Creato da m_de_pasquale il 05/10/2009
"il sapere ha potenza sul dolore" (Eschilo) ______________ "Perchè ci hai dato sguardi profondi?" (Goethe)
 

 

« la dislocazione rivelantefilosofia con i piedi »

il potere trascendente dell'anima

Post n°95 pubblicato il 12 Giugno 2012 da m_de_pasquale
 

percorso: cutino Tagliata (41°45'43.68" N, 16°03'52.04" E) – piscina la Signora – Iazzo S. Michele – abbazia della Trinità – cutino Tagliata [13 km]

Anche questa montagna - l’antico monte Dodoneo consacrato al culto di Giove, poi cristianizzato con l’erezione di una chiesa dedicata alla Trinità -, come in genere ogni altura, ha una forza ierofanica (=rivelatrice del sacro) perché, come dice Eliade, “è più vicina al cielo, e questo le conferisce una doppia sacralità: da un lato partecipa al simbolismo spaziale della trascendenza (alto, verticale, supremo, ecc.), e d’altra parte il monte è per eccellenza il dominio delle ierofanie atmosferiche”. E’ l’uomo religioso, per il quale non è prevalente la visione  oggettivante della scienza, colui che è in grado di volgere uno sguardo “ingenuo” alla natura ed essere pertanto capace di coglierne la dimensione simbolica (rinviante): “Di fronte a un albero qualunque, simbolo dell’Albero del Mondo e immagine della Vita cosmica, un uomo delle società premoderne è capace di raggiungere la più alta spiritualità: comprende il simbolo, è in grado di vivere l’universale”. Aprirsi alla dimensione simbolica significa andare oltre (= trascendere) i significati ordinari e le connessioni obbligatorie e necessarie della ragione:  avere la capacità di vedere nelle acque la sostanza primordiale, fonte di vita da cui nascono tutte le forme e alle quali tornano; pensare a ciò che trascende la precarietà ed instabilità della condizione umana osservando la durezza e persistenza delle rocce; considerare la ciclicità di morte/resurrezione della vita guardando alla forza rigeneratrice degli alberi che perdono e recuperano le foglie; sentire placato nell’infinita altezza del cielo l’esperienza di pochezza dell’uomo e di angustia del suo spazio vitale; immedesimarsi nel ciclo del sole e della luna (tramonto/morte e rinascita) per superare l’angoscia della caduta nel nulla della morte. L’uomo religioso crede nella forza ierofanica della natura: ma sono gli elementi naturali effettivamente una manifestazione del sacro, o è la nostra anima che assegna un tale significato all’elemento naturale? Potrebbe essere che l’elemento naturale (montagna, acqua, roccia,…) interpreti solo un’esigenza che proviene dalla nostra anima? Che ciò che intendiamo come originario altro non sia che un incastro che completa la nostra condizione, una risposta ad una domanda? Il fascino imponente della montagna, la possente stabilità della roccia, l’oscurità misteriosa della vegetazione, non riflettono, forse, condizioni e desideri della nostra anima? E’ per questo motivo che l’immersione nella “sacralità” della natura costituisce una grande occasione per conoscere la nostra anima che rimane la grande forza trascendente capace di creare il sacro a cui appartengono gli istinti, le pulsioni, gli eccessi, i mostri, i morti, i demoni, la follia che ognuno di noi avverte dentro di sé. (camminare 16 - precedente  seguente)

 
Commenta il Post:
* Tuo nome
Utente Libero? Effettua il Login
* Tua e-mail
La tua mail non verrà pubblicata
Tuo sito
Es. http://www.tuosito.it
 
* Testo
 
Sono consentiti i tag html: <a href="">, <b>, <i>, <p>, <br>
Il testo del messaggio non può superare i 30000 caratteri.
Ricorda che puoi inviare i commenti ai messaggi anche via SMS.
Invia al numero 3202023203 scrivendo prima del messaggio:
#numero_messaggio#nome_moblog

*campo obbligatorio

Copia qui:
 

Tag

 

link e blog amici:


 

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

Area personale

 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963