Creato da pezzi.divetro il 01/02/2009

Pezzi di vetro

Pezzi di vetro - sulla sabbia bagnata - come emozioni frantumate che ormai non tagliano più…

 

Stay hungry, stay foolish...

Post n°164 pubblicato il 06 Ottobre 2011 da pezzi.divetro
 

Steve Jobs

 

Non si può raccontare Steve Jobs in poche righe: ieri è venuta a mancare una delle personalità più rivoluzionarie e influenti di questi anni.
Ho in mente tanti pensieri e riflessioni che nascono anche dalle sue parole, quelle che pronunciò nel discorso che tenne il 12 Giugno 2005 all'Università di Stanford: “stay hungy, stay foolish” ovvero “siate sempre affamati, siate sempre folli”.
Affamati di novità, di conoscenza, curiosi... Folli nel senso di amanti del rischio, intraprendenti, senza paura, LIBERI.
Disse la stessa cosa Alda Merini, la nostra donna rivoluzionaria, la nostra poetessa per eccellenza: “Folle, folle, folle di amore per te” si intitolava una delle sue raccolte di poesie.
Due personalità così diverse: lui un uomo, lei una donna; lui un informatico, lei una poetessa; lui abituato a giocare con la tecnologia, con i bit, lei con le parole e con i sentimenti. Lui in vita ha lottato per anni contro il cancro, vincendo anche in un primo tempo la sfida; lei, in vita, ha lottato contro la malattia mentale ed ha dovuto subire l'umiliazione e la fredda solitudine del manicomio, vincendo anche lei in un primo tempo la sfida e riuscendo ad uscirne.
Lui immensamente ricco, lei immensamente povera, al punto da farsi passare gli alimenti dalla Caritas di Milano.
Due personalità che ho sempre ammirato, che ho sempre seguito ed apprezzato, e da cui ho imparato tanto. Estremamente diversi, eppure hanno detto le stesse cose: siate folli... siate LIBERI.

Steve Jobs sembrava una divinità... eppure se n'è andato anche lui.
L'unica certezza è che nessuno è immortale. E allora, in vita, dobbiamo fare ciò che ci rende folli e felici, esattamente come ha fatto lui: inseguire i nostri sogni, viverla tutta la nostra vita e intensamente, perché non sappiamo quando finirà.
Inutile sacrificare la propria libertà, i propri sentimenti per “non ferire gli altri”: non potremo mai controllare ciò che non ci appartiene. L'unica cosa che ci è dato fare è rischiare per noi, per ciò che conosciamo: il nostro “io” e i nostri sentimenti, la nostra anima.
Addio Steve, ti sono bastate queste quattro semplici parole per lasciare un segno profondo dentro di me: “stay hungry, stay foolish”; dette da te hanno un significato immenso e indelebile.
E per questo te ne sarò per sempre grato.

 

Steve Jobs con la moglie Laurene

Un omaggio a Steve Jobs ed al simbolo della Apple

 

ll logo della Apple, la mela con il segno di un morso, venne creato in omaggio ad Alan Turing, straordinario scienziato del '900 e padre della moderna informatica. Fu costretto a suicidarsi nel 1954 ingerendo una mela avvelenata con cianuro di potassio (come nella fiaba di Biancaneve cui era affezionato), perché sospettato di spionaggio ed omosessualità, cose non tollerabili dalla società britannica dell'epoca.

 

Discorso di Steve Jobs alla Stanford University il 12 Giugno 2005

 

Qualche parola per ricordare il lavoro di Steve Jobs e le sue innovazioni: Apple, personal computer, mouse, interfaccia grafica, icone, windows e finestre (eh sì, è stato lui il primo), Pixar e Disney (ha realizzato film d'animazione in grafica 3D come Toy Story), iPhone, iPod, iPad.


...Because the people who are crazy enough to think they can change the world, are the ones who do...

 
 
 

Noi, gli altri e i desideri

Post n°163 pubblicato il 01 Ottobre 2011 da pezzi.divetro
 

Un aneddoto fisico dice che i sistemi meteorologici sono talmente complessi e caotici che un battito d'ali di una farfalla in Patagonia potrebbe creare un tornado in Giappone. E' "l'effetto farfalla".
La mente umana è anche più complessa di un sistema meteorologico. Chissà come cambierebbero i rapporti con una persona in base alle nostre azioni, in base a ciò che decidiamo di fare o di non fare in un certo istante... alle parole che diciamo o a quelle che tratteniamo...
Spesso pensiamo a quello che vogliono gli altri. Lo facciamo per non ferire; forse lo facciamo per apparire; o forse per non creare problemi. Forse lo facciamo perché pensiamo che sia meglio così per tutti...
Ma l'effetto farfalla ci dice che non possiamo prevedere nulla... un cambiamento minimo negli effetti iniziali provoca una rivoluzione con l'evolversi dei fenomeni.
Lo diceva Alan Turing, uno dei più grandi scienziati della storia: “Lo spostamento di un singolo elettrone per un miliardesimo di centimetro, a un momento dato, potrebbe significare la differenza tra due avvenimenti molto diversi, come l'uccisione di un uomo un anno dopo a causa di una valanga, o la sua salvezza”.
Ecco, allora, che forse sarebbe meglio fare delle scelte in base a ciò che è meglio per noi; e non è egoismo. L'egoismo è pensare sempre e solo a se stessi anche quando gli altri ci chiedono aiuto.
Pensare a “noi” nei sentimenti, pensare ai nostri desideri, seguire le nostre passioni – invece – significa essere onesti. Significa poter offrire agli altri veramente noi stessi; soprattutto a chi ci vuole bene e vuole starci accanto.
Non dico che sia facile: non lo è affatto.
Ma così è.
Essere belli costa fatica: palestra, diete, rinunce; essere preparati costa fatica: studio, impegno, rinunce; essere onesti nei sentimenti costa fatica: dolore, solitudine, delusioni.
Ma tutto porta i suoi frutti.
Inutile pensare che, soffrendo noi, riusciamo ad alleviare la sofferenza degli altri; non possiamo prevedere i complessi sistemi caotici che non ci appartengono: pensiamo all'effetto farfalla.
E voi come siete?
Mettete da parte i vostri desideri per non far soffrire gli altri...?
Oppure riuscite a capire quale sia la strada giusta?

 

Il video è tratto dal film "Le pagine della nostra vita" di Nick Cassavetes, 2004. (Titolo originale: "The notebook")

 

 
 
 

Semo i mejo

Post n°162 pubblicato il 25 Settembre 2011 da pezzi.divetro
 

Cern INFN

E' successo il 22 Settembre 2011. Un gruppo di ricercatori del Cern di Ginevra e dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, hanno confermato i risultati del loro esperimento: i neutrini viaggiano più veloce della luce.
La conclusione è arrivata dopo 3 anni di analisi e raccolta dati: gli scienziati hanno cercato un errore nelle loro misurazioni; la scoperta è stata una grossa sorpresa.
Ed ora l'annuncio al mondo.

Cliccando qui potete guardare il video in cui Dario Autiero, responsabile delle misurazioni, presenta i risultati in un seminario a Ginevra.
Antonio Ereditato, responsabile del gruppo di ricercatori che ha condotto l'esperimento, afferma che il risultato è stata una vera sorpresa. L'obiettivo, ora, «è sottoporre a esame i risultati da parte della più ampia comunità della fisica delle particelle».
La scoperta rivoluzionerebbe il modo di guardare il mondo.
Einstein ha affermato che niente può andare più veloce della luce e che i corpi, alla velocità della luce, acquistano una massa infinitamente grande.
Questo non vale più. I neutrini che hanno attraversato i 730 km che separano il Cern dal laboratorio del Gran Sasso, sono stati più veloci di 60 miliardesimi di secondo.
L'eminente teorico dei numeri Paul Erdos amava parlare di “libro di Dio” in cui sono registrate tutte le migliori dimostrazioni. Ai matematici è concesso talvolta solo di intravedere una parte di una pagina.
Oggi siamo davanti alla lettura di una pagina completamente nuova del mondo
La velocità delle particelle è stata misurata dal rivelatore Opera, dell'esperimento Cngs (Cern NeutrinoS to Gran Sasso), nel quale un fascio di neutrini viene lanciato dal Cern di Ginevra e raggiunge i Laboratori Nazionali del Gran Sasso, dell'Istituto nazionale di Fisica Nucleare.
L'esperimento è stato condotto con estrema precisione: la distanza tra l’origine del fascio di neutrini e il rivelatore Opera e’ stata misurata con un’incertezza di 20 centimetri sui 730 chilometri del percorso e il tempo di volo dei neutrini e’ stato determinato con una precisione di meno di 10 miliardesimi di secondo, utilizzando strumenti molto sofisticati, come sistemi Gps progettati appositamente per l’esperimento e orologi atomici.
Un successo che presenta numerosi nomi italiani: a cominciare da Antonio Ereditato, direttore del team di ricercatori e Dario Autiero, responsabile delle misurazioni.
C'è da dire che il neutrino attraversa la materia: anche il nostro corpo è perforato, ogni istante, da queste particelle senza subire danno.
I neutrini che dal Cern sono arrivati al laboratorio del Gran Sasso, hanno fatto un percorso rettilineo attraversando l'Italia: per l'esperimento non è stato fatto nessun buco; i neutrini non hanno bisogno di buchi, tanto attraversano la materia...
Ecco, allora, senza essere polemici, che mi lascia davvero allibito il comunicato dell'ufficio stampa del Ministro Gelmini. Lo potete leggere qui sotto:


E' vero che a sentir parlare di Gelmini non dovrei stupirmi più di nulla, ma...
Questa affermazione, rilasciata addirittura dall'ufficio stampa, conferma in maniera inequivocabile 3 capisaldi del mio pensiero:

  1. che questo governo ruba i soldi agli italiani. Che fino hanno fatto i 45 milioni di euro dal momento che non esiste nessun tunnel tra Ginevra e l'INFN del Gran Sasso visto che i neutrini attraversano la materia???

  2. che questo governo è composto da pagliacci bugiardi e ignoranti che continuano ad insultare l'intelligenza degli italiani e vanno avanti facendo leva soltanto su annunci, pubblicità e comunicati che si basano su fatti totalmente falsi e completamente inventati (ma evidentemente è pieno di rincoglioniti che ancora abboccano)

  3. che la Gelmini, per fare il ministro, si è prostituita. Soltanto in questo modo, una capra di tale ignoranza, potrebbe occupare quel posto.


Un grazie di cuore a tutti i ricercatori Italiani che portano alto il nome dell'Italia nel mondo e mettono bene in chiaro che i veri italiani sono sempre stati artisti, scienziati e gente straordinaria, e non – come ci fa apparire questo governo - un paese di puttanieri e di prostitute.

Notizie più approfondite sulla rivoluzionaria scoperta potete leggerle qui:

c'è un tunnel tra l'orecchio destro e quello sinistro della Gelmini

c'è un tunnel tra l'orecchio destro e quello sinistro della Gelmini

c'è un tunnel tra l'orecchio destro e quello sinistro della Gelmini

c'è un tunnel tra l'orecchio destro e quello sinistro della Gelmini

c'è un tunnel tra l'orecchio destro e quello sinistro della Gelmini

c'è un tunnel tra l'orecchio destro e quello sinistro della Gelmini

c'è un tunnel tra l'orecchio destro e quello sinistro della Gelmini

c'è un tunnel tra l'orecchio destro e quello sinistro della Gelmini

 
 
 

L'arroganza ignorante del potere

Post n°161 pubblicato il 09 Settembre 2011 da pezzi.divetro
 

Medusa - Caravaggio

 

Ascoltavo ieri, per radio, le notizie al "Tg Zero", trasmissione di Radio Capital condotta da Vittorio Zucconi ed Edoardo Buffoni.
E' lì che ho sentito la barzelletta del ministro Sacconi sulle suore stuprate.
Ora io mi chiedo cosa hanno questi esseri nel cervello: credono che gli italiani siano rincoglioniti e che loro possano attirare la nostra attenzione solo parlando di stupri, tette e culi?
Oppure non hanno altro riferimento nella testa che quello della violenza sessuale?
La cosa assurda è che poi, quando ci sono le manifestazioni in piazza, questi esseracci sono i primi ad andare in televisione, con il loro volto laido, a condannare gli episodi di violenza.
Povere bestie, nella loro pingue ignoranza pensano che la "violenza" sia solo quella fisica.

Preferirei mille volte finire in una rissa in piazza che essere insultato, ogni giorno, da questi cani del governo che non mi rappresentano, ma che sono costretto a subire con le loro scelte, le loro parole, le loro decisioni e la loro demenzialità.

La vera violenza è la loro, che stanno ogni giorno in televisione a dire stronzate e ad insultare noi italiani, e noi dobbiamo subirli. Loro che ogni giorno ci raccontano bugie, ci tagliano gli stipendi e ci aumentano le tasse, mentre i privilegi che hanno se li tengono stretti. Loro che ci hanno raccontato per anni che la crisi non c'era, e adesso le borse crollano e siamo costretti a rinunciare ai servizi sanitari per non finire in bancarotta.

Questa è la vera violenza: le loro menzogne e la loro incompetenza.

Vi elenco qualche violenza del mostro Sacconi:

Dopo la morte di Marco Biagi (ve lo ricordate? Ucciso dalle BR... comunisti!!) è venuto fuori che lo stesso Marco Biagi aveva scritto una lettera a Sacconi lamentandosi di non avere una scorta adeguata e chiedendogli di intervenire con la massima urgenza con il Prefetto di Roma e il Ministero dell'Interno perché questa venisse trasformata in una «scorta vera e propria». La scorta, ovviamente, non è stata mai concessa. Una violenza "passiva" su un uomo, violenza che lo ha portato alla morte.

Durante la storia di Eluana Englaro il 16 dicembre 2008 Maurizio Sacconi emana un atto d'indirizzo che vieta, alle strutture sanitarie pubbliche e quelle private convenzionate col Servizio Sanitario Nazionale, l'interruzione dell'idratazione e alimentazione forzate con la minaccia di escludere queste strutture dallo stesso accreditamento. Una violenza terrificante su di un padre e sulla propria figlia usando i poteri a lui concessi dal popolo: violenza e abuso.

Nel gennaio 2011 ha firmato una lettera aperta per chiedere ai cattolici italiani di sospendere ogni giudizio morale nei confronti di Silvio Berlusconi, indagato dalla procura di Milano per concussione e favoreggiamento della prostituzione minorile: per lui un ricco ha più diritto di altri ad essere cattolico e ad entrare nel regno dei cieli. Io ho letto la Bibbia (a differenza sua) e non mi pare proprio che Cristo la pensasse così.

E ce ne sono tante altre di violenze.

Ecco: la prossima volta che il mostro Sacconi va in televisione a condannare qualche gesto di qualcuno o a sparare sentenze, ricordatevi - gente - da quale bocca vengono vomitate quelle false parole.
E' l'arroganza del potere che pensa di potersi permettere di tutto, anche di offendere l'intelligenza del popolo... Ma le pagheranno tutte queste malefatte, e mi auguro che avvenga il prima possibile.

Ve lo lascio raccontare da Trilussa, che lui è molto più sintetico e pungente di me:

Quanno che senti di' "cleptomania"
è segno ch'è un signore ch'ha rubbato:
er ladro ricco è sempre un ammalato
e er furto che commette è una pazzia.

Ma se domani è un povero affamato
che rubba una pagnotta e scappa via
p è lui nun c'è nessuna malatia
che j'impedisca d'esse condannato!

Così va er monno! L'antra settimana
che Yeta se n'agnede cór sartore
tutta la gente disse: - È una puttana. -

Ma la duchessa, che scappò in America
cór cammeriere de l'ambasciatore,
- Povera donna! - dissero - È un'isterica!...


PS: E non mi dite che sono tutti uguali!!! Prima di lui c'era Cesare Damiano come Ministro del Lavoro: un vero Signore; e non c'entra il colore politico, parlo della Persona.

 

 
 
 

E il verso cade sull'anima come sull'erba la rugiada

Post n°160 pubblicato il 30 Agosto 2011 da pezzi.divetro
 

Pleiadi

Posso scrivere i versi più tristi questa notte.

Scrivere, ad esempio:
«la notte è stellata,
e tremolano, azzurri, gli a
stri, in lontananza
».

Il vento della notte gira nel cielo e canta.

Posso scrivere i versi più tristi questa notte.
Io l'amai,e a volte anche lei mi amò.

Nelle notti come questa la tenni fra le mie braccia.
La baciai tante volte sotto il cielo infinito.

Lei mi amò, a volte anche io l'amavo.
Come non amare i suoi grandi occhi fissi.

Posso scrivere i versi più tristi questa notte.
Pensare che non l'ho. Sentire che l'ho perduta.

Udire la notte immensa, più immensa senza di lei.
E il verso cade sull'anima come sull'erba la rugiada.

Che importa che il mio amore non potesse conservarla.
La notte è stellata e lei non è con me.

E' tutto. In lontananza qualcuno canta. In lontananza.
La mia anima non si accontenta di averla perduta.

Come per avvicinarla il mio sguardo la cerca.
Il mio cuore la cerca, e lei non è con me.

La stessa notte che fa biancheggiare gli stessi alberi.
Noi, quelli di allora, più non siamo gli stessi.

Io non l'amo, è certo, ma quanto l'amai.
La mia voce cercava il vento per toccare il suo udito.

D'altro. Sarà d'altro. Come prima dei miei baci.
La sua voce, il suo corpo chiaro. I suoi occhi infiniti.

Più non l'amo, è certo, ma forse l'amo.
E' così breve l'amore ed è sì lungo l'oblio.

Perché in notti come questa la tenni fra le mie braccia,
la mia anima non si rassegna ad averla perduta.

Benché questo sia l'ultimo dolore che lei mi causa,
e questi siano gli ultimi versi che io le scrivo.


(Pablo Neruda)

 

 
 
 

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