Creato da: AngeloQuaranta il 10/02/2009
"fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza"
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Il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo
Il Quarto Stato è un celebre dipinto realizzato dal pittore Giuseppe Pellizza da Volpedo nel 1901. Opera simbolo del XX secolo, rappresenta lo sciopero dei lavoratori ed è stata eseguita secondo la tecnica divisionista. Non solo raffigura una scena di vita sociale, lo sciopero, ma costituisce un simbolo: il popolo, in cui trova spazio paritario anche una donna con il bambino in braccio, sta avanzando verso la luce, lasciandosi un tramonto alle spalle. Il dipinto è lo sviluppo completo di questo tema, già affrontato dall'artista in dipinti come Ambasciatori della fame, Fiumana e un bozzetto preparatorio del 1898, Il cammino dei lavoratori. La composizione del dipinto è bilanciata nelle forme e movimentata nelle luci, rendendo perfettamente l'idea di una massa in movimento. È conservato a Milano nel Museo dell'Ottocento della Villa Reale (o Villa Belgiojoso Bonaparte). La versione preliminare, invece, è esposta sempre a Milano presso la Pinacoteca di Brera. A rendere celebre il dipinto contribuì anche il film Novecento di Bernardo Bertolucci.
Messaggi del 25/12/2020
Post n°473 pubblicato il 25 Dicembre 2020 da AngeloQuaranta
A San Giorgio Jonico, cittadina della Provincia di Taranto, Angelo Agnini nacque il 21 marzo 1940, e si narra, tra la gente, che fin da piccolo avesse manifestato delle attrattive verso l’arte e verso la creta. Si racconta infatti che, un giorno, le suore dell’asilo portarono i bambini nella Chiesa dell’Immacolata all’interno della quale vi era (e vi è tuttora) una bellissima statua di Santa Teresa del Bambin Gesù. Vi trovarono un po’ di trambusto per la presenza di alcuni operai che stavano restaurando un affresco. Il piccolo Angelo, chiamato Lino dal suo diminutivo, attratto dai colori della statua si staccò dal gruppo e rimase lì anche quando le suore ritornarono all’asilo senza accorgersi della sua mancanza. Solo dopo il pranzo si accorsero che il piccolo Agnini non c’era. Spaventate e preoccupate ritornarono nella Chiesa dell’Immacolata e sotto la statua lo trovarono profondamente addormentato! E la sua espressione era di grande gioia. Premonizione del futuro suo amore per l’arte sacra? Finite le scuole elementari frequentò l’Istituto Artistico Vincenzo Calo’ a Grottaglie. Il preside di questa scuola Angelo Peluso dava ai ragazzi vari stimoli tra cui quello di realizzare delle opere che sarebbero state poi presentate alla fine dell’anno scolastico alla cittadinanza come libero mercatino e con soldi accumulati organizzava delle trasferte di arricchimento culturale ai musei di Taranto, di Firenze o di Faenza. Di quest’epoca mi racconta questo fatterello. Aveva costruito per quel mercatino di fine anno un presepio. Un frate, Padre Claudio, veniva spesso da Venezia a Grottaglie e in questa occasione vide un presepe, lo comprò e lo portò al Redentore di Venezia. Verso gli anni ’60 l’Agnini si trovò a Venezia a visitare questa Chiesa con degli amici. Un frate li accompagnava in visita e sapendo che erano della zona di Grottaglie il frate raccontò loro di aver acquistato lì, tanti anni prima, un presepio di terracotta ma non sapeva chi fosse l’autore. A queste parole Lino fece pressione per vederlo e, come lo vide, lo riconobbe: era proprio il suo! Lo chiese al frate che però non voleva staccarsene! Tuttavia dopo varie schermaglie il frate barattò’ il vecchio presepio con un altro nuovo e in aggiunta anche una statua di San Francesco e di Santa Chiara. Il maestro Lino Agnini ricevuto da Papa Benedetto XVI, nato Joseph Aloisius Ratzinger il maestro Lino Agnini ricevuto dal papa Giovanni Paolo II , nato Karol Wojtyla. In questa foto il maestro Lino Agnini con Madre Teresa molte le recensioni di critici d'arte ne riporto una di Ernesto Paura … Lino Agnini si inserisce con la forza di un dettato suggestivo, con opere significative, nel contesto della pittura e scultura contemporanea. Sono impressioni ambientali le sue che si susseguono in una componente piena di luce calda, ma tenera e risposante, per quanto riguarda la pittura e semplicità di linee e raffinata tecnica per quanto riguarda la scultura: l’arte intesa come messaggio sociale prima ancora che come creazione puramente formale. Ed è appunto da questo principio che maggiormente il Nostro viene influenzato dando vita ad una produzione piena e sfolgorante maturità artistica che è poi quella che commuove ed esalta gli autentici intenditori di arte.
Post n°472 pubblicato il 25 Dicembre 2020 da AngeloQuaranta
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