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CANI CHE "CONCIMANO" I GIARDINI: LA POLEMICA

Post n°5621 pubblicato il 07 Ottobre 2012 da romolor
 
Foto di romolor

In una trasmissione di servizio di una tv privata barese un'assessore
(donna) della giunta del sindaco Michele Emiliano si è espressa
negativamente sulla creazione di nuovi parchi e giardinetti "se essi
poi devono diventare il "cacatoio" dei cani ".
Sono rimasto schifato ed esterrefatto per l'uso di quel termine
sconcio, più consono alla "plebaglia" che a un assessore, per giunta
donna.
Il concetto potrebbe essere valido: basti pensare ai giardini di viale
Kennedy, sporchi di bottiglie di vetro e di ogni sorta di rifiuto
urbano ma, soprattutto, "concimati" oltre ogni limite da quintali di
deiezioni canine.
Se dal marciapiede la maggior parte dei proprietari pulisce i rifiuti
dei propri cani, lo stesso non avviene se gli stessi rifiuti vengono
depositati nei terreni pubblici.
Con l'aggravante che, laddove esistono aree-gioco per i più piccoli
costoro, venendo a contatto con la terra nuda, rischiano gravi
infezioni.
Taccio infine sulla sorte della piazzetta del Redentore, con aiuole
estirpate, rami degli alberi segati nottetempo, spalliere delle
panchine divelte e pavimento rotto, oltre alle giostrine sventrate e
finanche la manomissione del'impianto di irrigazione.
I baresi pagano il supplizio di pochi teppisti che con la loro
violenza, retaggio di un'educazione familiare malsana, non corretta
dall'istituto scolastico ,riducono la città di Bari in un devastato
giardino di gesso.
Ma tornando alla nostra assessora, ella non può usare termini
scatologici e degradati per definire il degrado stesso.
Se i nostri amministratori scendono al livello verbale dei teppisti,
dove andremo poi a finire?
ROMOLO RICAPITO

 
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