Creato da riflessilunaridgl il 15/10/2008

Riflessi

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PER TROVARE L'UOMO GIUSTO...

Post n°17 pubblicato il 28 Maggio 2009 da riflessilunaridgl

"DEVI BACIARE UN SACCO DI ROSPI" 

E' questo il titolo del libro che ho appena finito di leggere. Niente di impegnativo, per carità! Ma sicuramente divertente e si legge in un battibaleno.
Quanti rospi si devono baciare prima di trovare il principe azzurro?, si chiede la protagonista, 45 anni, aspirante attrice, newyorchese, single.
La domanda, che le viene spontanea in occasione dell'ennesimo addio al nubilato a cui viene invitata, la induce a fare un bilancio negativo della propria vita sentimentale.
In una sorta di diario tragicomico, la nostra eroina ripercorre le tappe più significative dei suoi innumerevoli fallimenti amorosi, dal primo flirt con un compagno di liceo che l'ha sedotta e abbandonata nell'arco di una notte, all'attore famoso che a letto, invece di sussurrarle paroline dolci, abbaiava.
Un vero disastro! Ciononostante, Karrie non si perde d'animo e continua la sua ricerca...
E, secondo me, fa bene perchè di stagni con tanti rospi è pieno il mondo...

 

 

 
 
 

TUTTA COLPA DELLA SUOCERA...

Post n°16 pubblicato il 21 Maggio 2009 da riflessilunaridgl

Stamani, al salone di bellezza in cui mi sono recata, ho ascoltato, mio malgrado, i racconti di due donne. Si sono confidate veramente tanti episodi aventi come protagonista Lei...sempre lei, la suocera.
Invadente, petulante, possessiva. Più che mai viva e onnipresente sia che vesta i panni di una cinquantenne autonoma e sbarazzina, sia che sia un pò avanti con gli anni. Sempre pronta a invadere la sfera privata della coppia. A tessere trame e rivalità con la nuora. A pensare e magari anche a dire: "guarda in che mani è capitato il mio bambino". Vittima di una moglie che lo trascura, non cucina, non gli stira le camicie e lo lascia a casa da solo per uscire con le amiche...Insomma, la classica suocera, quella raccontata nelle barzellette, esiste anche nella realtà e continua mettere il dito tra moglie e marito. In alcuni casi, è addirittura responsabile di separazioni.
Io non ho grande esperienza in merito, le mie sono state solo future suocere, certo l'ultima che ho avuto era insopportabile già prima del matrimonio. Non oso pensare a come sarebbe stata dopo...Eh, si vede che nulla accade per caso e forse ho fatto un doppio affare con la fine della relazione che avevo con il figlio.
Di una cosa sono convinta: non ha senso sfidarsi e mettersi in competizione. E' molto più costruttivo, per la serenità della coppia, cercare di capire, tollerare, mediare. Provarci, almeno. E se proprio non ci si dovesse riuscire, la soluzione più semplice è mettere qualche chilometro (almeno una cinquantina) di distanza.

 
 
 

SOCIAL NETWORK, CHE PASSIONE!

Post n°15 pubblicato il 13 Maggio 2009 da riflessilunaridgl

Una volta, ai miei tempi, c'erano la piazza, l'oratorio, il cortile. Dopo la scuola, incontrarsi non era difficile e nascevano "sul campo" simpatie, amicizie, anche amori.
Oggi, non è più così. I ragazzi si 'vedono' ormai quasi esclusivamente in rete sotto l'immensa ala virtuale di chat, blog e facebook. Ma è davvero un'ala che protegge o, piuttosto, potrebbe anche facilitare salti nel vuoto?
Prima, socializzare era un fatto naturale, oggi è diventato organizzato. Gli adolescenti dopo la scuola hanno la giornata scandita da corsi di inglese, di nuoto, di recitazione, ecc. Dopo corrono a casa a digitare sulla tastiera. Mentre la famiglia perde terreno: in casa i genitori non ci sono fisicamente, ma spesso nemmeno come solido modello di riferimento, in grado di rassicurare e sostenere.
Non intendo demonizzare la rete (in tanti casi migliore di una fruizione passiva della TV), la tecnologia non è certo da condannare!
Semmai è l'uso che ne facciamo che deve farci pensare un pò di più: il computer non dovrebbe mai andare a sostituire la rete delle relazioni umane. E, invece, in tanti casi non è più così. Addirittura, grazie a internet, qualcuno ritiene di non aver più bisogno di andare dal medico specialista o, se ci va, non crede a quello che dice perchè in rete ha letto una cosa diversa. Le chat vanno benissimo per curiosità, come fonte di rilassamento, ma non devono eliminare dalla nostra vita esigenze fondamentali come lo scambio di opinioni ed emozioni dal vivo.
Oggi stiamo tutti vivendo un malessere profondo e per cercare di risolverlo tendiamo ad aggrapparci a tutto quello che ci viene proposto come novità, senza selezionare.
Paradossalmente, poi, chi avrebbe maggiore bisogno dei social network è, invece, proprio chi li usa meno. Le persone anziane, per esempio. Se imparassero ad usare il computer potrebbero disporre di eccellenti opportunità per creare contatti, interrompere l'isolamento in cui spesso sono costretti e, almeno virtualmente, uscire di casa e restare in contatto tra di loro e con il mondo esterno.

 
 
 

DIECI CENTIMETRI...

Post n°14 pubblicato il 07 Maggio 2009 da riflessilunaridgl

Dieci centimetri, che cosa sono? Una misura trascurabile...Dieci centimetri non cambiano la vita, vero?
Se poi è la ragazza a essere più bassa del ragazzo di dieci centimetri, il rapporto è perfetto. Ma se è il ragazzo a misurare dieci centimetri in meno, fa una qualche differenza?
Siamo nel ventunesimo secolo, ormai ci siamo lasciati alle spalle i pregiudizi del passato, abbiamo una mentalità aperta, siamo globalizzati, tecnologizzati, protesi verso un futuro di uguaglianza e solidarietà, dove non c'è più spazio per le discriminazioni...Però, tutte queste belle parole svaniscono davanti ad un'inezia, davanti a dieci centimetri di differenza, appunto.
E' assurdo, eppure è così!
Una mia collega, ieri non ha proprio potuto fare a meno di dirmi: Ehi, Ale! Chi era quel bel tipo con te al bar, ieri sera? Non è niente male, peccato che sia bassino...bassino per te, intendo. Lui e io saremmo della misura giusta, tu invece sei troppo alta!
Ma non è finita qui...Eh si perchè ieri sera ho ricevuto anche un sms, il contenuto era il seguente "Carino il tuo nuovo fidanzato. Decisamente alla tua...altezza!
Ora, a prescindere dal fatto che non è il mio fidanzato, non capisco proprio il motivo per cui se sei single e ti fermi al bar con qualcuno, automaticamente quel qualcuno diventa il tuo fidanzato, ma non è su questo che volevo soffermarmi.
Mi piacerebbe capire le motivazioni profonde che spingono a giudicare le persone e gli eventuali rapporti che intercorrono tra loro, considerando un dettaglio così banale come può essere l'altezza. Possibile che si è così superficiali da non riuscire ad andare oltre quello che gli occhi ci consentono di vedere?

 
 
 

AMORE VUOL DIRE GELOSIA?

Post n°13 pubblicato il 22 Aprile 2009 da riflessilunaridgl

Nella giusta misura è il "sale" dell'amore, ma quando è troppa diventa pericolosa. Di certo è sempre un sentimento controverso che spinge a frugare di nascosto nelle tasche del partner, a controllare agende e cellulari, a ispezionare minuziosamente camicie e biancheria intima, a verificare impegni di lavoro o altri 'alibi' che si ritengono improbabili, ad appostamenti sotto casa di lei/lui per scoprire tresche presunte. In taluni casi ad assoldare persino un detctive...Si, sono i gelosi, persone di tutte le età e di ogni estrazione sociale che, rose dal tarlo di questo sentimento, si comportano come Sherlock Holmes.
Certo, esistono anche gelosi 'light', che non arrivano a tanto, che pur dilaniati dal sospetto provano solo una leggera stretta allo stomaco e non fanno alcunchè. Ma le cronache sono piene di fatti e fattacci che ci ricordano come la gelosia possa anche determinare vere e proprie tragedie. In questi casi la gelosia non può più essere considerata il 'sale' dell'amore...In questi casi si entra nel patologico. La passione predomina sull'attività psichica, se ne impadronisce, blocca la capacità critica e orienta il pensiero verso un unico obiettivo: il controllo costante, la ricerca continua di prove della presunta infedeltà. E' così che si diventa ossessivi, dispotici, aggressivi e si commettono gesti estremi, anche crimini.
Quando la gelosia assume aspetti simili credo non sia più possibile nemmeno parlare di gelosia, ma di 'possesso'. Nei casi più gravi trae le sue radici da una profonda insicurezza. Il senso di inadeguatezza e la conseguente rabbia possono aumentare al punto che il geloso patologico arriva a distruggere ciò che non può avere perchè è l'espressione vivente della sua sconfitta.
Certo, chi combatte col tarlo della gelosia non ha vita facile, vede demoni ovunque, vive emozioni e sensazioni spesso ingestibili.
Non c'è modo di venirne fuori!
Non si può eliminarla, ma si può imparare a convivere con essa usando l'intelligenza, una buona dose di fiducia e un bel pò di ironia.

 
 
 

FIDARSI E' BENE...

Post n°12 pubblicato il 15 Aprile 2009 da riflessilunaridgl

Per me non è veritiero il seguito del detto...
La fiducia in noi stessi e negli altri è alla base dei rapporti umani. Senza, non saremmo in grado di affrontare difficoltà e cambiamenti, di trovare le risorse per combattere e portare avanti progetti.
Essa è da sempre un antidoto naturale alla paura e alla preoccupazione di non essere all'altezza. La fiducia in sè e quella negli altri rappresentano due facce della stessa medaglia: chi nutre la sensazione di potersi fidare del prossimo, sa di poter contare anche sulle proprie capacità e confida di poter venir fuori persino dalle situazioni più critiche. Al contrario, la mancanza di fiducia nella vita fa perdere la speranza che qualcosa cambi e che l'immobilità o le condizioni negative possano trovare uno sbocco.
Naturalmente, f
idarsi non significa credere che tutto possa andare sempre bene e che la gente farà a gara per aiutarci. Vuol dire avere la capacità di rispondere positivamente anche agli stimoli e agli eventi più negativi e riuscire a superare le delusioni, sicuri di avere in sè le risorse per ribaltare la situazione.
Certo, un rovescio finanziario, un tradimento, una malattia, non si possono guardare con gli occhiali rosa. Occorre fare un grosso lavoro su di sè, guardarsi dentro per riconoscere con franchezza i propri limiti e mettere allo scoperto tutti i nostri punti di forza per poterli schierare in campo.
La scorta di fiducia che custodiamo dentro di noi è un prezioso tesoro che ci consentirà di adattarci al cambiamento negativo, valutando la strada più giusta da seguire per arrivare a vedere la luce in fondo al tunnel...

 
 
 

'NA TAZZULELL' 'E CAFE'...

Post n°11 pubblicato il 24 Marzo 2009 da riflessilunaridgl

Il caffè è pronto, caldo, fumante. Non aspetta altro che di essere sorseggiato...Quanto mi piace questa bevanda!!
La mattina non riesco proprio a farne a meno e anche ora mi è indispensabile per poter tirare l'alba e non addormentarmi sulla tastiera...Devo lavorare a un progetto importante e impegnativo, ma non ho molta voglia di farlo...E, intanto, inspiro profondamente,  le narici assorbono il magnifico aroma che si è propagato in tutta la stanza.
Mi attraversa un pensiero bizzarro...
Quanti ne avrò bevuti in tutta la mia vita?? Un numero incalcolabile, ovvio! E quanti ricordi si celano dietro a una tazzina di caffè...quante volte è stato un pretesto per un incontro...quante volte mi sono seduta al tavolino del bar con un'amica a chiacchierare, a raccontarci di noi...Chi si ferma a casa mia è obbligato a prendere il caffè, quello con le tre "C" (Cazzo Comme Coce), è un rito irrinunciabile per dare maggiore consistenza all'ospitalità...
Oh, vabbè! Perdonate questo post senza nè capo e nè coda...
Sarà meglio che beva in fretta questo caffè nero, forte, deciso e mi metta a lavorare seriamente...
Buonanotte, ragazzi! E, mi raccomando, domattina non fatevi mancare un buon caffè, meglio ancora se qualcuno ve lo serve  a letto...

 
 
 

E prendiamola con ironia...

Post n°10 pubblicato il 14 Marzo 2009 da riflessilunaridgl

 Nella vita ci sono continuamente piccoli o anche grandi momenti di paura e di difficoltà, altri in cui ci sentiamo avvilite, a disagio, inadeguate: il rischio, spesso, è quello di restare paralizzate senza sapere che pesci pigliare, o di farsi prendere dalla rabbia e dall'autocommiserazione. Per fortuna, però, anche nelle situazioni più disastrose è sempre possibile ridere o sorridere grazie a un'arma davvero provvidenziale: quella dell'ironia.
Riuscire a vedere il lato comico dei momenti difficili, cogliere la nota stonata, ritagliarsi una chiave di lettura diversa ci consente una sorta di rivisitazione creativa di una realtà sgradevole e, come per magia, tutto può essere rimesso in gioco. Il che non significa assolutamente non capire che la situazione è seria, che esistono dei problemi, o che ci si è cacciate in un guaio, ma una risata liberatoria, esattamente come il pianto, ha il potere di sciogliere la tensione emotiva riportando sotto controllo un'agitazione giunta al livello di guardia...
Lo sconforto e la sfiducia, infatti, sembrano chiudere alla mente ogni via d'uscita, mentre l'ironia fa intravedere strade alternative, liberando flussi di energia positiva. Senza contare che la capacità di vedere il lato buffo della vita e di non prenderci troppo sul serio, riuscendo a ridere anche di noi stessi, rendono senza dubbio meno pesanti le sconfitte, gli sbagli, gli sgambetti, il paragone con altre persone o situazioni ritenute più vincenti.

 
 
 

CAMBIO CASA, CITTA', REGIONE...

Post n°9 pubblicato il 26 Febbraio 2009 da riflessilunaridgl

Questa volta ho deciso! In tanti altri momenti ho pensato all'eventualità di un trasferimento, ma poi ho sempre cambiato idea. Qui sono stata bene, ho conosciuto persone simpatiche, genuine. Lascio una cara amica, Milena che ha fatto tanto per me, la mia casa, all'inizio anonima e ora piena di tracce di me e tanti altri ricordi, tanti pezzetti di vite altrui che si sono intrecciate alla mia...Lascio la mia scuola, i miei ragazzi e anche il dirigente che, malgrado il provvedimento disciplinare, nutre nei miei confronti stima e rispetto. Lascio i luoghi che mi hanno fatto compagnia per anni, la splendida Rende, posto ideale per gli innamorati, il parco Robinson, meta delle mie lunghe corse, corso Mazzini che mi ha visto quotidianamente passeggiare con lo sguardo perso o puntato sui magnifici articoli che fanno bella mostra nelle vetrine...Lascio i favolosi monti della Sila e il mare azzurro della costa...Lascio questa terra che mi ha adottato e che ho considerato come casa mia...Ma poi perchè mai dico 'lascio'?...Non è così! Porterò per sempre nel cuore tutto questo!
Mi prende una strana ansia, sono decisa eppure non sono certa di fare la cosa giusta...Non so ancora dove andrò, ma ovunque sia sarà tutto diverso, nuovo, sconosciuto.
E le novità a volte spaventano! Deve essere questo il motivo della mia ansia...Ma poi non è detto! Quante volte ci si trova di fronte a un bivio? Tante, tantissime volte nel corso della vita...La vita stessa ci impone di operare una scelta. E fino a quando non imbocchiamo una strada piuttosto che l'altra non saremo mai in grado di sapere se abbiamo fatto bene...
Io mi gioco questa carta....Spero di trovare vento favorevole...

 
 
 

22 FEBBRAIO...

Post n°8 pubblicato il 22 Febbraio 2009 da riflessilunaridgl

Oggi avresti spento la tua prima candelina...
avresti scartato il mio bellissimo regalo...
ti avrei scattato tantissime foto...
il tuo viso...lo immagino...
La bocca a cuoricino che alita leggermente sulla fiammella...
il dito indice che affonda nella crema che ricopre la torta...
il tuo sguardo che si posa su ciascuna delle persone che ti circondano...
e l'espressione stranita nel momento in cui mi avresti sentito cantare "tanti auguri a te"...
e i palloncini...i festoni...i coriandoli...
ti saresti divertito tanto e io sarei stata felice
tutti saremmo stati felici...
Oggi invece sono qui...
da sola,nel silenzio della mia casa, a digitare parole...
Oggi, un anno fa, si è interrotto il mio sogno...

365 giorni, sono tanti eppure sono volati....
Non credevo di farcela e invece sono sopravvissuta perchè la vita è più forte della morte, perchè, a un certo punto, senti qualcosa che viene da dentro e che ti spinge a continuare e allora si raccolgono le forze, si fa leva sulle proprie debolezze per cercare la vita che verrà in un nuovo sogno...
Oggi però non mi va!
Oggi ho solo voglia di chiudere gli occhi e inventarmi 'dei ricordi'...tutti quelli che non ho potuto costruire perchè il fato o chissà chi, così ha deciso il 22 febbraio 2008...

 

 

 
 
 

 

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