Si riporta per motivi di spazio solo una piccola parte del programma 5° SEMINARIO NAZIONALE SUL CURRICOLO VERTICALE Firenze, 9 maggio 2010 Scuola Città Pestalozzi, via delle Casine, 1
Ore 9.00 – 10.00 Presiede Carlo Fiorentini Intervento di apertura Sofia Toselli Ore 10.00 - 13.00; 14.00 - 17.00 10 GRUPPI DI LAVORO EDUCAZIONE LINGUISTICA Coordina Maurizio Muraglia Leggere per conoscersi (elem.) Anna Fattori (Barberino M.llo) - Attilia Greppi (Greve In Chianti) Ricomincio con… (elem.) Caterina Genovese (Potenza) In viaggio con Alice e Pinocchio alla scoperta del Paese... delle Regole (elem.) Cristina Granucci (Lucca) - Chiara Morozzi (Barberino M.llo) Leggere per interpretare mondi ed esprimere il proprio (elem.) Claudia Morganti - Giulia Pipolo (Lucca) Scrivere per… La storia della perfidia (media) Assunta Morrone (Cosenza) Argomentare a quattro mani (media) Rosanna Ristori (Scuola Città Pestalozzi) Esperienze e riflessioni su pratiche di riscrittura guidata, dalla scuola primaria alla secondaria di secondo grado (elem.) Daniela Braidotti (Torino) (sec.sup.) Magda Ferraris – Paola Mattioda (Torino) Come ti “cucino” la ricetta! Un percorso di scrittura nel monoennio di Cucina (sec.sup.) Daniela de Scisciolo (Potenza) Lingua e scienza: percorsi per il biennio (sec.sup.) Caterina Gammaldi (Cosenza) Le immagini nella lingua (sec.sup.) Rosy Gambatesa (Bari) Episodi quotidiani...: notizie flash (sec.sup.) Maria Piscitelli (Firenze)
EDUCAZIONE SCIENTIFICA Coordina Carlo Fiorentini Dai semi alle farine (inf.) Paola Conti - Stefania Valentini (San Gimignano) Orientarsi nello spazio e nel tempo attraverso il sole (elem.) Claudia Iacopini (Vinci) Difficoltà di concettualizzazione del vapore acqueo e ricerca di possibili soluzioni (elem.) Antonella Martinucci - Rossana Nencini (Barberino M.llo) La catena alimentare (elem.) Alfreda Nevicati (Lucca) Un percorso sulle piante nella classe seconda (elem.) Michela Tafuri (Sala Consilina) L’apparato locomotore: Alcune difficoltà di concettualizzazione (media) Daniela Basosi (Firenze) …e tutto giù per terra! Una caduta storica (media) Chiara Paolizzi (Pescara) Dalle conchiglie di oggi alle conchiglie del passato (media) Paola Papini (Impruneta) Introduzione al concetto di carica elettrica (sec.sup.) Paola Falsini (Sesto F.no) Dalla biodiversità nello spazio e nel tempo all’unicità del vivente (sec.sup.) Lucia Lachina (Firenze) Lavorare in verticale sulla luce: l'esperienza del presidio ISS di Livorno (inf.) Mariella Chiavacci - (media) Erica Mola - (sec.sup.) Tania Pascucci I gruppi verranno condotti come scambio di esperienze significative sul curricolo verticale dai 3 ai 19anni. A ciascuna esperienza verrà dedicata mezz’ora, di cui 15-20 minuti per la presentazione e 10 per la discussione. Per partecipare inviare una e-mail (mail@cidi.it) o un fax (06 5894077) indicando nome, cognome, città, e-mail, telefono e il gruppo scelto. Ai sensi del D.lgs n. 196/2003 il Cidi garantisce la riservatezza dei dati personali. A richiesta verrà rilasciato attestato di partecipazione. Per informazioni: tel. 06 5809374 06 5809374 , 055 2346488.
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Nascondi le cose lontane, Nascondi le cose lontane, Nascondi le cose lontane: Nascondi le cose lontane Nascondi le cose lontane, G. Pascoli, Nebbia, Canti di Castelvecchio, Milano, RCS, 2004.
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Vale la pena leggere quanto scritto da S. Basilico e A. Furlan sul massacro legale dei pulcini. Ne riporto uno stralcio. Su YouTube è possibile vedere anche un video. [...] I Pulcini vengono divisi appena nati da degli operai che selezionano le femmine ed i maschi. I maschi vengono uccisi (gettati vivi e tritati in appositi macchinari) in quanto ovviamente non fanno le uova. Per le femmine inizia invece una vita di sofferenza: viene loro tagliato il becco (per evitare episodi di cannibalismo dovuti alla mancanza di spazio ed allo stress) e vengono loro praticati la bruciatura dei tendini ed il taglio delle ali (inutile dire che non sono anestetizzate). Da qui in poi la loro vita consisterà in 15 mesi circa chiuse nelle gabbie di cui sopra. Dopo tale periodo le Galline iniziano a generare meno uova di quanto richiesto dall’industria e dal profitto. Pertanto vengono portate allo scannatoio e lì uccise per utilizzare i loro cadaveri. I Pulcini (sia maschi che femmine) allevati per poi essere uccisi e per ottenere dai loro cadaveri la cosiddetta “carne di pollo” sono privati oltre che della libertà anche della loro integrità genetica, giacché sono oggi, in ogni parte del mondo, i discendenti di poche coppie (la più famosa è conosciuta come COBB500, un marchio registrato della Cobb-Vantress, inc.) nate in laboratori genetici e selezionate esclusivamente per ingrassare in fretta. Essi sono imprigionati in capannoni affollatissimi, in cui vivono a terra, in ambiente artificiale (cicli di luce di 23 ore, elevato calore costante, eccetera) volto a stimolare in loro un continuo ed innaturale appetito. Sia a causa della manipolazione genetica, sia per tali condizioni ambientali, il Pulcino “broiler” cresce con un ritmo di 3 volte superiore a quello di un pulcino normale (indicativamente sarebbe come se un bambino umano di 3 mesi pesasse 12 kg). Questo comporta una mortalità più elevata causata soprattutto da due patologie: la ascite (un’infiammazione nel torace che porta ad immobilità e poi a morte per inedia dopo lunga agonia) e la sindrome da morte improvvisa (collasso cardiaco). La vita che è loro consentita è di soli 38-63 giorni, dopodiché (sono ancora dei pulcini, per quanto enormi) vengono catturati a mano da degli operai (la procedura spesso comporta gravi lesioni) e prima della cattura vengono lasciati a digiuno, per una migliore macellazione. Vengono rinchiusi in un sovraffollamento incredibile in gabbie da trasporto e condotti (a volte in camion, con viaggi di sofferenza e che causano la morte di molti Polli) al supplizio finale: vengono uccisi con sistemi automatizzati in cui vengono immessi ancora vivi e coscienti: la morte sopraggiunge come conseguenza del trattamento e non in una fase precedente. Le fasi dell’abbattimento sono le seguenti: stordimento, ottenuto mediante elettricità indotta o tramite trauma cranico causato da una tenaglia speciale; iugulazione, ovvero taglio della carotide o decapitazione; dissanguamento, ottenuto per sgocciolamento; spiumatura, ottenuta portando i corpi in un bagno caldo per dilatare i pori e quindi il passaggio attraverso macchine apposite munite di rulli con dita in gomma; eviscerazione, ovvero l’estrazione con macchinari specifici delle interiora dei Polli. In sostanza il Pulcino vivo viene sollevato a testa in giù da un operaio che lo attacca per le gambe ad un nastro trasportatore che lo conduce ad una sezione in cui viene stordito (solitamente con scarica elettrica), poi una lama automatica dovrebbe tagliarli la gola o la testa, ma essendo il sistema automatizzato non sempre (e questo significa, dati i numeri in gioco, che accade per milioni di Animali) questo accade e così il Pulcino-Pollo ancora vivo passa alle altre fasidel massacro. A volte ancora vivo ed agonizzante viene portato in una vasca di acqua calda ad almeno 50°C e poi spennato, in seguito delle lame entrano nel suo sfintere e si allargano per asportare le interiora, ed a questo punto la morte sopraggiunge per tutti e al di là di ogni possibile errore del sistema automatizzato. Tutto questo avviene ogni minuto, di ogni giorno, per miliardi di cuccioli di Gallina. I numeri di questo olocausto industriale sono difficili da figurarsi e come scritto talmente elevati da rischiare di far perdere il contatto empatico con la tragedia unica e personale di ogni Gallina e di ogni suo neonato: sono stati massacrati nel 2005 circa 400 milioni di Polli e Galline in Italia (fonte Istat, significa che in media ogni persona umana necrofaga è corresponsabile della morte di circa 8 Animali all’anno), e svariati miliardi (si stima circa 15) nel mondo. La loro condizione è forse oggi la più cruda metafora della tragedia collettiva degli Animali causata dagli Umani: una sofferenza individuale che si rinnova ogni minuto, nella mente e nel corpo di ogni Gallina. Fonte: www.veganzetta.org |
Scolari, professori, esami, eccetera In classe " Il latino e il greco sono lingue morte". " E allora, professore, si seppelliscano e non se ne parli più." Esami. Legge: " Professore, se lei mi bocciassse commetterebbe una truffa." " Come si permette?!" " Certo in base al codice penale, si rende colpevole di truffa colui che profitta dell'ignoranza di qualcuno, per danneggiarlo." Legge. Il professore, allo studente: "Che cos'è una cambiale?" " Non lo so, professore." "Beato lei!" Lo studente telegrafa alla mamma: " Bocciato. Prepara papà." Risposta: " Papà preparato. Preparati tu." Treni Riflessione di un viaggiatore: " Molti si occupano delle Ferrovie dello Stato, ma pochi si occupano dello stato delle Ferrovie." A. Campanile, Trattato delle barzellette, RCS, Milano, 2002.
BUONA GIORNATA!
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Concludiamo la prova con altre quattro domande, sempre su: Il cavallo selvaggio di R. Piumini: A .11. Alla riga 43, “La gente scoppiò a ridere così forte, che il mercante non osò replicare" significa: A. La gente ride così forte che non si sentono le parole del mercante. B. La gente ride così forte che il mercante non ha il coraggio di rispondere. C. La gente ride così forte perché il mercante non sa che cosa rispondere. D. La gente ride così forte perché il mercante non riesce a parlare dalla rabbia. A12. Quale modo di dire riassume meglio quello che è successo al mercante? A. Chi rompe, paga. B. Meglio soli che male accompagnati. C. Oltre il danno, anche la beffa. D. Il meglio è nemico del bene. A13. Secondo te, i fatti raccontati nel testo: A. sono successi davvero. B. potrebbero succedere. C. non potrebbero mai succedere. D. potevano succedere solo in un lontano passato. A14. Questo racconto è stato scritto soprattutto per: A. divertire e far riflettere. B. far capire che gli scherzi finiscono male. C. insegnare a rispettare l’arte dei pittori. D. descrivere le abitudini di altri popoli.
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Proseguono le domande INVaLSI su: Il cavallo selvaggio di R. Piumini. A5. Il mercante dice: «Via, via di qui, monelli! Non spendo il mio denaro per divertire le scimmiette come voi!» (righe 19–21). Queste parole ci fanno capire che il mercante è: A. tirchio e arrogante. B. vanitoso e iroso. C. severo e poco intelligente. D. spiritoso e chiacchierone. A6. Da che cosa si capisce che i fatti raccontati si svolgono in un paese arabo? A. Dalla presenza di cavalli selvaggi. B. Dai mestieri dei personaggi. C. Dai nomi dei personaggi. D. Dalla razza del cavallo dipinto sul muro. A7. Nella frase “I bambini andarono a raccontare la meraviglia" (riga 24), la meraviglia si riferisce al fatto che: A. il dipinto è stato finito molto in fretta. B. il pittore ha dipinto un cavallo molto bello. C. il mercante ha fatto dipingere bene il muro. D. il cavallo sta immobile in un’impennata. A.8. Nella storia si dice che il pittore “ricoprì rapidamente il cavallo con la stessa tinta del muro” (righe 30-31). Perché il pittore usa la stessa tinta? A. Per danneggiare il dipinto. B. Per non fare arrabbiare il mercante. C. Per non sciupare il muro. D. Per fare riuscire meglio il suo piano. A9. Il pittore cancella il cavallo: A. perché il mercante si è preso il merito del dipinto. B. perché il mercante gli ha dato meno di quanto stabilito. C. per punire il mercante che maltratta i bambini. D. per punire il mercante della sua avarizia. A10. Per spiegare la scomparsa del cavallo dipinto, il pittore dice al mercante che: A. il cavallo è fuggito. B. il cavallo si trova nell’oasi. C. la pittura durava sola una notte. D. ha voluto fargli uno scherzo. |
Ecco le prime quattro domande della prova INVaLSI (5a elementare) sul testo Il cavallo selvaggio di R. Piumini. A1. Il testo racconta di un contratto tra due persone che: A. termina con una grave offesa. B. non viene rispettato. C. finisce con uno scherzo. D. si conclude tragicamente. A2. L’espressione “come per un lutto” (riga 6) significa: A. come se non avesse sentito bene. B. come se gli fosse morto qualcuno. C. come se volesse ferirsi. D. come se volesse picchiare il pittore. A3. Le domande che il mercante fa al pittore, all’inizio della storia, hanno lo scopo di: A. ridurre il prezzo del dipinto. B. capire se il pittore è onesto. C. vedere che cosa è capace di fare il pittore. D. scegliere il tipo di cavallo da far dipingere. A4. La parola “selvaggio”, alla riga 15, è il contrario di: A. selvatico. B. buono. C. purosangue. D. domato. |
Review propone le seguenti domande per Il Cavallo selvaggio di R. Piumini:
1. Perché il pittore ricoprì il dipinto appena terminato? ------------------------------------------------------------------------------------------------ 2. E cosa gridava qualcuno, mentre passava davanti al negozio di Ben Amhud? ------------------------------------------------------------------------------------------------- 3. Qual era la posa nella quale il cavallo selvaggio era stato dipinto? -------------------------------------------------------------------------------------------------
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Il fascino del quotidiano tra luce ed ombra.
"Frutta erbaggi"
Erbe, frutta, colori della bella stagione. Poche ceste ove alla sete si rivelano dolci polpe crude.
Entra un fanciullo colle gambe nude, imperioso, fugge via. S’oscura l’umile botteguccia, invecchia come una madre. Di fuori egli nel sole si allontana, con l’ombra sua, leggero.
U. Saba, “ Frutta erbaggi”, Parole, Tutte le poesie, I Meridiani, A. Mondadori, Milano, 1988.
P. Cézanne, Natura morta con mele e arance. |
Inganno ad arte? Ipocrisia Mi piace l’ipocrisia, perché mi fa vedere l’uomo attraverso tanti veli come una cipolla tanto che noi col gusto che si spoglia una persona ci divertiamo a sfogliarla. E credendo sempre che ogni velo sia l’ultimo da portar via, invece no, ce n’è un altro e un altro ancora. Finché arrivati al centro: oh! non c’è nulla perché l’anima se l’è succhiata tutta l’ipocrisia. A. Palazzeschi, Ipocrisia, Via delle cento stelle, Tutte le poesie, I Meridiani, A. Mondadori, 2002.
Pere Borrell del Caso, In fuga dalla critica, 1874.
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Colori di un bel pensiero Gialli e viola in versi I cangianti in turchino Celesti occhi riversi Il rosa della cosa il bianco il lilla Il nerissimo delle ciglia L’arancio il rosso e l’oro Al chiuso sguardo ardente Il verde della voce che piove primavera Benché sulla melanconia di sempre G. Giudici, I versi della vita, Il male dei creditori, I Meridiani, A. Mondadori, Milano, 2000.
P. Troubetzkoy, Ragazza sul lago |
Quest'anno la scuola sarà ri-sottoposta alla verifica degli apprendimenti da parte del Sistema nazionale di Valutazione (INVaLSI). L'anno scorso è stato dato questo bellissimo testo di R. Piumini per verificare la competenza di lettura di allievi della scuola primaria (classe 5a). Cosa ne pensate? Quali domande proporreste per esplorarlo? Il cavallo selvaggio Il mercante Ben Amhud volle far dipingere un cavallo sulla facciata del suo negozio. S’informò sui pittori della zona, e alla fine chiamò Alí Shab. - Alí, voglio un bel cavallo sulla facciata del mio negozio. Quanto mi verrà a costare? - Un cavallo bello ti costerà trentacinque denari - rispose il pittore. - Tanto? - disse il mercante, battendosi le mani sulla testa, come per un lutto. - Come posso risparmiare un po’? - Se vuoi un cavallo brutto, spenderai solo trenta denari - rispose il pittore. - Ah, bene! - disse il mercante, battendosi le mani sul ventre, soddisfatto. - E… non potrei spendere ancora meno? Alí Shab pensò un momento, poi disse: - I prezzi che ho detto, naturalmente, sono per i cavalli addomesticati. Se vuoi un cavallo selvaggio, spenderai solo venticinque denari. - Ecco! - gongolò il mercante, battendo le mani una contro l’altra. - Dipingi un bel cavallo selvaggio, caro pittore! Senza più parlare, Alí Shab preparò colori e pennello e si mise al lavoro. Dipingeva veloce e sicuro e i bambini del villaggio, seduti in cerchio alle sue spalle, stavano a guardare. - Via, via di qui, monelli! - gridava Ben Amhud, uscendo dal negozio e agitando uno straccio. - Non spendo il mio denaro per divertire le scimmiette come voi! Al tramonto il dipinto era finito: un bellissimo purosangue arabo, bianco, dall’aria fiera e indomita, stava immobile in un’impennata. I bambini andarono a raccontare la meraviglia e da ogni parte venne gente ad ammirare. Ben Amhud stava sulla soglia del negozio, sorridendo, come fosse stato lui ad allevare quel cavallo stupendo. Poi, davanti a tutti, consegnò al pittore i venticinque denari e lo salutò. Venne la sera e tutti andarono a dormire. Tutti, ma non il pittore, che venne, ricoprì rapidamente il cavallo con la stessa tinta del muro e se ne andò. Al mattino, quando aprì il negozio, Ben Amhud restò a bocca spalancata, gli si strozzò il fiato in gola, gli mancò il respiro. Poi prese a gridare, chiamando il pittore. Alí Shab, seguito da molta gente incuriosita da quel baccano, venne davanti a lui. - Che storia è questa? - gridò il mercante, infuriato. - Per venticinque denari mi hai fatto una pittura che è durata solo una notte? Il pittore, tranquillo, rispose: - La pittura era buona, Ben Amhud, ma sei stato tu a volere un cavallo selvaggio. I cavalli selvaggi costano meno, si sa, ma scappano alla prima occasione! La gente scoppiò a ridere così forte, che il mercante non osò replicare e a faccia bassa si ritirò a mangiarsi le dita per la rabbia. E qualche volta, da quel giorno, passando davanti al negozio, qualcuno gli gridava: - Ehi, Ben Amhud, ho visto il tuo cavallo correre vicino all’oasi! (Da: R. Piumini, Mille cavalli, Einaudi, Torino, 2006)
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GIORNATE DI STUDIO
La valutazione degli apprendimenti linguistici Cosa significa esplorare un testo? Come formulare le domande di comprensione? a cura di Maria Piscitelli, responsabile del Lend di Firenze
W. Kandisky, Azzurro cielo
Date degli incontri
9 gennaio 2010 - 6 febbraio 2010 - Ore 10-13 Sede: Piazza S. S. Annunziata 12, Firenze- Cidi di Firenze Direttore del corso: Simona Sacchini, Lend Firenze
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Ecco un saggio insegnamento! La Volpe e l’Uva Una Volpe, chi dice di Guascogna, J. de La Fontaine, Favole, Libro III, XI, Trad. E. De Marchi, Torino, Einaudi, 1995. M. Chagall, Il giocoliere |
Felice la pietruzza che da sola rotola per la strada, non deve preoccuparsi di carriere né temere richieste – Il mantello, di un bruno elementare, si mise un universo di passaggio, ed essa, indipendente come il sole, ad altre s’accompagna o sola splende adempiendo ad un decreto di assoluti nella semplicità più casuale-
E. Dickinson, Tutte le poesie, I Meridiani, A. Mondadori, Milano,1997.
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A proposito di cucina e di avanzi natalizi... Potremmo quei ravioli mangiarseli In brodo- se no che ne faccio Del brodo della gallina? E sia-ma poi stasera? Stasera se un po' ne rimane Dico della gallina si bolle una patata Si taglia a pezzettini Si fa una specie d'insalata G. Giudici, Cucina, in Quanto spera di campare Giovanni, G. Giudici, I versi della vita, I Meridiani, A. Mondadori, Milano, 2000.
Potrebbe essere un'idea? ....................................................... G. Caillebotte, Fruits sur un étalage Ma questi non sono avanzi! |
Tanti auguri a tutti!
NATALE Non ho voglia di tuffarmi in un gomitolo di strade Ho tanta stanchezza sulle spalle Lasciatemi così come una cosa posata in un angolo e dimenticata Qui non si sente altro che il caldo buono Sto con le quattro capriole di fumo del focolare Napoli il 26 dicembre 1916 G. Ungaretti, Poesie, L'Allegria.
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L'INCONTRO CON IL LUPO MANNARO...
Lucia Mondella, venendo dalla filanda, incontrò il lupo mannaro: che, levatosi il cappello, e sdrusciatene le gran piume per terra, andava sussurrandole certe parolette ad orecchio, delle più zuccherose che aveva. Lucia scappò: e raccontò ad Agnese ogni cosa.
Questa favola ne induce a sospirare: «C’est dommage!»
E. Gadda, Il primo libro delle favole Milano, Mondadori, 1995
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