UN ANGELO DI OBOE...un oboe gelido risillaba gioia di foglie perenni, non mie, e smemora...(Oboe sommerso, S. Quasimodo) |
Lascia che il tuo amore suoni la mia voce
e si posi sul mio silenzio.
Lascialo entrare, attraverso il mio cuore,
in tutti i miei movimenti.
Fa brillare il tuo amore come le stelle
nell'oscurità del mio sonno
e fallo albeggiare al mio risveglio.
Fallo bruciare nel fuoco dei miei desideri,
e scorrere in tutte le correnti del mio amore.
Lasciami portare il tuo amore nella mia vita,
come l'arpa porta la musica,
e lascia che io te lo ritorni,
alla fine assieme alla mia vita.
AREA PERSONALE
TAG
I MIEI BLOG AMICI
- CORSARI DITALIA
- chiamatemi caserta
- Amore immenso Amore
- un po della mia vita
- CHIACCHERE_LIBERE
- PAZZA DA LEGARE
- MONICA
- Blog Magazine
- Io e ... basta!
- TOGHE PER CASO
- un modo di essere
- on the road
- LOST PARADISE
- la mia isola
- CORREVA L ANNO...
- Maki ®©
- Bu
- ASensoUnico
- La mia vita
- MARE... SPORT...VITA
- CIRCOLO DI AN
- Serramezzana B&B
- Francos Band
- AMORE
- SERENITA
- THE END
- lastminute
- INSEGUENDO IL VENTO
- Pietro Mascagni
- SonoCuriosa
- :.mery & il suo mare
I MIEI LINK PREFERITI
MENU
« Vivi la Musica | UNA COPPA PER VASCO! » |
Post n°19 pubblicato il 20 Agosto 2007 da oboe82
Poco dopo il mille la musica profana incominciò ad arricchirsi soprattutto in Francia per merito di poeti musicisti. Questi artisti erano nobili feudatari, cavalieri e anche dame, che si dilettavano a comporre canzoni, da cantare alle feste di corte. A seconda della zona in cui vivevano, essi vennero chiamati trovatori o trovieri: i primi erano attivi nel Sud della Francia, i secondi nel Nord; i primi usavano la lingua provenzale detta lingua d'oc, i secondi la lingua d'oil diventato poi Francese moderno. I temi trattati dai trovatori e dai trovieri erano naturalmente vari, ma soprattutto essi cantavano l'amore, “l’amor cortese”:un amore che aveva sempre i connotati della passione ideale, sublime, esclusiva, nei confronti di una donna che possedeva tutte le virtù e arrivava perciò a rendere più buono, più valoroso, più serio l'uomo che l'amava. La forma poetica più comune e solenne nella quale era celebrato l’amor cortese fu la cansò, composta di varie strofe o stanze. Altre forme della poesia trobadorica furono: i sirventès, di contenuto politico, morale e anche religioso; il planh, in cui si piangeva la morte di un personaggio illustre; la tensò o joc parti, dialogo amoroso fra un uomo e una donna; l’alba, commiato mattutino tra due innamorati; la pastorela, corteggiamento di una pastorella da parte di un cavaliere; i ductia e le estampida, forme a ballo strumentali. Si distinguevano diversi stili del poetare: il trobar plan, stile diretto, facile, chiaro (Jaufrè Rudel); il trobar ric che impiegava costruzioni sintattiche complesse e introduceva allusioni misteriose (Rambaud de Vaqueirais); il trobar clus nel quale era ricorrente il ricorso a metafore e ad espressioni oscure (Arnaut Daniel). La poesia e la musica trobadorica varcarono ben presto le patrie frontiere e calarono da un lato verso la Spagna, dall’altro verso la pianura del Po. Qui s’incontrarono con le forme originali indigene di poesia e musica profane, così anche il nostro popolo, artista per eccellenza, si abbandonò alla gioia del canto. Ogni festa, ogni ricorrenza ebbe le sue canzoni: le maggiolate gentili, echeggianti per le campagne della Toscana, i nostalgici strambotti del Mezzogiorno, le laudi francescane, i canti carnascialeschi. I poeti-musicisti che svolsero in alto-medio tedesco i concetti dell’amore cortese furono influenzati dai modelli francesi. Il movimento artistico si chiamò Minnesang (da Minne, amore cortese e Sang, canto), Minnesanger, cantori dell’amor cortese, equivalente di trovatore e troviero. Ed ecco parte di una canzone di Jaufrè Rudel: Quando son lunghe le giornate a maggio, mi piace dolce canto d’uccelli di lontano, e quando me ne sono dipartito mi rimembro di un amore di lontano. (da Canzone dell’ Amore di lontano)
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
INFO
PER BRUX!!!
CERCA IN QUESTO BLOG
AMA...
L'amore non si chiede perché parla dal cuore e non spiega mai... non lo sai?
L'amore non ci pensa due volte può arrivare di colpo o sussurrare da lontano, non chiedermi se queste emozioni sono giuste o meno, non deve
essere logico deve solo essere forte.
Non abbiamo una voce quando sono i nostri cuori a scegliere, non c'è un piano, non abbiamo un controllo.
Sento ciò che hai paura di dire, di dare
ma non possiamo lasciarci sfuggire questo momento, non possiamo chiederci se
sia giusto o esigere una risposta, possiamo solo provare.
L'amore non ti chiede perché... perciò prendiamo cosa abbiamo trovato e avvolgiamocelo addosso.
Guarda verso l'amore, potresti sognare e se dovesse andarsene allora dagli le ali, ma se quell'amore è destinato ad essere, allora la sua casa è il tuo cuore.
Sotto i cieli noi viaggiamo lontano sulle strade della vita, siamo viandanti, dunque lascia che l'amore parta e lascia che la speranza abbia un
posto nel cuore di colui che AMA.
LA MITICA LARA IN" ADAGIO"
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: oboe82
il 21/09/2011 alle 23:51
Inviato da: noharim
il 15/02/2011 alle 14:13
Inviato da: oboe82
il 06/10/2010 alle 19:06
Inviato da: francesca881993
il 30/09/2010 alle 15:57
Inviato da: oboe82
il 18/06/2010 alle 15:21
CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.