Creato da: AngeloQuaranta il 10/02/2009
"fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza"

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DALLA STAMPA DUE ARTICOLI 26 maggio 2009.

Post n°64 pubblicato il 27 Maggio 2009 da AngeloQuaranta

 Una nota per i genitori  

Allarme "smart drugs", gli studenti italiani ne abusano

Prepararsi ad un esame non è semplice, e spesso gli studenti italiani sono costretti a passare le notti antecedenti il giorno delle importanti prove sui libri. Un tempo, per sconfiggere la stanchezza e restare concentrati, molti si servivano del comunissimo ed efficace caffè. I tempi però cambiano e in tanti pensano che tale bevanda sia insufficiente a garantire “buone prestazioni”. E così capita sempre più spesso sentire alcuni che fanno ricorso alle “smart drugs”, sostanze legali ma dall'effetto dopante e devastante. E dalla comunità scientifica del Cnr scatta immediato l’allarme. Tali prodotti, spiegano i neuroscienziati, donano sì una maggiore efficienza mentale, ma soltanto nei primi giorni. Prolungandone l’uso gli effetti svaniscono e lo studente rischia soltanto di cadere nella trappola della dipendenza e di subire gravi danni alla memoria.
Il caffé resta ancora il miglior alleato degli studenti - "I cosiddetti nootropi (dal greco noos=mente e tropein=verso) o 'cognitive enhancers', sono prodotti in grado di aumentare le capacità cognitive. Questa categoria - spiega Anna Lisa Muntoni dell'Istituto di neuroscienze (In) del Cnr di Cagliari - comprende svariate sostanze psicoattive, sia di sintesi che naturali, efficaci non solo nei pazienti con disturbi neurologici o cognitivi, per i quali sono nate, ma anche in persone sane. In pratica, l'uso delle “smart drugs” migliora temporaneamente i processi cerebrali che sottendono l'attività mentale come attenzione, concentrazione, percezione, apprendimento, memoria, linguaggio, motivazione, capacità organizzativa e decisionale".
Evitare di comperare i farmaci sul Web - "Stimolanti come metilfenidato, destroanfetamina e modafinil, normalmente prescritti per la terapia del disturbo da deficit di attenzione e iperattività (Adhd), dell'autismo e di disturbi del sonno - commenta Muntoni - si possono acquistare anche online e vengono presi in dosi massicce dagli studenti, soprattutto alla vigilia degli esami. Queste sostanze agiscono fondamentalmente aumentando i livelli cerebrali dei neurotrasmettitori dopamina e noradrenalina. In questo modo, da un lato migliorano le capacità di concentrazione e di elaborazione delle informazioni, i livelli di allerta e di attenzione, la motivazione allo studio, e, dall'altro, riducono le sensazioni di sonno, fame e fatica. Di qui la tendenza ad abusarne per migliorare le proprie prestazioni e prendere voti più alti".
Altissimi i rischi per la salute - Questa abitudine è pericolosa. Gli stessi medici non conoscono gli effetti derivati dall’assunzione prolungata di tali droghe. "In generale - ha comunque sottolineato la ricercatrice - disturbano i meccanismi del sonno vanificando, già dopo qualche giorno la loro azione e mettendo a repentaglio la memoria. Una buona qualità del sonno è indispensabile per immagazzinare le informazioni e consolidare i ricordi".
Studenti in pericolo - "Altri effetti collaterali - conclude poi la ricercatrice del Cnr - sono rappresentati da diminuzione dell'appetito, perdita di peso, ansia e irritabilità. Per quanto riguarda il problema della dipendenza, gli stimolanti metilfenidato e anfetamina, amplificando le azioni della dopamina, rendono più interessanti e gratificanti lo studio e le attività quotidiane e ciò può portare all'uso compulsivo e alla dipendenza".
 
 
Una ceck list elettorale, una disamina che risponde alla propria coscienza è quella che propone la nostra amica La fata del Mare nel post 490 in vista della prossima competizione elettorale, proponendo anche una petizione, riporto il link     http://blog.libero.it/lafatadelmare/view.php?nocache=1243439826    per coloro che hanno voglia di riflettere prima di utilizzare lo strumento del voto quale manifestazione della propria volontà.

 Berlusconi risponda al suo quotidiano nemico

di Giampiero Mughini

26 Maggio 2009 - A voler “cercare la donna” a tutti i costi, di certo la storia della Grande Politica e dei Grandi Leader ne sarebbe riscritta. E a non contare tutte le volte che una donna già “trovata” dai giornali o da foto compromettenti, buttò all’aria il destino di un qualche importante uomo politico.

Negli anni Sessanta un ministro inglese si dimise perché era stato provato che lui frequentasse una splendida call girl londinese. Un candidato alla presidenza americana andò fuori gioco perché lo avevano fotografato con un’avvenente ragazza che si dondolava sulle sue ginocchia pur non essendo sua moglie. In altri casi, i mass-media dell’epoca furono discreti. Lo furono ai tempi di John Fitgerald Kennedy di cui un uomo d’onore come il professor Federico Zeri ha raccontato la volta che in un ascensore s’era scagliato violentemente ad abbrancare e possedere una bellissima ragazza.

Lo furono ai tempi del settennato presidenziale di François Mitterrand, quando nessun giornale speculò sul fatto che lui avesse una figlia (amatissima) che gli era nata fuori dal matrimonio. Furono discreti ai tempi di Bettino Craxi, quando nessun suo avversario politico ricamò sul fatto che lui stravedesse per una bellissima ragazza romana di nome Anja Pieroni.

Erano tempi diversi, quando nella lotta politica italiana contavano le interviste di Norberto Bobbio e non quelle (due pagine intere) rilasciate da un qualche ex fidanzatino di Noemi Letizia, la diciottenne napoletana di cui ci si chiede che relazioni avesse con il capo del governo italiano, Silvio Berlusconi.

Affaracci suoi, direte. Fino a un certo punto. Billy Clinton non venne messo sotto tiro perché faceva l’amore nella bocca di una stagista che era altamente euforica di lui, e bensì perché sotto giuramento aveva mentito sull’entità di quei rapporti. I fattacci privati sono indubbiamente fattacci privati. Ma la parola d’onore di un uomo pubblico è sacra. Se mente quando fa una dichiarazione pubblica e in punta di verità, non ha più onore.

Fossi un amico o un “consigliere” di Berlusconi gli suggerirei di rispondere pacatamente alle dieci domande che gli ha fatto un quotidiano che pure gli è nemico dalla prima riga all’ultima delle sue 60 e passa pagine. Io non sono felice di vivere in un Paese dove una ragazza di diciotto anni senza arte né parte diventa un’eroina da prima pagina, o meglio il pretesto per azzannare o difendere il capo del governo, ma questo è purtroppo oggi il nostro Paese.

Berlusconi si difenda in modo da dissipare equivoci e sospetti. Non vada da Bruno Vespa, che poco mancava che gli stendesse il tappetino sotto i piedi e piangesse mentre lui monologava. C’era un giornalista ideale (perché esperto non aggressivo) dal quale Berlusconi avrebbe potuto raccontare la sua verità, le sue verità. Si chiamava Enzo Biagi.

 
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