Creato da: AngeloQuaranta il 10/02/2009
"fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza"
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Il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo
Il Quarto Stato è un celebre dipinto realizzato dal pittore Giuseppe Pellizza da Volpedo nel 1901. Opera simbolo del XX secolo, rappresenta lo sciopero dei lavoratori ed è stata eseguita secondo la tecnica divisionista. Non solo raffigura una scena di vita sociale, lo sciopero, ma costituisce un simbolo: il popolo, in cui trova spazio paritario anche una donna con il bambino in braccio, sta avanzando verso la luce, lasciandosi un tramonto alle spalle. Il dipinto è lo sviluppo completo di questo tema, già affrontato dall'artista in dipinti come Ambasciatori della fame, Fiumana e un bozzetto preparatorio del 1898, Il cammino dei lavoratori. La composizione del dipinto è bilanciata nelle forme e movimentata nelle luci, rendendo perfettamente l'idea di una massa in movimento. È conservato a Milano nel Museo dell'Ottocento della Villa Reale (o Villa Belgiojoso Bonaparte). La versione preliminare, invece, è esposta sempre a Milano presso la Pinacoteca di Brera. A rendere celebre il dipinto contribuì anche il film Novecento di Bernardo Bertolucci.
DAVID LACHAPELLE
Post n°363 pubblicato il 22 Luglio 2012 da AngeloQuaranta
Tag: ARTE, LACHAPELLE Pochi lavori fotografici contemporanei riescono ad essere così immediatamente riconoscibili ed esplosivi come quelli dell’americano David Lachapelle. Oggi Lachapelle vanta la pubblicazione di quattro volumi di fotografie, di cui uno prodotto in pochissimi esemplari autografati andati a ruba tra i collezionisti (alla modica cifra di più di mille dollari a copia): Lachapelle Land (1996), Hotel Lachapelle (1999), Artists and Prostitutes (ora inesistente – 2005), Heaven to Hell (2006). “Come una interminabile serie di fuochi d’artificio”, così definisce l’opera di Lachapelle il nostro critico Vittorio Sgarbi, che ha “fortemente voluto” che la più grande mostra del fotografo si tenesse proprio a Palazzo Reale a Milano. Aperta da Settembre 2007 a Gennaio 2008, la mostra ha registrato un grande successo di pubblico, attirato probabilmente dalle fotografie glamour e patinate per cui Lachapelle è famoso, lavorando anche nel campo della moda e dell’intrattenimento. Ma dietro alle sue “belle immagini” piene di colori sgargianti e plasticità c’è molto più di quanto ci si aspetterebbe.
Le sue sono fotografie-grido che denunciano le ossessioni della società contemporanea, il nostro morboso rapporto con il piacere, col benessere, con ciò che è superfluo; mette a nudo le nostre paure, i nostri timori più reconditi. Ed è proprio grazie a quella patina glamour, grazie ai personaggi belli, ricchi o spesso grotteschi ma in ogni caso conosciuto, che riesce ad attirare l’attenzione del pubblico e ad incollarla alla sua opera.
La meditazione sulla morte è vista particolarmente in “Awakening”, uno degli ultimi lavori dell’artista, dove alcuni personaggi (realmente) immersi in vasche d’acqua sembrano annegare oppure ascendere al Paradiso – e tutti hanno nomi biblici.
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