Creato da: AngeloQuaranta il 10/02/2009
"fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza"
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Il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo
Il Quarto Stato è un celebre dipinto realizzato dal pittore Giuseppe Pellizza da Volpedo nel 1901. Opera simbolo del XX secolo, rappresenta lo sciopero dei lavoratori ed è stata eseguita secondo la tecnica divisionista. Non solo raffigura una scena di vita sociale, lo sciopero, ma costituisce un simbolo: il popolo, in cui trova spazio paritario anche una donna con il bambino in braccio, sta avanzando verso la luce, lasciandosi un tramonto alle spalle. Il dipinto è lo sviluppo completo di questo tema, già affrontato dall'artista in dipinti come Ambasciatori della fame, Fiumana e un bozzetto preparatorio del 1898, Il cammino dei lavoratori. La composizione del dipinto è bilanciata nelle forme e movimentata nelle luci, rendendo perfettamente l'idea di una massa in movimento. È conservato a Milano nel Museo dell'Ottocento della Villa Reale (o Villa Belgiojoso Bonaparte). La versione preliminare, invece, è esposta sempre a Milano presso la Pinacoteca di Brera. A rendere celebre il dipinto contribuì anche il film Novecento di Bernardo Bertolucci.
Auguri in ritardo ad un'artista, che ha avuto il coraggio di essere sempre se stessa
Post n°448 pubblicato il 08 Dicembre 2020 da AngeloQuaranta
I magnifici 70 di un pettirosso da combattimento Musica. Ma l'anagrafe conta ben poco per Loredana Bertè che non ha mai seguito le regole del gioco e ha fatto sempre rigorosamente storia a sé nel panorama del pop e del rock italiano
«La mia battaglia è essere se stessi. Questo è il significato di libertà. Può essere presa come trasgressione ma vi assicuro che è l’unica strada da seguire», parole di Loredana Bertè che non a caso alla libertà – anzi con un geniale tocco di ironia alla Libertè – ci ha perfino intitolato anche il suo ultimo album di inediti. Il pettirosso da combattimento – così come la vedeva De Andrè – compie 70 anni il 20 settembre ma l’anagrafe conta ben poco per lei che non ha mai seguito le regole del gioco e ha fatto sempre rigorosamente storia a sé nel panorama del pop e del rock italiano. Anticipatrice di mode e sperimentatrice – il reggae che si scioglie in puro pop per E la luna bussò, il funky contagioso di In alto mare, la sfortunata ma di gran spessore vacanza brasileira di Carioca con Djavan– a costo di restare tagliata fuori dal giro che conta. Nella sua carriera ha fatto tutto – o quasi – dal musical Hair all’opera rock Orfeo 9 di Tito Schipa jr – accompagnandosi agli inizi con Renato Zero (anche lui 70 il 30 settembre…) e con la sfortunata sorella Mia Martini. La sua voce è un graffio forte, quasi un urlo strappato con cui ha rivestito brani di culto – Il mare d’inverno di Enrico Ruggeri è un classico indiscusso della canzone d’autore. Ama il Che e ha sostenuto questo giornale nelle sue tante campagne di sopravvivenza, ha avuto i suoi momenti neri ma ne è uscita alla grande. Album celebrativi, tour teatrali – almeno prima del Covid – rigorosamente sold out. Per il compleanno si è regalata una serie di ristampe in vinile dei suoi album storici, mentre sta curando una serie di progetti per i prossimi dodici mesi. Auguri, Loredana Sostieni il giornalismo indipendente, d qualsiasi orientamento purché libero.
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