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Pegaso cavallo alato...

Post n°69 pubblicato il 25 Luglio 2010 da rigel2_rm

 

 

 Pegaso è una figura della mitologia greca. È il più famoso dei cavalli alati.

Pegaso era, nell' antica mitologia greca, il cavallo alato nato dall' amore tra la giovane gorgone Medusa, famosa per la sua bellezza e per le sue chiome fluenti, e il dio del mare e dei cavalli Poseidone. La dea Atena trasformò la bella Medusa in un orribile mostro, le sue morbide chiome in serpenti e da quel momento ogni essere umano che veniva guardato da lei, veniva trasformato in pietra.

Perseo, uno dei figli del dio Zeus, la decapitò . Dal sangue della gorgone nacque Pegaso e sul luogo dove ciò accadde sgorgò una fonte che in seguito venne consacrata alle Muse.

Animale selvaggio e libero, Pegaso viene inizialmente utilizzato da Zeus per trasportare le folgori fino all'Olimpo. Grazie alle briglie avute in dono da Atena, viene successivamente addomesticato da Bellerofonte, figlio del re di Corinto, che se ne serve come cavalcatura per uccidere la Chimera. Dopo la morte dell'eroe, avvenuta per essere caduto da Pegaso, il cavallo alato ritorna tra gli dei.

 

Nella famosa gara di canto tra le Muse e le Pieridi, Pegaso aveva colpito con uno zoccolo il monte Elicona, che si era ingigantito fino a minacciare il cielo dopo aver udito il celestiale canto delle dee. Dal punto colpito dallo zoccolo di Pegaso nacque una sorgente, chiamata Ippocrene, o "sorgente del cavallo". Nello stesso modo, Pegaso fece scaturire una sorgente a Trezene.

 

Si racconta anche che Eos lo usasse per rapire i giovani di cui si innamorava.

Terminate le sue imprese, Pegaso prende il volo verso la parte più alta del cielo e si trasforma in una nube di stelle scintillanti che hanno formato una costellazione.

 

Quella di Pegaso è una grande e ben nota costellazione del cielo boreale; le sue tre stelle più brillanti, assieme a Sirrah (α And), formano un quadrilatero detto il Quadrato di Pegaso, un celeberrimo asterismo facilmente riconoscibile in cielo anche dalle aree urbane. A questa si aggiunge Enif, una stella da seconda magnitudine, più altre di terza e quarta grandezza, che delineano la costellazione ad est del Cigno e della Freccia. L'area di cielo occupata dalla costellazione non è particolarmente ricca di stelle di fondo, non essendo sovrapposta alla scia della Via Lattea e in particolare il Quadrato appare quasi privo di stelle di fondo.

Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi compresi fra luglio e gennaio; dall'emisfero nord è una delle più classiche e riconoscibili figure del cielo delle notti autunnali, quando Pegaso si presenta alta nel cielo assieme a Cassiopea. Dall'emisfero sud la sua visibilità è leggermente ridotta, sebbene la sua declinazione non sia particolarmente elevata, e anzi la parte meridionale della costellazione giace a pochi gradi dall'equatore celeste.

 

la costellazione rappresentata in chiave mitologica da Johannes Hevelius nel: "Firmamentum Sobiescianum -1690"

 

 

Con il nome di Pegaso sono definite numerose figure mitologiche minori, tutte deformazioni del Pegaso greco. Nella letteratura latina, Plinio descrive come Pegasi degli uccelli dell'Etiopia con teste di cavallo. Sempre Plinio descrive sotto lo stesso nome un cavallo dotato di ali e corna. Per Giulio Solino e Pomponio Mela sarebbe invece un uccello con orecchie di cavallo. In generale, ogni figura, mitologica o araldica, corrispondente ad un cavallo alato viene chiamata Pegaso.

L'idea di un cavallo alato è molto antica e proviene dall'Asia Minore. La vitalità e la forza del cavallo, unite alla capacità di volare e quindi di svincolarsi dal peso della gravità fanno di Pegaso un simbolo della vita spirituale del poeta e della sua ispirazione che si eleva indomabile, incurante di qualsiasi ostacolo terreno.

 

Pegaso lo troviamo raffigurato nelle tavolette della valle dell'Eufrate, il fiume Ippocrate secondo la mitologia nacque da un colpo inferto al terreno da uno zoccolo di Pegaso.

 

In epoca corinzia ritroviamo l'animale mitologico raffigurato sempre su monete
In epoca etrusca ritroviamo ancora Pegaso su monete chiamate "Pegasi"

 

(Monete Pegasi)

 

Vaso con Bellerofonte che, in groppa al cavallo alato Pegaso, combatte contro la Chimera.(Museo Nazionale Jatta di Ruvo)

 

In Toscana Pegaso invece è il simbolo della regione, il cavallo alato fece la sua prima comparsa nello stemma toscano a partire dal 1975.

 

 

 

 

 

 
 
 
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