considerazioni

L'invidia

Questo brutto sentimento penso sia uno dei maggiori artefici dell'infelicità umana.

Rende infelice chi ne soffre e ne è schiavo e chi ne è vittima, perchè in qualche modo ne subirà le ritorsioni.

In realtà esistono due tipi di invidia: quella positiva, non animata da malignità verso la persona oggetto di questo sentimento, ma di una forma di ammirazione che sprona il soggetto a proporsi nuovi obiettivi e a lottare per raggiungerli.

L'invidia negativa è invece quella che fa nascere un vero e proprio odio nei confronti dell'invidiato, che fa covare voglia di annientamento. Chi soffre abitualmente di questo malessere, è in genere una persona insicura, insoddisfatta, infantile. Preoccupata più ad osservare le situazioni altrui che le proprie, sempre pronta a trovare difetti nell'altro. Un modo per assolvere se stesso, per sentirsi migliore. Non a caso Giotto dipinse l'invidia come una donna con una lunga lingua, un serpente rivolto a se stessa e sotto un fuoco che arde, essendo l'invidia un peccato capitale. Purtroppo è un sentimento molto diffuso nel genere umano e di cui si può guarire solo crescendo, maturando, raggiungendo quella saggezza che ci fa guardare con occhio benevolo ed indifferente le fortune altrui, imparando ad apprezzare le proprie e le piccole gioie della vita.