Venerdì 9 ottobre, riprendono i lavori di ricerca e sperimentazione linguistica, già avviati dal Lend di Firenze negli anni passati. Porgiamo un augurio di buon lavoro ai docenti che li seguiranno. Riportiamo il programma.
Laboratorio di ricerca e sperimentazione linguistica L1 e LS. Costruire percorsi in verticale dentro un’ottica di educazione linguistica integrata A cura di Maria Piscitelli, responsabile del LEND di Firenze Ottobre 2009 – Maggio 2010
M. Chagall, Autoritratto con sette dita Obiettivi delle attività laboratoriali - proseguire i lavori sulla costruzione di percorsi linguistici (lingua italiana/lingua straniera-scuola primaria), precedentemente avviati dal gruppo di ricerca-sperimentazione del Lend di Firenze; - ri-sperimentare i percorsi già documentati, monitorarli e ri-formularli, ri-verificandoli sul campo; - documentare nuovi esempi di attività e segmenti di lavoro; - avviare una riflessione sugli elementi di continuità e di discontinuità tra scuola primaria, secondaria di I grado e di II grado.
Date degli incontri . Venerdì 9 ottobre 2009 . Venerdì 27 novembre 2009 . Venerdì 8 gennaio 2010 . Venerdì 19 marzo 2010 . Venerdì 7 maggio 2010
Direttore del corso: Cristina Granucci Scuola primaria
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Impariamo a sorridere! L'orizzonte scolastico si profila buio, è vero. Ma ci vuol ben altro per scoraggiarci. Ricorriamo intanto ad una delle nostre armi, l'umorismo, prendendo esempio da qualche maestro a noi caro. UN DRAMMA NELLA MERCERIA I NASTRO II NASTRO ALTRI NASTRI CHE NON PARLANO L'azione si svolge ai giorni...
I NASTRO Questo dramma è antico o moderno? II NASTRO Perché? I NASTRO Perché l'azione si svolge ai giorni nastri. ( Sipario e fischi) (A. Campanile, Tragedie in due battute, Milano, Bur,1995).
FELICITA' C'è un'Ape che se posa su un bottone de rosa: lo succhia e se ne va... Tutto sommato, la felicità è una piccola cosa. (Trilussa, Le più belle poesie di Trilussa, MIlano, Mondadori, 2000). LA LUCCIOLA La Luna piena minchionò la Lucciola: - Sarà l'effetto de l'economia, ma quel lume che porti è deboluccio.. - Sì,-disse quella- ma la luce è mia! (Trilussa, Le più belle poesie di Trilussa, MIlano, Mondadori, 2000). NUMMERI - Conterò poco, è vero: - diceva l'Uno ar Zero - ma tu che vali? Gnente: proprio gnente. Sia ne l'azzione come ner pensiero rimani un coso vôto e inconcrudente. Io, invece, se me metto a capofila de cinque zeri tale e quale a te, lo sai quanto divento? Centomila. E' questione de nummeri. A un dipresso è quello che succede ar dittatore che cresce de potenza e de valore più so' li zeri che je vanno appresso. (Trilussa, Le più belle poesie di Trilussa, MIlano, Mondadori, 2000).
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No, ai “somari” della modernità!
Quanta sensibilità c’è nella maggior parte dei ragazzi? Dietro le loro difficoltà si nasconde sempre “un cuore” che vibra. Tuttavia cogliere queste vibrazioni non è semplice, non lo è mai stato soprattutto per la scuola. Lo dimostrano le esperienze del passato, spesso deludenti e talvolta fallimentari, poiché gli interventi a sostegno della scuola sono stati sovente esigui, in termini di appplicazione delle riforme esistenti, della formazione dei quadri dirigenti e dei docenti, di attribuzione alla scuola di una reale autonomia, soprattutto nella ricerca e sperimentazione, indicata del resto in alcuni regolamenti della legge sull’autonomia. Molto è stato lasciato alla buona volontà, tra l’altro senza riconoscimenti. Insufficienti sono state le risorse economiche, che talvolta sono finite nei posti sbagliati, generando scarsi risultati. Di fronte a questa complicata e difficile situazione, che richiedeva una riflessione attenta sui reali problemi della scuola, oltre naturalmente un investimento maggiore prendendo ad esempio alcuni paesi europei, si è risposto con una politica dei tagli e con proposte che ci portano spaventosamente indietro, ridisegnando una scuola con “tanti di meno”. Non di rado sono assalita da un dubbio: non si vorrà mica creare dei nuovi “somari”? I somari della modernità? Sarei felice se in futuro venissi smentita… naturalmente dai fatti e non dalle chiacchiere. Comunque lasciamo ai posteri l’ardua sentenza!
L’asino della classe Dice di no con la testa ma dice sì con il cuore dice sì a ciò che ama dice no al professore è in piedi lo interrogano e tutti i problemi sono posti d’improvviso gli prende la ridarella e cancella tutto i numeri e le parole le date e i nomi le frasi e i tranelli e malgrado le minacce del maestro tra le urla dei ragazzi prodigio con gessi di tutti i colori sulla lavagna dell’infelicità disegna il volto della felicità
Le cancre Il dit non avec la tête mais il dit oui avec le cœur il dit oui a ce qu’il aime il dit non au professeur il est debout on le questionne et tous les problèmes sont posés soudain le fou rire le prend et il efface tout les chiffres et les mots les dates et les noms les phrases et les pièges et malgré les menaces du maître sous les huées des enfants prodiges avec des craies de toutes les couleurs sur le tableau noir du malheur il dessine le visage du bonheur (J. Prévert, Parole, Milano, TEA, 2002).
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La macchina riparte! L'estate "vacanziera" è finita. Almeno per me. Iniziamo subito con un'iniziativa sulla valutazione, organizzata dal Lend di Firenze. Obiettivo è quello di dotare i docenti di competenze valutative più attente ai problemi di comprensione dei testi, agli errori ricorrenti, spingendoli a riflettere sul perché ed infine a formulare le domande in maniera legittima,verificando gli apprendimenti, in questo caso, linguistici con criteri di maggiore oggettività. Speriamo che funzioni! Buon lavoro a chi è interessato al problema!
GIORNATE PEDAGOGICHE 26 settembre, 24 ottobre, 29 novembre 2009 Ore 9-13 Piazza S. S. Annunnziata 12, Firenze- Sede Cidi di Firenze La valutazione degli apprendimenti linguistici nella scuola di base Indaghiamo la competenza di lettura coordina Maria Piscitelli, responsabile del Lend di Firenze
Primo incontro, 26 settembre Ore 9- 13 Analisi delle prove INValSI 2009: classi 2a, 5a elementare, 3a media. Domande legittime e illegittime, tipo di testo e di comprensione, formulazione di nuove domande. Secondo incontro, 24 ottobre Ore 9-13 Raccolta di testi e ricognizione di prove realizzate in classe dagli insegnanti. Analisi e rilevazione di problemi relativi alla comprensione, alla verifica e alla correzione. Strutturazione di una prova. Terzo incontro, 28 novembre Ore 9-13 Cosa significa comprendere un testo? Come verificarne la comprensione? Considerazioni teoriche, riflessioni e spunti operativi. Direttore del corso: Simona Sacchini
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Post n°46 pubblicato il 29 Giugno 2009 da aris67
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La barca scuola affonda? Sembra che la scuola italiana non stia bene: ha diversi problemi, ci dicono dati ufficiali. Il rapporto OCSE (organismo internazionale) boccia difatti la scuola italiana. I livelli di apprendimento degli studenti sono tra i più bassi, troppi gli insegnanti, demotivati e mai valutati. Le strutture scolastiche sono vecchie e non dispongono di laboratori moderni. Anche la valutazione degli studenti lasca a desiderare. Come risolverli? Le vie sono tante, ma occorrono investimenti sostanziosi sia nella formazione permanente dei docenti, seguendo l'esempio dei paesi nordici, sia nella valorizzazione di chi fa ricerca e sperimentazione nelle scuole. Senza ricerca e sperimentazione da parte dei docenti, all'interno delle scuole, attuando l'art.6 del regolamento dell'autonomia, la scuola difficilmente sarà in grado di affrontare il suo difficile compito. Invece qual è l'orientamento attuale? Provate a scoprirlo da soli. Non disperiamo comunque, poiché vi sono i soliti ignoti che continuano a navigare, nonostante che il mare sia in tempesta. Buon viaggio e buona fortuna, quindi, ai nostri navigatori!
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Segue al post n. 41 Convegno Lend Catania 29-30-31 ottobre 2009 Programma Venerdì 30 ottobre 2009 Sessioni parallele
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Segue al post n. 40 Convegno LEND Catania 29-30-31 ottobre 2009 Programma Giovedì 29 ottobre 2009 · Ore 10.00 – 13.00: Registrazione partecipanti · Ore 14.30 – 15.00: Saluti autorità e apertura dei lavori · Ore 15.00 – 15.45: Le retour de la méthodologie: de l’approche communicative à l’approche par compétences. Jean-Claude Beacco – Université de Paris III Sorbonne Nouvelle · Ore 15.45 – 16.15: PAUSA ·Ore 16.15 – 17. 00 : Competenze linguistiche in movimento nella società e nella scuola, oggi. Alberto Sobrero – Università di Lecce ·Ore 17.00 – 17.45: Rethinking Grammar: Beyond a Static Set of Rules. Diane Larsen Freeman – University of Michigan (Oxford University Press) ·Ore 17.45 – 18.30: Spoken fluency revisited. Michael McCarthy – University of Nottingham (Cambridge University Press)
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Comunico a chi fosse interessato alla didattica della lingua italiana, delle lingue straniere e della lingua italiana, lingua seconda, che il Lend nazionale (Lingua e nuova didattica) ha organizzato un importante Convegno a Catania sull'Educazione linguistica e approccio per competenze: norma, uso, apprendimento (29-30-31 ottobre 2009).
Catania, 29-30-31 ottobre 2009 SEMINARIO NAZIONALE LEND
Centro Culturale e Fieristico "Le Ciminiere"
"Liceo Scientifico Boggio Lera"
Per informazioni sul programma od altro visitate il sito del Lend nazionale: http:// www. lend.it oppure i post successivi a questo. |
Consigliamo la lettura di questi versi a chi è un po' triste. Ci auguriamo che M@ sia in ascolto!
Morgens und abends zu lesen Quello che amo Der, den ich liebe Mi ha detto Hat mir gesagt Che ha bisogno di me. Daβ er mich braucht.
Per questo Darum Ho cura di me stessa Gebe ich auf mich acht Guardo dove cammino e Sehe auf meinen Weg und Temo che ogni goccia di pioggia Fürchte von jedem Regentropfen Mi possa uccidere. Daβ er mich erschlagen könnte. (Da: B. Brecht, Poesie, 1933-1938)
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Accogliamo ora l'invito di Paul Verlaine. La lune blanche Luit dans les bois; De chaque branche Part une voix Sous la ramée…
O bien-aimée.
L’étang reflète, Profond miroir, La silhouette Du saule noir Où le vent pleure…
Rêvons, c’est l’heure.
Un vaste et tendre Apaisement Semble descendre Du firmament Que l’astre irise…
C’est l’heure exquise. (Da: La Bonne chanson, P. Verlaine)
Segue una breve presentazione Un delicato testo formato da tre frasi: tre momenti musicali in cui il poeta esprime una sorta di carpe diem (O bien-aimée-Rêvons c’est l’heure- C’est l’heure exquise), invitandoci al sogno, alla felicità, che sembra venire dal cielo (firmament), dalla luna che si irradia come l’arcobaleno (astre irise). Un invito alla felicità, seppur illusoria. Prime due frasi Un paesaggio notturno dominato dalla luna bianca che riluce in cielo; un bosco animato da uccelli che cinguettano; uno stagno che riflette, come uno specchio, un salice “nero” il cui pianto si fa voce del “vento”;
Note di tenerezza e di tristezza dettate dal pianto del vento e dal colore nero del salice.. nella notte. La voce degli uccelli negli alberi del bosco completa la prima frase, mentre la voce del vento nel salice chiude la seconda frase. Due registri visivi e uditivi, che dipingono alla perfezione questo notturno paesaggio, tranquillo e fresco, dove la luna è protagonista. Terza frase Cambio di registro nella terza frase. Il poeta percepisce questo squisito momento illusorio (sembra). Un vasto e tenero appagamento sembra scendere dal cielo. Invito a cogliere “L’heure exquise!” in un’atmosfera ricca di musicalità e sfumature di colori. Buona lettura! |
La luna fa capolino di notte..
La luna Ariosto m’insegnò che nell’incerta Ariosto me enseñó que en la dudosa luna albergano i sogni, l’imprendibile, Luna moran los sueños, lo inasible, il tempo che si perde, l’impossibile El tiempo que se pierde, lo posible o il possibile, ch’è la stessa cosa. O lo imposible, que es la misma cosa.
Della Diana triforme Apollodoro De la Diana triforme Apolodoro mi lasciò intravedere l’ombra magica; Me déjo divisar la sombra mágica; Hugo mi regalò una falce d’oro, Hugo me dio una hoz que era de oro, un irlandese, la sua luna tragica. Y un irlandés, su oscura luna trágica
E intanto ch’io esploravo la miniera Y, mientras yo sondeaba aquella mina delle lune della mitologia, De las lunas de la mitología, sul vicino cantone risplendeva Ahí estaba, a la vuelta de una esquina, la luna celestiale d’ogni giorno. La luna celestial de cada día.
So che fra tutte le parole, una Sé que entre todas las palabras, una ce n’è per ricordarla o figurarla. Hay para recordarla o figurarla. Il segreto consiste nell’usarla El secreto, a mi ver , está en usarla con umiltà. E’ la parola luna. Con humildad. Es la palabra luna.
Non oso più macchiare la sua pura Ya no me atrevo a macular su pura apparizione con immagin vana; Aparicíon con una imagen vana; la vedo misteriosa e quotidiana La veo indescifrable y cotidiana al di là della mia letteratura. Y más allá de mi literatura.
So che la luna o la parola luna Sé que la luna o la palabra luna è una lettera che è stata creata Es una letra que fue creada para per la scrittura di quell’intricata La compleja escritura de esa rara cosa che siamo, numerosa e una. Cosa que somos, numerosa y una.
Essa è uno dei simboli che all’uomo Es uno de los símbolos que al hombre dona il caso o la sorte perché un giorno Da el hado o el azar para que un día di esaltazione gloriosa o agonia De exaltación gloriosa o agonía egli possa tracciarne il vero nome. Pueda escribir su verdadero nombre. (Frammento tratto da: L’artefice, La luna, J. L. Borges)
J. L. Borges ha così celebrato la luna, mentre P. Verlaine l'ha rappresentata in tutt’altro modo, come potrete leggere nel post successivo.
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Le ombre della notte
Quando la sera tardiamo a prender sonno e la notte diventa sempre più profonda, può capitare di essere invasi da un senso di inquietudine, se non di paura. Leggere può farci star meglio, soprattutto se chi scrive, come nel brano sotto riportato, la pensa diversamente. Buona lettura! “Amo la notte con passione. L’amo come si ama il proprio paese o la propria amante, d’un amore istintivo, profondo invincibile. L’amo con tutti i sensi, con gli occhi che la vedono, con l’odorato che la respira, con le orecchie che ne ascoltano il silenzio, con tutta la mia carne che le tenebre accarezzano. Le allodole cantano al sole nell’aria turchina, calda e leggera delle mattinate limpide. Il gufo fugge nella notte, macchia nera che attraversa il nero spazio, e rallegrato, inebriato dalla nera immensità, getta il suo grido vibrante e sinistro. Il giorno mi stanca, e m’annoia. E’ brutale e rumoroso. Mi alzo a fatica, stancamente mi vesto, e esco di malavoglia, e ogni mio passo, o movimento, o gesto, o parola, o pensiero, mi stancano come se sollevassi un pesantissimo fardello. Quando però tramonta il sole, una gioia confusa m’invade, una gioia di tutto il corpo. Mi sveglio, mi rianimo. A mano a mano che l’ombra cresce, mi sento un altro: più giovane, più forte, più vivace, più felice. La guardo addensarsi, la grande e dolce ombra caduta dal cielo: sommerge la città, come un’onda inafferrabile, impenetrabile, e nasconde, cancella, distrugge i colori e le forme, serra le case, gli esseri, i monumenti, col suo impercettibile tocco. Allora mi viene voglia di urlare dal piacere come le civette, di correre sui tetti come i gatti e mi s’accende nelle vene un impetuoso e invincibile desiderio d’amore”. (Da: L’inutile bellezza, La notte, Incubo, G. Maupassant)
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Stelle, silenzio, sogno, colori, luce ed... altro
Stimolata dall'amica Stelladanzanteforeve aggiungo la penetrante voce di G. Ungaretti. Stelle Tornano in alto ad ardere le favole. Cadranno le foglie al primo vento. Ma venga un altro soffio, Ritornerà scintillamento nuovo 1927 (Da: Sentimento del Tempo, G. Ungaretti)
Silenzio stellato E gli alberi e la notte Non si muovono più Se non da nidi. 1932 (Da: Sentimento del Tempo, G. Ungaretti)
Sogno Ho sognato stanotte una piana striata d'una freschezza In veli varianti d'azzurr'oro alga Vallone il 17 agosto (Da: L'Allegria, Naufragi, G. Ungaretti)
Ma ora è mattina. Iniziamola così:
Rosso e azzurro Ho atteso che vi alzaste, Colori dell'amore, E ora svelate un'infanzia di cielo.
Porge la rosa più bella sognata. 1928 ( Da: Sogni e accordi, G. Ungaretti)
Tappeto Ogni colore si espande e si adagia negli altri colori per essere più solo se lo guardi (Da: L'Allegria, G. Ungaretti)
Mattina Ha una corona di freschi pensieri, Splende nell'acqua fiorita. (Frammento da: Paesaggio, Sentimenti del Tempo, G. Ungaretti)
Mattina M'illumino d'immenso. Santa Maria La Longa il 26 gennaio 1917. (Da: Naufragi, G. Ungaretti) Buona giornata a tutti!
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Lo stellato Ardano attraverso la notte lungamente le stelle lucentissime (Da: Lirici greci, Ibico, traduzione di S. Quasimodo).
La stella mattutina Aspettiamo la stella mattutina dall'ala bianca che viaggia nelle tenebre, primo annunzio del sole. (Da: Lirici greci, Jone di Ceo, traduzione di S. Quasimodo).
Lascio la luce bellissima del sole Lascio la luce bellissima del sole e le stelle splendenti e il sembiante della luna, e i cocomeri maturi e le mele e le pere. (Da: Lirici greci, Praxilla, traduzione di S. Quasimodo).
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Quando il dolore .. colpisce un amico perché ha perso un familiare, si fatica a dirgli qualcosa; non sempre si riesce a trovare le parole giuste: parole leggere e profonde; parole forti e discrete che l'aiutino in qualche modo a sopportare il dolore. Io non riesco a farlo e per questo mi scuso con la mia amica atapo, che ha perduto da poco la madre. Ci proverò invece con le parole di un noto scrittore francese (Victor Hugo), caro a entrambe. Demain dès l’aube..celebre e accorata poesia, in cui il poeta canta affranto il suo dolore, al seguito della scomparsa prematura della figlia Léopoldine.
Demain, dès l'aube, à l'heure où blanchit la campagne, Je partirai. Vois-tu, je sais que tu m'attends. J'irai par la fôret, j'irai par la montagne. Je ne puis demeurer loin de toi plus longtemps.
Je marcherais les yeux fixés sur mes pensées, Sans rien voir au dehors, sans entendre aucun bruit, Seul, inconnu, le dos courbé, les mains croisées, Triste, et le jour pour moi sera comme la nuit.
Je ne regarderai ni l'or du soir qui tombe, Ni les voiles au loin descendant vers Harfleur, Et quand j'arriverai, je mettrai sur ta tombe Un bouquet de houx vert e de bruyère en fleur.
3 septembre 1847 (Da: Les Contemplations, V. Hugo)
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Lucia Mondella, venendo dalla filanda, incontrò il lupo mannaro: che, levatosi il cappello, e sdrusciatene le gran piume per terra, andava sussurrandole certe parolette ad orecchio, delle più zuccherose che aveva. Lucia scappò: e raccontò ad Agnese ogni cosa.
Questa favola ne induce a sospirare: «C’est dommage!»
E. Gadda, Il primo libro delle favole Milano, Mondadori, 1995
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