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barbatelle in testa

Post n°138 pubblicato il 05 Agosto 2016 da emma01

delle tante maschere ed armi di cui ci si munisce spesso, una di quelle più infastidenti, che mi irrita sicuramente è quella della cultura vantata, usata come livella, come gradino, come status di appartenenza a casta superiore (è tutta roba nota).
sorrido (e ringhio un po'), mentre guardo tutto intorno alla sterminata quantità di fastidi che quotidianamente si fanno presenti e molto bene, affliggono seriamente la vita, disturbano l'esistenza. perché dunque anche la cultura? con tutto il baraccone dell'arte, della poesia, della musica, dell'estetica, del pensare, debbono divenire un accidente dispettoso e differenziante, un'isola per pochi dove chi pare sapere, trattiene ben chiuse le porte della cultura a chi non sa o, spesso, non sa di sapere, mentre chi effettivamente non sa di sapere e magari non sa e basta, guarda, in trepidante attesa, possibili sversamenti culturaleggianti,  tanto per provare, per assaggiare e dimenticare...?
diciamocelo, qui di artisti non ne vedo mica tanti... tante belle rassegne, tutto pettinato e patinato, molto chic, spesso eco, qui nel mio bello, bellissimo profondo nord est: qui scrivono moltissimi, dipingono parecchi, scolpiscono in molti, pensano quasi  tutti... quindi tutta st'arte? da che parte?
che poi, a dirla tutta, a me sta cultura fichetta, che si loda e si lucida mi rende inquieta...
detesto le citazioni sia scritte che dette (avete presente quell'attimo di scemitudine in cui ti prende di citare questo e quello? Grande desolazione nello spirito mio; detesto l'intrusione di documentazioni probanti, talvolta detesto anche la correttezza della forma). Ma allora, esattamente, che cerco di dire? Vorrei tanto che fosse facile arrivare alla conoscenza e alla cultura civile, anzi vorrei che la conoscenza e la cultura civile divenissero interesse, (più delle vigne che, a titolo conoscitivo, sono cresciute di almeno mezzo metro da bel dì d'aprile, a furia di decine e decine di trattamenti... che se il mio caro futuro ex vicino di casa si occupasse di trimetro giambico scazonte, io non dovrei barricarmi dentro la magione una settimana sì e quella dopo pure, nel corso di questa estate assurda, sfogliando giornalmente riviste e siti ad hoc alla ricerca di un immobile per umani e non per barbatelle)... insomma qui, nel meraviglioso, grandioso, super produttivo nord est, se si diventasse tutti artisti, veri artisti, veri esseri senzienti e civili, si potrebbe pure produrre vino (pare che il prodotto piaccia, dico pare, perché sono astemia, magari piacerebbe di più se prodotto senza tutto l'attributo di pesticidi) ma anche altro, anche cultura e responsabilità civile.
come sia finita a scrivere di barbatelle quando il mio intento era deridere un po' l'accademia non lo so, ma mi capita spesso, che sia  un sottoprodotto del fatto che sono sottoposta, mio malgrado, a continui trattamenti chimici?
a parte la tristezza dei vigneti (prego di non credere alla banalità del bisogno dei cervelli dell'ordine dei vigneti... su colli e prati, anche questa stoltezza mi sono sentita raccontare, il mio cervello sta benissimo nell'ordine boschivo auto perfezionante) qui come in ogni luogo è grande il bisogno di condivisione ad ogni livello, ottimo sarebbe che non ci fossero tutti sti livelli ma molta, molta, molta condivisione.

amen ;-) 

 
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