Carcassonne-Città fortificata (Aude-Languedoc-Roussillon-France)
"...Aspetterò la notte , se potrò vivere ancora, per andarmene un po' a piedi sulla strada maestra che attraversa il nostro villaggio, avvolto nella mia dorata solitudine, allo scopo di capire perchè devo morire..."
("Pilota di guerra", Antoine de Saint-Exupéry)
Castello di Chenonceau (Loira-Francia)
Mont Saint-Michel (Normandia-Francia)
Castello di Trecesson (Bretagna-Francia)
Paimpont (Bretagna- Francia)
"Merlino, nella tua grotta di cristallo
immerso nel diamante del giorno,
esisterà mai un cantore
la cui musica attenui
il solco tracciato dal dito di Adamo
nel prato e nell'onda?"
PEACE NO WAR
Foresta di Brocéliande-Paimpont (Bretagna-Francia)
Aforismi dedicati a certi personaggi...
"Il valore genera l'invidia nelle menti meschine e l'emulazione nelle anime grandi" (Henry Fielding).
"Quelli che ti criticano, sono quelli che ti vorrebbero diversa, perchè vedono in te quello che loro non saranno mai!!!"
"Mai discutere con un idiota. Ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza." ( Oscar Wilde)
"DIO LI FA E IL DIAVOLO LI ACCOPPIA..."
Dono del carissimo amico Enrico per il mio compleanno (2012)! Grazie di cuore!!!
Dono del carissimo amico Enrico per il mio compleanno! Grazieeeee!!!
Grazie di cuore cara Thea!
Dono del carissimo Ale che ringrazio di cuore.
Dono della carissima amica Simona che ringrazio di cuore.
Doni del carissimo amico Army che ringrazio di cuore.
Dono del carissimo amico Davide che ringrazio di cuore!
Dono della carissima amica Simona che ringrazio di cuore.
Nell'Antico Egitto ogni momento dell'esistenza dell'uomo era legato alla magia, sia nelle manifestazioni ufficiali sia nella quotidianità della vita comune.
Per gli antichi egizi gli dei erano un esempio da seguire, anche la Creazione, secondo la teologia menfita, fu compiuta attraverso un atto magico: la parola degli Dei.
ed è da essa che la verità prevarrà sempre sopra ogni cosa...
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Sulla mitologia irlandese...
Post n°173 pubblicato il 10 Marzo 2011 da rigel2_rm
La mitologia irlandese è la più antica ad essere stata scritta nella lingua del popolo e non in una lingua classica accessibile soltanto ai letterati. Le numerose leggende irlandesi sono frutto di antiche tradizioni popolari più che di miti e superstizioni. Alcune storie compaiono in forma scritta a partire dal VII secolo, ma molte risalgono a ben più di 2.000 anni fa, quando i druidi le tramandavano oralmente da una generazione all’altra.
Gran parte del contenuto, fra cui la più antica versione del notissimo Tàin Bò Cuailnge, deriva dal Ciclo dell’Ulster, ma riporta anche capitoli relativi a tradizioni orali differenti, quali il Ciclo Feniano. Fu compilata nel monastero di Clonmacnoise per mano di tre amanuensi, indicati nel libro con le iniziali M., A. e H.: Máel Muire mac Célechair (M.), morto in una sortita vichinga nel 1106 d. C., lavorò in tandem con A. (monaco di cui non ci è giunto il nome), mentre il compilatore H. lavorò sull’opera molto tempo dopo, presumibilmente fra il 1200 e il 1330.
Il Tàin Bò Cuailnge (tradotto in italiano, Il furto di bestiame di Cooley) è il poema cardine della mitologia irlandese. Alcuni ricercatori hanno ritrovato le basi storiche di questo racconto che racconta la distruzione del regno dell’Ulster, catastrofe che accadde realmente.
La storia di Cuchulainn racconta che, a sette anni, quando ancora si chiamava Setanta, uccise il cane feroce di Culainn il Fabbro colpendolo con un bastone da hurling (è una delle prime volte in cui viene citato questo tipico sport irlandese). Per placare l’ira di Culainn, Setanta si offrì di fare le veci del suo cane sorvegliandone la casa. Così prese il nuovo nome di Cuchulainn, che significa il cane di Culainn. Prima di andare in guerra Cuchulainn assunse proporzioni enormi, il suo corpo si tinse di vari colori e uno dei suo occhi si ingigantì.
Se è vero, quindi, che la mitologia celtica abbonda di guerrieri temerari e di gesta eroiche, va detto anche che le fiabe irlandesi sono popolate da fate, folletti, spiriti e altre creature soprannaturali. Gli irlandesi vantano, non a torto, di essere i veri conoscitori del piccolo popolo o popolo fatato che vive, da tempi immemorabili, in un mondo che appartiene ad una dimensione magica e incantata. A popolare questo mondo ci sono un numero incredibile di creature strane e bizzarre come streghe, fate, elfi, folletti e molti altri. Ed è proprio con un racconto che ha per protagonista un folletto che si conclude questa breve trattazione sulle fiabe e le leggende irlandesi. "IL FOLLETTO DELLA COLLINA E LA MASSAIA". È risaputo che il "buon popolo", non sopporta l’avarizia. A esso piace essere trattato con generosità quando chiede qualcosa alla gente umana, e, d’altra parte, esso è immancabilmente generoso nel caso che qualcuno gli si rivolga per bisogno. Ora, c’era una certa massaia che aveva un occhio attento ai propri interessi nelle cose quotidiane e dava in elemosina ciò di cui non sapeva che farsene, per il bene della sua anima. Un giorno un folletto della collina bussò alla sua porta. "Buona madre, mi puoi prestare una casseruola?" egli disse. "C’è un matrimonio sulla collina e tutte le pentole sono in uso." "Gliela devo dare?" chiese la sguattera che aveva aperto la porta. "Sì, certo", rispose la massaia. "Bisogna essere gentili col vicinato." Ma quando la ragazza prese la casseruola dallo scaffale, ella le pizzicò il braccio e sussurrò così: "Non quella sciattona! Prendi quella vecchia dalla credenza. Perde, e i folletti della collina sono così puliti, e tali svelti lavoratori, che di sicuro l’aggiusteranno prima di riportamela. Così uno fa un favore al -buon popolo- e risparmia sei penny della riparazione. Non imparerai mai a essere attenta finché la tua testa poggia sulle spalle". Così rimproverata, la ragazza prese la casseruola, che era stata messa da parte fino alla nuova visita dello stagnaio e la diede al folletto, il quale la ringraziò e andò via. Al tempo dovuto la casseruola fu portata indietro e, come la massaia aveva previsto, era riparata e pronta all’uso. Verso sera la ragazza riempì la casseruola con il latte e la mise sul fuoco per la cena dei bambini. Ma nel giro di pochi minuti il latte era così bruciato che nessuno poteva toccarlo e perfino i porci rifiutarono la brodaglia nella quale era stato gettato. "Ah ragazzaccia buona a nulla!" urlò la massaia, e rimise il latte nella padella ella stessa. "Tu rovineresti persino il ricco con la tua negligenza. Hai buttato un intero quarto di latte in una volta sola!" "E questo fa due penny", urlò una voce che sembrava provenire dal camino, in un tono piagnucoloso, come se uno spirito scontento e ciarliero stesse ripassando i torti fattigli. La massaia non aveva lasciato la casseruola per più di due minuti, quando improvvisamente il latte si mise a bollire e fu tutto bruciato come prima. "La padella deve essere sporca", borbottò la buona donna, con grande irritazione, "e due buoni quarti di latte sono stati buttati ai cani." "E questo fa quattro penny", aggiunse la voce dal camino. Dopo un’accurata pulizia, la casseruola fu ancora una volta riempita e messa sul fuoco, ma senza risultati migliori. Il latte fu rovinato irreparabilmente e la massaia pianse lacrime amare per lo spreco, gridando: "Non mi è mai successa una cosa simile da quando conduco le faccende di casa! Tre quarti di buon latte bruciati per un pasto!" "E questo fa sei penny", gridò la voce dal camino. "Non hai risparmiato sulla riprazione dopo tutto, madre!" Con queste parole il folletto della collina capitombolò dal camino e uscì dalla porta ridendo. Ma da allora la casseruola fu buona come qualsiasi altra.
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Video creato in collaborazione con Alessandro (AngelFree)
NON TUTTI SANNO CHE:
COLORO CHE SONO TITOLARI DI UN PROFILO
O DI UN BLOG CON DATI SUFFICIENTEMENTE CHIARI
(ES.:FOTO O NOME) DA RICONDURRE A UNA PERSONA
RICONOSCIBILE NEL MONDO REALE E SONO OGGETTO
DI INGIURIE/OFFESE NEL WEB,POSSONO DENUNCIARE
PENALMENTE L'OFFENSORE
E CITARLO PER DANNO
La Corte di cassazione con la sentenza n. 8824 della Quinta sezione penale depositata il 7 marzo 2011, ha condannato chi, utilizzando un nickname su un forum online diffondeva ingiurie, in forma anonima, nei confronti di altre persone.
L'indirizzo Ip ha inchiodato l'autore della diffamazione, confermando che la traccia digitale permette l'identificazione senza dubbi.
Grazie Leon!
DONI DEGLI AMICI/E
Ricevuti dal caro amico Enrico
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