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Un blog creato da Ganimede.76 il 14/05/2007

Parole non dette...

"la vita è uguale a una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita!" (Forrest Gump)

 
 

PREGHIERA DELL’OMOSESSUALE

di Fr. Angelo (Sud  Italia) 

il discepolo che gesù amava

Padre dell’umanità, come figlio mi rivolgo a te con fiducia: aiutami a sentirmi amato da Te, dalla Tua Chiesa, dalle persone a  me care e da tutti coloro che mi circondano. Non mi facciano sentire un verme, un errore della natura, un mostro da nascondere. Donami la forza di accettarmi  per come mi hai creato, di non vivere da ipocrita, nascondendo a me e agli altri  la mia tendenza sessuale. Aiutami a capire che sono anche io Tuo figlio prediletto, che Gesù è morto in croce anche per me. Metti davanti al mio cammino persone sagge che sappiano consigliarmi, che sappiano aiutarmi ad accettarmi. Molte volte, a causa dei pregiudizi e delle paure, sono tentato di  farla finita su questa terra, ma poi sapendo che “tu ami tutte le cose esistenti  e nulla disprezzi di quanto hai creato; se avessi odiato qualcosa, non l`avresti  neppure creata”(Sapienza 11,24) mi riprendo e vado avanti. Dona ai miei  genitori la rassegnazione e la serenità che sono sempre loro figlio, anche se  non potrò mai dargli la gioia di essere nonni, potrò donargli l’affetto di un figlio  che sa amare e vuole essere amato. Aiutami a non fare scelte sbagliate, matrimonio o vocazione di copertura, ma a fare scelte vere e libere. Se qualche volta ho bisogno di essere abbracciato e amato da uno del mio stesso  sesso…. Stammi vicino e abbracciami forte e fammi sentire la tua infinita misericordia e le tue lacrime che scendono sul mio capo, per dirmi che mi comprendi e mi ami per quello che sono. Ti voglio bene Gesù.

 

BIBBIA E OMOSESSUALITà

Nel tentativo di approfondire tale tematica e, soprattutto, di individuare con esattezza i testi della Bibbia ed interpretarne correttamente il contenuto, ho ritenuto opportuno leggere due libri che affrontano l'argomento sul piano esegetico e che hanno come punto di riferimento la Bibbia nella sua interezza.

I libri che ho provveduto a leggere e ai quali mi riferirò nella presente trattazione sono:

- Bibbia e Omosessualità, Ed. Claudiana

- l'Omosessualità nella Bibbia, Ed. San Paolo

bibbia

 Introduzione (>)

I testi nei loro contesti antichi

Antico Testamento:

1) Genesi (>)

I resoconti della Teologia della Creazione

2) Sodoma e Gomorra (>)

C'è Omosessualità in questi racconti?

3) Gionata e Davide (>)

Si può parlare di Omosessualità?

(continua)

 

UN Pò DI ME...

volto

"Omosessuale e credente"  di Alessandra Del Re:

LiberoBlog/Storie

MI RACCONTO...

"Essere o non essere..."

Una pagina del mio Diario su: Gionata.org

UNA MIA ESPERIENZA...

"Non guaritemi in nome di Cristo"

sul Blog: 1, 2, 3... Liberi tutti dell'Unità di Delia Vaccarello

"Una cristoterapia per guarire dai pregiudizi" su: gaynews

 

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AGEDO

AGEDO

L’A.GE.D.O. è costituita da genitori, parenti e amici di uomini e donne omosessuali, bisessuali e transessuali che si impegnano per l’affermazione dei loro diritti civili e per l’affermazione del diritto alla identità personale.

Vogliamo essere di aiuto e sostegno a quei genitori che hanno saputo dell’omosessualità della propria figlia o figlio e ne soffrono perché per loro è difficile comprendere e accettare. Pensiamo di poter condividere il loro disagio offrendoci come interlocutori per un dialogo su una situazione che noi abbiamo vissuto e superato.

 

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Questo Blog non rappresenta una testata giornalistica e viene aggiornato senza alcuna periodicita'. Pertanto, non puo' essere considerato in alcun modo un prodotto editoriale ai sensi della L. n. 62 del 7.03.2001. Gli articoli e le immagini inseriti in questo Blog sono tratte in massima parte da Internet; qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d'autore, vogliate comunicarmelo e saranno subito rimossi.

 

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Gesù si, Chiesa no!

Post n°91 pubblicato il 03 Novembre 2007 da Ganimede.76
 

1. Il problema

Quando si parla di Dio e della religione, specie fra i giovani, è facile sentire quest'affermazione: "Credo a Gesù, ma non credo alla Chiesa!", oppure "Sono molto legato/a alla figura del Cristo, ma non me la sento di andare in chiesa, posso pregare anche nella mia stanza"; simili espressioni costituiscono il 'manifesto' dei cosiddetti "credenti non praticanti" e di tutti coloro che ammettono di "credere in Dio", ma di essersi 'allontanati' dalla Chiesa.

Tra breve si vedrà con chiarezza la contraddittorietà di siffatte posizioni, ma merita dedicare qualche riga alla questione della ammissibilità della figura del 'credente non praticante'; di per sé infatti il Cristianesimo non richiede una 'pratica' esterna convenzionale e prestabilita; la fede cristiana insegna infatti un modo nuovo di impostare interiormente le proprie scelte personali, e potrebbe non essere necessario un mutamento 'visibile' della condotta di vita (1).

Si consideri poi che, nel linguaggio comune, 'praticante' vuol dire 'che va a messa', ma neppure la partecipazione alle funzioni comunitarie assume valore assoluto, in quanto nessuno dubita che il religioso eremita sia un 'credente praticante'.

D'altro canto, sono innumerevoli i testi cristiani che spronano a 'mettere in pratica' (2) gli insegnamenti del Maestro, nel senso che i buoni propositi non devono rimanere semplici intenti, ma vanno vissuti concretamente nel quotidiano; da questo punto di vista è chiaro come un 'non praticante' non possa dirsi neanche 'credente'ma 'credente' in cosa, o in chi?

È importante ora chiarire bene i termini della questione Gesù/Chiesa; in un secondo momento si potranno poi cercare le possibili cause di un tale approccio culturale, scorretto perché in sé contraddittorio, al Cristianesimo.

2. La risposta 

Per chi conosce a sufficienza i fondamenti del Cristianesimo, è chiaro che il discorso "Gesù sì, Chiesa no" è privo di senso. A Gesù di Nazaret, e al di lui pensiero, presumibilmente genuino, si arriva infatti solo attraverso le testimonianze orali e scritte prodotte dalle comunità di fedeli che vissero a contatto con Gesù e con gli Apostoli. Tali testimonianze, raccolte e selezionate nei primi quattro secoli di Cristianesimo, sono oggi sintetizzate (3) nei libri del Nuovo Testamento.

La scelta, tra le tante testimonianze disponibili, fu operata dalle comunità cristiane, quindi dalla Chiesa, dei primi quattro secoli (4) . Senza tale mediazione è impossibile conoscere il pensiero cristiano genuino, ma non solo: non è neppure possibile conoscere altre informazioni su Gesù di Nazaret, al di là del fatto che nacque, visse e morì crocifisso in Palestina sotto Ponzio Pilato e che i suoi discepoli ne affermarono l'avvenuta risurrezione nonostante pesantissime persecuzioni!

Solo in seguito a un esplicito atto di fede nel fatto che quelle comunità cristiane abbiano mantenuto i testi integri e al riparo da manipolazioni, si può affermare di leggere oggi il Nuovo Testamento, poiché gli originali dei testi sono andati perduti e i manoscritti completi più antichi risalgono solo al III secolo d.C., a circa centocinquanta anni di distanza dalla stesura.

Solo se ci si fida della Chiesa dei primi quattro secoli si può dunque risalire al Gesù di Nazaret storicamente esistito (5) e al suo genuino insegnamento: prestar fede a quanto racconta il Nuovo Testamento su Gesù implica, necessariamente, un atto di fede su quella Chiesa che ha formato il Nuovo Testamento stesso.

A questo punto il discorso potrebbe benissimo considerarsi concluso, poiché la mediazione della Chiesa nella conoscenza del Maestro è assolutamente insostituibile: non si arriva al Dio di Gesù Cristo se non attraverso la comunità che lo ha conosciuto e seguito.

Tuttavia sono in molti a non percepire la presenza, dietro le nostre edizioni a stampa del Nuovo Testamento, del lungo lavoro di copiatura e conservazione dei manoscritti e dell'opera di selezione dei testi genuini. Si pensa comunemente infatti di poter entrare in contatto diretto con Gesù-Dio solo grazie alla lettura dei vangeli, senza considerare che quei vangeli sono ciò che resta di un'ampia scrematura di tutti gli scritti pseudo-biografici composti sul falegname di Galilea nei primi cinque secoli di storia cristiana. È forse il caso ora di riflettere sulle possibili cause di tale mancata presa di coscienza.

3. Ma perché "la Chiesa no"?

Ho fatto il discorso di poco fa a parecchi 'cristiani confusi': in particolare, a una mia coetanea compagna di studi aggiunsi, provocatoriamente: "Vedi, tu dici di fidarti di Gesù e non dei preti… però, in realtà, ti fidi del Gesù che i preti vogliono farti conoscere!" ed ella mi rispose: "Sì, mi rendo conto che il mio modo di vedere è contraddittorio, eppure io la penso così!" (6) . Tale conclusione è disarmante, eppure illumina il problema di fondo: la Chiesa, comunque sia essa intesa e percepita, gode tra i giovani di scarsa credibilità; urge interrogarsi sulle cause di tale fenomeno (7) .

4. Prima causa possibile: confusione sul termine "Chiesa"

Tanto per cominciare, allorché ci si accinge a presentare i fondamenti del Cristianesimo e, in particolare, l'opera di raccolta e selezione dei testi canonici, è bene premettere il significato vero del termine "Chiesa": essa coincide con l'insieme di tutti i cristiani, di ogni tempo e luogo; a parte l'indubbia difficoltà di immaginare un'entità umana così vasta, bisogna riconoscere che, nel linguaggio comune, il termine "Chiesa" indica oggi, genericamente, il clero o i vertici di esso: la Conferenza Episcopale, il Vaticano, il Papa… anche molti giovani cattolici, quando nominano "la Chiesa" sembrano riferirsi a un'entità lontana, da cui solo in parte accettano di essere rappresentati. Le considerazioni sociologiche potrebbero proseguire, ma qui basti evidenziare che, nella mentalità comune, la "Chiesa" è formata da preti, vescovi e suore; in realtà, essa consta di casalinghe, operai, medici, studenti, disoccupati, ingegneri, impiegati, professionisti, insegnanti, preti, monaci, pensionati, commercianti, suore, poliziotti, agricoltori… e così avanti, all'infinito e abbraccia tutti i credenti vissuti dal I al XXI secolo d.C.

Nonostante le precedenti precisazioni però, quando si parla di "Chiesa" si continua a pensare alla gerarchia ecclesiastica e non al popolo cristiano, quasi che la Chiesa fosse una élite ideologica alla pari delle dirigenze dei partiti politici o delle rappresentanze di gruppi di interesse: in tal senso, il pressappochismo degli organi di stampa e comunicazione non aiuta affatto (8) .

5. Seconda causa possibile: la difficile fiducia in un ente collettivo.

Un secondo motivo possibile di diffidenza è di tipo non culturale ma psicologico; ogni atto di fede richiede solide garanzie da parte del portavoce che pretende di essere creduto, e riesce perciò molto importante la conoscenza di costui, del suo passato e della sua coerenza con il messaggio che intende trasmettere.

È vero anche che un maggior numero di garanti può rafforzare la credibilità dell'annuncio, e tuttavia quando questi vadano a formare una collettività indistinta, paradossalmente, la fiducia riposta diminuisce, proprio per l'assenza di punti di riferimento stabili e sicuri per tutti gli ascoltatori. A livello psicologico dunque è più accettabile l'idea di "fidarsi di Gesù" piuttosto che di "fidarsi della Chiesa": del primo infatti si conoscono la vita, la morte e i miracoli, oltre ai discorsi e a molti episodi significativi… sulla Chiesa invece le idee sono alquanto confuse, poiché se ci si riferisce all'operato del clero nella storia, il giudizio è prevalentemente negativo; se invece si tenta di spostare l'attenzione sull'intero popolo cristiano, le informazioni appaiono molto più vaghe e generiche: chi di noi conosce bene la vita e l'operato dei cristiani, anche solamente dei primi tre-quattro secoli? Tale massa indistinta di individui, non facilmente 'personalizzabile', fatica ad imporsi all'attenzione dell'ascoltatore: quest'ultimo infatti pare aver perso di vista il fatto che, per la maggior parte, la nostra conoscenza è frutto di atti di fede e che solo una minima parte dei dati da noi posseduti è stato sottoposto, da noi, a verifica sperimentale.

6. Terza causa possibile: l'atto di fiducia, oggi.

Quanto segue è soltanto un'ipotesi per spiegare le radici di quest'ormai perduta presa di coscienza, che pare riguardare l'approccio culturale non solo al Cristianesimo, ma ad ogni conoscenza. Il problema si presenta assai complesso e merita la riflessione attiva di ogni lettore, affinché la questione sia ben chiarita e si possa procedere nell'indagine di possibili rimedi. Partiamo da una constatazione: oggi il giudizio di credibilità, che si pone ogni qualvolta una notizia orale o scritta ci viene riferita, pare essersi spostato dal referente al riferito. In altri termini, oggi il giudizio non investe più tanto l'attendibilità di chi annuncia, bensì la plausibilità dei contenuti annunciati.

Spiegare tale fenomeno è impresa tutt'altro che agevole ed è lecito, per il momento, rimanere al livello di semplici ipotesi (9) ; tuttavia esso è molto diffuso. Prova di ciò è infatti l'uso comune di espressioni quali "L'ho letto su una rivista" "L'ho visto sul giornale" "L'ha detto la TV o il TG" e altre simili, dove non vi è il minimo accenno critico alla credibilità della testata o del cronista, ed è sufficiente la corrispondenza, di quanto riferito, alla categoria del 'plausibile' propria di ciascuno; si noti infatti che, ormai, gli unici argomenti contrari alla veridicità di una notizia rimontano tutti a un'eventuale sua scarsa plausibilità, di volta in volta espressa con le frasi "per me è esagerato" "per me è impossibile" "l'ho letto anch'io, ma mi sembra troppo…".

Concludendo, par di capire che ognuno di noi scelga in anticipo, e alla luce della propria esperienza soggettiva, ciò che è possibile oppure no; successivamente, e alla luce del criterio così elaborato, seleziona le notizie che gli giungono, di talché, se la cosa è plausibile, la testimonianza altrui funge da semplice conferma di ciò che è già dato per avvenuto e, al contrario, quando un fatto non sembra possibile, l'eventuale sostegno dato da altri alla notizia non scalfisce la convinzione personale, anzi va a scapito della credibilità del testimone (10) .

8. Conclusione? 

Il discorso non può finire qui; spero solo, con queste (molte, e mi scuso per la prolissità) righe, di aver stimolato la riflessione e il dibattito: la questione, come detto, è complessa e, per essere affrontata bene, necessita del contributo di ogni lettore.

Diego Poggi

(Tratto dalla Rivista periodica ANA'STASIS - DIDASKALEION)

NOTE

1 Valga per tutti l'esempio dell'elemosina: il Cristianesimo insegna a farla per puro amore del prossimo. Se però uno la fa, inizialmente, per esibizione e poi, convertitosi, la fa per amore, la sua condotta esteriore non muta, ma per la fede il cambiamento è radicale e importante.

2 Le citazioni sono veramente numerose: si va dalla similitudine della casa costruita sulla roccia (discorso di Gesù, riportato da Mt 7,24-27 e Lc 6,47-49) alla spiegazione del senso della lavanda dei piedi (Gv 13,17: "Sapendo queste cose, sarete beati se le metterete in pratica" (disse loro Gesù) ); è poi chiarissimo Giovanni, nella sua prima lettera, ai capp. 3 e 4, per non parlare di Paolo, sempre sollecito nell'elencare le virtù cristiane, sempre saldamente ancorate alla concretezza (Gal 5,22-23; Ef 4,31-32 e 1Cor 13,4-7); a fronte di ciò è quasi superfluo citare Gc 2,17: Così anche la fede: se non ha le opere è morta in se stessa.

3 Il Nuovo e l'Antico Testamento infatti non contengono l'intera rivelazione, posseduta completamente solo dalla Tradizione orale cristiana; la costituzione dogmatica Dei Verbum (par. 8) parla infatti di "predicazione apostolica… espressa in modo speciale (ma non unico) nei libri ispirati…"; ecco perché pare lecito dire che il NT è una sintesi delle verità di fede rivelate da Gesù ai discepoli.

4 Il frammento muratoriano però garantisce che sui Vangeli, gli Atti e l'epistolario paolino si raggiunse l'unanimità già prima dell'anno 180 d.C. 

5 Senz'addentrarci ora in una digressione molto impegnativa, non si può evitare di notare la moderna tendenza a mettere in secondo piano il Gesù storico, in favore di un più 'concreto' (in apparenza) "Gesù del cuore"; il rapporto interiore anche sentimentale con la figura del Salvatore è una fase importante della crescita spirituale della persona, ma non può sostituire una conoscenza, almeno basilare, dell'operato storico (e umano) del Cristo.

6 La risposta è curiosa ma può essere illuminante su quanto analizzeremo dopo. Per ora basti osservare che essa sembra mettere in discussione il principio di non-contraddizione, che viceversa dovrebbe costituire la base per ogni ragionamento!

7 Mi permetto di non prendere in considerazione qui l'impopolarità di certi insegnamenti pubblici del papa, in tema di morale sessuale; questi ultimi infatti costituiscono un 'motivo di allontanamento' che sconfina nel comodo. In realtà, per chi conosce il senso della vita cristiana, le posizioni 'antiquate' del Magistero rappresentano un ostacolo risibile, poiché l'impegno di vita, che una scelta cristiana coerente impone, è molto più profondo e serio rispetto a quello della frequenza e libertà dei rapporti sessuali.

8 Maliziosamente, si può aggiungere che fin quando la CEI esprimerà abitualmente il proprio parere sul Governo nazionale e sulla politica, sarà difficile non accostarla alla Confindustria, ai sindacati e ad altre entità di rappresentanza di interessi diffusi…

9 Lo sviluppo della comunicazione di massa sembra aver giocato qui un ruolo di primo piano: esso infatti ha letteralmente sommerso l'individuo di informazioni, tra le quali è lo stesso destinatario a dover operare una cernita; questo ruolo 'attivo' nella selezione e, quindi, nella composizione del proprio patrimonio conoscitivo potrebbe aver ingenerato l'illusoria sensazione di essere noi 'arbitri' della nostra conoscenza e di essere a contatto diretto con ogni fonte possibile. Lo sviluppo e la diffusione della telematica hanno fatto il resto, 'sfondando' una porta aperta dalla televisione…tuttavia è bene sempre ricordare che, 'dietro' a un giornale, un programma televisivo o a una pagina web c'è sempre qualcuno che ha predisposto il mezzo di comunicazione e ha selezionato le informazioni che egli ritiene più importanti per noi: la scelta non è nostra!

10 Se si pensa al costume politico odierno il quadro è sconfortante: per molti un giornale è 'serio' se dice ciò che a loro piace, una sentenza è 'giusta' se assolve un amico e condanna un avversario, e gli esempi potrebbero continuare all'infinito…pare infatti molto difficile, per chiunque, concludere che un amico sia un ladro e un avversario sia onesto.

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In un luogo appartato in alto, Gesù compie il secondo passo nel percorso della sua piena rivelazi...

 
Commenti al Post:
cateviola
cateviola il 03/11/07 alle 17:06 via WEB
toccata ... rileggo, ci rifletto e rifletto sul dirti o meno come e perché mi sono allontanata io dalla chiesa
Intanto, un abbraccio e grazie per il contributo su don Oreste
 
 
Ganimede.76
Ganimede.76 il 03/11/07 alle 21:44 via WEB
Cate, non è necessario dirmi del perchè ti sei allontanata dalla Chiesa... Ma se queste parole ti hanno aiutata a riflettere, a rimetterti in discussione, a sentire dentro il tuo cuore il bisogno, la necessità di tornare nella Chiesa... non posso che esserne contento! Ti aspettano Fratelli che ti accoglieranno a braccia aperte! :) Ti Abbraccio Piccola Grande Donna!
 
shadowman979
shadowman979 il 03/11/07 alle 17:47 via WEB
Credo che la Chiesa sia troppo rigida e rigorosa su determinate questioni e di conseguenza ognuno vive il rapporto con Dio a suo modo...(per noi omosessuali poi)...per quanto riguarda me, se confesso la mia omosessualità a un sacerdote mi sentirei dire sempre le stesse cose, che devo reprimere e pregare per riceverte la "grazia"...se io ho rapporti sessuali col mio ragazzo dovrei pentirmene in confessione, ed il fatto che non me ne pento mi fa perseverare nel peccato...cosa che non solo mi rende diabolico ma anche indegno di mangiare del corpo di Cristo...ora dico io: ma in Chiesa che cosa devo andarci a fare? E poi scusa, ma sappiamo bene quanti preti gay ci sono in giro che vivono la loro sessualità tranquillamente alla luce del sole...che fiducia possiamo avere in un sistema del genere? E quante ne direi ancora....ma mi avveleno e basta....mi spiace io sono uno di quelli: Gesù si, Chiesa NOOOOOOOOOOOOOOO
 
 
gicotagi
gicotagi il 03/11/07 alle 19:13 via WEB
ecco qual'è il problema caro ganimede il gentile amico te l'ha riferito..alcuni per disparati motivi ..non si vogliono sottomettere alla chiesa locale e ai propri conduttori come esorta l'apostolo paolo..proprio perchè si sono creati e vogliono vivere una fede personale basata sui propri gusti e sui propri sentimenti..ma essere discepoli..non è un sentimento..per esempio la stragande maggioranza degli uomini e donne vivono un amore sbagliato..(anche gli eterosessuali)..dicono io "sento di amarti" alla fine quando sento di non amarti più ti lascio e mi cerco un'altro amore..non è così che gesù intendeva.Gesù disse :amatevi gli uni gli altri..così riconosceranno che siete miei discepoli...l'amore non è un sentimento ,l'amoreE' UNA DECISIONE..ecco perchè le cose non vanno bene nel mondo..poi quando uno con questa idea sbagliata dell'amore si accosta a Gesù e quindi poi alla chiesa...si sente privato di quello che crede essere libertà ,ma è libertinismo..e taglia i rapporti con la chiesa....se uno non si inserisce nella chiesa non può essere un credente realizzato gli mancherà sempre qualcosa... la chiesa locale è come la famiglia..tu non potrai dire mai a tuo padre e tua madre non siete più i miei genitori....per shadow man979...con affetto fraterno francesco..DIO TI BENEDICA.
 
   
SUPERLIGHT0
SUPERLIGHT0 il 05/11/07 alle 15:10 via WEB
LA CHIESA SIAMO TUTTI NOI, E' INUTILE ADDOSSARE RESPONSABILITA' SOLO AGLI ALTRI. SHALOM SUPERLIGHT
 
 
Ganimede.76
Ganimede.76 il 03/11/07 alle 21:00 via WEB
Caro shadowman, tanti ragazzi come te, come mè si pongono queste domande, hanno gli stessi dubbi, le stesse paure, le stesse difficoltà... per chi è sempre stato nella Chiesa e con la Chiesa, scoprirsi in seguito Gay come mè, non è facile. Crolla il mondo addosso, ci si sente un errore uno sbaglio di Dio, si mettono in discussione tante cose che prima le si davano per scontato... Ma per chi ha sempre creduto, per chi ha da sempre Amato la Chiesa è dirricile staccarsi da essa, perchè è la propria Famiglia, la propria Casa, perchè ci sono tanti Fratelli e tanti Padri e Madri che con la loro Testimonianza ti hanno partorito nella Fede, nell'Amore per Cristo e per la Chiesa! E' vero quello che dici, anch'io ho incontrato tanti Sacerdoti che mi hanno detto le stesse cose che hanno detto a te... ma ne ho incontrati tanti altri che prima del giudizio, della condanna, prima dei documenti, del magistero ufficiale della Chiesa, mettono il Vangelo e l'Amore di un Gesù Misericordioso che si fà Buon Pastore, Buon Samaritano, che prima ti AMA, che ti ASCOLTA, che ti ACCETTA e che insieme a te, ti indica un possibile Cammino Umano e Spirituale che non rinneghi il tuo essere Gay, ma che lo VALORIZZI, per far sì che porti FRUTTO. Credimi Fratello, la Chiesa Cattolica in modo Ufficiale sembra OMOFOBICA, LEGALISTA, ma poi, quando incontra i suoi Figli e sente e vede l'umanità, il cuore, la sofferenza del proprio Figlio, ti ABBRACCIA, ti ACCOGLIE... e lo DIMOSTRANO i TANTI GRUPPI DI OMOSESSUALI CREDENTI che esistono e che sono un GRANDE PUNTO DI RIFERIMENTO per tanti giovani come noi... E' POSSIBILE ESSERE GAY E NELLO STESSO TEMPO CREDENTI E PRATICANTI...!!!
 
   
shadowman979
shadowman979 il 03/11/07 alle 21:45 via WEB
Gani si vede che tu sei stato fortunato, io ho ricevuto solo porte sbattute in faccia dalla Chiesa. Ora basta. Amo il Signore e so che Lui ama me perchè sono anche io suo figlio...per il resto non voglio più sentire nè preti nè suore nè frati...mi hanno ferito troppo!
 
     
Ganimede.76
Ganimede.76 il 03/11/07 alle 21:59 via WEB
Credimi Fratello, anch'io ho ricevuto porte sbattute in faccia da alcuni Sacerdoti... Ma ho conosciuto moltissimi altri Sacerdoti, che le porte me le hanno aperte, e che nel Confessionale non avevano il Codice di Diritto Canonico in mano o l'ultimo Documento Ufficiale della Chiesa... Ma avevano il Vangelo, annunciavano l'Amore di Gesù Cristo e la sua Misericordia! Ti invito solo a contattare un Gruppo di Omosessuali Credenti, il più vicino alla tua città... Vedrai che le porte saranno aperte e spalancate... :) Prova!!!
 
     
claudicorte
claudicorte il 05/11/07 alle 13:17 via WEB
Ehh ... quanta amarezza fratello! Anche io mi ponevo i tuoi stessi quesiti, nessuno può impedirti di essere un bravo "cristiano" ed è quello che ti avvicina a GESU' CRISTO essere un bravo "cattolico" è tutta un'altra storia. Non sono un prete ma ho imparato sulla mia pelle che il peccato è quello che ti allontana da DIO. Non avere rispetto per il proprio corpo facendo sesso a destra e a manca (come ho fatto io e come spesso fanno gli omosessuali) ritengo sia un peccato, fare l'amore e se di amore si tratta (per fortuna ho fatto anche questo) è una cosa diversa. Abbi fede sempre, il SIGNORE metterà sulla tua strada prima o poi un bravo prete, ma tu non fermarti! Pace & Bene Claudio
 
 
Ganimede.76
Ganimede.76 il 03/11/07 alle 21:10 via WEB
Essere Cristiani Cattolici, non significa OBBEDIRE o ACCETTARE PASSIVAMENTE degli ORDINI o delle LEGGI che vengono a Papa e dal Magistero, non siamo dei burattini, dei giocattoli telecomandati che eseguiamo le DIRETTIVE dalla Gerarchia Ecclesiale, come se fosse PAROLA DI DIO... Il Crstiano Cattolico ha il DOVERE MORALE di INCARNARE nella sua vita il VANGELO che attraverso il Magistero e l'Insegnamento della Chiesa viene Annunciato. Ma lo incarna e lo vive nella propria condizione umana, con tutti i suoi limiti e le difficoltà... il Cristiano Cattolico è Colui che si mette sempre in DISCUSSIONE, che non smette mai di INTERROGARSI, di porsi delle DOMANDE, di CERCARE LA VERITA'... E' Colui che insieme ad altri FRATELLI fà un Cammino di Fede e sà che non è solo e che può contare sempre su questi Fratelli... Questo io ho trovato nella Chiesa Cattolica, nella mia Parrocchia, nel mio essere Gay, anche se non tutti lo sanno...!!!
 
Arzella
Arzella il 04/11/07 alle 13:58 via WEB
Buona domenica!!!! Un baciooooone
 
 
Ganimede.76
Ganimede.76 il 04/11/07 alle 19:24 via WEB
Grazie Arzella, una Serena e Gioiosa Settimana a te! Ti Stra Bacioooooooooooooooooooooooooo... eh eh :)
 
kierkegaard83
kierkegaard83 il 04/11/07 alle 17:11 via WEB
Ciao Ganimede;personalmente non concepisco l'affermazione Gesù si,chiesa no!Il cristianesimo va vissuto in comunità,non è concepito come un fatto che isola(non è buddhismo).Cristo era circondato prima di tutto da amici che solo dopo hanno accettato le risposte che Egli dava a determinate domande.Il cristianesimo è un rapporto,è una comunità di persone che ti forniscono una risposta essenziale affinchè la tua vita possa avere un senso TOTALIZZANTE(Cristo)!All'interno della chiesa c'è lo schifo,ma ci sono anche tantissime testimonianze di fede importanti!Purtroppo o meglio perfortuna la chiesa è fatta di uomini come noi,che possono commettere degli errori;a me non sconvolge questo...mi fa rabbrividire il fatto che ci sono moltissimi fedeli che tappano gli occhi su problematiche che occorre affrontare seriamente,chiedendosi il perchè di determinati disagi!Non mi riferisco al fatto che la chiesa è ricca come qualcuno in modo provocatorio ha fatto apparire nei propri interventi....ma a problemi più seri:la pedofilia,la solitudine dei sarcedoti,il problemi circa il celibato ecc. ecc. A PRESTO...CIAO GANIMEDE
 
 
Ganimede.76
Ganimede.76 il 04/11/07 alle 19:30 via WEB
Ciao kierkegaard, se non sapessi che sei ATEO ti avrei fatto i miei complimenti per questo bellissimo commento Cristiano... eh eh Ma siccome, anche tu hai affermato che "non possiamo non dirci cristiani" (Benedetto Croce), ti faccio ugualmente i miei COMPLIMENTIIIIIIIIIIIIIIIII... :) GRANDE!!!
 
vomiworld
vomiworld il 04/11/07 alle 19:34 via WEB
ciao Gani, un saluto veloce... giovedi stavo in giro per Palermo, approfittando di una guida a cui tengo molto (è stata una cosa improvvisa)... buona serata! :))
 
 
Ganimede.76
Ganimede.76 il 04/11/07 alle 19:45 via WEB
Frateloooooooooooooooooo... ma perchè non mi hai accennato della tua partenza per Palermo?!?! Potevamo vederciiiiiiiiiiii... Uffa!!! A Palermo per lavoro o per diletto? eh eh Una buona sera anche a te! :)
 
stellaoscura85
stellaoscura85 il 05/11/07 alle 08:44 via WEB
ammetto che questo è un argomento un pò delicato da trattare e credo che ognuno di noi debba essere libero di avere le proprie idee. la religione non credo debba essere un "dogma" assoluto, ognuno di noi deve esser libero di credere a ciò che vuole. io ad esempio non credo nella chiesa fatta di uomini, perché peccatori come me, se non peggio! per cui non accetto l'arroganza col quale vorrebbero dirmi come vivere la mia vita!!
 
 
Ganimede.76
Ganimede.76 il 06/11/07 alle 22:04 via WEB
Solo un'osservazione Stellaoscura... Se dici di non credere nella Chiesa perchè è fatta di uomini peccatori, non dovresti credere neanche in questa Società e nemmeno ai tuoi AMICI più cari, perchè sono tutti peccatori che sbagliano come tutti noi... ma nonostante tutti continui a fidarti dei tuoi AMICI più cari, perchè riponi in loro fiducia, nonostante le loro debolezze e le loro fragilità!!! La Chiesa caro Stellaoscura è fatta di mè, di te, di tutti noi... fragili e peccatori...
 
claudicorte
claudicorte il 05/11/07 alle 13:01 via WEB
Non sono un teologo, quindi mi scuso se da ignorante, mi farò sfuggire una parola di troppo o magari fuori posto. Oggi sono un cattolico praticante prima ero solo un credente. Oggi percorro il cammino cattolico che mi consente giorno per giorno di avvicinarmi un po' di più a DIO, tuttavia neanche prima della mia conversione ne sono mai stato lontano. Non trovo alcuna contradditorietà tra IL CREDERE ed il NON PRATICARE ma ritengo che la questione debba essere approfondita in relazione ai due aspetti del CREDERE ( IN CHI? ) ed al praticare ( CHE COSA? ). PRIMO QUESITO CREDERE IN CHI? L'espressione “credere in DIO” è un tantino generica atteso che tutte le religioni monoteiste credono in un DIO. A questo punto viene da chiedersi, quale sia dunque il DIO al quale i “credenti non praticanti” credono e si rivolgono. La risposta è facile è il DIO, incarnato, morto e risorto per noi (anzi per tutti) nel DIO TRINO ED UNICO il nostro SIGNORE GESU' CRISTO chi altri? SECONDO QUESITO PRATICARE CHE COSA? Bisogna innanzitutto soffermarsi e riflettere sull'esatto significato di CATTOLICO e di CRISTIANO, due termini che oggi spesso vengono accomunati. Da parte mia, ritengo incompleta la nostra “professione di fede” nel punto in cui professiamo di credere la nostra CHIESA solamente UNA SANTA CATTOLICA APOSTOLICA. Difatti tra il SANTA e la CATTOLICA ... anzi voglio strafare ... prima ancora di CATTOLICA ci dovrebbe stare: CRISTIANA. La religione nata dalla venuta di GESU' CRISTO è il CRISTIANESIMO mentre, il CATTOLICESIMO altro non è che la branca più antica del cristianesimo. Il termine “cattolicesimo” ha preso significato solo con le divisioni della chiesa cristiana originaria tanto (e non solo) per distinguere la chiesa fedele a Roma, anche nella BIBBIA mi pare che non si parli mai di CATTOLICESIMO bensì in due o tre occasioni di CRISTIANESIMO (o di CRISTIANI non ricordo bene se uno, l'altro o entrambi!!!). Il “cattolicesimo” sintetizzando al massimo, rappresenta con i suoi riti e con i suoi dogmi il frutto della secolare storia della chiesa romana con tutti i suoi limiti, con tutti i suoi sbagli e con tutti (non dimentichiamolo) i suoi crimini. Ne discende che chi si professa credente nel DIO TRINO ED UNICO o quantomeno chi solo si rivolge in preghiera innanzi ad un CROCIFISSO dovrebbe praticare il cattolicesimo. E sottolineo sempre a parer mio: “dovrebbe” non “deve”. Ritengo molto sia più facile e perché no anche molto più comodo professarsi un bravo cattolico ma quanti bravi cattolici sono anche dei bravi cristiani qui, credo che caschiamo un po' tutti ... me per primo che sono un modesto cattolico e vorrei essere prima di tutto un bravo cristiano. Sono convinto che il “non praticante – il cattolicesimo” anche per il solo fatto di professarsi comunque “credente” abbia tutto il diritto di credere in GESU' e di non credere nella chiesa, di non sentirsela di andare a messa ma di pregare nella sua stanza, in tutto questo non c'è alcuna contraddizione. Forse le preghiere del “credente non praticante il cattolicesimo” arrivano molto meglio al trono del nostro DIO perché se e quando prega lo fa con tutto il cuore, con tutta l'anima e non snocciolando noisamente il rosario o rispondendo all'unisono e meccanicamente al sacerdote durante le funzioni. Tutto questo mi ricorda il passo del Vangelo sul pubblicano e il fariseo al tempio ... a chi vennero rimessi i peccati, al bravo fariseo o al pubblicano che rimetteva la sua vita ed i suoi peccati nelle mani di DIO senza tanti giri di parole e senza tanti riti? Ciò naturalmente non toglie che praticare il cattolicesimo è il cammino che ogni cristiano dovrebbe percorrere, ma ritengo che DIO è sempre lì ad aspettare e ad ascoltare anche chi non percorre la via tracciata nei secoli dalla Santa Chiesa Cattolica Apostolica.
 
 
Ganimede.76
Ganimede.76 il 06/11/07 alle 22:08 via WEB
Grazie Claudio per questa bellissima Testimonianza, sono contento e onorato del tuo commento... Ti aspetto ancora con i tuoi commenti! :) Baci!
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 11/11/07 alle 20:26 via WEB
Caro Claudio sei divenuto eccezionale.....he he he!!! Però un piccolo appunto: anche la chiesa ortodossa è cattolica!!! He He He ZEUS
 
FiorVita
FiorVita il 05/11/07 alle 17:02 via WEB
Gesù si chiesa no. E' una frase che fa male quando si pronuncia. Però è la verità, ma il No alla chiesa non è inteso tale come istituzione, ma anzi ci vorrebbe la chiesa che predica il verbo di Cristo dando il buon esempio. Purtroppo quando si dice NO alla chiesa si dice NO a questa chiesa.
 
 
Ganimede.76
Ganimede.76 il 06/11/07 alle 22:15 via WEB
Fa male sì FiorVita...l'intento del mio postit era quello di sottolineare che non ci possiamo dire CRISTIANI senza comprendere l'IMPORTANZA di SENTIRSI CHIESA, perchè è la stessa CHIESA (Comunità dei Credenti in Cristo) che ci ha lasciato il VERO VOLTO di GESU' nei VANGELI che noi oggi tanto SFRUTTIAMO spesso e volentieri a nostro uso e consumo...
 
Myriam88BlueAngel
Myriam88BlueAngel il 06/11/07 alle 01:28 via WEB
Ciao Gani. Tutto quello che volevo dirti è che non è una cosa tanto semplice. Per me è ancora più difficile perché avendo frequentato due Chiese diverse (una delle due simile alla Cattolica) è ANCHE una questione dottrinale. E' più facile fare una scelta per chi è vissuto nella stessa Chiesa ed ha SOLO problemi con i preti ed i pastori. Spesso è difficile essere accettati, il mondo è pieno di razzismo e discriminazione e loro non fanno eccezione. A volte sono ipocriti e dovrebbero mettersi in discussione. Un omosessuale non è peccatore per questa ragione, lo è come tutti. Ma dobbiamo pensare che anche i preti e i pastori sono esseri umani e se facciamo uno sforzo, possiamo perdonare l’ipocrisia e la discriminazione. Anche se viene da chi dovrebbe essere per noi un esempio. Dio odia il peccato ma ama il peccatore. Un abbraccio forte e che Dio ti benedica.
 
 
Ganimede.76
Ganimede.76 il 06/11/07 alle 22:21 via WEB
Grazie Sorellina per questo tuo intervento, sono contento che finalmente hai avuto il coraggio di commentare pubblicamente un mio Post-it... :)Quello che è importante e che ho cercato di sottolineare, forse non riuscendoci... è che il Cristiano non può avere una FEDE fai da tè, a proprio uso e consumo, ma il Cristiano è inserito pienamente e partecipa della VITA di CRISTO solo nella CHIESA che è il Suo CORPO MISTICO. Se per un motivo o per un'altro ce ne stacchiamo, faremmo come i tralci che staccati dalla vite, muoiono... Anch'io ti Abbraccio Sorellina e ti ringrazio nuovamente per il tuo intervento! :) io Benedica anche te!
 
Ganimede.76
Ganimede.76 il 06/11/07 alle 22:10 via WEB
Sono un'osservazione sul VERO significato del termine CHIESA CATTOLICA: Anticamente per Chiesa Cattolica si intendevano tutti i cristiani la cui dottrina era considerata ortodossa; Agostino d'Ippona scrisse nel 397 riguardo ad alcune Chiese che considerava eretiche: « [...] lo stesso nome di Cattolica, che, non senza un motivo, solo questa Chiesa ha ottenuto in mezzo a numerosissime eresie, per cui, benché tutti gli eretici vogliano dirsi cattolici, tuttavia se uno domanda a qualche straniero dove si riunisca la Cattolica, nessuno degli eretici ha l'ardire di mostrare la sua basilica o la sua casa. » (Agostino d'Ippona, Contro la lettera di Mani, verso 4 ) Fino all'anno Mille, prima dello scisma d'Oriente (1054), con il termine Chiesa cattolica si identificava l'intera Chiesa orientale e occidentale, e prima della Riforma protestante il termine "cattolico" non aveva assunto anche il significato confessionale che ha avuto dal Concilio di Trento, che può essere considerato l'evento che ha formato la fisionomia moderna della Chiesa, anche in rapporto alle altre confessioni cristiane. Tutte le Chiese cristiane si professano parte dell'una, santa, cattolica ed apostolica chiesa dichiarata nel simbolo niceno-costantinopolitano, non intendendo con questo la chiesa cattolica come confessione. In conseguenza del significato odierno del termine cattolico alcune chiese protestanti preferiscono la dizione Chiesa universale ed aggiungono l'attributo romana alla dizione della Chiesa Cattolica.
 
Myriam88BlueAngel
Myriam88BlueAngel il 06/11/07 alle 23:10 via WEB
Se questo è per me, vuol dire che se non divento Cattolica sono eretica? Onestamente al Cattolicesimo non ho mai pensato, anche se vivo nel paese del Vaticano. E' vero che la Chiesa Ortodossa di rito Eritreo è dottrinalmente molto più simile alla Cattolica rispetto alle Assemblee di Dio, ma vorrei poter scegliere liberamene senza avere un "marchio". Mi basta quello che si vede.
 
 
Ganimede.76
Ganimede.76 il 07/11/07 alle 11:48 via WEB
No Sorellina, quel commento non era per tè. E' solo un'osservazione ed una precisazione che ho ritenuto opportuno fare, rifacendomi ai Padri della Chiesa! Siamo nati liberi e liberamente e senza costrizioni dobbiamo fare le nostre scelte! Nessun marchio di nessun genere Sorellina mia e niente di personale! :)
 
luloca
luloca il 08/11/07 alle 16:56 via WEB
Per me che sono agnostico, è molto difficile identificare cosa sia la chiesa. Do per buona la possibilità che la chiesa rappresenti tutti quelli che si riconoscono o che si sono riconosciuti nei vangeli canonici. Ma di fondo penso sempre di più che la chiesa sia un potere, ne più ne meno di quello politico. Questo potere purtroppo è accentrato in poche mani, che spesso tra l'altro travisano e strumentalizzano il messaggio del personaggio dei vangeli. La chiesa a mio avviso è nata su presupposti molto diversi da quelli di oggi. Nella comunità degli apostoli tutti potevano avere voce e persino Gesù era contestato. Di fatto oggi non è così. Nel corso della storia il termine chiesa ha preso tanti di quei significati che oggi sembra svuotato da quelli originali. Così posso dire che la chiesa di Innocenzo III non era quella di Giovanni XXIII, come la chiesa di Giovanni Paolo I non somiglia neanche lontanamente a quella di papa Ratzinger. Ciò che risulta immutabile del potere della chiesa è la sua vocazione politica, ma, gli intenti, le modalità e gli strumenti cambiano di continuo.
 
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Il gruppo "Ali d'Aquila" nasce nel Natale 2008 col desiderio di creare un luogo di accoglienza e di preghiera per le persone omosessuali, per favorire una riconciliazione con se stessi, con Dio e con la Chiesa.

Ci incontriamo nell'ascolto reciproco, nella condivisione delle nostre esperienze, nell'accettazione delle nostre umane diversità, con l'amore dei fratelli, mettendo a frutto quei talenti, doni e carismi che Dio ha donato a ciascuno per la crescita del gruppo.

Poniamo Cristo al centro della nostra stessa esistenza, lasciandoci interrogare dalla Sua Parola per la nostra crescita, umana e spirituale, in una continua e instancabile ricerca della Verità che ci rende liberi.

Vogliamo percorrere un cammino di riconciliazione con la Chiesa, attraverso il dialogo, il confronto e la conoscenza reciproca, nella consapevolezza che la dimensione omoaffettiva è un valore e può ben costituire un percorso di crescita e di approfondimento per vivere, senza pregiudizi, una relazione autentica con l'altro. 

 

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