Creato da sergiococchi il 27/09/2008
Appunti dal mondo dei segugististi e della caccia

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AL LUPO AL LUPO. STAVOLTA PERO' E VERO.

Post n°23 pubblicato il 25 Gennaio 2011 da sergiococchi

lunedì,ero a caccia di daini in quel di Vezzano,un paese della provincia di Reggio E. dove inizia  a salire la collina. poco più in basso le villette residenziali della gente benestante che è fuggita dalla caotica città. Avvisto quattro daini e provo un avvicinamento,passando tra bosco e calanchi impervi innevati,il sole e splendido:bella cornice. Dopo un'ora di camminata,con l'amico Villiam,crediamo proprio di essere sopra ai dai,mi porto sotto quando i daini mi arrivano contro a non più di dieci metri,sembrano scappare. La mia vista li porterà a fuggire da ogni parte,dietro di loro due grossi lupi:uno seguiva ,mentre l'altro era di sotto,quasi ad aspettare che uno gli arrivasse a tiro;una stupenda scena di caccia.

Un lupo perde il contatto dall'altro e si ferma per guardare da che parte è andato il suo compagno di caccia. giusto il tempo per permettermi di inquadrarlo dentro al reticolo. Un tempo infinito,che mi ha permesso di ammirare questo animale in ogni dettagluio:il pelo fulvo rtossiccio,la coda folta e grossa,il muso grigio,l'aspetto imponente. vorrei urlaere a villiam di correre a vedere,ma rovinerei tutto,non mi rimane che raccontargi con grande trasporto di questa bella scena e di questo selecontrollore naturale,che con diritto si viene a prendere ciò che forse noi gli stavamo usurpando,cioè il controllo degli ungulati sul territorio.

 
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FERMIAMO IL PIANO DI PRELIEVO DEI CAPRIOLI

Post n°22 pubblicato il 20 Gennaio 2011 da sergiococchi

E' iniziato a Gennaio il piano di abbattimento deei caprioli,ma non ci sono obbiettivamente le condizioni,scaturite dai censimenti del marzo 2010. Di animali in giro se ne vedono veramente pochi,quali le cause? gia da qualche anno si era evidenziata una malattia con evidente dissenteria,che portava alla magrezza i soggetti,fino a portali alla morte. Pare che ciò fosse dovuto al fatto che nei momenti di grande siccità estiva i caprioli andassero ad abbeverarsi in fosi di scolo di liquami. Oltre a ciò,questi animali sono sempre stati colpiti da una forte parassitosi da zecche.Oggi si dice vi sia anche un incremento del lupo,che ne avrebbe fatto diminuire la popolazione.

Di certo credo si possa affermare che la malattia è stata sottovalutata e a nessuno è venuto in mente di fare abbattere ai selettori i soggetti visibilmente ammalati. Anche l'abbatimento dello scorso anno,di circa 8000 animali è sembrato a molti una esagerazione,ma per riscontro,si è dovuto prendere atto che i dati dei censimenti erano tutti gli anni al di sotto delle reali consistenze. Non ci hanno capito niente i biologi preposti? Sembrerebbe proprio di si,così la Provincia stanca di tutte le lamentele degli agricoltori per i danni causati,stanca di tutte le richieste di risarcimento danni per incidenti stradali,ha pensato di dimuinuire drasticamente la poplazione dei caprioli.

In parte si potrà anche capire,ma,la situazione oggi è cambiata drasticamente,dove prima vedevi 30 animali,oggi ne vedi due, continuare con la situazione attuale di scarsa presenza di animali,si rischia di arrivare alla eradicazione. Mi chiedo perchè i cacciatori non si ribellino a questa situazione,rifiutandosi di abbattere i caprioli loro assegnati,in fondo in gioco vi è anche la nostra credibilità di selecontrollori,figure volute dalla legge regionale,per contrallare queste speci,allora adesso è proprio giunto il momento di dire agli amministratori,che non ci stiamo a distruggere il patrimonio di caprioli della nostra provincia.

 
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IL COMPLEANNO DI WILLY E LA PRIMA LEPRE CON LE BIMBE

Post n°21 pubblicato il 11 Novembre 2010 da sergiococchi

E' proprio il caso di dire che Villiam questa mattina si è fatto un bel regalo di compleanno.è andato a fermare una lepre che stavamo inseguendo da tempo e per un buon tratto,tanto che la lepre si era gia rimessa pensando di averla fatta franca,dribblando noi e i cani,ma così non è stato. Queste lepri novembrine,sono quelle che piacciono a noi,quelle che vanno a mettersi lontano dalla pastura,un'ora prima che venga l'alba e soprattutto tengono fino a quando i cani gli vanno a mordere la coda.

Queste lepri fanno grandi i cani ed euforici i cacciatori,o meglio i segugisti,perchè quest'ultimi li ritengo a differenza dei cacciatori generici,dei poeti della caccia che respirano tutte le essenze che la caccia è in grado di emanare,per costoro la lepre è il fine per cui godere del lavoro dei propri cani e l'abbattimente è sempre giustificato dalla logica conclusione del lavoro dei propri segugi,altrimenti non serve. Mi auguro che un giorno si possa approvare un regolamente che obblighi i cacciatori a cacciare la lepre solo con i segugi,perchè come dice l'illustre maestr:la lepre con i segugi si caccia,con i cani da ferma l'ammazzi e basta.

Questa mattina abbiamo portato,oltre a lilla e Simba,le nostre due testa di serie, anche due delle nostre cucciolone: Pupi e lara,che per provare ad inserirle poi nel contesto della nostra muta. Ebbene,io e willi,come anche il Lecco siamo rimasti piacevolmente sorpresi per l'attaccamento che hanno dimostrato: buona la voce,portata senza fare confusione,quindi serietà di quello che hanno potutto fare,il bello è stato che la filata che poi ha portato allo scovo è stata rilevata proprio da Lara anche se in coppia con simba. Si trattava di una lepre derubata e quindi era schiacciata in un medicaio corto,per cui appena i cani gli sono arrivati vicini è partita alla svelta,come svelto è stato Willy a fermarla davanti al muso dei cani in seguita.

Singolare è la cattiveria per il possesso della lepre che dimostra la puppi,che vorrebbe azzannare tutti cani che si avvicinano. Questo è anche il risultato che si ottiene dando come gratificazione ai cani qualche pezzo di lepre,meglio ancora se offerta calda appena vinta. Da sempre ho usato questo metodo,ma ho sempre avuto dei cani grintosi,che sulla lepre ferita,non te ne fanno scappare nemmeno una.

Ci congratuliamo noi e i cani per questa ennesima bella mattina,pieni di bei contenuti,un'altra bella pagina venatoria che si va ad aggiungere al nostro bagaglio di ricordi indelebili.

 
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ANDO'M A SPIGLER (andiamo a spigolare)

Post n°20 pubblicato il 06 Ottobre 2010 da sergiococchi

Andare a spigolare,era un vecchio modo di dire legato all'agricoltura,ove i contadini intendevano dire che dopo la trebbiatura si andava a cercare spiga per spiga;allora non si buttava via niente.

Io amo usare questa definizione,quando le lepri sono rimaste poche e che per trovarle bisogna cercarne una alla volta,con cura, e soprattutto con i cani giusti. Correre scagnando qua e là non porterà più i risultati dei primi giorni,di quando con quattro scagni si alzava una lepre. Anche i segugi coglioni,o i cani da ferma erano alla portata di quelle lepri,non pochi cacciatori li abbiamo sentiti entusiasti del lavoro dei propri cani. Adesso in molti si accorgono che quei soggetti non scovano più..... Da un lato vi è ancora una stagione inadatta per i segugi;i cani sentono veramente poco,ma la cosa è diventata difficile perchè le lepri hanno imparato a difendersi da cani e fucilate dei cacciatori,così vanno a mettersi lontano dalla pastura e soprattutto tengono fino a pestargli il codino.

Adesso sfidando le difese di questo intelligente animale,inizia la vera caccia,quella dei veri cacciatori,quei poeti della caccia che godono per la risoluzione di un fallo ostico e per uno scovo a pelo,di una lepre che ha messo a dura prova i migliori segugi. A costoro non interessa chi abbatterà la lepre,ciò che per loro conta è che ciò avvenga come logica conclusione di una grande azione dei cani. Sia chiaro che per cani,intendo i segugi,perchè solo con questi cani si cacciano le lepri,mentre,come dice il maestro Quadri,con i cani da ferma,si possono solo uccidere.

Nelle campagne finalmente si respirerà un'aria diversa,la mattanza è finita, e gli assaltatori dei primi giorni di apertura,non li troverai più in giro, soprattutto perchè ,non sanno e non hanno i mezzi per arrivere alle lepri che sopra descrivevo. E' arrivato il tempo dei segugisti,signori della caccia che con il loro comportamento e la loro mentalità avanzata,riescono a qualificare ancora una categoria per troppi aspetti discutibile.

 
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ANCORA LA SOLITA MATTANZA

Post n°19 pubblicato il 21 Settembre 2010 da sergiococchi

l'apertura della caccia,di domenica !9 settembre,ha dimostrato ancora una volta l'immaturità di tanti cacciatori:sportività buon gusto e signorilità sembrano non appartenere a questa categoria. I soliti pennaioli cacciano con i loro cani all'arma bianca,avanti appaiati a fare medicai e colture,molti vanno fuori numero consentito,per poi vantarsene con gli amici di avere abbattuto tre o quattro lepri in più. Ma,miraccomando non dirlo a nessuno;è stato un caso. Il problema è che queste cose avvengono ormai sistematicamente ad ogni apertura. I controlli sono affidati ormai alle guardie ecologiche,che per la loro esperienza,si limitano a controlli del tesserino. 

Le lepri erano tante un pò su tutto il territorio,per cui basta pestare un medicaio o una coltura che la lepre parte. Di fatto diventa una cosa alla portata di tutti;non c'è cultura del prelievo.  E' su questo tema che le associazioni,ma sopprattutto la Pro Segugio,dovrebbero battersi per evitare che un patriomonio invidiabile di lepri come abbiamo in Emilia,venga abbattutto alla stregua di un volgarissimo fagiano pronta caccia.

bisognerà arrivare a carnieri meritocratici,che siano il frutto dell'impegno dimostrato dal cacciatore nelle indispensabili operazioni di cattura e di salvaguardia dell'agricoltura. Chi Si impegnerà dippiù avrà maggiore carniere. E poi lasciatemelo dire la lepre dovrebbe essere cacciata solamente con i segugi. La caccia alla lepre con i cani da seguita è l'espressione massima del cacciatore,come potrebbe essere quella del fermaiolo che svolge la sua attività su starne e fagiani. Oggi purtroppo assistiamo ancora a questo medello primitivo di concepire il prelievo. Una caccia generica,priva di specializzazione dove prevale il concetto che a ciò che si alza puoi sparare;ma viva Dio l'esperienza positiva che si è fatta con il prelievo degli ungulati,avrebbe dovuto insegnare come orientare in modo moderno la caccia. Questa genericità,che di fatto oltre a non essere condivisa dall'opinione pubblica,è osteggiata anche dai cacciatori più evoluti,quelli che io definisco poeti della caccia. 

 
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