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umorismo e satira

 

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Messaggi del 07/03/2010

 

L'EDITORIALE DELLA DOMENICA: ARIA, ACQUA, TERRA, FUOCO, EBETISMO, MONDO, PRECIPIZIO, SILENZIO, INDIFFERENZA

Post n°3815 pubblicato il 07 Marzo 2010 da psicologiaforense

L'EDITORIALE DELLA DOMENICA

L'EBETISMO DELL' ANIMA

Il mondo scivola verso il precipizio, e tutti sembriamo rassegnati.  Il silenzio degli indifferenti

Guardate come in natura tutto frana, dilaga, si corrompe; osservate come tutti i mitici elementi (aria, acqua, terra e fuoco) sono in crescente aberrazione. E comparate questa crisi del pianeta con ciò che sembra avvenire nell'«animo umano», dove dilaga, si direbbe, una specie di ebetismo; e ognuno di noi si rivela tanto più naufrago quanto più rema con solerzia e presunzione. Una grande deriva sembra annunciarsi dunque: una deriva naturale e psicologica. Guardiamoci attentamente. Tutti infatuati dai nostri progressi tecnologici, tutti più o meno rassegnati a una società senza grandi ideali laici, ci lasciamo consolare dalle stupefacenti frontiere della biologia, dai bei progressi della medicina, dalle buone intenzioni tecnologiche, da un «solidarismo» che porta più il segno della buona volontà che non l'impronta di un'esigenza profonda. E intanto ci illudiamo che la nostra giusta indignazione contro i pedofili o le nostre euforiche «iniziative democratiche» possono fermare il degrado spirituale di una civiltà che non ha saputo affrontare con slancio creativo la grande crisi della ragione che si è abbattuta su di noi. Domandiamoci sinceramente: come riusciamo a sopportare la strage di esseri umani che ogni giorno si compie nel mondo? Come possiamo tollerare il quotidiano sterminio di giovani, di adolescenti in Iraq come in Afganistan o nella striscia di Gaza o in Africa… Come mai non riusciamo a fermare questa terribile vergogna? Perchè tutto ci travolge senza scampo, come la piena del Po, come i terremoti e le valanghe? Cortigiano e intrigante il pensiero attivo - invece di stimolare la sensibilità più valorosa - partecipa piuttosto ai metodi mafiosi, alla eterna legge del più forte, al trionfo di una pseudo cultura che prepara miserie morali e materiali. Un’ultima considerazione. Quel che accade nello sport o sul web accade dovunque, se ci pensate. Dovunque si tende a perdere il rispetto per l'ingegno e per la gentilezza e si adora solo l'idolo della vittoria a ogni costo; dovunque si sferrano alla cieca pugni in faccia - alla vita e alla civiltà - avvicinando così la morte a quello che potrebbe essere un vitalissimo campo da gioco.

 
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ANIMALI, UOMINI, BESTIE, ANIMALISTI, AMBIENTE, CACCIA, Enpa, Lav, Legambiente, Lipu , Wwf Italia

Post n°3814 pubblicato il 07 Marzo 2010 da psicologiaforense

"Le opinioni degli italiani sulla caccia".

Per il 79% degli italiani è una crudeltà.
Il 40% non voterebbe chi è pro doppiette

 

 

Il 40% degli elettori alle regionali cambierebbe il suo voto se il candidato inizialmente prescelto proponesse regole a favore della caccia. È uno dei risultati di un sondaggio realizzato da Ipsos per Enpa, Lav, Legambiente, Lipu e Wwf Italia su "Le opinioni degli italiani sulla caccia".

Dall'indagine emerge che il 79% dei cittadini considera la caccia una crudeltà da vietare o da regolare più rigidamente, mentre l'80% la vorrebbe vietare nei terreni privati senza l'autorizzazione del proprietario. L'84% degli italiani, inoltre, darebbe la licenza di caccia solo a 21 anni con ritiro ai 70, mentre il 71% chiede di limitare la stagione venatoria a ottobre, novembre e dicembre.

Nettissimo anche il dato relativo all'articolo 43 della legge Comunitaria, approvato in Senato e ora in discussione alla Camera, che permetterebbe l'estensione della stagione venatoria oltre gli attuali limiti 1 settembre-31 gennaio. In questo caso la contrarietà è dell'81% degli italiani, che dunque si oppongono ad ogni ipotesi di allungamento della
stagione di caccia.

Molto importante il responso anche nelle tredici Regioni al voto: il 69% degli elettori, secondo il sondaggio Ipsos, si dichiara contrario o totalmente contrario ai candidati che proponessero regole a favore della caccia, e 4 elettori su 10 cambierebbero di conseguenza il loro voto.

 
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LA MIA RIFLESSIONE DELLA NOTTE: BESTEMMIA COME PREGHIERA, INVOCAZIONE, RICHIESTA DI AIUTO,

Post n°3813 pubblicato il 07 Marzo 2010 da psicologiaforense

LA DIFFICILE RIFLESSIONE DELLA NOTTE

AUTOPSIA  DELLA BESTEMMIA

La bestemmia può essere una preghiera che, nella scoperta del male,  significa prima di tutto supplica; a Dio, per chi crede, e per gli altri , un percorso di invocazione. Pregare, invocare, anche maledire: l'importante è dare un segno che la nostra anima è viva, altrimenti arriva ciò che io chiamo psicogramma piatto.  Così una BESTEMMIA può essere "benedetta" quando cerca disperatamente l'interlocutore (DIO) che tace. AD ESEMPIO, in caso di malattia terminale, spesso, non si prega Dio ci si rivolge alle persone che sono vicine, che posso vedere e toccare perchè Dio vuol farci capire che, nel dolore, è ai nostri fratelli che dobbiamo rivolgerci. Forse per questo motivo si trova negli altri malati una solidarietà che non capita di riscontrare nella vita di tutti i giorni.
Secondo la mia diretta e personale esperienza, la malattia abbatte soprattutto le persone più forti. Il rapporto con sé e con gli altri cambia radicalmente. Ecco che la  preghiera, quando erompe spontanea, può diventare un vero farmaco

 
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