Creato da: AngeloQuaranta il 10/02/2009
"fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza"
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Il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo
Il Quarto Stato è un celebre dipinto realizzato dal pittore Giuseppe Pellizza da Volpedo nel 1901. Opera simbolo del XX secolo, rappresenta lo sciopero dei lavoratori ed è stata eseguita secondo la tecnica divisionista. Non solo raffigura una scena di vita sociale, lo sciopero, ma costituisce un simbolo: il popolo, in cui trova spazio paritario anche una donna con il bambino in braccio, sta avanzando verso la luce, lasciandosi un tramonto alle spalle. Il dipinto è lo sviluppo completo di questo tema, già affrontato dall'artista in dipinti come Ambasciatori della fame, Fiumana e un bozzetto preparatorio del 1898, Il cammino dei lavoratori. La composizione del dipinto è bilanciata nelle forme e movimentata nelle luci, rendendo perfettamente l'idea di una massa in movimento. È conservato a Milano nel Museo dell'Ottocento della Villa Reale (o Villa Belgiojoso Bonaparte). La versione preliminare, invece, è esposta sempre a Milano presso la Pinacoteca di Brera. A rendere celebre il dipinto contribuì anche il film Novecento di Bernardo Bertolucci.
QUANDO I GIOVANI HANNO QUALCOSA DA DIRE .... RIPORTO ALCUNI POST DI UN VENTENNE ANARCHICO
Post n°62 pubblicato il 23 Maggio 2009 da AngeloQuaranta
L'ITALIETTA DI COMMUNITY
Impegno e disagio è quello che ho percepito nella musica di questo gruppo, riporto l'indirizzo per coloro che come me non conoscevano gli artisti ... http://it.wikipedia.org/wiki/Noir_D%C3%A9sir PERCHE' IL PONTE SULLO STRETTO E' UNA GIGANTESCA CAZZATA! Da Londra a Strasburgo dal G20 dell’economia ai ventotto della Nato. In entrambe, la cornice dei cinquantamila manifestanti. Pacifisti, ma non sempre pacifici . e poi botte e botti, vetri spaccati, arresti, feriti, e anche un morto. Sono ormai decenni che i vertici internazionali, oltre che radunare un’èlite di paesi autoeletti , suscitano estese e vigorose adunate di piazza. Da qualche tempo però il termometro dei movimenti dava segnali di stanchezza . Quel tempo ora sembravo finito, sulla scia di una recessione che tende a saldare le diverse istanze di protesta, sdoganando al contempo la possibilità di violenza. A Londra i promotori della manifestazione si aspettavano diecimila persone al massimo , ne sono giunte almeno quattro volte tanto. Un livello di partecipazione inusuale per i brittanici , con operai , contadini e famiglie intere giunti da ogni angolo del paese. A favorire il successo collettivo è stata del resto una coalizione senza precedenti tra le organizzazioni di base. La marcia di fine Marzo, sotto il motto di PUT PEOPLE FIRST (“mettere le persone al vertice all’agenda”), era stata mobilitata da “ alleanza arcobaleno” senza precedenti annoverando centocinquanta entità, tra sindacati , gruppi cristiani, associazioni ambientaliste, ong di cooperazione internazionale , movimenti pacifisti, sigle politiche e anarchiche. Tutti a rivendicare la stessa cosa : ”lavoro , giustizia e clima”. E tutti ad intonare slogan esplicitamente anticapitalisti. Operatori umanitari di Save The Children che urlavano contro la logica del profitto , ecologisti di Friend Of The Earth che se la prendevano con le agenzie di credito . dopo vent’anni di assenza, la politica ha fatto irruzione anche in ambienti per definizioni a-politici. Ed è successo a partire dal riconoscimento del fatto che l’opposizione alla guerra non è un’istanza diversa dalla rivendicazione dei diritti sociali, né da una lotta per un economia a minor dispetto energetico . Sono enunciazioni alternative di una medesima problematica, che viene ormai riconosciuta nella richiesta condivisa di una rivolta di sistema. Altro che “usual stuff”, che come hanno commentato la manifestazione parecchi politici ed editorialisti di oltremanica. A Londra è andata in scena una ribellione collettiva quanto radicale. Di più , è tornata la violenza, raccogliendo sottilmente un sottile consenso . Quasi tutti i gruppi presenti invocavo ufficialmente un fermo no a ogni proposito di scontri o saccheggi, per non dividere i movimenti e non offuscare i contenuti della protesta. Sta di fatto che perfino i docenti universitari, come l’antropologo Chris Knight (poi prontamente sospeso dalla East London University ), erano giunti nei giorni precedenti ad ipotizzare il “linciaggio” e “l’impiccagione” dei banchieri . Bisogna smettere di essere inermi , bisogna essere agguerriti. Scorrono le vite nella maggior parte delle creature viventi senza nemmeno che si sappia cosa sia veramente la vita, qual è la frase più ripetuta ogni volta quando c’è un terremoto “tutti i miei sacrifici erano lì , ed ora?” ed ora mi ritrovo con una vota senza senso, perché avevo messo tutto il senso della vita in quattro mura, si è giusto avere le mura, il tetto , certo che è giusto , ma intanto pensiamo che per le mura e per il tetto c’è stata quella che chiamiamo “bolla finanziaria” o i “titoli tossici”, abbiamo relegato quindi non solo alle finanziarie e alle banche per le mura e il tetto ma anche ai palazzinari e agli amministratori , ed ora noi ci troviamo tra le macerie quelle reali e anche quelle economiche e quelle spirituali . Bisogna pensare e lottare per un modo diverso di vivere, un modo di condivisione, di rapporti paritari , bisogna lottare per questo nuovo senso della vita che non sia sempre legato al profitto . LE UNICHE MACERIE CHE VOGLIAMO SONO QUELLE DEL MONDO DELLO SFRUTTAMENTO CAPITALISTA. Occorre essere aironi che volano perché i corvi non si posino a rimpinzarsi là dove sparisce l’orizzonte .Che gli aironi portino l’orizzonte la dove i corvi non possano giungere!Questo è il mio saluto di speranza per le popolazioni abruzzesi che hanno visto i loro semi sotto le macerie che non daranno più frutti .
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