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Realtà nel Mondo (Ottava Parte)

Post n°85 pubblicato il 24 Febbraio 2008 da Piero_Calzona
 

Realtà inquietante

(Indagine nel mondo dei poveri)

WTO (Organizzazione Mondiale del Commercio)

FMI (Fondo Monetario Internazionale)

Banca Mondiale

Debito del Terzo Mondo

Povertà e Ricchezza

La mappa della fame nel mondo. Le proporzioni delle persone sottonutrite (1998-2000)

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Questo articolo è stato tratto dal Sito Web: Trade Watch

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Cos’è  il  WTO

L'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) in breve

L'OMC (in inglese World Trade Organization - WTO), con sede a Ginevra e 148 paesi membri, è una delle più importanti istituzioni internazionali e si pone come organismo di "governo" del commercio mondiale. Il Wto è nato nel 1995, sulla base dell'accordo GATT, siglato nel 1947 per regolare le tariffe sui prodotti industriali tra alcuni paesi. A differenza della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale, che almeno formalmente fanno parte del sistema delle Nazioni Unite, il Wto non ha nulla a che fare con l'ONU.

Il WTO si fonda su diversi accordi (agreements) riguardanti l'agricoltura, i prodotti industriali, i servizi, i brevetti, ecc... Il Wto è una delle sole organizzazioni internazionali a racchiudere un potere legislativo, esecutivo e giudiziario: i membri che non si adeguano alle regole stabilite nei vari accordi possono essere costretti a farlo dalle sanzioni commerciali stabilite da un tribunale ad hoc.

Guidata dalla logica del "mercato", la politica del WTO è stata sinora stabilita dai paesi più potenti e dalle loro influenti società transnazionali. Lo scopo principale del WTO e dei diversi negoziati al suo interno è quello di favorire gli scambi ed il commercio internazionale mediante una progressiva e continua diminuzione dei dazi, delle tariffe doganali e delle leggi e norme nazionali che ostacolano il libero commercio.

Questo però in pratica significa che qualunque legge, normativa o altra misura, anche se presa per difendere l'ambiente, i diritti umani o dei lavoratori, può essere considerata dal potente "tribunale" interno del Wto come una barriera ingiustificata al libero commercio. Il paese che ha osato adottare questa legge è costretto a rimuoverla o a pagare pesanti sanzioni.

Oggi le regole economiche, finanziarie e commerciali guidano e controllano le scelte in materia di diritti umani, sociali, dei lavoratori o di protezione dell'ambiente.
Noi vogliamo ribaltare completamente questa situazione inaccettabile.
E' necessario riportare i diritti umani, sociali, del lavoro e la tutela dell'ambiente al centro delle priorità e delle decisioni prese a livello internazionale, e fare in modo che le organizzazioni che se ne occupano lavorino in maniera democratica e trasparente e controllino ed indirizzino le decisioni prese in materia commerciale, economica, e finanziaria.
E' necessario affermare il diritto di ogni nazione e di ogni popolazione, nel Nord come nel Sud del mondo, di tutelare la propria economia, l'agricoltura, l'accesso all'acqua, il diritto alla salute ed all'istruzione nelle forme e con gli strumenti più adatti.
Nei prossimi anni rischiamo di trovarci nella situazione in cui solo i più ricchi potranno avere accesso a questi beni e servizi, mentre la maggioranza dell'umanità si troverà esclusa dal "mercato" dell'acqua, della scuola, della sanità, del cibo.

Questo è l'unico pianeta che abbiamo: nessuno ha il diritto di metterlo in vendita!!!

 
Rispondi al commento:
Piero_Calzona
Piero_Calzona il 25/02/08 alle 19:29 via WEB
Grazie Preludiof per avermi posto questa domanda, cercherò di risponderti con dei dati affidabili tratti da libri dedicati che ho letto ultimamente, alcuni di questi libri sono stati scritti da Jean Ziegler, relatore speciale all’ONU per il diritto all’alimentazione. Secondo l’ultimo rapporto annuale della FAO, a dieci anni dal Vertice Mondiale dell’Alimentazione, che aveva promesso di dimezzare il numero delle persone sottonutrite entro il 2015, nei paesi in via di sviluppo ci sono più persone affamate oggi (820 milioni) di quante non ce ne fossero nel 1996. Secondo il rapporto SOFI 2006, gli 820 milioni di persone che oggi soffrono di sottonutrizione nei paesi in via di sviluppo rappresentano solo una trascurabile riduzione di tre milioni rispetto al dato di riferimento del 1990/92 usato dal Vertice che era di 823 milioni. Ma il risultato è anche peggiore se paragonato al totale di 800 milioni registrato nel 1996, un aumento di 23 milioni. Per onorare l'impegno preso al vertice si dovrebbe ridurre il numero dei sottonutriti di 31 milioni l’anno da oggi sino al 2015, mentre il trend attuale è al contrario di un aumento al ritmo di quattro milioni l’anno. Negli ultimi dieci anni la proporzione delle persone che soffrono la fame nei paesi in via di sviluppo è scesa ma contemporaneamente è cresciuta la popolazione mondiale. Le proiezioni indicano anche che il numero totale delle persone sottonutrite nei paesi in via di sviluppo nel 2015 sarà di 582 milioni, 170 milioni in più rispetto all’obiettivo del Vertice Mondiale dell’Alimentazione che era di 412 milioni. Più di metà sarà concentrato nel sud e sud-est asiatico, con rispettivamente 203 milioni e 123 milioni di persone sottonutrite. L’Africa sub-sahariana rimarrà la regione con la maggiore concentrazione in termini percentuali con un numero di persone sottonutrite che si prevede si aggirerà per il 2015 intorno a 179 milioni, più del doppio rispetto all’obiettivo auspicato dal Vertice mondiale del 1996. Le ragioni di questo stato di cose si conoscono, ma non si fa nulla per ovviarle. Il WTO, il FMI, la Banca Mondiale, le Multinazionali sono le principali cause di questa situazione così drammatica, che hanno portato i popoli del Terzo Mondo ad avere un debito altissimo, inoltre con la privatizzazione ed il capitalismo selvaggio, milioni di persone sono rimaste senza lavoro. Come ho già detto a Bil 37, Un altro fenomeno drammatico che si verifica nei loschi traffici del WTO è la ricerca di manodopera a basso costo per sfruttare il più possibile i paesi del Terzo Mondo, in effetti, trarre il massimo profitto economico con pochissima spesa, tutto ciò è a discapito di piccoli imprenditori o contadini che non avranno più un futuro economico perché oggi è tutto monopolizzato da questi “cosmocrati” senza scrupoli. Un caro saluto, Piero
 
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