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Conte: ''Il futuro? Vedremo, serve chiarezza''

Post n°1002 pubblicato il 05 Maggio 2013 da resistenzabianconera

TORINO - Juve, abbiamo un problema. O quantomeno un grosso punto interrogativo: Antonio Conte sarà ancora l'allenatore bianconero? Probabilmente sì, anche se manca la completa certezza. "L'uomo  -  dice di se stesso l'interessato - vuole rimanere al cento per cento, ma il professionista deve avere chiara tutta la situazione per decidere. E' una questione di rispetto nei confronti dei tifosi, della società e di me stesso. Veniamo da due stagioni straordinarie. Ora però ho bisogno di confrontarmi, a bocce ferme, con la società. Avere le idee chiare è importante".
Conte guarda oltre i confini di questa stagione, fissa un orizzonte ancora sfocato e emette una mezza sentenza: "L'anno prossimo alzare ulteriormente l'asticella sarà molto difficile". E' consapevole che per andare oltre le Colonne d'Ercole dei quarti di Champions e per il tris tricolore servirà una corazzata diversa da questa squadra per nove undicesimi identica a quella dell'anno scorso. "Siamo a inizio maggio, possiamo programmare la prossima stagione con un certo anticipo. Se non ci siamo ancora seduti è perché non abbiamo ancora le idee chiare - prosegue il mister -. E' vero, d'altronde, che a volte le idee sono chiarissime ma discordanti: a me comunque non è mai successo e mi auguro che non mi succeda neanche questa volta".

Il tecnico squarcia la quiete della vigilia di un giorno quasi sicuramente di festa per prenotare un confronto con la Signora. Vuole parlare di budget, acquisti, cessioni. Non del suo ingaggio, che comunque potrebbe passare da 3 a 5 milioni, il top per un allenatore in Italia: "In passato ho già dimostrato di non pensare ai soldi, lasciando dei contratti importanti perché non credevo nel progetto - ricorda Conte -. E' successo a Bari e a Bergamo. Per me l'aspetto economico non conta assolutamente niente, questo deve essere chiaro". Per Conte contano, invece, la centralità nel progetto, le garanzie tecniche, l'autonomia gestionale.

Insomma, nessuna certezza sul futuro. Di sicuro, a oggi, c'è soltanto lo scudetto-bis, da celebrare possibilmente già domani allo Stadium contro il Palermo. Manca appena un punto, quello davvero esclamativo, per tagliare il traguardo tricolore. "Domani dobbiamo vincere lo scudetto, senza se e senza ma". Con il Giro d'Italia alle porte, ecco la metafora ciclistica: "Vogliamo chiudere un percorso entusiasmante, che ci vede in testa dalla stagione scorsa. E' piuttosto raro partire e arrivare in testa al gruppo. Abbiamo tenuto ritmi vertiginosi, nonostante una competizione come la Champions che, a detta di molti, ti può portare via energie preziose. La nostra impresa arriva a coronamento di due anni straordinari in cui abbiamo bruciato le tappe di un progetto che soltanto per l'anno prossimo prevedeva il primo scudetto. Merito del grande lavoro svolto in primis da Agnelli, poi da Marotta, dal mio staff e dalla squadra".

La Juve e la sua gente si preparano intanto a un altro 5 maggio, a undici anni di distanza da quel sorprendente pomeriggio di Udine: "Quel giorno - ricorda Conte -, avevamo lo 0,01% di probabilità di vincere lo scudetto, poi però è successo qualcosa di incredibile: la sconfitta dell'Inter in casa della Lazio. Il destino ci ha riconsegnato il titolo perso l'anno prima a Perugia, quando il tricolore sembrava nostro al 99,99%".
Nonostante le scaramantiche smentite che arrivano dal club, lo spumante è in fresco e il pullman scoperto è pronto a solcare le vie del centro. E' quasi ora di voltarsi indietro a guardare il film del campionato bianconero. Conte sceglie la scena madre - "lo spartiacque è stata la vittoria in casa del Bologna, lì abbiamo cominciato un ciclo di vittorie proprio mentre le inseguitrici speravano in un nostro arresto" - ma poi torna sul pezzo e prepara il gran finale: "Veniamo da sette vittorie consecutive, vogliamo coronare un campionato straordinario. Siamo a una virgola dallo scudetto, una virgola che dovrà essere cancellata domani".

Il tecnico mette in dubbio la sua permanenza sulla panchina bianconera: ''L'uomo vuole restare al cento per cento, il professionista deve avere chiara tutta la situazione. Devo confrontarmi con la società, l'anno prossimo alzare ulteriormente l'asticella sarà molto difficile''. Decisivo il mercato. Contro il Palermo il punto per lo scudetto: ''Dobbiamo chiudere il discorso, senza se e senza ma''

 
 
 
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