Creato da aris67 il 26/03/2009

Sapore di scuola

Scuola, lingua e lingue

 

 

Universo

Post n°92 pubblicato il 17 Maggio 2010 da aris67
 
Tag: Poesia

 

ipeg

C. Monet, Falaises à Belle-Ile 

UNIVERSO

Col mare

mi sono fatto

una bara di freschezza

Ungaretti G. (2004), Il Porto Sepolto, L'Allegria, Milano, RCS.

 
 
 

Sul curricolo verticale

Post n°91 pubblicato il 05 Maggio 2010 da aris67
 
Tag: Evento

Si riporta per motivi di spazio solo una piccola parte del programma

5° SEMINARIO NAZIONALE SUL CURRICOLO VERTICALE

Firenze, 9 maggio 2010 Scuola Città Pestalozzi, via delle Casine, 1

 

Ore  9.00 – 10.00                                  Presiede Carlo Fiorentini

                                           Intervento di apertura Sofia Toselli

 Ore 10.00 - 13.00; 14.00 - 17.00

10 GRUPPI DI LAVORO

                                                                                           EDUCAZIONE LINGUISTICA

Coordina Maurizio Muraglia

 Leggere per conoscersi (elem.) Anna Fattori (Barberino M.llo) - Attilia Greppi (Greve In Chianti)

Ricomincio con… (elem.) Caterina Genovese (Potenza)

In viaggio con Alice e Pinocchio alla scoperta del Paese... delle Regole (elem.) Cristina Granucci (Lucca) - Chiara Morozzi (Barberino M.llo)

Leggere per interpretare mondi ed esprimere il proprio (elem.) Claudia Morganti - Giulia Pipolo (Lucca)

Scrivere per… La storia della perfidia (media) Assunta Morrone (Cosenza)

Argomentare a quattro mani (media) Rosanna Ristori (Scuola Città Pestalozzi)

Esperienze e riflessioni su pratiche di riscrittura guidata, dalla scuola primaria alla secondaria di secondo grado (elem.) Daniela Braidotti (Torino)  (sec.sup.)  Magda Ferraris – Paola Mattioda (Torino)

Come ti “cucino” la ricetta! Un percorso di scrittura nel monoennio di Cucina (sec.sup.) Daniela de Scisciolo (Potenza)

Lingua e scienza: percorsi per il biennio (sec.sup.) Caterina Gammaldi (Cosenza)

Le immagini nella lingua (sec.sup.) Rosy Gambatesa (Bari)

Episodi quotidiani...: notizie flash (sec.sup.) Maria Piscitelli (Firenze)

 

  EDUCAZIONE SCIENTIFICA                       

     Coordina Carlo Fiorentini

Dai semi alle farine (inf.) Paola Conti - Stefania Valentini (San Gimignano)

Orientarsi nello spazio e nel tempo attraverso il sole (elem.) Claudia Iacopini (Vinci)

Difficoltà di concettualizzazione del vapore acqueo e ricerca di possibili soluzioni (elem.) Antonella  Martinucci - Rossana Nencini (Barberino M.llo)

La catena alimentare (elem.) Alfreda Nevicati (Lucca)

Un percorso sulle piante nella classe seconda (elem.) Michela Tafuri (Sala Consilina)

L’apparato locomotore: Alcune difficoltà di concettualizzazione (media) Daniela Basosi (Firenze)

…e tutto giù per terra! Una caduta storica (media) Chiara Paolizzi (Pescara)

Dalle conchiglie di oggi alle conchiglie del passato (media) Paola Papini (Impruneta)

Introduzione al concetto di carica elettrica (sec.sup.) Paola Falsini (Sesto F.no)

Dalla biodiversità nello spazio e nel tempo all’unicità del vivente (sec.sup.) Lucia Lachina (Firenze)

Lavorare in verticale sulla luce: l'esperienza del presidio ISS di Livorno (inf.) Mariella Chiavacci - (media) Erica Mola - (sec.sup.) Tania Pascucci

I gruppi verranno condotti come scambio di esperienze significative sul curricolo verticale dai 3 ai 19anni. A ciascuna esperienza verrà dedicata mezz’ora, di cui 15-20 minuti per la presentazione e 10 per la discussione. Per partecipare inviare una e-mail (mail@cidi.it) o un fax (06 5894077) indicando nome, cognome, città, e-mail, telefono e il gruppo scelto.  Ai sensi del D.lgs n. 196/2003 il Cidi garantisce la riservatezza dei dati personali.  A richiesta verrà rilasciato attestato di partecipazione.

                  Per informazioni: tel.  06 5809374  06 5809374 , 055 2346488.  

 

 
 
 

Nebbia

Post n°90 pubblicato il 25 Febbraio 2010 da aris67
 
Tag: Poesia

                                                 

Nascondi le cose lontane,
tu nebbia impalpabile e scialba
,
tu fumo che ancora rampolli,
su l'alba,
da' lampi notturni e da' crolli,
d'aeree frane!

Nascondi le cose lontane,
nascondimi quello ch'è morto!
Ch'io veda soltanto la siepe
dell'orto,
la mura ch'ha piene le crepe
di valerïane.

Nascondi le cose lontane:
le cose son ebbre di pianto!
Ch'io veda i due peschi, i due meli,
soltanto,
che danno i soavi lor mieli
pel nero mio pane.

Nascondi le cose lontane
che vogliono ch'ami e che vada!
Ch'io veda là solo quel bianco
di strada,
che un giorno ho da fare tra stanco
don don di campane...

Nascondi le cose lontane,
nascondile, involale al volo
del cuore!
Ch'io veda il cipresso
là, solo,
qui, solo quest'orto, cui presso
sonnecchia il mio cane.

G. Pascoli, Nebbia, Canti di Castelvecchio, Milano, RCS, 2004.

 

                                                     

 
 
 

Un vero e proprio massacro

Post n°89 pubblicato il 23 Febbraio 2010 da aris67
 

  Vale la pena leggere quanto scritto da S. Basilico e A. Furlan sul massacro legale dei pulcini. Ne riporto uno stralcio. Su YouTube è possibile vedere anche un video.

[...]   I Pulcini vengono divisi appena nati da degli operai che selezionano le femmine ed i maschi. I maschi vengono uccisi (gettati vivi e tritati in appositi macchinari) in quanto ovviamente non fanno le uova. Per le femmine inizia invece una vita di sofferenza: viene loro tagliato il becco (per evitare episodi di cannibalismo dovuti alla mancanza di spazio ed allo stress) e vengono loro praticati la bruciatura dei tendini ed il taglio delle ali (inutile dire che non sono anestetizzate). Da qui in poi la loro vita consisterà in 15 mesi circa chiuse nelle gabbie di cui sopra.

Dopo tale periodo le Galline iniziano a generare meno uova di quanto richiesto dall’industria e dal profitto. Pertanto vengono portate allo scannatoio e lì uccise per utilizzare i loro cadaveri. I Pulcini (sia maschi che femmine) allevati per poi essere uccisi e per ottenere dai loro cadaveri la cosiddetta “carne di pollo” sono privati oltre che della libertà anche della loro integrità genetica, giacché sono oggi, in ogni parte del mondo, i discendenti di poche coppie (la più famosa è conosciuta come COBB500, un marchio registrato della Cobb-Vantress, inc.) nate in laboratori genetici e selezionate esclusivamente per ingrassare in fretta.

Essi sono imprigionati in capannoni affollatissimi, in cui vivono a terra, in ambiente artificiale (cicli di luce di 23 ore, elevato calore costante, eccetera) volto a stimolare in loro un continuo ed innaturale appetito. Sia a causa della manipolazione genetica, sia per tali condizioni ambientali, il Pulcino “broiler” cresce con un ritmo di 3 volte superiore a quello di un pulcino normale (indicativamente sarebbe come se un bambino umano di 3 mesi pesasse 12 kg).

 Questo comporta una mortalità più elevata causata soprattutto da due patologie: la ascite (un’infiammazione nel torace che porta ad immobilità e poi a morte per inedia dopo lunga agonia) e la sindrome da morte improvvisa (collasso cardiaco). La vita che è loro consentita è di soli 38-63 giorni, dopodiché (sono ancora dei pulcini, per quanto enormi) vengono catturati a mano da degli operai (la procedura spesso comporta gravi lesioni) e prima della cattura vengono lasciati a digiuno, per una migliore macellazione.

Vengono rinchiusi in un sovraffollamento incredibile in gabbie da trasporto e condotti (a volte in camion, con viaggi di sofferenza e che causano la morte di molti Polli) al supplizio finale: vengono uccisi con sistemi automatizzati in cui vengono immessi ancora vivi e coscienti: la morte sopraggiunge come conseguenza del trattamento e non in una fase precedente.

Le fasi dell’abbattimento sono le seguenti: stordimento, ottenuto mediante elettricità indotta o tramite trauma cranico causato da una tenaglia speciale; iugulazione, ovvero taglio della carotide o decapitazione; dissanguamento, ottenuto per sgocciolamento; spiumatura, ottenuta portando i corpi in un bagno caldo per dilatare i pori e quindi il passaggio attraverso macchine apposite munite di rulli con dita in gomma; eviscerazione, ovvero l’estrazione con macchinari specifici delle interiora dei Polli.

 In sostanza il Pulcino vivo viene sollevato a testa in giù da un operaio che lo attacca per le gambe ad un nastro trasportatore che lo conduce ad una sezione in cui viene stordito (solitamente con scarica elettrica), poi una lama automatica dovrebbe tagliarli la gola o la testa, ma essendo il sistema automatizzato non sempre (e questo significa, dati  i numeri in gioco, che accade per milioni di Animali) questo accade e così il Pulcino-Pollo ancora vivo passa alle altre fasidel massacro.

A volte ancora vivo ed agonizzante viene portato in una vasca di acqua calda ad almeno 50°C e poi spennato, in seguito delle lame entrano nel suo sfintere e si allargano per asportare le interiora, ed a questo punto la morte sopraggiunge per tutti e al di là di ogni possibile errore del sistema automatizzato.

Tutto questo avviene ogni minuto, di ogni giorno, per miliardi di cuccioli di Gallina. I numeri di questo olocausto industriale sono difficili da figurarsi e come scritto talmente elevati da rischiare di far perdere il contatto empatico con la tragedia unica e personale di ogni Gallina e di ogni suo neonato: sono stati massacrati nel 2005 circa 400 milioni di Polli e Galline in Italia (fonte Istat, significa che in media ogni persona umana necrofaga è corresponsabile della morte di circa 8 Animali all’anno), e svariati miliardi (si stima circa 15) nel mondo.

La loro condizione è forse oggi la più cruda metafora della tragedia collettiva degli Animali causata dagli Umani: una sofferenza individuale che si rinnova ogni minuto, nella mente e nel corpo di ogni Gallina.

 

Simona Basilico e Andrea Furlan

Fonte: www.veganzetta.org

 
 
 

Inizio mattutino

Post n°88 pubblicato il 09 Febbraio 2010 da aris67
 

Scolari, professori, esami, eccetera

In classe

" Il latino e il greco sono lingue morte". " E allora, professore, si seppelliscano e non se ne parli più."

Esami.

Legge: " Professore, se lei mi bocciassse commetterebbe una truffa." " Come si permette?!" " Certo in base al codice penale, si rende colpevole di truffa colui che profitta dell'ignoranza di qualcuno, per danneggiarlo."

Legge. Il professore, allo studente: "Che cos'è una cambiale?" " Non lo so, professore." "Beato lei!"

 Lo studente telegrafa alla mamma: " Bocciato. Prepara papà." Risposta: " Papà preparato. Preparati tu."

Treni

Riflessione di un viaggiatore: " Molti si occupano delle Ferrovie dello Stato, ma pochi si occupano dello stato delle Ferrovie."

                                   A. Campanile, Trattato delle barzellette, RCS, Milano, 2002.

 

BUONA GIORNATA!

 

 
 
 

Prova INVaLSI

Post n°87 pubblicato il 09 Febbraio 2010 da aris67
 

 

Concludiamo la prova con altre quattro domande, sempre su: Il cavallo selvaggio di R. Piumini:

A .11. Alla riga 43, “La gente scoppiò a ridere così forte, che il mercante non osò replicare" significa:

A. La gente ride così forte che non si sentono le parole del mercante.

B. La gente ride così forte che il mercante non ha il coraggio di rispondere.

C. La gente ride così forte perché il mercante non sa che cosa rispondere.

D. La gente ride così forte perché il mercante non riesce a parlare dalla rabbia.

A12. Quale modo di dire riassume meglio quello che è successo al mercante?

A. Chi rompe, paga.

B. Meglio soli che male accompagnati.

C. Oltre il danno, anche la beffa.

D. Il meglio è nemico del bene.

A13. Secondo te, i fatti raccontati nel testo:

A. sono successi davvero.

B. potrebbero succedere.

C. non potrebbero mai succedere.

D. potevano succedere solo in un lontano passato.

A14. Questo racconto è stato scritto soprattutto per:

A. divertire e far riflettere.

B. far capire che gli scherzi finiscono male.

C. insegnare a rispettare l’arte dei pittori.

D. descrivere le abitudini di altri popoli.

 

 

 

 

 

 

 
 
 

Prova INVaLSI

Post n°86 pubblicato il 07 Febbraio 2010 da aris67
 

  Proseguono le domande INVaLSI su: Il cavallo selvaggio di R. Piumini.

A5. Il mercante dice: «Via, via di qui, monelli! Non spendo il mio denaro per divertire le scimmiette come voi!» (righe 19–21). Queste parole ci fanno capire che il mercante è:

 A. tirchio e arrogante.

B. vanitoso e iroso. 

C. severo e poco intelligente.

D. spiritoso e chiacchierone.

A6. Da che cosa si capisce che i fatti raccontati si svolgono in un paese arabo?

A. Dalla presenza di cavalli selvaggi. 

B. Dai mestieri dei personaggi.

C. Dai nomi dei personaggi.

D. Dalla razza del cavallo dipinto sul muro.

A7. Nella frase “I bambini andarono a raccontare la meraviglia" (riga 24), la meraviglia si riferisce al fatto che:

A. il dipinto è stato finito molto in fretta.

B. il pittore ha dipinto un cavallo molto bello.

C. il mercante ha fatto dipingere bene il muro. 

D. il cavallo sta immobile in un’impennata.

A.8. Nella storia si dice che il pittore “ricoprì rapidamente il cavallo con la stessa tinta del muro” (righe 30-31). Perché il pittore usa la stessa tinta?

A. Per danneggiare il dipinto.

B. Per non fare arrabbiare il mercante.

C. Per non sciupare il muro. 

D. Per fare riuscire meglio il suo piano.

A9. Il pittore cancella il cavallo:

A. perché il mercante si è preso il merito del dipinto.

B. perché il mercante gli ha dato meno di quanto stabilito.

C. per punire il mercante che maltratta i bambini.

D. per punire il mercante della sua avarizia.

A10. Per spiegare la scomparsa del cavallo dipinto, il pittore dice al mercante che:

A. il cavallo è fuggito. 

B. il cavallo si trova nell’oasi. 

C. la pittura durava sola una notte.

D. ha voluto fargli uno scherzo.

 
 
 

Prova iNVaLSI

Post n°85 pubblicato il 07 Febbraio 2010 da aris67
 

   Ecco le prime quattro domande della prova INVaLSI (5a elementare) sul testo Il cavallo selvaggio di R. Piumini.

  A1. Il testo racconta di un contratto tra due persone che:

A. termina con una grave offesa.  

B. non viene rispettato.

C. finisce con uno scherzo. 

D. si conclude tragicamente. 

A2. L’espressione “come per un lutto” (riga 6) significa:

A. come se non avesse sentito bene. 

B. come se gli fosse morto qualcuno.

C. come se volesse ferirsi. 

 D. come se volesse picchiare il pittore.

 A3. Le domande che il mercante fa al pittore, all’inizio della storia, hanno

lo scopo di:

A. ridurre il prezzo del dipinto.

B. capire se il pittore è onesto.

C. vedere che cosa è capace di fare il pittore.

D. scegliere il tipo di cavallo da far dipingere.

 A4. La parola “selvaggio”, alla riga 15, è il contrario di:

A. selvatico.

B. buono.

C. purosangue.

D. domato.

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

Il cavallo selvaggio

Post n°84 pubblicato il 24 Gennaio 2010 da aris67
 

 

Review propone le seguenti domande per Il Cavallo selvaggio di R. Piumini:

 

1. Perché il pittore ricoprì il dipinto appena terminato?

------------------------------------------------------------------------------------------------

 2. E cosa gridava qualcuno, mentre passava davanti al negozio di Ben Amhud?

-------------------------------------------------------------------------------------------------

 3. Qual era la posa nella quale il cavallo selvaggio era stato dipinto?

-------------------------------------------------------------------------------------------------

 

 

 
 
 

Entra un fanciullo..

Post n°83 pubblicato il 17 Gennaio 2010 da aris67
 
Tag: Poesia

 

 Il fascino del quotidiano tra luce ed ombra.

 

"Frutta erbaggi"  

 

Erbe, frutta, colori della bella

stagione. Poche ceste ove alla sete

si rivelano dolci polpe crude.

 

Entra un fanciullo colle gambe nude,

imperioso, fugge via.

                                               S’oscura

l’umile botteguccia, invecchia come

una madre.

                      Di fuori egli nel sole

si allontana, con l’ombra sua, leggero.

 

U. Saba, “ Frutta erbaggi”, Parole, Tutte le poesie, I Meridiani, A. Mondadori, Milano, 1988.

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P. Cézanne, Natura morta con mele e arance.

 
 
 

Le flic

Post n°82 pubblicato il 15 Gennaio 2010 da aris67
 
Tag: Poesia

Le flic

Rien du tout

mon beau flic

oui pour ton habit

mais ton goût

n’est pas chic.

 A.  Palazzeschi,  Le flic, Cuor mio, Tutte le poesie, I Meridiani, A. Mondadori, Milano, 2002.

 
 
 

Ipocrisia

Post n°80 pubblicato il 13 Gennaio 2010 da aris67
 

Inganno ad arte?

Ipocrisia

Mi piace l’ipocrisia,

perché mi fa vedere l’uomo

attraverso tanti veli

come una cipolla

tanto che noi

col gusto che si spoglia una persona

ci divertiamo a sfogliarla.

E credendo sempre

che ogni velo sia l’ultimo

da portar via,

invece no,

ce n’è un altro e un altro ancora.

Finché arrivati al centro:

oh!

non c’è nulla

perché l’anima

se l’è succhiata tutta

l’ipocrisia.

A.     Palazzeschi, Ipocrisia, Via delle cento stelle, Tutte le poesie, I Meridiani, A. Mondadori, 2002.

 jpeg

Pere Borrell del Caso, In fuga dalla critica, 1874.

 

 
 
 

Il verde della voce che piove primavera

Post n°79 pubblicato il 12 Gennaio 2010 da aris67
 
Tag: Poesia

Colori di un bel pensiero

Gialli e viola in versi

I cangianti in turchino

Celesti occhi riversi

Il rosa della cosa il bianco il lilla

Il nerissimo delle ciglia

L’arancio il rosso e l’oro

Al chiuso sguardo ardente

Il verde della voce che piove primavera

Benché sulla melanconia di sempre

 G. Giudici, I versi della vita, Il male dei creditori, I Meridiani, A. Mondadori, Milano, 2000.

 

jpeg

 

                                     P. Troubetzkoy, Ragazza sul lago

 
 
 

Il cavallo selvaggio

Post n°78 pubblicato il 10 Gennaio 2010 da aris67
 

 Quest'anno la scuola sarà ri-sottoposta alla verifica degli apprendimenti da parte del Sistema nazionale di Valutazione (INVaLSI).

L'anno scorso è stato dato questo bellissimo testo di R. Piumini per verificare la competenza di lettura di allievi della scuola primaria (classe 5a). Cosa ne pensate? Quali domande proporreste per esplorarlo?

                         Il cavallo selvaggio

        Il mercante Ben Amhud volle far dipingere un cavallo sulla facciata del suo negozio. S’informò sui pittori della zona, e alla fine chiamò Alí Shab.

- Alí, voglio un bel cavallo sulla facciata del mio negozio. Quanto mi verrà a costare? - Un cavallo bello ti costerà trentacinque denari - rispose il pittore.   - Tanto? - disse il mercante, battendosi le mani sulla testa, come per un lutto.  -  Come posso risparmiare un po’?

- Se vuoi un cavallo brutto, spenderai solo trenta denari - rispose il pittore.  - Ah, bene! - disse il mercante, battendosi le mani sul ventre, soddisfatto. - E… non potrei spendere ancora meno? 

Alí Shab pensò un momento, poi disse:  - I prezzi che ho detto, naturalmente, sono per i cavalli addomesticati. Se vuoi  un cavallo selvaggio, spenderai solo venticinque denari. 

- Ecco! - gongolò il mercante, battendo le mani una contro l’altra. - Dipingi  un bel cavallo selvaggio, caro pittore!

  Senza più parlare, Alí Shab preparò colori e pennello e si mise al lavoro. Dipingeva veloce e sicuro e i bambini del villaggio, seduti in cerchio alle sue  spalle, stavano a guardare. 

 - Via, via di qui, monelli! - gridava Ben Amhud, uscendo dal negozio e agitando uno straccio.  - Non spendo il mio denaro per divertire le scimmiette come voi! 

Al tramonto il dipinto era finito: un bellissimo purosangue arabo, bianco,  dall’aria fiera e indomita, stava immobile in un’impennata.  I bambini andarono a raccontare la meraviglia e da ogni parte venne gente ad ammirare. Ben Amhud stava sulla soglia del negozio, sorridendo, come fosse stato lui ad allevare quel cavallo stupendo. Poi, davanti a tutti, consegnò al pittore i venticinque denari e lo salutò. Venne la sera e tutti andarono a dormire. Tutti, ma non il pittore, che venne, ricoprì rapidamente il cavallo con la stessa tinta del muro e se ne andò. 

 Al mattino, quando aprì il negozio, Ben Amhud restò a bocca spalancata, gli si strozzò il fiato in gola, gli mancò il respiro. Poi prese a gridare, chiamando il pittore.  Alí Shab, seguito da molta gente incuriosita da quel baccano, venne davanti a lui.

- Che storia è questa? - gridò il mercante, infuriato. - Per venticinque denari mi hai fatto una pittura che è durata solo una notte?   Il pittore, tranquillo, rispose: 

 - La pittura era buona, Ben Amhud, ma sei stato tu a volere un cavallo  selvaggio. I cavalli selvaggi costano meno, si sa, ma scappano alla prima occasione! La gente scoppiò a ridere così forte, che il mercante non osò replicare e a faccia bassa si ritirò a mangiarsi le dita per la rabbia.  E qualche volta, da quel giorno, passando davanti al negozio, qualcuno gli gridava:

- Ehi, Ben Amhud, ho visto il tuo cavallo correre vicino all’oasi!

 (Da: R. Piumini, Mille cavalli, Einaudi, Torino, 2006)

 

 
 
 

Sulla valutazione degli apprendimenti

Post n°77 pubblicato il 01 Gennaio 2010 da aris67
 

                                          GIORNATE DI STUDIO

 

                                La valutazione degli apprendimenti linguistici

Cosa significa esplorare un testo? Come formulare le domande di comprensione?

                      a cura di Maria Piscitelli, responsabile del Lend di Firenze   

 

                                   

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                                                                                     W. Kandisky,  Azzurro cielo

 

 

Date degli incontri

 

 9 gennaio 2010  -  6 febbraio 2010 - Ore 10-13                   

Sede:  Piazza S. S. Annunziata 12, Firenze- Cidi di Firenze

Direttore del corso: Simona Sacchini, Lend Firenze

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

Favole a colori

Post n°76 pubblicato il 31 Dicembre 2009 da aris67
 
Tag: Favola

Ecco un saggio insegnamento!

La Volpe e l’Uva

Una Volpe, chi dice di Guascogna,
e chi di Normandia,
morta affamata, andando per la via,
in un bel tralcio d'uva s'incontrò,
così matura e bella in apparenza,
che damigella subito pensò
di farsene suo pro.

Ma dopo qualche salto,
visto che troppo era la vite in alto,
pensò di farne senza.
E disse: - È un'uva acerba, un pasto buono
per ghiri e per scoiattoli -.

Ciò che non posso aver, ecco ti dono.

  J. de La Fontaine, Favole, Libro III, XI, Trad. E. De Marchi, Torino, Einaudi, 1995.

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 M. Chagall, Il giocoliere

 
 
 

Felice la pietruzza..

Post n°75 pubblicato il 30 Dicembre 2009 da aris67
 
Tag: Poesia

 

 Felice la pietruzza che da sola

rotola per la strada,

non deve preoccuparsi di carriere

né temere richieste –

Il mantello, di un bruno elementare,

si mise un universo di passaggio,

 ed essa, indipendente come il sole,

ad altre s’accompagna o sola splende

adempiendo ad un decreto di assoluti

nella semplicità più casuale-

 

E. Dickinson, Tutte le poesie, I Meridiani, A. Mondadori, Milano,1997.

 

 
 
 

Cucina

Post n°74 pubblicato il 28 Dicembre 2009 da aris67
 
Tag: Poesia

A proposito di cucina e di avanzi natalizi...

Potremmo quei ravioli mangiarseli

In brodo- se no che ne faccio

Del brodo della gallina?

E sia-ma poi stasera?

Stasera se un po' ne rimane

Dico della gallina si bolle una patata

Si taglia a pezzettini

Si fa una specie d'insalata

G. Giudici, Cucina, in Quanto spera di campare Giovanni, G. Giudici, I versi della vita, I Meridiani, A. Mondadori, Milano, 2000.

 

Potrebbe essere un'idea?

.......................................................

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                                                             G. Caillebotte, Fruits sur un étalage

Ma questi non sono avanzi!

 
 
 

Un fiore leggero e giallo, credo

Post n°73 pubblicato il 26 Dicembre 2009 da aris67
 
Tag: Poesia

Cos’è un soffione?

 

jpeg

Un soffione non è

un uomo alto

e grasso

che gonfiando le gote

soffia

molto forte ma un fiore

leggero

e giallo, credo

e

tondo

come una palla che

al minimo soffio

sparisce.

 

G. Raboni, Cos'è un soffione, in A. Porta, G. Raboni (a c. di), Pin Pidìn, Milano, Feltrinelli, 1978.

 
 
 

Natale

Post n°72 pubblicato il 22 Dicembre 2009 da aris67
 
Tag: Poesia

 

Tanti auguri a tutti!

 

jpeg

 

NATALE

Non ho voglia

di tuffarmi

in un gomitolo

di strade

Ho tanta

stanchezza

sulle spalle

Lasciatemi così

come una

cosa

posata

in un

angolo

e dimenticata

Qui

non si sente

altro

che il caldo buono

Sto

con le quattro

capriole

di fumo

del focolare

Napoli il 26 dicembre 1916

G. Ungaretti, Poesie, L'Allegria.

 

 

 

 

 
 
 

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Ti leggo ora. Contaccambio con affetto. Aris
Inviato da: aris67
il 07/01/2012 alle 15:47
 
Buon Natale e buone feste cara Aris :-)
Inviato da: trixty
il 24/12/2011 alle 21:28
 
Spero proprio di vederti. Un abbraccio Aris
Inviato da: aris67
il 16/04/2011 alle 10:24
 
Sto cercando di organizzare in modo da esserci per il 6...
Inviato da: atapo
il 15/04/2011 alle 22:34
 
Mi è scappata la S. Riecco il testo con errata...
Inviato da: aris67
il 12/04/2011 alle 13:49
 
 

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L'INCONTRO CON IL LUPO MANNARO...

 

Lucia Mondella, venendo dalla filanda, incontrò il lupo mannaro: che, levatosi il cappello, e sdrusciatene le gran piume per terra, andava sussurrandole certe parolette ad orecchio, delle più zuccherose che aveva. Lucia scappò: e raccontò ad Agnese ogni cosa.
Questa favola ne induce a sospirare:
«C’est dommage!»

 E. Gadda, Il primo libro delle favole Milano, Mondadori, 1995  

 
 

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