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Presto mi trasformerò in te.
Quando il silenzio ti svela verde,
il mio sonno comincia a sciogliersi
come un'ultima possibilità.
Già sento gli occhi del tuo
rugoso inverno riposare in me
come un pozzo, e nessuno ha pensato
appieno la sua profondità. Immagini
vengono ad abbeverarsi, il tuo mondo
mi ha aspirato
e io vivo intrepido tra gli alberi e i monti.
Il vento si è annidato in capelli che sono già miei,
il calore della terra ha riempito le mie vene pietrose,
presto saprò come la notte metterà radici
nella tua figura.
Oskar Pastior
Topinambur
Topinambur abbandonati
qua e là, cari pargoli,
abbandonati in incontri
precari o in infinite assemblee
ma sempre un po' distratti dall'infinito.
O filiazione
forse infida, dicono,
della luce più irta,
provocatori di paroline e bisbigli.
Provocare ad appelli ed a fini
rimproveri eh eh
fin dentro i giardini
Ma chiamate a soste o
ad aggiri, a manciate di
dispersioni, ad immortali
(senza per niente essere trionfali)
addii
O semine semplicissime
o complessive induzioni e scie
poi divergenti
di sottomusici elementi -
Affondi birbi birichini del
giallo di minimi
temi tempi
Da entro i mille circoli
dei topinambur assidui nunzi
di lunatici autunni
si sfilano le luci
dai più nascosti vincoli
Digressivi discorsi
Fratti divieti ad ogni
Bella pretesa del giallo-
Suggerimenti d'altri autunni
vellichii d'autunni
già persi, ritornanti in gialli sorsi
Freschissimi risvegli del verde-blu
dopo che le piogge novelle l'addormirono
e che ora si disagia e scompiglia
a un raggio, più che di sole, di topinambur
Teneri plagi compiuti
dal verde e dall'azzurro dei prati
sui topinambur qui sbandati
da chissà dove, chissà se prima o mai più.
Andrea Zanzotto
blocco su note
ho una brutta consapevolezza: sono una groupie della poesia.
sa di malattia.
pratico poesia da decenni, mai sono stata tanto presa,
persa e invischiata
dalla tua tenerezza scuro inchiostro.
è l'autunno che sparge segni ignobili a sedurmi promettendo
inverno feroce possibile.
insomma le parole m'innamorano. e più sono ingravidate di poesia
più cedo e cado.
cazzo, basta.
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