Creato da: AngeloQuaranta il 10/02/2009
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Il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo
Il Quarto Stato è un celebre dipinto realizzato dal pittore Giuseppe Pellizza da Volpedo nel 1901. Opera simbolo del XX secolo, rappresenta lo sciopero dei lavoratori ed è stata eseguita secondo la tecnica divisionista. Non solo raffigura una scena di vita sociale, lo sciopero, ma costituisce un simbolo: il popolo, in cui trova spazio paritario anche una donna con il bambino in braccio, sta avanzando verso la luce, lasciandosi un tramonto alle spalle. Il dipinto è lo sviluppo completo di questo tema, già affrontato dall'artista in dipinti come Ambasciatori della fame, Fiumana e un bozzetto preparatorio del 1898, Il cammino dei lavoratori. La composizione del dipinto è bilanciata nelle forme e movimentata nelle luci, rendendo perfettamente l'idea di una massa in movimento. È conservato a Milano nel Museo dell'Ottocento della Villa Reale (o Villa Belgiojoso Bonaparte). La versione preliminare, invece, è esposta sempre a Milano presso la Pinacoteca di Brera. A rendere celebre il dipinto contribuì anche il film Novecento di Bernardo Bertolucci.
Post n°393 pubblicato il 01 Giugno 2013 da AngeloQuaranta
Dove si incontrano gli angeli
Terrasanta il Monastero di San Giorgio
Armenia
Sull’Heng Shang, Cina Il tempio di Xuankong una delle cinque montagne sacre della religione taoista e vicinissime a Datong, si trova il tempio sospeso di Xuankong Si, una struttura imponente costruita nella e sulla roccia e sostenuta da sottilissime colonne di legno che ne evidenziano il senso di precarietà. Il tempio di Xuankong Si è composto da quaranta sale, tutte scolpite nella pietra e collegate tra loro da una serie di passaggi e ponti. Poco lontano si trovano le Grotte di Yungang, note per essere uno degli esempi più raffinati di arte buddhista in Cina. Contengono ben 51.000 statue, di varie dimensioni (le più piccole non raggiungono i dieci centimetri, le più grandi possono superare i venti metri).
Bosnia
Monasteri in Grecia
In Birmania
Il monastero di Phuktal (Ladakh), Jammu e Kashmir, India -
Il monastero di Phuktal (Ladakh), Jammu e Kashmir, India -
Takshang nel Butan, il monastero, o nido della tigre, si trova arroccato su una scogliera. Una recensione dal web Vi è una buona percentuale di turisti che, visitando il Bhutan, non tralasciano l'escursione al monastero di Taktsang. E ancora più numerosi sono coloro che, cercando di scoprire in internet questo Paese nascosto tra le pieghe dell'Himalaya, avranno probabilmente visto come prima immagine proprio la foto di Taktsang, assurto a vera e propria icona di questo regno grande come la Svizzera.
Giovanni Michelucci "Dove si incontrano gli angeli", a cura di Giuseppe Cecconi, introdotto da Corrado Marcetti e Nicola Risaliti, Edito da Carlo Zella con Fondazione G. Michelucci. E' un libretto agile di circa cento pagine e ottantadue brani raccolti tra interviste e riflessioni secondo una sequenza che ha il pregio di fare entrare subito nel mondo di Michelucci uomo e architetto. Mondo che caratterizza una identità complessa e ricca, espressa con semplicità nei contenuti, come conferma la sua lunga e appassionata ricerca, lunga un secolo intero. Questi brani testimoniano nella loro varietà che gli stimoli convergono verso un interesse unico, fondamentale: l'amore per la vita nelle sue manifestazioni. L'uomo e l'architetto insieme maturano la propria visione in un rapporto attento con la natura del territorio di origine e della propria storia, di cui avverte la compenetrazione come una intima e organica espressione di vita. Prendiamo ad esempio il concetto di bellezza che l'architetto pistoiese esprime e su cui è interessante riflettere: "La bellezza non è ciò che gli occhi vedono, ma ciò che lo spinto vede senza gli occhi". Ma non dice ciò come innamorato, cioè come colui che perde il rapporto al le cose no!, semmai ricercando oltre la forma sente che "...lo spirito della ricerca esaurisce la verità che si cerca." In ciò, come del resto in altre riflessioni, emerge una visione singolare specialmente per un toscano figlio di noti artigiani pistoiesi, legati per tradizione è ambiente alla cultura della forma. Capire questo è già un grande risultato! L'Angelo è meta e anche senso di equilibrio che si rivolge al mondo. Sono le riflessioni di un uomo intimamente legato al suo mestiere che esige molto da se stesso e si mette sempre alla prova, aiutato da un attaccamento alla vita incredibile, della quale coglie la complessità e la bellezza, e la soffre mentre la vive nella costante ricerca di continuità. Si può prendere uno qualsiasi di questi scritti e ragionarci sopra, tanto sono scritti di una sostanza cosi palpa bile e autentica che non vi è alcun bisogno di commentare. Dopo averli letti si ha la sensazione di avere un libricino prezioso e utile, sia per i giovani che studiano e sia per chi di mestiere fa l'architetto o l'artigiano o comunque qualsiasi mestiere che si fa con la passione, che ci fa sentire il dono della vita. "Dove si incontrano gli angeli"
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