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Creato da lizrael1 il 10/07/2010Sito ufficiale Filctem Haupt-Pharma di Latina
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Post n°175 pubblicato il 06 Ottobre 2012 da lizrael1
CCNL Chimico: secondo il Comitato Direttivo della Filctem-CGIL nazionale, è da rivedere Il comitato Direttivo della Filctem ha espresso un "giudizio negativo" sull'esito del negoziato per il rinnovo del contratto dei lavoratori chimici e farmaceutici. L'intesa era stata raggiunta lo scorso 22 settembre dalla segreteria insieme agli altri sindacati e alle associazioni imprenditoriali. Il 24 settembre, però, il Direttivo ha votato all'unanimità, con 9 astenuti, un documento nel quale "evidenzia la palese distanza tra i contenuti del documento votato dal Direttivo Nazionale dell'8 novembre 2011 e il testo sottoscritto".
Il Direttivo del sindacato di categoria "ritiene imprescindibili alcune modifiche sostanziali al testo concordato e impegna la Segreteria per la loro realizzazione". "Nel merito dei punti sottoelencati - si legge nel documento - il Comitato Direttivo esprime un giudizio negativo sull'esito del negoziato e chiede una significativa modifica: - derogabilità del CCNL : vanno indicate chiaramente le materie delegabili alla contrattazione di secondo livello così come demandato nell'accordo del 28 giugno, fermo restando l'unicità del CCNL e contestualmente vanno definite tra le parti le nuove regole per le RSU . - nuova occupazione giovanile : va modificato radicalmente l'impianto contrattuale, laddove sono previste norme modificative del CCNL che determinano, di fatto, forme di "salario d'ingresso" e normative diverse per i giovani . -la costituzione di fondi bilaterali aziendali, il cui scopo potrebbe determinare il venir meno del principio di universalità del sistema di protezione sociale, quali gli ammortizzatori. Nell'insieme - prosegue il documento - l'impianto contrattuale appare più come un documento politico e di "buoni auspici" tra le parti anziché la determinazione di regole chiare e condivise utili a dare certezze ai lavoratori e alle lavoratrici dei loro diritti e consegnare alla contrattazione di secondo livello un mandato sulle loro prerogative contrattuali. Per queste ragioni e vista l'importanza del rinnovo del CCNL Chimico Farmaceutico nel quadro della stagione contrattuale della nostra e delle altre categorie , oltre che del dibattito in materia di produttività aperto dal Governo che investe le parti sociali , il Direttivo Filctem impegna la Segreteria a ricercare soluzioni di merito che modifichino i punti di criticità dell'accordo in tempi rapidi . Se ciò non si dovesse determinare - conclude il documento approvato - il Comitato Direttivo dovrà esprimere un parere vincolante per la definitiva conferma al testo contrattuale". |
Post n°174 pubblicato il 05 Ottobre 2012 da lizrael1
Analisi e valutazione del clima in azienda Da più di un impiegato di alto profilo, da livelli superiori al” B”, si sentono cose assurde come,” si lavora troppo e non ci pagano gli straordinari o gli operi stanno meglio di noi con ore e ferie riconosciute”. Si sta aprendo una guerra tra poveri dove chi dice questo non sa che clima sta creando. Questi signori, ignorano cosa significa fare turni, non conoscono le differenze di vita tra chi fa i turni e chi no. Ciò non significa che chi non svolge l’orario a turni non lavora ma non ne conosce” l’usura di vita”. L’azienda non ha saputo trasmettere i propri valori fondamentali a questi lavoratori che sono di RESPONSABILTA’, si sta arrivando a qualcosa di incerto che non può essere trascurato, sicuramente il clima aziendale scema. La collaborazione viene sempre meno, il coinvolgimento delle risorse umane non avviene in modo approfondito e viene trascurato, tanto da non avere la giusta collaborazione da parte di tutti i lavoratori (quadri, impiegati e operai). La consapevolezza del fatto che il coinvolgimento e l'impegno delle risorse si può ottenere e sviluppare attraverso l'insieme di elementi o fattori che contribuiscono a migliorare e favorire la qualità complessiva degli ambienti di lavoro è testimoniata dalla crescente attenzione all'interno delle aziende per l'analisi di clima, riconosciuto come indicatore della qualità delle relazioni interne. Bisogna intervenire, come, iniziando a fare una prima analisi delle motivazioni attraverso il "clima aziendale". Il lavoratore sarà tanto più produttivo e coinvolto nel processo aziendale quanto più si sentirà motivato, cioè quanto più vedrà soddisfatti i propri bisogni e la qualità delle relazioni:
La misura del clima rappresenta lo scarto tra le aspettative delle persone e la realtà vissuta quotidianamente: uno scarto minimo genera un buon clima aziendale a favore dell'impegno, uno scarto elevato genera delusione. Si considerano 10 fattori primari che concorrono in modo rilevante alla percezione di un clima di lavoro positivo e che possono predire la qualità e la durata dei rapporti lavorativi: coinvolgimento, coesione tra colleghi, supporto dei superiori, autonomia, orientamento al compito, pressione sul lavoro, chiarezza, controllo, innovazione, comfort fisico. La valutazione del clima "percepito" e del clima "desiderato" dal management e dal personale consente di indagarne le diverse visioni e quindi ipotizzare interventi di miglioramento tramite formazione o cambiamenti strutturali e/o relazionali. In un'azienda con un buon clima il turnover è basso così come l'assenteismo e le malattie. Un'organizzazione con un buon clima è un gioiello di efficienza e di vitalità. Per un azienda, un'organizzazione nella quale sia presente un buon clima è una fortuna perché il contenzioso è pressoché nullo e ogni situazione viene gestita con facilità e con il vantaggio di tutti. Fabio Rossi consulente di direzione ed esperto sulla Analisi e Valutazione del clima afferma:"La prima sensazione che si prova, venendo a contatto con un'organizzazione, prima ancora dei valori e dei processi organizzativi è il clima. |
Post n°173 pubblicato il 03 Ottobre 2012 da lizrael1
Perché io sono la prima e l'ultima
In qualsiasi posto, che sia lavoro, casa citta o nazione c'è sempre qualcuno che discrimina per i propri fini. L'essere che non si piega va eliminato, FRANGAR NON FLECTAR.
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Post n°172 pubblicato il 24 Settembre 2012 da lizrael1
CONTRATTO CHIMICO-FARMACEUTICO: FATTA L'INTESA |
Post n°171 pubblicato il 30 Luglio 2012 da lizrael1
"CHIARATO CHI?" "Dichiarazioni scandalose del consigliere comunale Gianni Chiarato sulla vertenza Corden Pharma" Leggiamo sulla stampa locale le dichiarazioni avventurose del "consigliere Comunale" Chiarato sulla vicenda Corden Pharma. La prima obiezione è: ma il Chiarato conosce la lunghissima e dolorosa vertenza che da due anni e mezzo ci vede alle prese con una situazione complicata e delicatissima? Non risulta che sino ad oggi il consiglio comunale abbia mai messo all'ordine del giorno dei suoi lavori questa vertenza. Definire "sospetto" un accordo del quale non si è seguito tutto il percorso, oltre ad essere una sfacciata strumentalizzazione, intellettualmente disonesta, rischia di mettere in fibrillazione ulteriormente i lavoratori, insinuando il dubbio che si possa fare chissà cosa e magari evitare forse i licenziamenti. Non ci risulta che il sig. Chiarato abbia utilizzato le sue dubbie capacità di analisi e le sue altrettanto dubbie doti politiche per scongiurare la chiusura di una realtà produttiva importante della nostra città come la Nexans. Dov'era mentre il sindacato confederale andava a manifestare a Parigi sotto la sede della multinazionale francese? Del resto, sono anni ed anni che chiediamo alle istituzioni locali di mettere in campo politiche di sviluppo per sostenere l'occupazione ed evitare le crisi industriali. I risultati, grazie anche alla totale inerzia dei partiti sono sotto gli occhi di tutti. Adesso arriva questo personaggio che, per evidentissime ragioni di visibilità personale, tipiche della peggior politica italiana, si intrufola in vicende che non conosce e dalle quali farebbe bene a stare lontano per evitare di fare ulteriori danni, oltre che a una pessima figura. Altrimenti chiarisca cosa intende per accordo "sospetto". Ci dica lui quali sono le alternative e le soluzioni. Ci spieghi cosa intende dire e quali risultati vuole ottenere quando dice che si farà promotore presso la Regione Lazio di una mozione "per attuare la salvaguardia dei livelli occupazionali" (testuale). Vuol dire che convincerà la Corden Pharma a non licenziare? E' dello stesso avviso Claudio Durigon, coordinatore regionale dello stesso partito politico di Chiarato e al tempo stesso braccio destro dell'assessore regionale alle politiche del lavoro? Quel Durigon che invece è perfettamente al corrente delle vicende Corden Pharma, avendole monitorate in più riprese a partire dal 2009 insieme al Ministero dello Sviluppo Economico e dal quale ci aspettiamo una presa di distanza da queste dichiarazioni populistiche, visto il ruolo istituzionale con il quale ha sinora partecipato alla vertenza. Se proprio il Chiarato vuole fare una mozione al consiglio regionale, la faccia sui vitalizi che si sono assegnati i suoi colleghi ed amici di partito, che si occupano più del loro pane quotidiano che delle vicende umane dei lavoratori. Noi abbiamo preso atto della mancata firma dell'accordo da parte della Ugl che nel merito ha motivato la sua posizione, ma l'Ugl farebbe bene a chiarire ed a prendere le distanze da questo pseudo politico-sindacalista che con queste sue esternazioni danneggia anche lo stesso sindacato autonomo. La nostra impressione è che, come sempre, le beghe tra i partiti politici ed all'interno dello stesso partito e la voglia di farsi largo a qualunque costo per ottenerne vantaggi personali, spingano a strumentalizzare senza scrupoli il dramma umano di centinaia di famiglie. A tale proposito siamo esterrefatti per il rinvio repentino dell'incontro previsto per il 30 luglio in Regione, annullato dall'ente nella giornata di sabato 28 luglio 2012. Legittimo il sospetto che ci sia lo zampino della politica. Latina, 30 luglio 2012 I Segretari Generali Provinciali Filctem-Cgil; Femca-Cisl; Uilcem-Uil D'Arcangelis- Cecere- Cavallo
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Indifferenti
“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”.
11 febbraio 1917
Inviato da: sessantottino
il 08/10/2012 alle 09:11
Inviato da: frecciarossa1962
il 07/10/2012 alle 18:43
Inviato da: troglodita66
il 26/09/2012 alle 19:45
Inviato da: troglodita66
il 18/04/2012 alle 21:38
Inviato da: sessantottino
il 15/04/2012 alle 10:11