Creato da: AngeloQuaranta il 10/02/2009
"fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza"
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Il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo
Il Quarto Stato è un celebre dipinto realizzato dal pittore Giuseppe Pellizza da Volpedo nel 1901. Opera simbolo del XX secolo, rappresenta lo sciopero dei lavoratori ed è stata eseguita secondo la tecnica divisionista. Non solo raffigura una scena di vita sociale, lo sciopero, ma costituisce un simbolo: il popolo, in cui trova spazio paritario anche una donna con il bambino in braccio, sta avanzando verso la luce, lasciandosi un tramonto alle spalle. Il dipinto è lo sviluppo completo di questo tema, già affrontato dall'artista in dipinti come Ambasciatori della fame, Fiumana e un bozzetto preparatorio del 1898, Il cammino dei lavoratori. La composizione del dipinto è bilanciata nelle forme e movimentata nelle luci, rendendo perfettamente l'idea di una massa in movimento. È conservato a Milano nel Museo dell'Ottocento della Villa Reale (o Villa Belgiojoso Bonaparte). La versione preliminare, invece, è esposta sempre a Milano presso la Pinacoteca di Brera. A rendere celebre il dipinto contribuì anche il film Novecento di Bernardo Bertolucci.
Post n°266 pubblicato il 14 Dicembre 2010 da AngeloQuaranta
Charlie Gilmore durante le proteste studentesche a Londra (dal web) di Giampiero Mughini Certo che tentare di attribuire il titolo di “kretino dell’anno” in questa fine 2010, è un’impresa da far tremare le vene e i polsi. Quale kretino più kretino degli altri scegliere dopo quello che abbiamo visto in ogni campo, ad esempio in quello della vita pubblica italiana? Ti avessero pronosticato che un giorno qualcuno avrebbe telefonato a nome della Presidenza del Consiglio a una questura milanese raccomandando di trattare con i guanti una ragazzona indicata come “la nipote del presidente Mubarak”, e invece si trattava di una ragazza che esercita il mestiere più antico del mondo, non ci avresti creduto. Così come io non ci avrei creduto di assistere a un talk-show televisivo dov’erano in molti e molte a chiedersi trepidanti se Fabrizio Corona si siederà in prima fila durante il festival di Sanremo a incoraggiare la sua bella fidanzata, la modella argentina Belen Rodriguez. In quell’occasione ho detto che non mi sembrava lusinghiera l’ipotesi che nella prima fila del teatro sanremese sedesse un noto “pregiudicato” (ossia, recita lo Zingarelli, “uno che ha subito condanne penali”). E di condanne penali Corona ne ha subite per adesso fino a un totale di oltre cinque anni. La più parte dei presenti non era d’accordo. Una ragazza del pubblico diceva che anche l’occhio delle donne vuole la sua parte, e dunque che la presenza di Corona era ai suoi occhi la benvenuta. Cretini e cretinerie. E con tutto questo nulla di paragonabile a questo inglese ventunenne, Charlie Gilmour, uno che di professione fa un po’ lo studente un po’ il fotomodello ma che soprattutto è il figlio di uno dei miti viventi della musica moderna: quel Dave Gilmour fondatore e capintesta dei Pink Floyd, il gruppo musicale inglese di cui io sono uno dei milioni e milioni di veneranti nel mondo. Tra parentesi, il figlio di uno degli uomini più ricchi d’Inghilterra. E questo ultimo particolare non è irrilevante ai fini del racconto che mi accingo a farvi. E’ successo che in Inghilterra, un Paese dove vengono prima i fatti e poi le parole (al contrario che in Italia, dov’è soltanto una fiera di parole), il governo abbia preso atto del fatto che la spesa dell’istruzione universitaria pubblica è ormai fuori controllo. E dunque la decisione di triplicare la tasse universitarie, e non c’è dubbio che un tale aumento minacci di spezzare la gambe alla speranza di istruzione dei ragazzi provenienti dalle classi disagiate. La protesta studentesca a Londra è stata veemente; dalla parte dei poliziotti e dalla parte degli studenti botte da orbi. Ma quello che s’é distinto su tutti in quel parapiglia è stato proprio il rampollo Gilmour. Ebbro di se stesso e della sua ignoranza, lui che frequenta le scuole private più esclusive e che da quell’aumento delle tasse non era toccato neppure di sguincio, ha lordato simbolicamente un monumento sacro alla storia inglese, il monumento in onore dei militi ignoti caduti durante le terrificanti battaglie della Prima guerra mondiale. Il giovane probabilmente non sapeva neppure di che si trattasse, quale storia raccontassero quelle pietre che lui stava dissacrando. Ha poi chiesto scusa. Ma in Inghilterra, dove non si scherza e dove soprattutto lo conoscono a memoria il prezzo pagato nelle due guerre mondiali che hanno vinto, lo hanno sbattuto in galera. Dove immagino sarà lusingato di ricevere il premio che gli abbiamo assegnato, il premio di Gran Kretino del 2010. 13 dicembre 2010
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