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"il sapere ha potenza sul dolore" (Eschilo) ______________ "Perchè ci hai dato sguardi profondi?" (Goethe)
 

 

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le radici della natura

Post n°71 pubblicato il 23 Settembre 2011 da m_de_pasquale
 
Foto di m_de_pasquale

percorso: porticciolo turistico Campomarino (41° 56' 29.09" N, 15° 04' 28.32" E) - foce del Saccione [AR 12 km]

Sentire sul corpo il calore infuocato del sole, la carezza del vento che viene dal mare, confondersi con l’acqua rivivendo la situazione prenatale, affondare i piedi nella sabbia avvertendone allo stesso tempo morbidezza e durezza, sono alcune delle sensazioni che si provano in questa camminata. Una camminata fatta di sensazioni intense capaci della  compenetrazione con gli elementi costitutivi della natura: fuoco, aria, acqua e terra. Empedocle che individuava in essi le quattro radici delle cose, pensava che il sentire fosse possibile per la relazione simpatetica tra uomo e natura: “Con la terra vediamo la terra, l’acqua con l’acqua, con l’aria l’aria divina, e poi col fuoco distruttore il fuoco distruttore”. Credeva che dalle cose e dai pori delle cose si sprigionassero effluvi che colpivano gli organi di senso, i quali, sollecitati nelle parti simili, riconoscevano le parti consimili degli effluvi provenienti dalle cose. Per lui anche il pensiero segue la stessa logica: esso ha sede nel cuore dove il sangue che scorre è costituito dalle quattro radici (aria, acqua, terra e fuoco) del cosmo e pertanto essendo simile alla natura poteva conoscerla compenetrandosi con essa. Una relazione, quindi, simpatetica con la natura favorita dalla intensa stimolazione dei nostri sensi da parte degli elementi primordiali: l’immersione/confusione nel mare, nel senso della progressiva perdita della propria identità nel Tutto dell’acqua; il silenzio assordante del caldo ed il profumo delle cose sprigionato grazie al calore del sole; il piacere sottile di essere investiti dalla brezza marina che rinfranca dalla fatica. Siamo aria, acqua, terra e fuoco, un microcosmo che rispecchia la totalità del cosmo, che anche nell’azione del camminare ritorna ai quattro elementi fondamentali. Se camminiamo la prima azione che compiamo è sollevare il piede sperimentando la leggerezza di esso come il fuoco che rende le cose leggere e diventando leggere si sollevano; dopo averlo sollevato, spostiamo il piede in avanti provocando un movimento da un luogo ad un altro e favorendo così un flusso d’aria; poi appoggiamo il piede sentendone la sua pesantezza che è una delle caratteristiche dell’acqua che a causa della pesantezza tende a gocciolare verso il basso; infine premiamo il piede contro il suolo e prestando attenzione alla pressione del piede contro il terreno, percependone la durezza o la morbidezza, sperimentiamo la natura dell’elemento terra. Le quattro radici sono la vita del mondo, una vita che si alimenta nella misura in cui le radici si riconoscono e si riuniscono: perciò nella relazione simpatetica con la natura l'uomo trova il suo ambiente e rafforza quindi la sua energia vitale, tende a diventare un tutt'uno con la natura; ma ciò accade - sostiene Empedocle - quando la forza prevalente è Amore per cui nessuno degli elementi si distingue dagli altri, ma tutti sono insieme raccolti nell'Uno: "Ma da ogni parte era uguale e per tutto infinito, Sfero rotondo che di sua avvolgente solitudine gode".   (camminare - 3  precedente  seguente)

 
 
 
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