rosheen

"Ti ricordo tra le brughiere dei sogni..." è incipit che non solo disegna già dall'inizio l'essenza tematica e testimoniale di questa lirica ma afferma un tema ricorrente e strutturante di tutta l'opera poetica di Ro.sheen: la memoria carnale e sensuale dell'infanzia ... dell'adolescenza... quale luogo e tempo dell'anima in cui sperimentare l'assoluto e panico immedesimarsi nel Corpo della Terra... essere creatura volutamente spersa nel fluire dell'Eros inteso come principio primigenio ed universale di vita...del divenire...di trasformazione incessante di forme...ed essenze... In questi versi il gioco...il segreto esistenziale e poetico si fa ancora più manifesto...disvelato...è un grido...se mai la poesia di Ro.sheen può dirsi nel segno del "grido" talmente e spontaneamente incisa come è nell'eleganza preziosa e misura musicale del dettato lirico... Ogni verso...è un passo che avvicina la creatura umana... al cuore del Mondo... ogni esperienza è assaporare nella totalità sconvolgente dei sensi e dell'istinto il mistero della propria carne come specchio e stigma del mistero della Terra ... "come sei bella quando allo specchio accarezzi il tuo sorriso e come un segugio annusi le buche della terra per trovarne sempre qualcosa... …annaspi, azzanni, prendi e non lasci sono spruzzi, attimi, dolcezze di un ballo scalzo sulle spine del tempo" ed è così che il tempo diviene,nella fiammante e brutale carnalità del conoscere,incessante scelta percepita nell'urgenza bruciante della pelle delle infinite vie...incroci...che l'instancabile l'Eros assume ... "Nascondermi tra i rami d’animali nati tra le mie dita e sussurrare alle foglie che è dolce il loro incanto Mi lavo dalle sabbie che incontro senza spargerne i granelli. Dentro la pelle scorre la via degli incroci" Ed è ineludibile...irrefrenabile...sostanza stessa dell'età dell'adolescenza...dell'infanzia... farsi cellula che corre nel sangue stesso della Natura ... l'età matura ...tempo della ragione...tempo del pensiero è smarrimento di questo scorrere nel corpo della Terra...è distacco dal senso di un respiro Unico dell'Universo...è memoria e rimpianto d'un tempo edenico della condizione umana in cui...come scandiscono i versi finali della poesia... "e tu... dimmi... come potrei non cercare il seme tra le mani per disegnare le farfalle che ho nel cuore non calzare una foglia tra i piedi per suonare la notte che culla i miei sogni o dimenticarmi così, senza girarmi, di raccogliere un petalo, farne abito e ballare il giorno." Leggendo questa poesia ci afferra immediata l'immagine di uno dei quadri centrali dell'esperienza pittorica del Novecento "La danza" di H.Matisse. Immagine e verso...un canto solo...dell'Uomo...ed del suo Essere parte ...sostanza ...dell'Universo... Un abbraccio...alla tua anima che sa cantare la poesia ... Tuo Mario

e mi adornerò il petto di perle
per te
che mi regali foglie di bene
dentro un viaggio di scoperta e attese....

che delicatezza in queste gocce di cristallo..

E sotto questa poesia che narra l'emozioni delle tue infanzie legate al ricordo del tuo approccio con la natura e il tuo lasciarti avvolgere dalla sua straordinaria bellezza... che ti lascio il mio più sentito augurio di buon compleanno !Auguri e ancora tantissimi auguri°___°.

Un'età evocata con spirito di leggiadra fanciullezza che non muore e che,anzi ruzzolando,tracima e sconfina nello scorrere degli anni.E sempre giù per versi che si fanno sempre più risuonanti ed avvolgenti di melodie ed immagini...Un passato che non può morire perchè sempre rivive agghindato e sfavillante di gesti e natura rigogliosa................Come sempre sai di boschi ed ascosi anfratti,di radure dalle fragoline rosse occhieggianti e d'erbe dai poteri taumaturgici e misteriosi.........Un abbraccio di cuore ed un bacio ch'è un petalo rosso di piacere..........W......

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e come non percepirlo

Non è servito a nulla tenerti le mani, consumare lo stesso cibo sullo stesso tavolo, vedere fiorire il tuo sorriso sule gote che arrossiscono la tua timidezza, cantare insieme...
Non è servito a nulla percorrere le mulattiere di arroccamento, entrare in gallerie di un tempo crudele dove ancora se fiuti bene senti l'odore di polvere da sparo o camminare sui prati che conducono alla malga, alla tua malga
Non è servito a nulla ascoltare la tua voce naturale o naturalmente impostata nella lettura (calda eppur decisa come mai t'avevo udito)
Non è servito a nulla lasciarti in un abbraccio sull'uscio di casa...
Non è servito a nulla portarmi la Sweet...^__^
...tutte le volte che ti leggo cado vittima dei giri in cui mi sei guida, un mondo dove incontro il profondo e mi stacco dalla rabbia del quotidiano vivere...un mondo la cui porta vorrei chiudere e gettarne via la chiave...e dentro ballare fra fuochi zingari
baci...........

Dove sei finita Rossa Irlanda? ^_____^