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Post n°22 pubblicato il 01 Giugno 2013 da ro.sheen
Eravamo nella ruota del giorno come raggi di un centro sempre splendete soli di sguardi, labbra bagnate di risate Avevamo gambe e braccia per volare Tra le cicale e i grilli dei prati mescolavamo il loro canto al nostro gioco io a cavallo del cuscino tu al manubrio delle coperte Sfioravamo la terra e le foglie piangenti di una notte di tempesta Veloci percorrevamo le alture delle illusioni Dopo la curva arrivavamo alla pietra che sprofonda nel tempo e scendevamo a raccogliere i fiori per vestirci di petali e steli di sapori La nostra era la casa buia della sera due letti vicini, sotto alla rete raccontavamo delle imposte che avevano fori per spiare Giù in fondo e su in alto c’erano mondi su ruote di pensieri Dal secondo piano partivamo a bordo del letto spalliere d’ali, spiccavamo il volo senza farci vedere Su tetti, montagne e laghi lasciavamo il canto della sorpresa e ci nutrivamo dei profumi degli incontri “Guarda, c’è l’orso che balla al ruscello mentre lo gnomo non sa quale cappello indossare" “Portiamogli il giallo o il rosso del sole così che sia giorno per sempre nel suo cuore" A volte c’era il vento … Con la sua forza soffiava a dondolare la casa di lenzuola e ci portava in luoghi segreti mai percorsi Tra grotte, voragini e spazi sconfinati vincevamo la paura di risposte troppo adulte a domande senza spazio per cuori immensi di bambini Esploratori della terra e del buio partivamo quando splendeva ancora il sole e tornavamo per scriverne il tramonto … mai abbastanza precisi nel descriverne l’immenso inesplorato silenzio Mentre si spegnevano le pile tra le pareti del nostro respiro cotonato quattro mani s’allungavano per continuare a suonare il volo vissuto per non lasciare il tempo d’insieme A volte carezzevoli, altre combattenti per due letti che non volevamo abitare divisi in quel ritornello che ci addormentava vicini …“vieni a casa mia…no, vieni tu a casa mia”… segnavamo il passo dei nostri ricordi bambini Tu eri il mio gioco del giorno e della notte Io ero il tuo Il gioco più caro, fratello mio rosheen
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Credo suoni meglio così:
Io ero
il tuo gioco più caro
fratello mio..
Degustibus...(sorrido)
Ciao..