Creato da: AngeloQuaranta il 10/02/2009
"fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza"
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Il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo
Il Quarto Stato è un celebre dipinto realizzato dal pittore Giuseppe Pellizza da Volpedo nel 1901. Opera simbolo del XX secolo, rappresenta lo sciopero dei lavoratori ed è stata eseguita secondo la tecnica divisionista. Non solo raffigura una scena di vita sociale, lo sciopero, ma costituisce un simbolo: il popolo, in cui trova spazio paritario anche una donna con il bambino in braccio, sta avanzando verso la luce, lasciandosi un tramonto alle spalle. Il dipinto è lo sviluppo completo di questo tema, già affrontato dall'artista in dipinti come Ambasciatori della fame, Fiumana e un bozzetto preparatorio del 1898, Il cammino dei lavoratori. La composizione del dipinto è bilanciata nelle forme e movimentata nelle luci, rendendo perfettamente l'idea di una massa in movimento. È conservato a Milano nel Museo dell'Ottocento della Villa Reale (o Villa Belgiojoso Bonaparte). La versione preliminare, invece, è esposta sempre a Milano presso la Pinacoteca di Brera. A rendere celebre il dipinto contribuì anche il film Novecento di Bernardo Bertolucci.
Equità Territoriale
Post n°545 pubblicato il 15 Ottobre 2023 da AngeloQuaranta
Tag: 150° dell'unità, Ai Miei Ragazzi, economia, LA MIA TERRA, la questione meridionale, QUESTIONE MERIDIONALE, SOCIETA' IMPEGNO CIVILE Perché il nostro SUD non ha le stesse capacità di offrire lavoro ai suoi giovani. Gli agi e i vantaggi dell'opulento Nord si fondano sulle minori risorse destinate al meridione. La crescita economica delle imprese non può prescindere dalla presenza attiva del sistema bancario. A tal proposito per chi è attento a questi temi, mi permetto di suggerire un libro, di Franco Passaro, presidente della Cassa di Risparmio di Puglia, " LA RESA " ci racconta come fu affossata la sua banca e le altre realtà locali. " Il libro racconta gli avvenimenti occorsi nella Cassa di Risparmio di Puglia dal 1981 al 1994. Nel 1993 una visita ispettiva della Banca d’Italia decretò l’ingresso nella banca pugliese di un’altra banca di elevato standing. Toccò alla Cariplo, che assorbì Caripuglia nelle sue strategie. Ma il tutto avvenne nel quadro di quel fenomeno di sommovimento tellurico che nei primi anni ’90 portò al di fuori del Mezzogiorno la testa della quasi totalità delle banche che vi operavano. In sostanza le banche del Sud scomparvero, acquistate da altre banche che avevano sede a Roma, a Milano, a Torino, e comunque fuori dal Sud. Fu la “resa” delle banche meridionali. Il libro indaga le cause di questi eventi ed esclude che essi siano avvenuti per episodi di cattiva gestione che da soli non basterebbero a spiegare la crisi del sistema creditizio meridionale. " La mia riflessione è un invito agli amici . Ognuno di noi dovrebbe far propria questa storia e far pressione sui propri referenti politici che ci rappresentano, affinché riflettano su questa vicenda e ci diano delle risposte, sul perché hanno affossato il sistema bancario, meridionale. Molti ricordano, che sul nostro territorio erano presenti la Cassa di Risparmio di Puglia, La banca Popolare Jonica, la Banca del Salento, la Banca Arditi Galati, la Banca Tamborrino e solo qualche anno fa la clamorosa chiusura del Banco Napoli oltre altre piccole realtà, che operavano nelle altre regioni del sud, che erano vicine agli imprenditori ai commercianti. A pensar male è peccato, ma spesso si indovina. Il senatore genovese Brombini, massone, dichiarò in parlamento " ... i meridionali non dovranno mai più intraprendere. ..."Correva l'anno 1862 e il senatore, famoso per aver "delocalizzato " la Regia azienda borbonica di Pietrarsa (NA) che produceva le prime locomotive. L'azienda fu smontata e portata a Genova con le sue maestranze. Nacque così l'Ansaldo. Ma la sua maledizione è sempre attuale e attuata. E' con viva soddisfazione che questo mio post del 3 ottobre del 2021 trova assonanza con le parole del prof, Zitara. ___________________________________________________________________________ Alcune banche presenti sul territorio sino al 2010, poi rilevate svuotate dei loro importanti porfafogli di clienti e risparmi, che sono stati impiegati e prestati agli imprenditori del padani per sostenere le loro aziende.
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