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Post n°9019 pubblicato il 01 Marzo 2017 da psicologiaforense
Il "volersi bene", che poi si articola in forme complesse che afferiscono però sempre all'autostima, rende tutti più forti e aiuta ad affrontare la vita proficuamente, con coraggio e con entusiamo.... L'autostima non è innata ma si forma insieme alla storia di ogni persona. E' il risultato della lunga sequenza di azioni e sentimenti che si verificano nel corso della vita. Non è affatto statica: si può accrescere, facendole mettere solide radici o, al contrario, lasciare che resti debole e fragile. Aumentarla e sostenerla in una persona è l'obiettivo più alto del processo educativo. Nella realtà delle cose è inutile nascondersi che non è facile cambiare la propria autostima. Se lo fosse nessuno soffrirebbe per averla sotto le scarpe e non ci sarebbero persone insicure, timide o dipendenti. Ma tutto si può raggiungere se c'è un impegno serio per aumentare la stima in se stessi. Le persone hanno la capacità di cambiare e l'occasione di imparare per tutta la vita. Detto questo, se vogliamo rafforzare la nostra autostima, il primo passo è fermarsi a riflettere chiedendosi onestamente: "Chi sono io? Quali sono i miei punti di forza? Quali i miei difetti? Cosa devo integrare come parte di me stesso e cosa dovrei cambiare che davvero non mi piace?". Il modo migliore per sviluppare una forte stima di sè è quello di creare un clima di relazioni personali sicuro in cui è possibile fare esperienza. Il rispetto, l'accettazione e la libertà di agire diventano fattori spontanei se supportati dall'amicizia e dal sostegno degli altri. Questo ambiente sicuro e protetto permette di fare nuove esperienze senza incappare nei meccanismi di autodifesa e di distorsione tipici di chi si sente minacciato.
Post n°9008 pubblicato il 22 Febbraio 2017 da psicologiaforense
Esistono tre forme essenziali di ragionamento: - Il ragionamento deduttivo, che consiste nel trarre una conclusione partendo da determinate premesse mediante i procedimenti dell'analisi e dell'astrazione (ragionamento logico); - il ragionamento induttivo, che parte da un numero minimo di dati e ne ricava un'ipotesi da verificare (ricerca di una legge); - il ragionamento valutativo, che giudica la validità di un pensiero o di un'azione basandosi sui criteri della logica formale ed utilizzando un modello di riferimento. La strategia utilizzata in un ragionamento consiste nel raccogliere le informazioni ritenute utili ordinarle ed elaborarle per la formulazione di un'ipotesi Le strategie di ragionamento utilizzate più frequentemente sono: - strategia globale, che consiste nell'utilizzare tutte le informazioni a disposizione, procedendo per eliminazioni successive fino a quando non si giunge a ridurre l'ipotesi originaria ai soli elementi presenti in tutti i casi esaminati - strategia parziale, che consiste nel formulare un'ipotesi iniziale utilizzando soltanto una parte dei dati a disposizione. Nel caso di errore, si cambiano i dati di partenza; in caso di successo, si mantiene l'ipotesi formulata. NOTA INTEGRATIVA DI MARCO PRESTA:
Post n°9001 pubblicato il 21 Febbraio 2017 da psicologiaforense
Ci sono sempre meno commenti sui blog. Forse dipende dalla vita frenetica che conduciamo, dalla brevità dei contenuti mordi-e-fuggi a cui ci hanno abituando i social network oppure dai dispositivi mobili così scomodi per scrivere lunghe porzioni di testo.... Qualunque sia la causa è un dato di fatto che i lettori dei blog (anche quelli che compaiono sui grandi giornali, ecc) sono diventanti aridi di parole e avari di commenti. In questa stessa dimensione per NICHOLE KELLY, autrice di “HOW TO MEASURE SOCIAL MEDIA” e CEO di “SOCIAL MEDIA EXPLORER”, i commenti dei blog sono morti. Se qualche anno fa i blog erano molto pochi e seguire quelli preferiti era un piacere – così come lasciare le proprie osservazioni dopo un post che aveva suscitato in noi interesse – oggi c’è un’esplosione di contenuti, un moltiplicarsi di blog e un’alta varietà di piattaforme dove molti, tutti, scrivono articoli, elzeviri, opinioni, pagine di diario, poesie, osservazioni, riflessioni, aggiornamenti di stato, gossip o contenuti elaborati.... Per questo è anche vero che riuscire a seguire i blog interessanti è diventata davvero un’attività molto impegnativa. NOTA INTEGRATIVA CI SONO VARI TIPI DI COMMENTI AI POST:
Post n°8997 pubblicato il 19 Febbraio 2017 da psicologiaforense
Eppure di questa capacità, che Albert Einstein considerava più importante della conoscenza stessa, in generale facciamo un uso ben misero come, per esempio, immaginare disgrazie, pericoli inesistenti, limiti, ostacoli insormontabili, rischi micidiali, ecc… TUTTO NEGATIVO INSOMMA! E con questo dimentichiamo che, quando immaginiamo qualcosa, nel cervello si genera un'esperienza reale, il che significa che la nostra mente sta elaborando quell' esperienza come se fosse reale, vera, vissuta… nonostante la stiamo solo immaginando. Così questa straordinaria risorsa di cui disponiamo, l'immaginazione, diventa un problema terribile se la utilizziamo per le nostre convinzioni limitanti, quelle certezze che viviamo come reali pur senza esserlo, ingigantendo le dimensioni degli ostacoli e minimizzando la portata delle nostre capacità. Ecco perché ci risulta difficile uscire dalle nostre ristrette trincee mentali e accettare il fatto che ci sia molto di più di quanto siamo normalmente capaci di vedere, lasciando liberi di risvegliarsi la nostra curiosità e il nostro gusto per l'esplorazione. La mente mette in pratica ciò che il cuore vuole sentire, perché sono le emozioni ad aprire l'intelletto, e non il contrario. Ma come può aprirsi l'intelligenza se siamo oppressi dalla paura, se non abbiamo fiducia in noi stessi e non siamo davvero motivati? È quindi di primaria importanza far emergere quelle risorse emotive tanto necessarie, e per farlo bisogna utilizzare la nostra immaginazione creativa, capace di aiutarci a scoprire nuove opzioni e percorsi che ci consentono di approfittare delle opportunità esistenti o di crearne di nuove.
Post n°8973 pubblicato il 31 Gennaio 2017 da psicologiaforense
1. E’ emozionalmente matura. Pensa e si comporta come un adulto. Non è esageratamente attaccata ai genitori e ha uno scopo preciso nella vita.
Post n°8972 pubblicato il 31 Gennaio 2017 da psicologiaforense
Gli interrogativi che scuotono l'uomo L'uomo, le sue origini, il mistero che racchiude in sé, le ragioni della sua esistenza, il suo continuo affannarsi per raggiungere traguardi materiali ed effimeri, la sua fragilità, la morte. E poi: la vita oltre l'esistenza terrena, avere e essere, sostanza e apparenza, amore e odio. Sono temi e interrogativi, questi, che hanno agitato i sonni di generazioni di pensatori e poeti, di scrittori e uomini di fede, di intellettuali e gente comune. Sono eterni dilemmi che, oggi forse più di ieri, inquietano le coscienze dell'uomo moderno. C'è da pensare, infine, che finché vi sarà umanità sulla terra quei temi saranno oggetto di riflessione, di meditazione, di angoscia. E continueranno ad agitare sempre di più le coscienze.
Post n°8963 pubblicato il 27 Gennaio 2017 da psicologiaforense
Circola un' aria stanca, sfessata, delusa, svogliata, l' aria di chi desidera soltanto andare lontano, tagliare e non pensare più, l' aria di chi ha poche energie e poche speranze, l' aria passiva di chi si arrende al pensiero che niente vale la pena di niente e bada essenzialmente a cavarsela senza troppi danni. Ma che inverno strano in piena recessione economica. Insieme con la malavoglia, circola una rabbia intossicata, l' ira di chi ha dovuto indebitarsi con le banche o con gli strozzini per arrivare a "sopravvivere", il furore di chi è costretto a fare code e fatiche fiscali sentendosi oggetto d' una prepotenza inaccettabile, la pulsione violenta di chi picchierebbe i giornalisti del Tg per l' impassibilità affettata con cui riferiscono notizie insopportabili dall'Italia e da tutto il mondo, l' indignazione mortificata di chi, dopo una vita di lavoro, deve rinunciare ad una vita dignitosa per mancanza di soldi e legge ogni giorno sui giornali le cifre del saccheggio d' Italia, migliaia di milioni rubati allo Stato e ormai perduti, irrecuperabili.
Post n°8956 pubblicato il 23 Gennaio 2017 da psicologiaforense
Da sempre una delle fantasie erotiche più apprezzate, fare l’amore davanti allo specchio, ci rende protagonisti assoluti. Guardarsi allo specchio mentre si fa l’amore aiuta a essere più disinvolti e a osare di più. Inoltre riesce a far apprezzare il proprio corpo. il sesso è: istinto, incontro, primordialità. Spiare ed essere spiati. Osservare noi stessi nell’immagine riflessa dello specchio ci dà, importanza. E aumenta anche la passione per il partner che scopriamo intento nel darci piacere. Non è solo una visione di corpi, ma anche un incrocio di sguardi e un coinvolgimento spirituale che formano un cocktail esplosivo in tema di erotismo. Inoltre l’essere spiati è una condizione che incita al piacere anche i più timidi o chi non è proprio nel fiore degli anni. Ciò che più eccita, non è solo la dimostrazione “visiva” di quanto siamo desiderati, ma anche il guardare noi stessi. Inoltre grazie allo specchio, si riescono a cogliere attimi che non riusciremmo a vedere senza il nostro riflesso: una carezza, un movimento, la bellezza dell’immagine di un abbraccio.
Post n°8955 pubblicato il 23 Gennaio 2017 da psicologiaforense
Sono i mali oscuri del terzo millennio. L’ansia. Il panico. Il disturbo ossessivo compulsivo. Le fobie e mille paure paralizzanti… che, oggi, si possono curare con la realtà virtuale la quale permette di ricreare, tramite algoritmi e protocolli, le situazioni ansiogene in cui il paziente prova disagio o panico.
Post n°8954 pubblicato il 21 Gennaio 2017 da psicologiaforense
Uno spazio libero per riflettere sul senso della vita, ricevere e dare conforto, aprirsi agli altri con narrazioni, poesie, pensieri, immagini, annotazioni su ciò che ci accade… perché il nostro presente è un dono che va condiviso
Post n°8951 pubblicato il 19 Gennaio 2017 da psicologiaforense
Oggi c’è una pillola per ogni sintomo; ma eliminato il disturbo - inteso come campanello d'allarme e non come causa del malessere - permane la cruda realtà di un equilibrio spezzato. Lo psicofarmaco, ad esempio, assopisce la coscienza ma non ricuce la ferita. Perchè allora a un paziente che accusa sintomi di tristezza o di pessimismo dovremmo rispondere "prenda il Prozac", o a un altro che lamenta la paura di interagire col proprio simile (fobia sociale) dovremmo suggerire una pillola contro la timidezza (Cipralex)? Non smetterò mai di stupirmi dinanzi a soluzioni così a basso prezzo, ma posso comprenderne la logica: se scopo primario della medicina è curare, come quello del meccanico è aggiustare, allora bisogna avere a disposizione nel proprio cilindro magico una pillola per ogni occasione. Per fortuna, non sempre è così: esistono ancora medici che sanno come un colloquio o l’”ascolto empatico” del paziente possano fare molto più di un farmaco. E questo perchè l'essere umano non è fatto solo di sinapsi e di formule chimiche, ma possiede anche un'anima - elemento a tutt'oggi inafferrabile per la scienza, ma essenziale per la vita.
Post n°8948 pubblicato il 18 Gennaio 2017 da psicologiaforense
Perché TU senti la necessità di raccontarti nel blog? Perché questo bisogno, oggi, sembra esprimersi a livelli tali da far dubitare che la nostra società sia malata di protagonismo? L'ipotesi è che il bisogno crescente di raccontarsi in INTERNET derivi dal fatto che la narrazione è un modo per rispondere alle "sfide" dell'identità, nell'attuale società dell'incertezza. Oggi, le persone sono più libere che in passato di costruire un percorso di vita autonomo, ma sono anche più sole nella loro ricerca di senso. Raccontarsi in WEB è un modo per esplicitare il proprio percorso, attirare l'attenzione su di esso, stabilire una relazione, sollecitare qualche forma di riconoscimento: è un modo per essere certi di esistere.
Post n°8947 pubblicato il 18 Gennaio 2017 da psicologiaforense
RICERCA DELL'UNIVERSITÀ DI WASHINGTON: LE PERSONE INSOPPORTABILI, FLAGELLO DELL’UMANITÀ E NOSTRO INCUBO QUOTIDIANO, SONO DI BEN 7 TIPI: STUPIDI, SCORTESI, PUZZOLENTI, MALEDUCATI, SCONSIDERATI, INVADENTI E TESTARDI
Nessuno vuole averci a che fare. Eppure si incontrano a ogni angolo di strada e sono sempre pronti a guastarci la festa. Portatori insani di ansie, manie, frustrazioni, paranoie, piccole e grandi fissazioni. In ogni situazione ce n’è almeno uno ed ognuno con la sua caratteristica particolare: c'è il vittimista per vocazione, il chiacchierone incontinente, il maniaco del controllo, lo stressato sull'orlo di una crisi di nervi, l'indeciso cronico, il leccapiedi impenitente, l'urlatore provetto, l'orgoglioso frustrato... Sono i tipi insopportabili e, proprio come dice il loro nome, ce la mettono tutta per rendersi indigesti. Oggi un rigoroso studio americano li mette sotto la lente e individua tra loro ben sette diverse categorie che riassumono le tipologie di persone che possono straziarci la vita. Sono gli stupidi, gli scortesi, i puzzolenti, i maleducati, gli sconsiderati, gli invadenti e i testardi.
Post n°8946 pubblicato il 17 Gennaio 2017 da psicologiaforense
Forse si sta modificando, almeno in parte, l'iniziale stereotipo dominante: la donna in carriera è l'immagine dei caratteri femminili più detestati o temuti dal maschio. Una donna saccente e potente, infida come una maliarda o un avvocato, furba, tramista, organizzatrice di trabocchetti, ingannatrice, mentitrice dalla svelta lingua biforcuta; la donna incosciente come una colf, capace di portare alla rovina con poche parole e magari senza neppure rendersene conto, impietosa; la donna frigorifero, filo spinato, nella quale diventano difetti tossici le qualità virili dell'ambizione; la donna (Dio ci salvi) intelligente e insieme elegante; la donna concorrente e sleale perchè ricca di capacità di sedurre e di sfruttare il proprio fascino. Ed infine, sono donne che lavorano sempre, lavorano tanto, lavorano accanitamente e non si preoccupano affatto quando vengono guardate con compatimento, come ingenue illuse disposte a un investimento sproporzionato, autolesionistico nel lavoro... anziché “nel focololare”.
Post n°8943 pubblicato il 16 Gennaio 2017 da psicologiaforense
Le nostre giornate. Altalenare perenne di cose da fare, speranze, sogni, incomprensioni, amicizia e abbandono. Segreto desiderio di vivere il tempo, non subirlo. Abitarlo, non essere stranieri, spaesati nel tempo che viviamo. Vogliamo scoprire il modo per sentirlo come ambiente amico, nel quale viviamo e ci costruiamo. Per coglierne il messaggio è necessario abbracciare, con pazienza, la nostra vita e leggerla con uno sguardo d'amore. Solo così il tempo diviene culla che ospita la vita, che ritrova significato e futuro. Nella nostra storia è celato un desiderio di infinito, la nostalgia di qualcosa di eterno. Per noi , c'è sempre tempo per costruire e ricostruire un progetto di vita serena e appagante.
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Inviato da: Nuvola_vola
il 09/01/2019 alle 19:15
Inviato da: moltiplicazeri
il 16/12/2018 alle 17:51
Inviato da: monellaccio19
il 01/11/2018 alle 07:57
Inviato da: Brillante.Nero
il 06/09/2018 alle 23:51
Inviato da: casadei.lisetta
il 24/04/2018 alle 10:49