Une.Rèputation?

...Ahesta boro...

"Se il mattino fosse una chiave la getterei in un pozzo.
Cammina lenta, mia graziosa luna, cammina lenta!
Che il sole del mattino si scordi di sorgere.
Cammina lenta, mia graziosa luna, cammina lenta!"*

images....

Albe...

...Di te, di tempo giocato... Di "ferie"

… Strano, pure dietro una semplice foto ci possono essere fatti più grandi di lei.

Mentre il destino preparava quell’inquadratura noi due passavamo giorni felici fatti di niente, di risate, di vagabondaggi, di passeggiate notturne, di amabili disguidi ed equivoci, (tu sai quanto io giochi sulle mie “ambiguità verbali”), di tempo (e vino)bevuto a fondo senza assilli da fuggire né mete da raggiungere, tempo buttato spensieratamente come la moneta nel cappello di un mendicante, come se non esistesse nessuna necessità, come se il mondo bislacco e godibile fosse sempre a portata di mano.

Tutto quel che capitava era benvenuto, occasione di riso e di abbandono, come inserire il bancomat anziché il codice fiscale in un distributore automatico di sigarette, come nelle gite scolastiche in cui più il programma va a catafascio più ci si diverte.

Siamo, nelle nostre esistenze consuete, dannati dall’ossessione del lavoro, ma in quei giorni ci siamo lasciati andare alla regalità del gratuito.

Vivere in questo modo è un dono che gli dei fanno raramente e che bisogna meritarsi perché per un ora, un giorno o una settimana di questo abbandono occorrono affetto ed amicizia, quella complicità istantanea che è frutto di vita, esperienze e valori appassionatamente condivisi.

Questi momenti magici di aggregazione (…”E vai te a fare un complimento alla gente!!!”) recano in sé la consapevole malinconia della fugacità, della disaggregazione che pone fine alla possibilità di stare insieme e qualora questa possibilità venisse meno dirò sempre che averti avuto non è poco.

Spesso ti racconto di viaggi, proprio a te che non esci dall’Italia e mi torna alla mente un proverbio cinese che dice quanto sia ridicolo “pretendere di contemplare i fiori senza scendere da cavallo”. Viaggiare, così come ogni viaggio che conduce alla conoscenza di un uomo, è una scuola di umiltà, fa toccare con mano i limiti della propria comprensione, la precarietà degli schemi e degli strumenti con cui una persona (me compresa, sì, egocentrica come sono) presume di capire e di avvicinarsi a un’altra. Ci sono luoghi e uomini che affascinano perché sembrano radicalmente diversi e altri che incantano perché, già la prima volta, risultano familiari, quasi un luogo natio. Conoscere è spesso, platonicamente, riconoscere, è l’emergere di qualcosa magari ignorato sino a quell’attimo ma accolto come proprio. Per vedere un luogo, e per conoscere un uomo, occorre rivederlo. Il noto e il familiare continuamente riscoperti e arricchiti, sono la premessa dell’incontro, della seduzione e dell’avventura; la ventesima volta in cui si parla con un amico o si fa l’amore con una persona amata sono infinitamente più intense della prima.

Ebbene, con te sono “scesa da cavallo”. La “contemplazione” di te è oltremodo divertente. Mi diverte osservarti, mi incanta la velocità di folletto con quale armeggi ai fornelli, la tua capacità da giocoliere per chiudere uno sportello con un piede mentre fai tutt’altro con le mani e contemporaneamente con la fronte chiudi il microonde rimasto aperto.

Mi piacciono l’attenzione, l’entusiasmo e la passione che metti nel fare qualsiasi cosa, sia una passeggiata notturna sulla spiaggia, siano le fotografie di tante albe fra i pini, la curiosità con la quale ascolti i miei vaneggiamenti sul dilemma dei porcospini di Shopenhauer che tu confondi con Chopin fino ad arrivare a domandarmi come mai il concerto n.3 di Rachmaninov sia tanto complicato. Mi piace quando canti con voce stentorea le tue canzoni rigorosamente italiane perché per te non esiste musica senza la comprensione del testo, mi piace quando strilli inorridito: “Ma è seeeeccoooo!!!” sbirciando la padella nella quale sto condendo la pasta e le successive risate causa l’analogia con Crozza nel ruolo del muratore di fronte alla betoniera… “Ma è liiiiiquidooooo!!!”.

Rido quando mi dici: “Femmina, come osi contraddirmi in pubblico?!?” anche se siamo soli così come quando alla tua affermazione: “Sono stato intelligente” io ti ho risposto: “Intelligente è parola grossa!”, tu mi hai “scaraventata” giù dal letto.

Siamo due amici esperti nell’arte del “cazzeggio”. Tempo fa credevo che un amico valesse più di mille amanti, ma riferendomi a te tale affermazione è fuori luogo poiché sei notevole sia come amico che come amante.

La musica è per te!

“E vai te a fare un complimento alla gente…”  J

RE(A)Dy irrEiverente....

.... A gentile richiesta...

Qualcuno mi ha detto che Die Walkuere "fanno troppo Hitler jugend"... Cambio musica... Buona la torta mimosa, dolcezza!