Creato da: AngeloQuaranta il 10/02/2009
"fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza"
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Il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo
Il Quarto Stato è un celebre dipinto realizzato dal pittore Giuseppe Pellizza da Volpedo nel 1901. Opera simbolo del XX secolo, rappresenta lo sciopero dei lavoratori ed è stata eseguita secondo la tecnica divisionista. Non solo raffigura una scena di vita sociale, lo sciopero, ma costituisce un simbolo: il popolo, in cui trova spazio paritario anche una donna con il bambino in braccio, sta avanzando verso la luce, lasciandosi un tramonto alle spalle. Il dipinto è lo sviluppo completo di questo tema, già affrontato dall'artista in dipinti come Ambasciatori della fame, Fiumana e un bozzetto preparatorio del 1898, Il cammino dei lavoratori. La composizione del dipinto è bilanciata nelle forme e movimentata nelle luci, rendendo perfettamente l'idea di una massa in movimento. È conservato a Milano nel Museo dell'Ottocento della Villa Reale (o Villa Belgiojoso Bonaparte). La versione preliminare, invece, è esposta sempre a Milano presso la Pinacoteca di Brera. A rendere celebre il dipinto contribuì anche il film Novecento di Bernardo Bertolucci.
Equità Territoriale
Post n°458 pubblicato il 12 Dicembre 2020 da AngeloQuaranta
Dalla Gazzetta del Mezzogiorno Articolo di Lino Patruno Quanto di peggio si potesse temere per il Sud. Questo sta avvenendo anche con i soldi del Recovery Fund. L’Europa assegna 209 miliardi all’Italia proprio perché c’è il Sud, altrimenti non sarebbero mai stati tanti. E che fa l’Italia? Gira la maggior parte al solito Nord. Dai poveri ai ricchi. Questo ha rivelato la bozza sull’utilizzo di quei fondi. Secondo l’indicazione dell’Europa, al Sud avrebbe dovuto andare il 70 per cento, ma al Sud invece va non più del 34 per cento. Non solo. Il rischio è che in quel 34 per cento siano compresi i fondi nazionali per la coesione e quelli ordinari europei del 2021-27, cioè quelli che ci sarebbero stati comunque. Una beffa. Tanto da chiedersi perché il Sud continui, nonostante tutto, a dare il suo fondamentale apporto all’Italia per essere trattato in violazione di ogni indicazione della Costituzione e della giustizia. Il 34 per cento sono 70 miliardi invece dei 140 previsti dai criteri europei (in base a popolazione, reddito, disoccupazione). E l’intento europeo era proprio finirla col marchio (per tutti) di un Sud più vasta area continentale col più basso reddito e la più alta disoccupazione. Il 34 per cento è la percentuale della popolazione meridionale, quindi si potrà dire che le proporzioni sono state rispettate. Ma non è la stessa cosa dare una bistecca all’affamato e una al sazio. Ogni politica (foss’anche) alla pari accentua il divario perché non si parte alla pari. Puoi dare uno stesso asilo nido al Sud che ne ha il 4 per cento e uno al Centro Nord che ne ha il 20 per cento? Raccomandazioni simili erano state fatte anche da parlamentari di Forza Italia, del Pd, addirittura della Lega. Parlamentari singoli, perché i partiti si sono guardati bene da non fare gli interessi dei soliti forti e famelici del Paese. Dei poteri nordisti che in questi giorni hanno fatto di tutto per dimostrare che ogni euro speso al Sud è sprecato. Quindi diamogli briciole del Recovery. Sprecato anche se consentirebbe ai meridionali di trovare lavoro e non emigrare più, mica darsi a ostriche e champagne. Sprecato anche se consentirebbe alle imprese di avere gli stessi mezzi delle altre. E sprecato anche se servirebbe a tutti. Servirebbe anche a quelli che, continuando a puntare sulla locomotiva del Nord, hanno fatto dell’Italia il Paese che cresce meno in Europa e quello nel quale i giovani non vogliono stare più. La chicca ulteriore è stata la voce fatta circolare in questi giorni sui Lep per il Sud, che sarebbero anch’essi finanziati con i soldi del Recovery. Livelli essenziali di prestazione tanto inapplicati per la impari spesa dello Stato al Nord e al Sud da far essere i servizi fondamentali al Sud (sanità, scuola, trasporti) tutti al di sotto del minimo della vivibilità. E livelli che devono essere adeguati e non difformi per i nati a Brescia o a Crotone come chiede la Costituzione. Finora violata. Mentre ora si vorrebbe che ad occuparsene fosse l’Europa, perché per l’Italia il Sud può continuare ad avere i vecchi non curati che muoiono e i paesi irraggiungibili per mancanza di strade. E fondi europei che, se non ci fossero più, tutto ritornerebbe con l’Italia dei privilegiati e con l’Italia dei sottomessi. Una vergogna per un Paese sedicente moderno. Lo scandalo è tanto grande. E l’occasione per il Sud tanto irripetibile. E le attese tanto ancòra deluse. E l’interesse nazionale tanto disatteso, che le Regioni meridionali dovrebbero (dovrebbero) mettersi insieme e ribellarsi. Rivolgendosi alla Corte costituzionale con l’appoggio dell’Europa. Alla cui presidente Von der Leyen una lettera è stata inviata dal Movimento per l’equità territoriale, pezzo della società civile che non si arrende. Vi si chiede che non un euro del Recovery sia concesso all’Italia se l’Italia non rispetta le indicazioni europee verso il Sud. Mentre le sedici regioni continentali più ricche (comprese quelle italiane del Nord) hanno chiesto di gestire direttamente i fondi scavalcando i governi. Vergognoso: il virus usato per togliere la vita a tutti gli altri. Indipendentemente delle tue convinzioni politiche aderisci a https://movimento24agosto.it/ Movimento Meridionalista
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