lo sguardo altrove

venerdì iniziò all'insegna della pioggia
già al rintocco della prima ora
il nero inchiostro del cielo
piombava al suolo

fragore
rumore
come un applauso incessante

il divano risucchiava ogni mio intento
mi ciucciava e risputava
come un leccalecca

volevo essere acqua
e inondare la stanza

ma me ne stavo li
come un bambino
che osserva
l'unica caramenlla nel vassoio

i decori dell'involucro
che fanno presagire
il sapore
il sentore del piacere
di sertirla sciogliere in me
..
quel venerdì
di pioggia torrenziale
avvolti nella nube di parole
arrivò inatteso il temporale
tra un susseguirsi di tuoni fulmini

un nutrirsi ed esser nutrimento
vento brividi fiamme
e di nuovo pioggia
che solca ogni piega della pelle
che penetra nei spigoli dell'anima
e non va via
e silenzio
e l'alba
e tepore
armistizio
profumo
che a gocce scende
in cerchi infiniti