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Messaggi di Marzo 2010

 

L'EDITORIALE DELLA NOTTE: RELIGIOSI, CASTITA', OMOSESSUALITA', CELIBATO, PEDOFILIA, BAMBINI, ADOLESCENTI, SESSUALITA'

Post n°3924 pubblicato il 28 Marzo 2010 da psicologiaforense

L'EDITORIALE DELLA NOTTE

IL PAPA E LA DILAGANTE TRAGEDIA MONDIALE DEI RELIGIOSI PEDOFILI E PREDATORI DI BIMBI

Tra Chiesa romana e sessualità umana la pace arriverà alla fine dei tempi - o al compimento della profezia di San Malachia, cui non mancherebbero che due papi. Senza compromessi, tolleranze e nascondimenti nei confronti di tutto il clero, alto e basso, l'istituzione non avrebbe retto, nè reggerebbe, con una diga di soli principii sulla bellezza della castità. Lo scandalo americano, che ha costretto, anche oggi,  Benedetto XVI all'intervento pubblico  e all'imbarazzante incontro con cinque vittime, su migliaia, dei preti pedofili, denuncia che un buon numero di casti per obbligo di religione hanno facilmente ceduto al contagio che sempre più, enormemente favorito da Internet, va facendo dell'infanzia un oggetto del desiderio, sia omofilo che eterofilo, di stuoli di maniaci delle nostre giungle urbane. Ordinariamente, tradizionalmente, l'attenzione omosessuale, preti o laici, è rivolta al corpo dell'adolescente maturo o del giovane adulto: ma nello sconfinato bacino criminale oggi la vittima sacrificale preferita è il bambino o la bambina, l'innocenza totale, l'incoscienza del male, passività illimitata. Sullo sfondo, ritualità arcaiche dei miti, di ritorno. Famiglie e Stato (e Chiesa) possono poco. Il Papa, riconosciuto finalmente il crimine, prega. Ma la preghiera è ambigua: non discrimina il colpevole dalla vittima. Benedetto XVI potrebbe tuttavia attuare una grande riforma, anche per mezzo di un concilio, capace (forse) di prevenire e di non far dilagare la pedofilia dei suoi religiosi. Lo soccorre la massima paolina: melius nubere quam uri. Il suggerimento è di umile buon senso, non riguarda le teologiche altitudini: togliere - e più presto che si può - l'obbligo del celibato, la condanna a vita ad una castità irraggiungibile da comuni essere umani. Finchè il Papa gli imporrà di essere ad ogni costo astinenti, i suoi religiosi (maschi e femmine) gli daranno crucci e motivi di vergognarsene amaramente.

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LA NOTIZIA CURIOSA DEL GIORNO, CIMITERO, LAPIDI, RAGAZZE, MORTE, FOTOGRAFIE,

Post n°3923 pubblicato il 28 Marzo 2010 da psicologiaforense

Cimitero Verano, rubava le foto
di ragazze sulle lapidi

 

Da circa tre mesi si aggirava per il cimitero monumentale Verano e armato di un cacciavite rubava dalle lapidi le foto di ragazze. L'uomo, 40 anni, incensurato, disoccupato, che convive con la madre, è stato denunciato.

A segnalare i furti, i parenti delle decedute che in alcuni casi hanno dovuto sostituire le foto più volte. Il personale dei servizi cimiteriali dell'Ama Roma Spa (Azienda Municipale Ambiente) ha avvisato i carabinieri. I militari, con la collaborazione dell'Ama, dopo alcuni servizi, in abiti civili, hanno individuato l'uomo mentre tentava di rubare l'ennesima fotografia dalla lapide appartenente ad una ragazza scomparsa recentemente. Nella sua abitazione i carabinieri hanno sequestrato una decina di foto che l'individuo costudiva religiosamente in un album come fossero sue fidanzate.

 

 
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LA VIGNETTA DELLA DOMENICA: VIA CRUCIS

Post n°3922 pubblicato il 28 Marzo 2010 da psicologiaforense

 
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RIFLESSIONE DEL MATTINO: DOMENICA DELLE PALME, SETTIMANA SANTA, PASQUA, PASSAGGIO E RINNOVAMENTO

Post n°3921 pubblicato il 28 Marzo 2010 da psicologiaforense

RIFLESSIONE DEL MATTINO

"I rami d'ulivo non sono portafortuna"

Nella Chiesa cattolica i rami di ulivo vengono benedetti nel corso della celebrazione che ricorda l'ingresso gioioso di Gesù  in Gerusalemme. Tale rito unisce insieme il trionfo regale di Cristo e l'annunzio della Passione di Gesù. Purtroppo il richiamo dei rami d'ulivo emarginerà per molti la celebrazione della messa.
LA DOMENICA DELLE PALME dovrebbe rendere capaci di superare scontri con religiosità diverse da quella cristiana.

La Pasqua apre per tutti l'orizzonte della vita piena, "buona e bella": possa questo grido di vita risuonare al più presto anche là dove le potenze di morte stanno sferrando i loro micidiali attacchi!

 
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L'EDITORIALE, CRIMINOLOGIA, PSICOLOGIA FORENSE, DELITTI PASSIONALI, OMICIDI IN FAMIGLIA, DELITTI A GRAPPOLO,

Post n°3919 pubblicato il 27 Marzo 2010 da psicologiaforense

L'EDITORIALE

 

Storie maledette:
delitti a sfondo passionale

 

 

Calma. Non è, come molti scrivono, una "epidemia" di delitti "per amore".  Uno, due, tre…otto casi, anche se in sequenza ravvicinata, rappresentano una costante dell'omicidio “a grappolo”. Non stiamo, quindi, assistendo ad un revival del delitto passionale ma, forse più semplicemente, all'arrivo del caldo e del conseguente aumento dell'instabilità psichica, anche di quanti uccidono per «amore». Otto delitti  in  due giorni, molti uomini che uccidono le compagne e altri delitti in famiglia. Tutto da “manuale”: niente di nuovo. Gelosia patologica e incapacità di elaborare una separazione imposta dall'altro. Questi i motivi scatenanti di un tipo di delitto che mai, o quasi mai, se si escludono i casi di omicidio-suicidio di coppie anziane, è “per amore”: è solo per passione e quasi tutti  finiscono con il suicidio dell'autore, che se non è immediato, difficilmente viene messo in atto. Io ti uccido perchè “non sopporto che tu possa appartenere ad altri” e mi uccido “perchè senza te la mia vita è finita”: narcisismo esasperato nella prima motivazione, difficoltà a staccarsi dalla figura materna nel secondo. Conclusione “logica”: sono io, non tu che mi lasci o non mi vuoi, “a determinare il tuo e il mio destino”. Omicidio passionale: nove volte su dieci lo commettono uomini (ma è anche la causa della maggior parte di omicidi compiuti da donne) e sono quasi sempre di età compresa tra i venti e i quarantacinque anni. Ma quale percorso introspettivo si delinea nell'omicida passionale che non si ammazza a sua volta? La prima spiegazione a caldo è quasi sempre:  “è successo per colpa sua”, della vittima. Poi si arriva al fatidico “è colpa mia” cui si aggiunge, quasi automaticamente la rimozione totale del fatto. Una rimozione che porta il soggetto «a poterlo rifare» in futuro.

 
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attualità, farsi pubblicità, furbetta, verginità, Silvia Valerio, Ahmadinejiad, costume e società, presidente, provocazione,

Post n°3918 pubblicato il 27 Marzo 2010 da psicologiaforense

"La mia verginità ad Ahmadinejad" Sogno della scrittrice Silvia Valerio

L'amore è cieco e Cupido non guarda in faccia a nessuno. Sarà per questo o, sicuramente, per una provocazione, che la giovane scrittrice Silvia Valerio (NELLA FOTO) sul suo desiderio di incontrare il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad e di perdere con lui la sua verginità ha scritto un libro. Per la 18enne Ahmadinejad è l'unico vero uomo sulla terra, lontano dai modelli superficiali degli uomini di oggi. In "C'era una volta un presidente. Ius primae noctis", Valerio spiega Ahmadinejad é "un eretico del nostro tempo. Nega l'olocausto; pensa di usare l'atomica; mette a tacere l'opposizione; minaccia l'America". Tratti da vero macho, anche se poi "non concede alle donne di sentirsi il vento tra i capelli".
Non è né di destra né di sinistra, sottolinea la scrittrice. Che torna al suo pallino: Ahmadinejad."Il presidente mi sembra davvero l'unico che si comporta in modo che va oltre le solite politiche di equilibrio. Per fare una metafora da circo lui, tra gli uomini di Stato, è un lanciatore di coltelli mentre gli altri solo dei clown".

Valerio ne ha anche per il suo sesso: "Fino ad ora la preziosa esistenza delle donne è stata solo oggetto da parte dei detentori del potere di un mero strumento di pubblicità". Ci sono quelle per le quali "l'emancipazione è solo una fatica in più - e ora se ne rendono conto, anche se non sempre hanno l'onestà di ammetterlo".

 
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TESTI E PRETESTI: autobiografia, Efe bal, Elisa Arfini, Quello che i mariti non dicono, Stefania Berbenni, trans, transgender

Post n°3917 pubblicato il 27 Marzo 2010 da psicologiaforense

TESTI E PRETESTI

Efe Bal: la trans più desiderata d’Italia si racconta in un libro

E' uscito il 16 marzo Quel che i mariti non dicono, pruriginosa autobiografia di Efe Bal, la trans tunisina più amata dagli italiani.

30 anni, 4 lingue conosciute, 3000 uomini portati a letto con una media attuale (millantata) di 120 al mese.
Efe Bal è con ogni probabilità la trans più professionale al mondo, oltre che la più telegenica (ha fatto molte apparizioni televisive). Dopo aver movimentato diversi talk show raccontando di quante diverse tipologie di uomini ogni giorno arrivano a suonare alla sua porta, ora è pronta a dare alle stampe una sconvolgente biografia. In Quel che i mariti non dicono (in uscita il 16 marzo per Mondadori), la prostituta tunisina racconta nel dettaglio i suoi anni di “lavoro”, tracciando una inedita panoramica sul cliente medio dei transgender.

Dal VIP insospettabile al comune impiegato di banca, dal calciatore al politico, dal nobile rampollo al padre di famiglia che si presenta all’appuntamento con la moglie: ce n’è per tutti. Nel libro, scritto con la collaborazione della giornalista Stefania Berbenni, Efe Bal si rivolge idealmente alla comune moglie italiana per svelare uno dei misteri più indecifrabili degli ultimi mesi: Perché agli uomini piace tanto andare coi trans?

 
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LA NOTIZIA FLASH, IUS PRIMAE NOCTIS, BERLUSCONI, CAMPAGNA ELETTORALE, RENATA POLVERINI, POLITICA, PRESIDENTE CONSIGLIO

Post n°3916 pubblicato il 27 Marzo 2010 da psicologiaforense

«Ho ius primae noctis su candidate»

«Sai che ho ius primae noctis sulle nostre candidate. È scritto nello statuto del Pdl». Il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, scherza con Renata Polverini, candidata del centrodestra alla guida della Regione Lazio, nel comizio di chiusura della campagna elettorale del Pdl. «È stato deciso da una votazione all'unanimità», aggiunge sorridendo il premier. «Ma qui stiamo parlando della Lista Polverini», replica scherzando la candidata laziale. «Si vede - risponde Berlusconi - che Paolo Bonaiuti lo ha cancellato all'ultimo».

 
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L'EDITORIALE: ESSERE E BENESSERE, EMOZIONI, CANCRO, TUMORI FEMMINILI, RUOLO FEMMINILE, PSICHE, SOMA, PSICOLOGIA,

Post n°3914 pubblicato il 26 Marzo 2010 da psicologiaforense

L'EDITORIALE

Il carattere influenza drammaticamente il
sistema immunitario

Si è provato sperimentalmente che l'emozione che produce l'effetto più incisivo è la collera. Chi tende a reprimere l'espressione emozionale e in particolare le manifestazioni di rabbia, appare più predisposto a sviluppare il cancro, malattia che sembra sia legata proprio a un'inefficienza del sistema immunitario. Un dato emerso nell'esame degli aspetti psicologici di uno dei tumori più diffusi fra il sesso FEMMINILE, quello al seno, ha messo in luce che anche in questo caso esiste un quadro di personalità più a rischio. Le donne più vulnerabili a questa forma tumorale risultano poco introspettive, indolenti e con una marcata ossessione per la pulizia e l'ordine. Un tratto comune che emerge in modo preponderante è inoltre un problema di identificazione con il proprio sesso. Le donne che presentano questo tipo di tumore tendono infatti ad assumere un ruolo ostentatamente femminile: cioè passivo, succube e remissivo oppure rifiutano inconsciamente la loro identità sessuale. Noi tutti siamo portati a maturare credenze sul perchè ci capitano le cose: c'è chi è convinto di essere in balia degli eventi e chi ritiene di esercitare un certo controllo sugli avvenimenti. I primi, si dice, hanno, un «locus» del controllo esterno; i secondi, un «locus» del controllo interno. Anche questi due opposti atteggiamenti si sono dimostrati capaci di influire sulla forza del sistema immunitario. Reynaert e altri psichiatri dell'Universita' cattolica di Louvain in Belgio hanno svolto una ricerca per verificare l'impatto di queste due diverse disposizioni sulle difese dell'organismo. Gli esiti delle indagini hanno messo in luce la considerazione che più uno è fatalista, tanto meno efficiente è la sua risposta alle infezioni. Uno studio analogo condotto su un campione femminile indica che la credenza in un destino ineluttabile renderebbe le donne più esposte al rischio di tumori. C'è un'altra dimensione che influisce sul sistema immunitario; un aspetto che non manchiamo di sottolineare quando parliamo di qualcuno e che tuttavia ha poco a che fare con la personalità: l'intelligenza. Essere intelligenti è visto come qualcosa di desiderabile; ma non sempre è un vantaggio. Non certo sul piano dell'immunità. Infatti, misurando il livello di anticorpi in tre gruppi di soggetti: il primo, con profondo ritardo mentale; il secondo con ritardo lieve; il terzo, con intelligenza media. Sorprendentemente, chi aveva un grave deficit intellettivo aveva la quantità più elevata di immunoglobuline. Ultimi in classifica, i più «svegli».

 
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LA FOTONOTIZIA CURIOSA, ESTETICA, MASSAGGI, SERPENTE, SCHIENA,

Post n°3913 pubblicato il 26 Marzo 2010 da psicologiaforense

Il massaggio alla schiena? Ci pensa il serpente

Qualcuno starà inorridendo, altri forse sono incuriositi da questa immagine. Carly Shutes, impiegata nel Chessington World of Adventures posa per i fotografi mentre riceve un massaggio di due pitoni reali. Il tutto per promuovere "Kobra", la nuova attrazione dedicata agli amanti dei serpenti nel parco di Leatherhead, città nel sud-est dell'Inghilterra.

 
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IL CORSIVO DELLA SERA, VEDOVE, NOZZE, PENELOPE, ULISSE, MODE, SENTIMENTI, DECORO, CONVENIENZE, MEMORIA,

Post n°3912 pubblicato il 26 Marzo 2010 da psicologiaforense

IL CORSIVO DELLA SERA

 

Cambiano le mode, non i sentimenti

 

È di qualche giorno fa la notizia che conferma un dato già noto ovvero che  alle vedove occorrono, in media, diciotto mesi per rassegnarsi alla perdita del consorte ed eventualmente per programmare nuove nozze visto che non tutte le persone si sentono Penelope, quale che sia stato il comportamento del loro Ulisse. Diciotto mesi sembrano poco? No! In un anno e mezzo, nascono e tramontano le mode in qualunque campo, si dimentica il nome di chi è stato famoso, nuovi astri della notorietà sorgono e svaniscono, non si riesce a prendere dimestichezza con un'invenzione che già s'è fatta vecchia. Voi direte che i sentimenti sono cosa tutt'affatto diversa, che si può coltivarli con decoro, con intima persuasione, senza dimenticare per ciò esigenze, convenienze, opportunità del momento proiettate sul futuro. Anche messa in questo modo, bisogna fare l'inchino alle contemporanee spose che  considereranno i defunti mariti, per diciotto mesi, di venerata memoria quando, fra cent'anni,  toccherà al maschio premorire rispetto a esse, secondo un destino fattosi norma.

 
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OGNI GIORNO LA SUA SENTENZA, CASSAZIONE, STUPRO DI GRUPPO, DIRITTO&DIRITTI, VIOLENZA ATTIVA O PASSIVA, REATO,

Post n°3911 pubblicato il 26 Marzo 2010 da psicologiaforense

LA SENTENZA DI CASSAZIONE

 

Fotografa lo stupro col cellulare: è come se l’avesse violentata lui stesso

Minorenne non partecipa alla violenza di gruppo ai danni di una coetanea, ma filma le immagini shock dello stupro. Va punito alla pari del violentatore.

Contributo attivo o passivo
Piazza Cavour non lascia spazio a nessun tentativo di difesa per chi, pur senza commettere materialmente il reato, filmi uno stupro. Il reato punito dall’art. 609 bis c.p. si verifica anche se «non viene posta in essere una attività tipica di violenza sessuale» (sentenza n. sentenza 11560/2010).
Rigettata anche l’obiezione dei legali del sedicenne che nel ricorso in Cassazione hanno sottolineato come il minore non abbia partecipato attivamente allo stupro. I giudici con l’ermellino respingono il ricorso ed evidenziano la correttezza della decisione del Tribunale del Riesame che ha stabilito circa le misure cautelari.
Il reato è di indubbia gravità. A ciò devono aggiungersi le specifiche modalità e le circostanze del comportamento criminoso eseguito nel corso di un incontro tra giovani che avrebbe dovuto essere un momento festoso e conviviale, approfittando dello stato di incapacità indotto nella persona offesa e della personalità del colpevole, assolutamente sprezzante della dignità della vittima.

Presupposti del reato
Perché sussista il presupposto soggettivo di colpevolezza del reato basta che il singolo realizzi anche solo una frazione dello stupro. In questo modo la III Sezione penale di Cassazione ha confermato l’affidamento in comunità per il minorenne di Messina indagato per il reato di violenza sessuale nei confronti di un’adolescente filmata durante lo stupro avvenuto nell’aprile del 2009. Da qui la misura cautelare di affidamento in comunità disposta dal Tribunale della libertà dei minori.

Stupro di gruppo
Quanto al fatto che il giovane, filmando la violenza, non vi abbia partecipato attivamente, la Cassazione sottolinea che per la sussistenza del reato di stupro di gruppo è necessaria la simultanea ed effettiva presenza di più persone nel luogo e nel momento di consumazione dell’illecito, in un rapporto causale inequivocabile, ma ciò non comporta anche la necessità che ciascun compartecipe ponga in essere un’attività tipica di violenza sessuale nè che realizzi l’intera fattispecie nel concorso contestuale dell’altro o degli altri correi, potendo il singolo realizzare soltanto una frazione del fatto tipico ed essendo sufficiente che la violenza o la minaccia provenga anche da uno solo degli agenti.

 
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ATTUALITA', FAMIGLIA, MATRIMONIO, SEPARAZIONE, DIVORZIO, DIRITTO DI FAMIGLIA, GIURISPRUDENZA, CURIOSITA',

Post n°3910 pubblicato il 26 Marzo 2010 da psicologiaforense

LA NOTIZIA CURIOSA DEL GIORNO

Dopo la separazione chiede e ottiene
dalla moglie il rimborso per il seno rifatto.

«Ti ho rifatto il seno nuovo, ora che ci separiamo ridammene mezzo». Questo il concetto, naturalmente si parla di soldi. In fase di separazione un uomo ha chiesto e ottenuto dall'ex moglie il rimborso per un regalo, costato 3.500 euro, fatto ai tempi felici del matrimonio perché ora «non può più goderne». Dopo un'iniziale perplessità e resistenza, la donna ha acconsentito.

La vicenda,
riferita dalla Gazzetta di Parma, è accaduta nella città emiliana: lui 37 anni, lei 36, entrambi parmigiani, si sono sposati cinque anni fa. Un anno dopo il matrimonio, il marito ha deciso di fare un regalo speciale alla compagna: una mastoplastica additiva, per aggiungere qualche taglia al loro amore. Così la moglie si è rivolta ad un chirurgo plastico, che le ha aumentato il volume del seno. Ma quando la coppia è scoppiata, il marito ha chiesto il rimborso sostenendo che non avrebbe potuto più trarne il beneficio che si aspettava al momento in cui fece il regalo. E così si è rimesso in tasca 1750 euro.

 
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OGNI GIORNO LA SUA SENTENZA, CASSAZIONE, SESSO CON MINORI CONSENZIENTI, STUPRO, FUITINA,CORRUZIONE, PERSONALITA'

Post n°3908 pubblicato il 25 Marzo 2010 da psicologiaforense

LA SENTENZA DI CASSAZIONE

 

"Sesso con 14enne è sempre stupro"

Fare sesso con chi ha meno di 14 anni è sempre un grave stupro, anche se il minorenne si mostra consenziente. Lo sottolinea la Cassazione, annullando la condanna di un 40enne a cui erano state riconosciute le attenuanti. Dato "l'incompleto sviluppo psichico dei minori - si legge nella sentenza - l'approfittare dei rapporti di simpatia per avere dei rapporti sessuali costituisce una corruzione della loro personalità".
La Cassazione, accogliendo il ricorso della Procura della Corte d'appello di Milano, ha dunque annullato con rinvio la condanna a 2 anni e 8 mesi di reclusione inflitta lo scorso maggio a un uomo di 40 anni, sposato e con due figli, che aveva compiuto atti sessuali con una minore di quasi 14 anni ospitata nella sua abitazione.
All'imputato i giudici di secondo grado avevano ridotto la pena, che in primo grado era pari a 3 anni e 8 mesi, ritenendo che il consenso della minore alla "fuitina" rendesse l'abuso meno grave perché la libertà sessuale della minorenne era stata compromessa in maniera più lieve.
Ma i Supremi giudici hanno rilevato che la legge "punisce gli atti sessuali con persona che non abbia compiuto i 14 anni anche nel caso in cui si svolgano senza violenza, minaccia o abuso d'autorità. E il consenso della minore si ritiene del tutto irrilevante perché le norme tutelano, di per sé, l'integrità psicofisica di chi non ha ancora compiuto i 14 anni". 
"Occorre considerare - ammonisce la Suprema Corte dando ragione alla Procura di Milano - che, dato l'incompleto sviluppo psichico dei minori, specie in materia sessuale, l'approfittare dei rapporti di simpatia, di confidenza, di affetto o addirittura di affidamento, per avere dei rapporti sessuali, costituisce un inquinamento ed una corruzione della loro personalità, ben lungi dall'essere reputato un fatto di minore gravità, trattandosi di un subdolo approfittamento della loro immaturità". La minore era stata affascinata dal "maturo" amico di famiglia che aveva addirittura reso pubblica la loro relazione proponendo la "fuitina" che, secondo lui, avrebbe legittimato il suo comportamento.

 
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FOTO CURIOSA DEL GIORNO, Formula uno, sport, Australia,Michael Schumacher,delfini,GP, Melbourne

Post n°3907 pubblicato il 25 Marzo 2010 da psicologiaforense

LA FOTO CURIOSA DEL GIORNO

 

Nila e Schumy 

 Michael Schumacher nuota con Nila durante la sua visita al «Sea World on Australia's Gold Coast». Il pilota di Formula uno è già in Australia, non solo per dedicarsi ai delfini, ma anche per preparare la riscossa al Gp di Melbourne dopo il mediocre esordio al suo ritorno alle corse. (Afp/Paul Broben)

 
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