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Sapore di scuola

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You Can

Post n°136 pubblicato il 03 Giugno 2017 da aris67
 

 

Domenica 7 maggio 2017 si è svolto alla scuola Città Pestalozzi il 12° Seminario nazionale sul curricolo verticale del Cidi di Firenze.

La giornata è stata intensa e gratificante per cui vorrei calorosamente ringraziare coloro che vi hanno partecipato.

Eravamo, come sempre, tanti (300) a testimoniare la passione e l'impegno per la costruzione della "nostra" buona scuola. 
I presenti provenivano prevalentemente dalla Toscana, iscritti al Cidi e non, comunque in gran parte incontrati dalla nostra associazione nelle scuole, a seguito dei lavori sul curricolo verticale o su temi inerenti alla formazione. 
Molti di loro erano in doppia veste: di spettatori e di relatori di specifici contributi riguardanti la sperimentazione di segmenti di percorsi curricolari in verticale (laboratori), avviati in gruppi Cidi della Toscana oppure nelle singole scuole.

La passione per il lavoro e il desiderio di realizzare,nei fatti e non a parole, una scuola per tutti, attenta cioè agli sviluppi degli apprendimenti e al contempo ai bisogni profondi della persona, hanno unito tutti, indipendentemente dalle situazioni scolastiche, sovente insensibili alle problematiche del curricolo verticale e distratte sul piano della qualità della scuola.

Il Seminario si è svolto alla scuola Città Pestalozzi, per noi luogo simbolico di un sentire comune, di una condivisione di intenti e della necessità di comunicare che una scuola realmente democratica è possibile (You Can).
La conferma l'abbiamo nuovamente avuta ieri con l'affollamento di tutti i laboratori e con il sorriso sui volti dei presenti, felici di ritrovarsi, di sapere di non essere soli e curiosi di scoprire nuovi orizzonti.

You Can è forse il motto segreto di ogni partecipante e dello stesso Cidi di Firenze che da più di venti anni si batte per una scuola che, attraverso l'esercizio di una cultura formativa, educante, faccia crescere l'individuo, disegnando così un modello di uomo che, in virtù della sua conoscenza, sappia essere, pensare e agire in piena armonia. 
Grazie ancora a tutti: a quei partecipanti spettatori che si sono complimentati con i colleghi relatori, ai bravissimi relatori che, insieme agli altri, hanno dato un profondo significato al nostro operato.

 

 

 
 
 
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L'INCONTRO CON IL LUPO MANNARO...

 

Lucia Mondella, venendo dalla filanda, incontrò il lupo mannaro: che, levatosi il cappello, e sdrusciatene le gran piume per terra, andava sussurrandole certe parolette ad orecchio, delle più zuccherose che aveva. Lucia scappò: e raccontò ad Agnese ogni cosa.
Questa favola ne induce a sospirare:
«C’est dommage!»

 E. Gadda, Il primo libro delle favole Milano, Mondadori, 1995  

 
 

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