la voce del silenzio

prologo

Alice ha gli occhi del sole, di quel colore ambrato spruzzato di pagliuzze dorate che sembrano rifletterne i raggi, così le diceva la nonna quand'era piccola e quell'anziana eppure ancora giovane signora era tutto il suo mondo.
Viveva dai nonni Alice, lontana da mamma e papà che dovevano lavorare e "non c'erano soldi per baby sitter e all'asilo la piccina si ammalava sempre"; ma lei dai nonni e con gli zii stava bene; cresceva in un piccolo zoo domestico con un cane , un pappagallo, un merlo indiano (entrambi, questi ultimi, parlanti) una voliera con ogni specie di uccello, un acquario enorme pieno di pesci, per un periodo (breve per la verità...troppo dispettoso Carletto) ha fatto parte dell'allegra brigata anche una scimmietta che rubava le caramelle dalle tasche al nonno....bell'infanzia, per Alice, con tanti amici con cui giocare, con la città da esplorare con la nonna: ahhh, quando andavano in centro, la mattina, con l'autobus, dove nonna conosceva tutti e salutava tutti, e dove la piccola faceva amicizia con i bigliettai dei tram e degli autobus!

Ma nulla è per sempre, nulla si può fermare e possedere per sempre se non nei ricordi; il tempo è trascorso in fretta, Alice adesso non è più una bimba piccina da accudire, va a scuola, può stare a casa sola al pomeriggio, ad aspettare il ritorno dal lavoro dei genitori. Non li conosce proprio bene, i suoi genitori; non si sono frequentati molto in passato, se si esclude il mese di agosto, al campeggio al mare, sempre quello, stesso posto ogni anno, con la zia che comunque viveva con lei dai nonni. Si annoia Alice nei pomeriggi solitari? Forse; c'è una sveglia disegnata sul cartone che segna le quattro e le hanno detto che quando la sveglia vera è uguale a quella è ora di fare merenda. E lei ubbidisce. Anche se non c'è nessuno a controllarla, a vedere se davvero attende le 16.00 o se invece anticipa oppure ritarda.E' una brava bambina, Alice, le hanno insegnato ad essere così, obbediente; talvolta la sera, quando è a tavola con la sua famiglia (...che buffo, come cambi il significato di una parola, dipendentemente dal contesto in cui la si usi!), quando inizia Carosello lei si alza e va a chiudersi in bagno, in castigo; magari il suo papà gliel'ha comminato la sera prima o a mezzogiorno, e nemmeno se ne ricorda più...ma lei, da sola, va a mettersi in castigo. (Quanto si sono vantati di questa cosa, i suoi genitori con amici e conoscenti!).Che gioia, che emozione le visite dei nonni, la domenica! E poi ci sono le vacanze, Natale,Pasqua, qualche ponte quà e là sul calendario da trascorrere con loro in città, a casa sua!

E' felice, anche nella sua solitudine; anche quando guarda gli altri bambini giocare in cortile e lei è chiusa in casa, quando li sente ridere, rincorrersi e lei racconta fiabe alle sue bambole...poco più tardi negli anni ricorderà con struggente malinconia quella solitudine, molto meno infelice di quella a venire.

Il destino a volte sembra accanirsi, il nonno adorato se ne va, in una tiepida mattina d'estate,improvvisamente, senza avvertire; sembra grande Alice, mentre accompagna e sembra sostenere lei la nonna accanto alla bara appena sigillata, eppure ha il cuore gonfio di dolore, di rabbia, di impotenza contro quella che ritiene una grande ingiustizia della vita,

Ancora non sa che ne conoscerà altre, ingiustizie, altri e ben diversi dolori le squarteranno il cuore; ancora ha fiducia, ottimismo e sorrisi per la vita la bambina Alice che già si sta allontanando dall' inesistente Paese delle Meraviglie