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Messaggi del 23/12/2020

 

Yves Mersch, membro uscente della BCE

Post n°471 pubblicato il 23 Dicembre 2020 da AngeloQuaranta
 
Foto di AngeloQuaranta


Le osservazioni di Yves Mersch, membro uscente del Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea (BCE) , sull'introduzione Cashback da parte del Governo italiano, senza aver discusso preventivamente con la comunità europea sulla legittimità delle  modalità di pagamento che dovrebbe essere uguale per tutti cittadini europei.
::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: 
IL MECCANISMO CASHBACK TRA CENSURE DELLA BCE E PERPLESSITÀ DEL COORDINAMENTO
 22 Dicembre 2020

tratto da  

Il meccanismo del cashback, adottato con decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze n. 156 del 24 novembre 2020, costituisce indubbiamente una delle tematiche più attuali e, come tale, più dibattuta, delle ultime settimane.

Essa, però, sta assumendo anche i caratteri di una questione fortemente “spinosa”, basti pensare alla circostanza che Yves Mersch, membro uscente del Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea (nel prosieguo BCE) ha inoltrato una nota, in chiave estremamente critica, al Ministro dell’Economia e delle Finanze (nel prosieguo MEF) del Governo Italiano.

Mersch ha posto al MEF, innanzitutto, una questione di metodo. Il nostro esecutivo, infatti, prima di adottare il programma cashback, avrebbe dovuto consultare la BCE, nel pieno rispetto, quindi, delle competenze ad essa attribuite in materia di mezzi e strumenti di pagamento.

Ciò, però, non è avvenuto nel caso di specie. Inoltre, secondo Mersh il programma cashback risulterebbe sproporzionato con riferimento al potenziale effetto negativo che lo stesso potrebbe avere sul sistema di pagamento in contanti, compromettendo, tra l’altro, “l’obiettivo di un approccio neutrale nei confronti dei vari mezzi di pagamento disponibili”.

Pur prendendo atto che la previsione del cashback è giustificata dalla lotta all’evasione fiscale, interesse primario e di carattere pubblico, il membro uscente del consiglio direttivo della BCE sottolinea, in chiave critica, che ogni limitazione all’utilizzo del contante, adottata dal singolo Stato membro, deve essere supportata dalla prova che le limitazioni che incidono sul corso legale del denaro contante siano efficaci per conseguire la finalità pubblica che ci si pone come obiettivo.

Dimostrazione che non è stata data dal Governo Italiano. Quest’ultimo, infatti, avrebbe dovuto fornire una prova chiara che il meccanismo del cashback permetta, concretamente, di conseguire la finalità pubblica della lotta all’evasione fiscale.
L’introduzione dello strumento del cashback suscita notevoli perplessità anche per il Coordinamento “Dalla Parte del Consumatore” (istituito tra l’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore”, l’Osservatorio LIDU sui fenomeni di usura, estorsione e sovraindebitamento, l’ACU Calabria e la Confconsumatori – Federazione Provinciale di Brindisi), il quale ha costituito un fronte unico e compatto tra varie Associazioni al fine di rendere sempre più completa ed incisiva la propria attività a tutela dei diritti dei cittadini, ritenendo che sia giunto il momento di dire “basta” alla promozione di azioni e battaglie in ordine sparso.

Secondo il Coordinamento il cashback, oltre a presentare le criticità di utilizzo, le quali si sono registrate sin dal momento della sua introduzione, costituirebbe un vantaggio esclusivamente per il sistema bancario. Come è noto, il sistema del cashback, per potere essere utilizzato, necessita che il cittadino sia in possesso di bancomat, carte di debito o di credito.

Inoltre, esso comporta il pagamento di commissioni su ogni singola transazione sia per il cittadino sia per gli esercenti, con conseguente aumento dei costi.

Il Coordinamento “Dalla Parte del Consumatore” pone, inoltre, alcuni spunti di riflessione su altri aspetti problematici dello strumento in esame. Attraverso di esso, infatti, si possono fotografare le abitudini di acquisto dei cittadini.
Chi assicura che i dati così rilevati non siano diffusi ed utilizzati, anche per una mera indagine statistica, da operatori economici?

Ed ancora, seppure a livello potenziale, non si può sottovalutare il rischio di furti di dati ed accesso ai sistemi bancari.
Chiunque desideri aderire al programma cashback dovrebbe, infatti, scaricare e registrarsi in apposite “App”, fornendo il proprio codice fiscale e gli estremi identificativi di uno o più strumenti di pagamento elettronici del quale intende avvalersi per effettuare gli acquisti.

Dati delicati sono, quindi, immessi in sistema con tutti i potenziali rischi, in materia di sicurezza, connessi a tale operazione. Anche da un punto di vista prettamente sociale, il cashback rischia di creare delle discriminazioni.

Non possiamo non tener conto che molti cittadini non possono, allo stato attuale, permettersi oneri ulteriori per la gestione del proprio conto corrente, aggiungendo quelli relativi a bancomat o carte di credito. Anche tale aspetto sottolineato dal Coordinamento “Dalla Parte del Consumatore” è stato oggetto di indagine e critica nella nota indirizzata da Mersh al MEF.

Il meccanismo del cashback – il quale sembrerebbe finalizzato oltre che alla lotta all’evasione fiscale, ad incentivare, soprattutto, la propensione al consumo dei cittadini attraverso la prospettiva di un rimborso, seppure minimo, sui conti correnti di questi ultimi – non tiene conto, in realtà, secondo il Consigliere uscente della BCE, che “la possibilità di pagare in contanti rimane particolarmente importante per taluni gruppi sociali, che, per varie legittime ragioni, preferiscono utilizzare il contante piuttosto che altri strumenti di pagamento.

Il contante è altresì generalmente e apprezzato come strumento di pagamento in quanto, quale corso legale, è ampiamente accettato, è rapido e agevola il controllo sulla spesa di chi paga, (…) i pagamenti in contanti agevolano l’inclusione dell’intera popolazione nell’economia consentendo a qualsiasi soggetto di regolare in contanti qualsiasi tipo di operazione finanziaria”.

https://avantilive.it/il-meccanismo-cashback-tra-censure-della-bce-e-perplessita-del-coordinamento/

 

 

 
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