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umorismo e satira

 

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Messaggi del 26/03/2010

 

L'EDITORIALE: ESSERE E BENESSERE, EMOZIONI, CANCRO, TUMORI FEMMINILI, RUOLO FEMMINILE, PSICHE, SOMA, PSICOLOGIA,

Post n°3914 pubblicato il 26 Marzo 2010 da psicologiaforense

L'EDITORIALE

Il carattere influenza drammaticamente il
sistema immunitario

Si è provato sperimentalmente che l'emozione che produce l'effetto più incisivo è la collera. Chi tende a reprimere l'espressione emozionale e in particolare le manifestazioni di rabbia, appare più predisposto a sviluppare il cancro, malattia che sembra sia legata proprio a un'inefficienza del sistema immunitario. Un dato emerso nell'esame degli aspetti psicologici di uno dei tumori più diffusi fra il sesso FEMMINILE, quello al seno, ha messo in luce che anche in questo caso esiste un quadro di personalità più a rischio. Le donne più vulnerabili a questa forma tumorale risultano poco introspettive, indolenti e con una marcata ossessione per la pulizia e l'ordine. Un tratto comune che emerge in modo preponderante è inoltre un problema di identificazione con il proprio sesso. Le donne che presentano questo tipo di tumore tendono infatti ad assumere un ruolo ostentatamente femminile: cioè passivo, succube e remissivo oppure rifiutano inconsciamente la loro identità sessuale. Noi tutti siamo portati a maturare credenze sul perchè ci capitano le cose: c'è chi è convinto di essere in balia degli eventi e chi ritiene di esercitare un certo controllo sugli avvenimenti. I primi, si dice, hanno, un «locus» del controllo esterno; i secondi, un «locus» del controllo interno. Anche questi due opposti atteggiamenti si sono dimostrati capaci di influire sulla forza del sistema immunitario. Reynaert e altri psichiatri dell'Universita' cattolica di Louvain in Belgio hanno svolto una ricerca per verificare l'impatto di queste due diverse disposizioni sulle difese dell'organismo. Gli esiti delle indagini hanno messo in luce la considerazione che più uno è fatalista, tanto meno efficiente è la sua risposta alle infezioni. Uno studio analogo condotto su un campione femminile indica che la credenza in un destino ineluttabile renderebbe le donne più esposte al rischio di tumori. C'è un'altra dimensione che influisce sul sistema immunitario; un aspetto che non manchiamo di sottolineare quando parliamo di qualcuno e che tuttavia ha poco a che fare con la personalità: l'intelligenza. Essere intelligenti è visto come qualcosa di desiderabile; ma non sempre è un vantaggio. Non certo sul piano dell'immunità. Infatti, misurando il livello di anticorpi in tre gruppi di soggetti: il primo, con profondo ritardo mentale; il secondo con ritardo lieve; il terzo, con intelligenza media. Sorprendentemente, chi aveva un grave deficit intellettivo aveva la quantità più elevata di immunoglobuline. Ultimi in classifica, i più «svegli».

 
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LA FOTONOTIZIA CURIOSA, ESTETICA, MASSAGGI, SERPENTE, SCHIENA,

Post n°3913 pubblicato il 26 Marzo 2010 da psicologiaforense

Il massaggio alla schiena? Ci pensa il serpente

Qualcuno starà inorridendo, altri forse sono incuriositi da questa immagine. Carly Shutes, impiegata nel Chessington World of Adventures posa per i fotografi mentre riceve un massaggio di due pitoni reali. Il tutto per promuovere "Kobra", la nuova attrazione dedicata agli amanti dei serpenti nel parco di Leatherhead, città nel sud-est dell'Inghilterra.

 
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IL CORSIVO DELLA SERA, VEDOVE, NOZZE, PENELOPE, ULISSE, MODE, SENTIMENTI, DECORO, CONVENIENZE, MEMORIA,

Post n°3912 pubblicato il 26 Marzo 2010 da psicologiaforense

IL CORSIVO DELLA SERA

 

Cambiano le mode, non i sentimenti

 

È di qualche giorno fa la notizia che conferma un dato già noto ovvero che  alle vedove occorrono, in media, diciotto mesi per rassegnarsi alla perdita del consorte ed eventualmente per programmare nuove nozze visto che non tutte le persone si sentono Penelope, quale che sia stato il comportamento del loro Ulisse. Diciotto mesi sembrano poco? No! In un anno e mezzo, nascono e tramontano le mode in qualunque campo, si dimentica il nome di chi è stato famoso, nuovi astri della notorietà sorgono e svaniscono, non si riesce a prendere dimestichezza con un'invenzione che già s'è fatta vecchia. Voi direte che i sentimenti sono cosa tutt'affatto diversa, che si può coltivarli con decoro, con intima persuasione, senza dimenticare per ciò esigenze, convenienze, opportunità del momento proiettate sul futuro. Anche messa in questo modo, bisogna fare l'inchino alle contemporanee spose che  considereranno i defunti mariti, per diciotto mesi, di venerata memoria quando, fra cent'anni,  toccherà al maschio premorire rispetto a esse, secondo un destino fattosi norma.

 
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OGNI GIORNO LA SUA SENTENZA, CASSAZIONE, STUPRO DI GRUPPO, DIRITTO&DIRITTI, VIOLENZA ATTIVA O PASSIVA, REATO,

Post n°3911 pubblicato il 26 Marzo 2010 da psicologiaforense

LA SENTENZA DI CASSAZIONE

 

Fotografa lo stupro col cellulare: è come se l’avesse violentata lui stesso

Minorenne non partecipa alla violenza di gruppo ai danni di una coetanea, ma filma le immagini shock dello stupro. Va punito alla pari del violentatore.

Contributo attivo o passivo
Piazza Cavour non lascia spazio a nessun tentativo di difesa per chi, pur senza commettere materialmente il reato, filmi uno stupro. Il reato punito dall’art. 609 bis c.p. si verifica anche se «non viene posta in essere una attività tipica di violenza sessuale» (sentenza n. sentenza 11560/2010).
Rigettata anche l’obiezione dei legali del sedicenne che nel ricorso in Cassazione hanno sottolineato come il minore non abbia partecipato attivamente allo stupro. I giudici con l’ermellino respingono il ricorso ed evidenziano la correttezza della decisione del Tribunale del Riesame che ha stabilito circa le misure cautelari.
Il reato è di indubbia gravità. A ciò devono aggiungersi le specifiche modalità e le circostanze del comportamento criminoso eseguito nel corso di un incontro tra giovani che avrebbe dovuto essere un momento festoso e conviviale, approfittando dello stato di incapacità indotto nella persona offesa e della personalità del colpevole, assolutamente sprezzante della dignità della vittima.

Presupposti del reato
Perché sussista il presupposto soggettivo di colpevolezza del reato basta che il singolo realizzi anche solo una frazione dello stupro. In questo modo la III Sezione penale di Cassazione ha confermato l’affidamento in comunità per il minorenne di Messina indagato per il reato di violenza sessuale nei confronti di un’adolescente filmata durante lo stupro avvenuto nell’aprile del 2009. Da qui la misura cautelare di affidamento in comunità disposta dal Tribunale della libertà dei minori.

Stupro di gruppo
Quanto al fatto che il giovane, filmando la violenza, non vi abbia partecipato attivamente, la Cassazione sottolinea che per la sussistenza del reato di stupro di gruppo è necessaria la simultanea ed effettiva presenza di più persone nel luogo e nel momento di consumazione dell’illecito, in un rapporto causale inequivocabile, ma ciò non comporta anche la necessità che ciascun compartecipe ponga in essere un’attività tipica di violenza sessuale nè che realizzi l’intera fattispecie nel concorso contestuale dell’altro o degli altri correi, potendo il singolo realizzare soltanto una frazione del fatto tipico ed essendo sufficiente che la violenza o la minaccia provenga anche da uno solo degli agenti.

 
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ATTUALITA', FAMIGLIA, MATRIMONIO, SEPARAZIONE, DIVORZIO, DIRITTO DI FAMIGLIA, GIURISPRUDENZA, CURIOSITA',

Post n°3910 pubblicato il 26 Marzo 2010 da psicologiaforense

LA NOTIZIA CURIOSA DEL GIORNO

Dopo la separazione chiede e ottiene
dalla moglie il rimborso per il seno rifatto.

«Ti ho rifatto il seno nuovo, ora che ci separiamo ridammene mezzo». Questo il concetto, naturalmente si parla di soldi. In fase di separazione un uomo ha chiesto e ottenuto dall'ex moglie il rimborso per un regalo, costato 3.500 euro, fatto ai tempi felici del matrimonio perché ora «non può più goderne». Dopo un'iniziale perplessità e resistenza, la donna ha acconsentito.

La vicenda,
riferita dalla Gazzetta di Parma, è accaduta nella città emiliana: lui 37 anni, lei 36, entrambi parmigiani, si sono sposati cinque anni fa. Un anno dopo il matrimonio, il marito ha deciso di fare un regalo speciale alla compagna: una mastoplastica additiva, per aggiungere qualche taglia al loro amore. Così la moglie si è rivolta ad un chirurgo plastico, che le ha aumentato il volume del seno. Ma quando la coppia è scoppiata, il marito ha chiesto il rimborso sostenendo che non avrebbe potuto più trarne il beneficio che si aspettava al momento in cui fece il regalo. E così si è rimesso in tasca 1750 euro.

 
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