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Un blog creato da Ganimede.76 il 14/05/2007

Parole non dette...

"la vita è uguale a una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita!" (Forrest Gump)

 
 

PREGHIERA DELL’OMOSESSUALE

di Fr. Angelo (Sud  Italia) 

il discepolo che gesù amava

Padre dell’umanità, come figlio mi rivolgo a te con fiducia: aiutami a sentirmi amato da Te, dalla Tua Chiesa, dalle persone a  me care e da tutti coloro che mi circondano. Non mi facciano sentire un verme, un errore della natura, un mostro da nascondere. Donami la forza di accettarmi  per come mi hai creato, di non vivere da ipocrita, nascondendo a me e agli altri  la mia tendenza sessuale. Aiutami a capire che sono anche io Tuo figlio prediletto, che Gesù è morto in croce anche per me. Metti davanti al mio cammino persone sagge che sappiano consigliarmi, che sappiano aiutarmi ad accettarmi. Molte volte, a causa dei pregiudizi e delle paure, sono tentato di  farla finita su questa terra, ma poi sapendo che “tu ami tutte le cose esistenti  e nulla disprezzi di quanto hai creato; se avessi odiato qualcosa, non l`avresti  neppure creata”(Sapienza 11,24) mi riprendo e vado avanti. Dona ai miei  genitori la rassegnazione e la serenità che sono sempre loro figlio, anche se  non potrò mai dargli la gioia di essere nonni, potrò donargli l’affetto di un figlio  che sa amare e vuole essere amato. Aiutami a non fare scelte sbagliate, matrimonio o vocazione di copertura, ma a fare scelte vere e libere. Se qualche volta ho bisogno di essere abbracciato e amato da uno del mio stesso  sesso…. Stammi vicino e abbracciami forte e fammi sentire la tua infinita misericordia e le tue lacrime che scendono sul mio capo, per dirmi che mi comprendi e mi ami per quello che sono. Ti voglio bene Gesù.

 

BIBBIA E OMOSESSUALITà

Nel tentativo di approfondire tale tematica e, soprattutto, di individuare con esattezza i testi della Bibbia ed interpretarne correttamente il contenuto, ho ritenuto opportuno leggere due libri che affrontano l'argomento sul piano esegetico e che hanno come punto di riferimento la Bibbia nella sua interezza.

I libri che ho provveduto a leggere e ai quali mi riferirò nella presente trattazione sono:

- Bibbia e Omosessualità, Ed. Claudiana

- l'Omosessualità nella Bibbia, Ed. San Paolo

bibbia

 Introduzione (>)

I testi nei loro contesti antichi

Antico Testamento:

1) Genesi (>)

I resoconti della Teologia della Creazione

2) Sodoma e Gomorra (>)

C'è Omosessualità in questi racconti?

3) Gionata e Davide (>)

Si può parlare di Omosessualità?

(continua)

 

UN Pò DI ME...

volto

"Omosessuale e credente"  di Alessandra Del Re:

LiberoBlog/Storie

MI RACCONTO...

"Essere o non essere..."

Una pagina del mio Diario su: Gionata.org

UNA MIA ESPERIENZA...

"Non guaritemi in nome di Cristo"

sul Blog: 1, 2, 3... Liberi tutti dell'Unità di Delia Vaccarello

"Una cristoterapia per guarire dai pregiudizi" su: gaynews

 

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AGEDO

AGEDO

L’A.GE.D.O. è costituita da genitori, parenti e amici di uomini e donne omosessuali, bisessuali e transessuali che si impegnano per l’affermazione dei loro diritti civili e per l’affermazione del diritto alla identità personale.

Vogliamo essere di aiuto e sostegno a quei genitori che hanno saputo dell’omosessualità della propria figlia o figlio e ne soffrono perché per loro è difficile comprendere e accettare. Pensiamo di poter condividere il loro disagio offrendoci come interlocutori per un dialogo su una situazione che noi abbiamo vissuto e superato.

 

DISCLAIMER

Questo Blog non rappresenta una testata giornalistica e viene aggiornato senza alcuna periodicita'. Pertanto, non puo' essere considerato in alcun modo un prodotto editoriale ai sensi della L. n. 62 del 7.03.2001. Gli articoli e le immagini inseriti in questo Blog sono tratte in massima parte da Internet; qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d'autore, vogliate comunicarmelo e saranno subito rimossi.

 

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Messaggi di Febbraio 2008

L'Amico di Anna Tatangelo

Post n°132 pubblicato il 26 Febbraio 2008 da Ganimede.76
 

"Il mio amico"

Il mio amico che non dorme mai di notte
Resta sveglio fino a quando da mattina
Con il viso stanco e ancora di po’
Di trucco lascia
I sogni chiusi dentro ad un cuscino
Il mio amico ha molta luce dentro gli occhi
Per guardare chi non c’è
Fa di tutto per assomigliarmi tanto vuole amare come me
 

Ma poi si chiude dentro di sé
Il mio amico s’incammina per la strada
Fa un accenno e ti saluta col sorriso
Nel suo sguardo attento e un poco malizioso
Per avvicinarsi trova mille scuse
Il mio amico avvolto dentro l’amarezza
Mi fa tanta tenerezza
Anche quando nasce l’alba più sicura
Poi di notte gli regala la paura
Dimmi che male c’è
Se ami un altro come te
L’amore non ha sesso
Il brivido è lo stesso
O forse un po’ di più
Dimmi che male c’è
Se ami un altro come te
Se il cuore batte forte
Dà la vita a quella morte che vive dentro te…
Il mio amico cerca un nuovo fidanzato
Perché l’altro già da un pezzo l’ha tradito
Dorme spesso accanto a me dentro al mio letto
E si lascia accarezzare come un gatto
Il mio amico mi confida le sue cose
Anche quelle che non sa
Poi mi guarda mentre spegne il suo sorriso
Spera sempre in quell’amore che non ha

Dimmi che male c’è
Se ami un altro come te
L’amore non ha sesso
Il brivido è lo stesso
O forse un po’ di più
Nel cammino dell’amore
Scende sempre quel dolore dentro te
C’è chi ti guarda con disprezzo
Perché ha il cuore di un pupazzo dentro
Se a chi dice che non sei normale
Tu non piangere su quello che non sei
Lui non sa che pure tu sei
Uguale a noi e che siamo figli dello stesso Dio
Dimmi che male c’è
Se ami un uomo come te
Se il cuore batte forte
Dà vita a quella morte che vive dentro te…

 
 
 

Digiuno, Elemosina e Preghiera

Post n°131 pubblicato il 24 Febbraio 2008 da Ganimede.76
 

“Buona cosa è la preghiera con il digiuno e l’elemosina con la giustizia” (Tobia 12,8)

In Quaresima la Chiesa invita al digiuno. Qualcuno lo interpreta come una legge da rispettare e basta, qualcuno come buona norma per la propria salute, qualcun altro come un “do ut des” (Caro Dio, io ti offro questo digiuno… tu non potresti, in cambio, sistemarmi questa faccenda?), la maggior parte dei lontani dalla Chiesa lo ritiene una sciocchezza, retaggio di una tradizione ormai superata. Noi cristiani siamo perciò chiamati, pur nella necessaria discrezione che il Signore stesso raccomanda (“… quando digiuni, profumati il capo!” dice nel Vangelo), a dare ragione della nostra fede. Senza ostentare nulla, ma consapevoli di quello che stiamo facendo e capaci di spiegarne i motivi a chi dovesse mostrare interesse.

Il digiuno, innanzitutto, ha una valenza personale. Cioè fa bene non a Dio, che è già Sommo Bene, ma a chi lo pratica. Innumerevoli e scientificamente provati sono gli effetti positivi del digiuno sulle condizioni fisiche di chi periodicamente lo pratica. E questo è senz’altro di facile comprensione a dei “consumisti” quali siamo, se pensiamo al digiuno dai cibi, dall’alcool, dal fumo.

Esistono però un’altra serie di idoli che è un po’ più difficile individuare a chi non si guardi dentro con sufficiente sincerità. Pensiamo alla televisione, ad esempio, o al gioco del calcio, o al gioco delle carte, o ancora al collegamento internet… Beh, per andare avanti nella propria vita spirituale è necessario individuare questi idoli di legno, senza vita, e combatterli con il digiuno. Perché allora tenere spenta la televisione? Per chiarire bene a se stessi che dalla televisione non viene la vita, che è possibile vivere benissimo anche senza televisione... Già lo sai? E allora perché non provi? Perché evidentemente sai che questa cosa ti porterà una sofferenza. Devi allora convenire che la televisione è diventata una tua schiavitù e che il digiuno serve a chi lo pratica per combattere una schiavitù.

Ecco, si tratta di un’arma. La Chiesa ci dona l’arma per farci strada nel cammino quaresimale, sfrondando gli inutili orpelli della nostra vita. Un’arma che permette di andare diritti all’essenziale, a Cristo Gesù nostro Signore.

In Quaresima la Chiesa invita poi all’elemosina. Cosa dice la gente dell’elemosina? La maggior parte delle persone, di qualunque idea o fede sia, pensa che sia cosa buona, anche se poi, nel concreto, molti tentennano attendendo di farla a chi ha davvero bisogno; alcuni la ritengono un assistenzialismo che non risolve i problemi, convinti che l’uomo possa, migliorando o sovvertendo gli attuali sistemi economici, sconfiggere definitivamente la povertà; pochi, infine, la reputano una inutile privazione, visto che… “chi è causa del suo mal pianga se stesso”.  Ma, per un cristiano, qual è il valore dell’elemosina?

L’elemosina costituisce per il cristiano una privazione volontaria e pertanto ha innanzitutto una valenza personale e penitenziale. Anch’essa, come il digiuno, costituisce un’arma per combattere un idolo. Anzi, l’elemosina consente di combattere l’idolo degli idoli, il denaro. E questo al di là di tutte le considerazioni di tipo socio-politico che a volte utilizziamo solo come paravento per evitare di intaccare quello che, per molti, è “il vero dio della propria vita”. In altre parole, l’elemosina serve innanzitutto al nostro cammino spirituale per iniziare a incamminarci sulla via delle perfezione cristiana, che prevede inevitabilmente, come primo passo, il distacco dalle ricchezze.

Tuttavia l’elemosina è anche un’opera di misericordia corporale, e pertanto una pratica di giustizia che piace a Dio. Noi tutti siamo infatti semplici amministratori di beni che non ci appartengono pienamente; nel senso che, a ben vedere, tutto ciò che abbiamo è dono di Dio.  Così, nel Vecchio Testamento Dio comanda: “I bisognosi non mancheranno mai nel paese; perciò io ti do questo comando e dico: Apri generosamente la mano al tuo fratello povero e bisognoso nel tuo paese” (Deut. 15, 11). E Gesù, dopo averci ricordato che i poveri li avremo sempre tra noi, ci esorta anche Lui chiaramente: “Chi ha due tuniche ne dia una a chi non ne ha; e chi ha da mangiare faccia altrettanto” (Lc. 3,11). La legge nuova, inoltre, rapporta anche questo atto al segreto (“Quando fai l’elemosina non sappia la tua sinistra ciò che fa la destra” Mt. 6,3), in opposizione al desiderio di essere visti dagli uomini che alimenta il nostro ego.

E’ Gesù stesso, quindi, che ci invita a riconoscere la sua presenza nei poveri. Nei nostri fratelli serviamo Gesù. Così tanti segreti benefattori silenziosi, alle porte del Paradiso, sentiranno le parole del Cristo: “Venite, benedetti dal Padre mio, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare…” (Mt. 25, 34-35).

Dopo aver esaminato il digiuno e l’elemosina, parliamo ora del terzo pilastro del cammino quaresimale: la preghiera. In verità la maggior parte delle persone vede la preghiera come cosa buona solo nei momenti di difficoltà. E’ molto diffusa l’idea che Dio stia lì, in cielo, e noi qui, sulla terra, e che Dio abbia altro per la testa che stare a pensare a noi miseri mortali. Così c’è bisogno di attirare la Sua attenzione, al momento del bisogno, attraverso la preghiera. Questo perché “aggiusti” una situazione che ci fa soffrire. Queste considerazioni sono evidentemente legate ad una religiosità “naturale” insita nell’uomo, ma ben lontana dal cristianesimo e dal Dio-con-noi che esso ci rivela.

Nel Vangelo di Luca, in cui Gesù ci ha insegnato la preghiera per eccellenza, quella del Padre Nostro, lo stesso Gesù così rassicura noi uomini di poca fede: “Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra? O se gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce una serpe? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!” (Lc. 11, 11-13)

L’esempio ci fa notare come a volte è difficile distinguere il bene e il male… la pagnotta di pane ha la stessa forma della pietra, un’anguilla (pesce) è simile al serpente e lo stesso scorpione, quando è ripiegato su se stesso, può ricordare un uovo! Allora, può capitare che Dio ci dia un pezzo di pane… ma noi lo scambiamo per una pietra!

Insomma, Dio ci vuole dare ogni bene. E, anche se accoglie a volte il nostro sfogo filiale, ricordiamo sempre che Egli conosce bene ciò che è bene per noi. Allora… piuttosto che suggerire, seppur rispettosamente, a Dio cosa fare per sistemare la nostra storia… la preghiera ci consente di ascoltare ciò che Dio ha da dirci. Fare la sua volontà è il nostro obiettivo, perché la sua volontà sulla nostra vita è il nostro bene. E’ un mettersi al cospetto di Dio e chiedere addirittura il dono dei doni, lo Spirito Santo! E’ questo Spirito che ci dona il discernimento per fare la volontà del Padre nella nostra vita.

Ma dobbiamo chiederlo, perché Lui, che tutto può, è Amore e non forza mai la nostra libertà!

 
 
 

Il Caravaggio, tra fiction, arte e storia

Post n°130 pubblicato il 17 Febbraio 2008 da Ganimede.76
 

Fu omosessuale Michelangelo Merisi da Caravaggio? 

Solo chi voglia ignorare l'evidenza potrebbe negarlo. La sua omosessualità è infatti un dato tanto palese, anzi addirittura esibito nei suoi quadri, da essere ormai data per scontata dalla maggior parte dei critici, con la sola eccezione di quelli cattolici (che negherebbero qualunque cosa) e quelli italiani (o di cultura italiana).

Il dibattito sulle intenzionali implicazioni omosessuali della sua opera è in effetti avvenuto  tutto al di fuori dei nostri confini: la cultura accademica italiana è tale che mai i critici si insozzerebbero per parlare di cose volgari e poco "Sublimi" come la realtà (o i volgari documenti storici).

Per fare un esempio prendiamo il critico d'arte cattolico Maurizio Calvesi, che strepita indignato:

"In realtà la presunta omosessualità del Caravaggio, utile ad aggiungere un tocco al quadro del suo maledettismo, è probabilmente solo un abbaglio; e questo discende soprattutto da una discutibile esegesi di alcuni quadri del primo periodo romano, che presentano figure effeminate o ritenute provocanti".

Eppure le figure "ritenute" provocanti sono quelle in cui le intenzioni erotiche sono  smaccate: le pose e gli sguardi dei ragazzi (e solo ragazzi: nudi femminili, zero), i richiami ad Amore: tutto è giocato ad un livello assolutamente esplicito. Questo perché

"Caravaggio si rivolgeva a Roma ad una subcultura apertamente omosessuale; sofisticata, sicura di sé e ricca al punto da poter indulgere nelle sue fantasie e da sviluppare propri codici e ironie. Il tono del lavoro del Caravaggio per questo gruppo è caratteristico. È, per  la prima volta, "camp" in modo riconoscibile, nella sua sovversione ironica e teatrale degli stereotipi sessuali". (Margaret Walters, The male nude, Penguin, Harmondsworth 1978, pp. 188-189)

Christoph Frommel ha persino ricostruito l'ambiente in cui Caravaggio ottenne le sue prime commissioni, mostrando che si rivolgeva a una cerchia sensibile ai temi omoerotici.

A iniziare dal cardinale Francesco Maria Del Monte, sul quale esistono documenti che mostrano che era egli stesso attratto da giovanetti e giovanotti quale Caravaggio era o, per dirla con le parole stesse di Frommel,

"Del Monte fu, per il giovane Caravaggio, qualcosa di più che un protettore che gli offrì alloggio, commissioni e una ricca collezione da ammirare".

E tanto per tagliare la testa al toro e capire che tipo di persone fossero i committenti del Caravaggio, riporterò ciò che scrisse del cardinal Del Monte un suo biografo contemporaneo:

Era dotato di una singolare dolcezza di costumi, e si dilettava della frequentazione di ragazzi [juvencularium familiaritate delectabatur], non tanto, credo, per motivi illeciti, quanto per naturale affabilità. 

O forse è palese che si può concludere che prima dell'elezione di Urbano al soglio papale scaltramente celasse tutto ciò, per non dare nessun appiglio ai suoi oppositori [obrectatores]. 

Ma dopo l'elezione di Urbano, sciolto ormai dal freno della speranza di essere eletto papa, assecondava apertamente il suo gusto: già vecchio e quasi privo della vista, più simile ad un tronco d'albero che ad un uomo, e di conseguenza non più in grado di cedere alle tentazioni, ciononostante un giovincello fu da lui reso ricco [iuvenculus tamen ab ipso bene fuit].

C'è forse bisogno di essere più espliciti?

Come se non bastasse, a Palazzo Madama, Caravaggio si portò dietro pure un altro giovanotto ventenne, suo convinvente dal 1594: il pittore (di secondo rango) siciliano Mario Minniti (1577-1640). 

I due (o forse sarebbe meglio chiamarli: "la coppia"?) vissero assieme dal 1594 al 1600, quando Minniti lasciò il Caravaggio... per potersi sposare.

(Incidentalmente si noti che, dal poco che sappiamo, quello col Minniti è l'unico fra i rapporti del Caravaggio con le caratteristiche esteriori di vera e propria relazione, mentre gli altri si colorano dei connotati dell'abuso di potere ai danni dei garzoni  sottoposti, o del ricorso a "ragazzi di vita" per nulla disinteressati).

Quello col Minniti fu solo il primo ma non l'unico di una serie di "ambigui" rapporti con garzoni e modelli (come Cecco di Caravaggio o il "Caravaggino"), messi in posa in modi in cui le allusioni al desiderio erotico sono esplicite. 

In altre parole, "si vede" (dai quadri) che Caravaggio era omosessuale (perché fu lui a volere che si vedesse) esattamente nello stesso modo in cui "si vede" che Rubens o Tiziano erano eterosessuali (cosa questa che non scandalizza nessuno).

E poi, la fama del Caravaggio tra i contemporanei non era propriamente quella dell'eterosessuale impenitente, e la biografia stessa del Caravaggio lo dimostra.

Si può forse decidere di non tener conto della testimonianza resa nel 1603 (in un processo per diffamazione intentato al Caravaggio da Giovanni Baglione) dal pittore Tommaso Salini, il quale affermò che un certo Giovan Battista era bardassa (amante passivo) del Caravaggio. Tanto più che Caravaggio, a scanso di rischi, negò prudentemente di conoscere il ragazzo.

Ma non si può ignorare Francesco Susinno (1660/1670-ca. 1739), che spiegò che il Merisi dovette fuggire nel 1609 da Messina per i guai procuratigli il suo continuo ronzare attorno ai ragazzi:

"Andava perduto nei giorni festivi appresso a un certo maestro di grammatica detto don Carlo Pepe: guidava questi li suoi scolaj a divertimento verso l'arsenale. (...) In tal luogo Michele andava osservando gli atteggiamenti di que' ragazzi scherzanti per formarne le sue fantasie. Insospettitosi di ciò sinistramente quel maestro, ispiava perché sempre gli era di attorno. 

Questa domanda disgustò fieramente il pittore, e quindi in tal ira e furore trascorse che, per non perdere il nome di folle, die' a quell'uomo dabbene una ferita in testa".

Insomma, la questione dell'omosessualità del Caravaggio è una "spina nella carne" che tormenta l'omofobia dei critici dell'arte fin dalle origini, cioè fin da quando Roberto Longhi (1890-1970), che riscoprì per noi moderni il Merisi, dedicò una vergognosa noterella all'"inversione sessuale" del pittore. 

In essa Longhi se la prendeva untuosamente col critico d'arte rivale Bernard Berenson (1865-1959) per aver osato "insinuare" che Caravaggio fosse, "forse", omosessuale (rivelandosi in ciò osservatore più acuto, o più sincero, del Longhi). 

Longhi ribatté che ciò è impossibile (senza spiegare perché), e che solo gli omosessuali amano coltivare tale equivoco.

Oggi per fortuna il tema dell'omosessualità del Caravaggio è discusso in modo più onesto, anche se per arrivarci si è passati attraverso omofobe letture "psicoanalitiche" le quali hanno voluto collegare a tutti i costi il carattere apertamente criminale del Caravaggio a un disagio derivante dalla sua omosessualità. 

Ai giorni nostri il film di Derek Jarman, Caravaggio (1986) ha messo in scena un protagonista apertamente bisessuale senza causare scandalo.

Ed è di questi giorni la notizia di una fiction su Caravaggio  diretto da Angelo Longoni e realizzato dalla Titania di Ida Di Benedetto insieme a Rai Fiction. Vedremo quali soprese questo film ci riserverà, magari faranno diventare il Caravaggio etero...!

(liberamente tratto dal Sito: La Gaya scienza di Giovanni Dall'Orto)

 
 
 

Ai microfoni di Radio Maria...

Post n°129 pubblicato il 14 Febbraio 2008 da Ganimede.76
 

un Teologo a difesa dei Gay

Milano,17 settembre 2003 - INTERVENTO DEL PROFESSOR GIOVANNI FELICE MAPELLI IN DIRETTA SU RADIO MARIA : ATTACCA LA LINEA SESSUOFOBA ED OMOFOBA DELL'EMITTENTE - POLEMICA DIALETTICA CON IL DIRETTORE PADRE LIVIO FANZAGA

Sulle frequenze di RADIO MARIA - la Radio cattolica nazionale che trasmette anche all'estero - vi è stato un intervento in diretta del Teologo Prof.Giovanni Felice MAPELLI, Coordinatore del CENTRO STUDI TEOLOGICI di MILANO.

Il tema in questione,introdotto dal Direttore della Radio,Padre Livio Fanzaga,era quello della "sessualità nella visione cristiana".

Nella parte introduttiva Padre Livio ha iniziato una specie di "filippica" contro l'omosessualità e contro le coppie gay, considerando tali realtà una "deviazione" dalla "normalità", ripetendo che "queste persone vanno curate", insinuando che l'omosessualità sia una "malattia",ribadendo che l'unica sessualità "legittima" è quella eterosessuale dentro il matrimonio, usando termini apertamente offensivi e denigratori per la dignità delle persone gay e lesbiche.

Durante la trasmissione ha preso la parola con un intervento in diretta telefonica il

Prof. Mapelli che ha stigmatizzato questo modo di procedere nel presentare le varie realtà sociali e relazionali:

"non si può - nonostante i buoni propositi e le migliori intenzioni- analizzare le cose in questa maniera: gli eterosessuali e sposati buoni da una parte, i gay e le lesbiche che vivono in coppia, il male dall'altra..." e incalzando il Direttore dell'emittente radiofonica "la Chiesa cattolica gerarchica sta facendo della 'questione gay' una vera e propria ossessione... i dieci comandamenti sono diventati uno solo il Sesto: non commettere atti impuri, mentre il resto passa quasi del tutto inosservato...!"

Inoltre il Prof. Mapelli ha sottolineato come purtroppo questa Radio "favorisca l'ignoranza teologica, la superficialità dogmatica di analisi, una forma di populismo cattolico al limite del bigottismo... e incentivi la sessuofobia e la discriminazione di realtà sociali e personali", concludendo rivolto al Direttore Padre Livio : "mi meraviglio di come, continuando a misconoscere le ricerche scientifiche, voi possiate diffondere la disinformazione e la diffusione di idee errate di fronte ad un pubblico fatto di persone in buona fede ma anche molto limitate nella cultura e nelle capacità di comprensione".

Durante l'intervento Mapelli ha anche rimarcato la distanza delle posizioni che su questi temi distinguono le Chiese Riformate e Protestanti da quella Cattolica,pur nell'ambito dello stesso credo cristiano.

Infine il Professor Mapelli si è augurato che "i Vescovi della CEI - Conferenza Episcopale Italiana- si facciano carico di vigilare su quanto diffonde tale emittente, poichè fatte salve le rubriche guidate da esperti in teologia e scienze umane, come ad esempio la trasmissione tenuta dal teologo biblista Mons.Gianfranco Ravasi e da altri specialisti, in genere si veicola, con personaggi del tutto impreparati e inadeguati, una visione del cristianesimo cattolico retriva e ottusa che rasenta il fideismo e il fanatismo."

Il Direttore della Radio - in evidente difficoltà- ha cercato di replicare senza entrare nel merito delle critiche mosse alla sua linea editoriale, e - in evidente difficoltà - ha cercato di giustificarsi approssimativamente dicendo " questa linea è apprezzata anche da molti Pastori protestanti che mi scrivono privatamente...noi siamo attenti alla dottrina del Magistero della Chiesa", chiudendo poi in fretta l'argomento in questione.

Proprio Padre Livio Fanzaga spesso si inerpica in elucubrazioni e riflessioni ardue su varie tematiche controverse e complesse, di cui non ha nè competenza nè preparazione adeguata: e proprio lo stesso ingaggia una battaglia fatta di violento terrorismo sulle coscienze, additando con spregio e con condanne inappellabili quei preti e religiosi o laici che non sono in sintonia con la dottrina assolutistica che la sua Radio propugna.

I danni così prodotti anche alla comunione ecclesiale sono ingenti,nonostante le pur buone intenzioni.

Questa situazione è davvero insostenibile,passibile persino di una denuncia in sede penale per le offese e denigrazioni pubbliche dirette a persone o a categorie sociali,ed occorrerà che qualcuno- investito di Autorità ecclesiale per decidere - prima o poi ne prenda atto.

UNA RADIO DI QUESTA ENTITA' NAZIONALE CHE COPRE UN RAGGIO DI DIFFUSIONE COSI' ELEVATO NON PUO' PERMETTERSI OGGI QUESTA DERIVA INTEGRISTICA E REAZIONARIA,DEQUALIFICATA E DEQUALIFICANTE, CHE STIMOLA UNA DISCUTIBILE FORMA DI BIGOTTISMO E POPULISMO DEVOZIONISTICO, NEGATIVO E DEVASTANTE SOTTO IL PROFILO TEOLOGICO ED ECCLESIALE.

(da un COMUNICATO STAMPA della SEGRETERIA del CENTRO STUDI TEOLOGICI di MILANO)

 
 
 

Non vi prometto di farvi felice in questo mondo, ma nell'altro

Post n°128 pubblicato il 11 Febbraio 2008 da Ganimede.76
 

"Per l’indigenza di mamma e papà
per la rovina del mulino, per il vino della stanchezza,
per le pecore rognose : grazie, mio Dio!
Bocca di troppo da sfamare che ero;
per i bambini accuditi, per le pecore custodite, grazie!
Grazie o mio Dio, per il Procuratore,
per il Commissario, per i Gendarmi,
per le dure parole di Peyremale.
Per i giorni in cui siete venuta, Vergine Maria,
per quelli in cui non siete venuta,
non vi saprò rendere grazie altro che in Paradiso.
Ma per lo schiaffo ricevuto, per le beffe, per gli oltraggi,
per coloro che mi hanno presa per pazza,
per coloro che mi hanno presa per bugiarda,
per coloro che mi hanno presa per interessata.
GRAZIE, MADONNA !
Per l’ortografia che non ho mai saputa,
per la memoria che non ho mai avuta,
per la mia ignoranza e per la mia stupidità, grazie!
Grazie, grazie, perché se ci fosse stata sulla terra
una bambina più stupida di me, avreste scelto quella!
Per la mia madre morta lontano,
per la pena che ebbi quando mio padre,
invece di tendere le braccia alla sua piccola Bernadette,
mi chiamò Suor Maria Bernarda: grazie, Gesù!
Grazie per aver abbeverato di amarezza
Questo cuore troppo tenero che mi avete dato.
Per Madre Giuseppina che mi ha proclamata:
"Buona a nulla".
GRAZIE!
Per i sarcasmi della madre Maestra, la sua voce dura,
le sue ingiustizie, le sue ironie,
e per il pane della umiliazione, grazie!
Grazie per essere stata quella cui la Madre Teresa
Poteva dire :"Non me ne combinate mai abbastanza".
Grazie per essere stata quella privilegiata
dai rimproveri, di cui le mie sorelle dicevano:
"Che fortuna non essere come Bernadette
Grazie di essere stata Bernadette,
minacciata di prigione perché vi avevo vista,
Vergine Santa !
Guardata dalla gente come bestia rara;
quella Bernadette così meschina che a vederla si diceva:
"Non è che questa?!".
Per questo corpo miserando che mi avete dato,
per questa malattia di fuoco e di fumo,
per le mie carni in putrefazione,
per le mie ossa cariate, per i miei sudori,
per la mia febbre, per i miei dolori sordi e acuti,
GRAZIE MIO DIO!
Per quest’anima che mi avete data, per il deserto della aridità interiore,
per la vostra notte e per i vostri baleni,
per i vostri silenzi e i vostri fulmini;
per tutto,
per Voi assente e presente, grazie! Grazie o Gesù!"

(Bernardetta Soubirous - Testamento Spirituale)

"Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono" (1Corinzi 1,27-28)

 
 
 
 

no pedofilia

 

IL VANGELO DEL GIORNO

(clicca qui)

vangelo

"Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino." (Salmo 118,105)

 

CRISTIANI OMOSESSUALI DI PALERMO

"ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatti venire fino a me” (Esodo 19,4)

Gruppo"Ali d'Aquila"

 Email: gruppoalidaquila@libero.it

Chiesa San Francesco Saverio

piazza San Francesco Saverio all'Albergheria

PALERMO

Gruppo

Il gruppo "Ali d'Aquila" nasce nel Natale 2008 col desiderio di creare un luogo di accoglienza e di preghiera per le persone omosessuali, per favorire una riconciliazione con se stessi, con Dio e con la Chiesa.

Ci incontriamo nell'ascolto reciproco, nella condivisione delle nostre esperienze, nell'accettazione delle nostre umane diversità, con l'amore dei fratelli, mettendo a frutto quei talenti, doni e carismi che Dio ha donato a ciascuno per la crescita del gruppo.

Poniamo Cristo al centro della nostra stessa esistenza, lasciandoci interrogare dalla Sua Parola per la nostra crescita, umana e spirituale, in una continua e instancabile ricerca della Verità che ci rende liberi.

Vogliamo percorrere un cammino di riconciliazione con la Chiesa, attraverso il dialogo, il confronto e la conoscenza reciproca, nella consapevolezza che la dimensione omoaffettiva è un valore e può ben costituire un percorso di crescita e di approfondimento per vivere, senza pregiudizi, una relazione autentica con l'altro. 

 

AREA PERSONALE

 

SUGAR BABY LOVE

Il video racconta con ironia il percorso sentimentale di un ragazzo diventato uomo, che, dopo aver scoperto di essere Gay, vive la sua identità sessuale benchè vittima di alcune disavventure ... 

 

Criteri di discernimento vocazionale di persone a tendenza omosessuale per l'ammissione al seminario e agli ordini sacri (2005)

Sempre nostri figli Un messaggio pastorale ai genitori di figli omosessuali e suggerimenti ai collaboratori pastorali (1997)

- La Pastorale nei confronti degli omosessuali a Innsbruck (1998)

 

PUBBLICITà PROGRESSO

Dio non odia chi è gay

 

DIRITTI NEGATI

bandiera arcobaleno

"Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione." (Art. 2 della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo - 1948)

"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali." (Art. 3 della Costituzione Italiana - 1948)

 

LIBRI, RIVISTE, OPUSCOLI...

Fede e Omosessualità

Omosessualità e Vangelo 

 

CINEMA, FILM, DVD...

L'altra metà dell'amore

 

no omofobia

 

OMOCAUSTO

omocausto 

"...Considerate se questo è un uomo Che lavora nel fango Che non conosce pace Che lotta per mezzo pane Che muore per un sì o per un no..." (Primo Levi)

 

QUANTI SIAMO A ...

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