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« NOI C'ERAVAMO38^ 2011-2012: Juventus ... »

Quel no di Del Piero alla festa d'addio

Post n°890 pubblicato il 12 Maggio 2012 da resistenzabianconera

Alex non vuole nessun gala. Il n.10 in campo per l'ultima volta a Torino, poi la finale di Coppa Italia ma nessuna celebrazione Domani le tre stelle nel logo sulla maglia.
Blatter: "Complimenti per il 28° scudetto, un grande risultato. Dopo nove anni, la Juve si è nuovamente aggiudicata il titolo di miglior squadra italiana dal '93"
Zeman: "Io ne scriverei 22 o 23..."

TORINO - I tifosi della Juventus si preparano all'ultima partita di Alessandro Del Piero, in campionato, con la maglia bianconera dopo quasi vent'anni. Accadrà domani contro l'Atalanta, nel giorno della festa per lo scudetto. Poi, nessun futuro torinese e nessun nuovo contratto. Il presidente Andrea Agnelli avrebbe voluto organizzarne un'altra, di festa, a fine stagione.

Una gara d'addio per il capitano. L'ultima cosa che Del Piero voleva sentirsi proporre: non pensa di essere una vecchia gloria e rifiuterà l'invito. Il suo ultimo atto con la Juve sarà la finale di Coppa Italia, il 20 maggio all'Olimpico contro il Napoli. E il suo ultimo gesto bianconero potrebbe essere sollevare quel trofeo.

Juventus-Atalanta diventerà una classica passerella ("Forse per i tifosi, noi vogliamo solo vincere", chiarisce Andrea Barzagli), con un tripudio di numeri 30 e di terze stelle. Ormai è il tema dominante: più del risultato sportivo contano l'orgoglio e la ripicca. Quel numero che non figura - né figurerà - negli albi d'oro, ma solo sulla carta intestata della Juventus, è già stato appeso allo stadio, stampato su magliette, sciarpe e bandiere. La famosa terza stella non potrà essere cucita sulla maglia, perché la Federcalcio riconosce solo gli scudetti vinti, non quelli non assegnati o revocati per illecito sportivo, ma verrà inserita nel logo della Juventus, unica parte "privata" della casacca. Così il divieto si aggira e la grafica cambia, previa modifica dello statuto societario. Ma la consegna della Coppa del ventottesimo scudetto da parte del presidente della Lega, Maurizio Beretta, non potrà non accompagnarsi a un leggero imbarazzo istituzionale, nella tana juventina dove ogni cabala dice 30. Poi, tutti sul pullman scoperto per le vie del centro.

Intanto Sepp Blatter, presidente della Fifa e capo del calcio mondiale, si è congratulato con Andrea Agnelli: "Complimenti per il 28mo scudetto, dopo nove anni siete di nuovo i migliori della serie A: bravi". Un messaggio che non è stato accolto benissimo dal club. Perché, in un colpo solo, Blatter è riuscito a ricordare alla Juve che gli scudetti sono 28, e che non si vinceva nulla dal 2003, non dal 2006. Intanto il procuratore capo di Torino, Giancarlo Caselli, forse non solo da tifoso granata ma anche da giudice, dice ad Agnelli: "Le sentenze si accettano e le regole vanno rispettate, gli scudetti bianconeri sono 28, l'ultimo davvero meritatissimo". Invece Zeman fa del sarcasmo: "Io ne scriverei 22 o 23 al massimo".

Domani sarà dunque l'ultima volta di Alessandro Del Piero nello stadio di Torino e in campionato, i tifosi si devono rassegnare, compresi gli oltre 7 mila che hanno scritto a Repubblica. it perché il capitano rimanga: impossibile. Chissà se Conte concederà a Del Piero qualche minuto come non è accaduto a Trieste, nella sera della vittoria. Nell'ultimo allenamento della Juventus, a Vinovo, migliaia di tifosi hanno atteso il capitano all'uscita per chiedergli di restare: non dipende da lui e non accadrà. Hanno pure esibito un eloquente striscione: "Sei nato per scrivere la nostra storia". Questo, in effetti, è successo per due decenni da parte del calciatore più vittorioso, in assoluto, della storia juventina. Ancora una settimana con addosso quella maglia, poi un futuro ancora pieno di calcio, ma all'estero. "Non potrei mai indossare in Italia un'altra maglia".

 
 
 
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