole amorevoli del tipo “ma creperai prima o poi! Che sia la volta buona?” E qui mi girano davvero OO, perché è come imporre il modo di sorridere, di muoversi, di esprimersi. La stretta di mano parla di noi…come possiamo chiedere ad un timido e insicuro di stringere vigorosamente la mano del suo interlocutore? Sarebbe come fargli violenza. Poi....Beh….l’elenco è lungo ma mi fermo qui :-) Io noto i particolari e amo alcune raffinatezze nei modi, ma sono e resterò sempre una persona semplice, contrarissima alle frasi fatte o di circostanza, ai modi affettati che nascondono il vuoto, ai goffi manierismi…e sono convinta che se usassimo gusto e buon senso, non dovremmo consultare alcun libro di BON TON.
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